passato un bel po’ di tempo dal ultima volta che ho avuto tempo e modo di scrivere, ma più che di scrivere qui si tratta di un mio mettere per iscritto i miei progressi ed i miei pensieri. In un titolo che fa del suo intreccio una parte cosi intrigante della sua bellezza, mi rendo conto di NON potermi esimermi dal farlo.
Soprattutto quando gli impegni della vita quotidiana di costringono già di suo a centellinare le sessioni nel corso di un lungo periodo di tempo. Con la serie sessioni che mi trovo a “trattare” sono nuovamente di fronte ad una quasi prima volta anche se ormai 13 Sentinels mi ha abituato a questo genere di cose.
Dopo che mi sono visto(volente o nolente) a non trascurare gli unlock del archivio per mantenere sempre “aggiornate” le mie conoscenz, per la prima volta ho avuto il desiderio di “interrompere” una storia quando ancora c’erano dei progressi dai fare.
È una storia, quella di Keitaro Miura, molto strana. Ha un feeling tutto particolare, il giocatore si trova dapprima a osservare con un sorriso sardonico, le teorie e le riflessioni dello spaesato e coraggioso Keitaro ma lentamente, quel sorriso scompare. Un passo alla volta, una battuta dopo l’altra, io giocatore mi sono ritrovato ad essere confuso, intimorito e preso alla sprovvista dalla quantità di informazioni.
Ultimo preambolo prima di iniziare? Tutti gli eventi a cui ho assistito si svolgono PRIMA del incontro fra Shu e Keitaro nel portico del vecchio edificio e di conseguenza PRIMA che Juro attivi involontariamente la sua sentinella sfiorando la fronte di Miura alla fine del suo prologo.
Seppur l’intera vicenda progredisca in modo relativamente lineare (ho anche provato ad invertire l’ordine di alcune scene con ben poco successo), ai fini di “””Flowchart””” abbiamo uno svolgimento a ventaglio. Un ventaglio che al momento NON posso completare in alcun modo e che parte sempre dallo stesso luogo sebbene in momenti diversi.
Tramonto, cielo terso, riva del fiume Kaede. È in questo luogo appartato, isolato dai rumori della città che Keitaro Miura, onesto e coraggioso, ingenuo e determinato condivide con “noi” le sue riflessioni. Nessuno come Miura, anche per la quantità e qualità di eventi e rivelazioni “evolve” i suoi pensieri e le sue opinioni quanto Keitaro.
Per quanto Miura Keitare sia un “”“ragazzo della sua epoca”””(triple virgolette dovute) patriotico e nazionalista ai limiti del kamikaze, non è incapace di cambiare opinione né cosi sciocco da continuare a rifiutare la realtà una volta che questa lo colpisce con tutta la sua carica rivoluzionaria.
Una città illuminata a festa anche di notte, impensabile negli anni ’40, la sentinella…è al sicuro, non ci sono “cambiamenti” sebbene sia guardata a vista da guardie enascosta sotto quei “teloni”. Si perché anche questa volta abbiamo un inizio in medias res, Keitaro ha già lottato sulla sentinella e la battaglia ha avuto un esito drammatico.
Solo osservando quei teloni possiamo essere partecipi degli ultimi, drammatici, istanti di quello scontro. Uno spaccato che strizza l’occhio a me giocatore e che riempie un pochino di amarezza, è “cosi” che sarebbero apparsi gli scontri se fosse stato possibile realizzarli con lo splendore artistico di Kamitani e compagni.
Un mare di fuoco, armi inutilizzabili(cannone a rotaie) o danneggiate( arieti magnetici) ed un limite operativo che si avvicina a grandi passi(due minuti) mentre sciami di “armi americane lo circondano”, Keitaro non ha paura di morire. Suo desiderio è solo quello di dare il tutto per tutto fino alla fine ma le cose prendono una piega.
Una luce lo avvolge e come per magia il ragazzo e la sua sentinella si schiantano sulla cima di un palazzo. Quarant’anni dopo, anche se lui ancora non lo so. Espulso forzatamente dalla sentinella, Keitaro si ritrova spaesato e confuso. Ha perso? Dove sono finiti i nemici? E la sua sorellina? Era tutto in fiamme, come è possibile che sia stato catturato?
Un’ipotesi, una conclusione che Keitaro sente “sua” dopo aver osservato il panorama: centinaia di altissimi palazzi di vetro, proprio come nelle grandi città americane di cui ha letto sui libri. Quindi non solo ha perso ma è anche stato catturato, ridotto ad un trofeo di guerra. Il limite operativo della sentinella è finito da pochi minuti, non può aver viaggiato dal Giappone al America in cosi poco tempo, vero?
L’idea di essere stato fatto prigioniero infervora l’animo nazionalista di Miura. Se è sul suolo americano allora “morirà li”, la facilità con cui il ragazzo sembra essere disposto a gettare via la sua vita è MOOOOLTO verosimile, mi piace come i Vanillaware non abbiano usato filtri in questi casi pur essendo uno studio giapponesissimo.
Un pensiero però porta Keitaro a tornare sui suoi passi: la sentinella. È un’arma segreta, NON può permettere che cada in mani nemiche. Una catastrofe, un’incidente di proporzioni titaniche che cambierebbe le sorti della guerra. Deve essere cauto e “astuto”. Attendere che la Sentinella si autoripari ed eventualmente attivare l’autodistruzione: seppur sia pretestuoso ritenerlo “originale”, prima d’ora non era stato mai menzionato.
Allontanatosi dalla Sentinella però la paura inizia ad impossessarsi del ragazzo. Ovunque volga lo sguardo legge lettere del alfabeto accanto ai Kanji e tutto, TUTTO sembrerebbe indicare che non solo sia in Giappone. Banca di Ashitaba, tipografia di Ashitaba…Ashitaba è la sua città ma non conosce questi luoghi e perché tutte quelle automobili?
Cosa sta succedendo? Perché quelle studentesse mostrano le gambe in modo senza mostrare alcuna vergogna? E di cosa stavano parlando quei ragazzi? Dopo aver sorriso di gusto a sentire gli npc parlare dei cabinati SEGA, a risaltare è una certa attenzione di Keitaro verso la lingua degli astanti.
Parlando giapponese, non ha dubbi a riguardo, ma parlano di cose, concetti…a lui del tutto estranei. Confuso, spaesato e senza punti di riferimento…Miura si getta sulle congetture per non impazzire: deve essere un’illusione. Proprio come quella che ha affrontato la prima volta che è salito sulla sentinella. È una cosa che il Prof Douji gli aveva premesso: il cervello può giocare brutti scherzi quando si sale su una sentinella.
…e questo mi porta a credere che il Prof non fosse davvero a conoscenza della reale natura delle illusioni che sono invece, con tutta probabilità, note ad Okino e pochi altri. Convinto di essere sul orlo della pazzia, Keitaro non si accorge di star parlando ad alta voce e che le sue parole sono, per cosi dire, fraintendibili. Dapprima incontra un ragazzo…che però ha dei capelli da donna(Shu) e poi uno con una pettinatura “molto originale”(Nenji), quest’ultimo irascibile e rissoso come sempre scambia i suoi vaneggiamenti per una provocazione e lo colpisce con la borsa.
Miura si risveglia quindi in un posto che noi conosciamo, l’appartamento di Amiguchi ma è più che convinto che si tratti di una qualche forma di allucinazione. Il calendario…perché dovrebbe mostrare il 1985? E la libreria…perché a cosi tanti dischi? Ne aveva ascoltati a casa di Hijiyama ma MAI ne aveva visti cosi tanti in una volta. E poi quel sistema di riproduzione a immagini…proprio come nella sentinella, come è possibile se dovrebbe essere tecnologia segretata?
Ma…parlano di baseball(argomento che sembra istintivamente rilassare Keitaro), non può essere in una base militare? L’attenzione del ragazzo si sposta quindi sulla scrivania di Amiguchi, dove fra le varie cose c’è anche un libro di storia Giapponese.
Per Keitaro è come vivere un incubo: agosto 1945 resa incondizionata del suo paese dopo le due bombe su Hiroshima (centoquarantamila morti) e Nagasaki(settantamila morti) e poi i giochi olimpici del 1964, il trattato di sicurezza con gli States del 1951 ma quando è stato stampato?
È davvero il 1985 come dice il calendario? Fortunatamente o sfortunatamente Amiguchi torna con una bibita ghiacciata. È stato lui a trasportarlo a casa sua in Taxi, a quanto pare lui ed Ogata sono amici e auspica una soluzione pacifica per quanto successo in precedenza, essendo il buon Nenji ad un passo dalla sospensione.
Certi dettagli mi mandano sempre in estasi, Miura si convince che la bibita sia del Ramune, una bevanda gassata giappa che aveva bevuto ad un tipico festival estivo da bambino. A premere al buon Keitaro però è un quesito: quanto tempo è passato?
Keitaro Miura non può più fuggire dalla realtà, è “ancora” il 1985 “non” si è perso neppure un giorno. Una rivelazione che da parte mia mi costringe a sistemare un pochino i miei appunti. Arrivato nel 1985, Keitaro è dapprima stato ospitato da Amiguchi e solo successivamente si è spostato da Juro dove si trova ancora adesso ma un passo alla volta.
Ricontrollata la Sentinella ed “individuato” l’appartamento di Amiguchi dalla riva del fiume, Keitaro decide di proseguire con le sue indagini. Magari si “sbaglia”, magari il tempo è avanzato solo ed esclusivamente in quel aria e spostandosi in altri luoghi che conosce, come la scuola, sarà ancora il 1945.
Keitaro “sa” di vaneggiare, ma ha bisogno di vedere con i suoi occhi di toccare con mano. Giunto nei pressi della sua scuola e superato l’imbarazzo che gli porta incontrare delle ragazze cosi “disinibite”, finalmente Keitaro si imbatte in un viso conosciuto: Natsuno Minami.
La ragazza gli corre subito incontro entusiasta: era convinta che fosse stato rapito e condotto al Area 51. Cosa ci fa li? Lo ha cercato per giorni, dove ha dormito? Amiguchi viene definito “persona gentile” sebbene qualche dettaglio in più non guasti mai “ho dormito anche al aperto” messa di fronte al rogo provocato dalle sue azioni, Natsuno inizia a rimuginare.
Non può portare un ragazzo a casa sua ma la casa dei suoi vicini? Nonna Tamao è partita e ci sono delle stanze libere, si…lo porterà a casa Kurabe.
Basta un nome. Un semplice nome per riportare Keitaro ad un ricordo lontano. Lontano come un sogno. Il “suo” 1945, un assolato pomeriggio in una casa a lui familiare ed una bambina che piange. Chihiro ha combinato un piccolo guaio ma una carezza sulla testa e passa tutto “Sono tuo fratello, sarò sempre dalla tua parte”.
Questo piccolo spaccato quotidiano ha tante conseguenze immediate e future, cominciamo però dal incidente: come ha fatto la piccola Chihiroo ha danneggiare la colonna del salone? Lo ha fatto giocando “combatteva” insieme al suo coniglietto contro i fantasmi brutti e cattivi che tormentavano i sogni della sorellona Tamao.
“Fantasmi” è la parola chiave, Tamao scusatosi per il comportamento di suoi padre rammenta di aver raccontato a Chihiro degli strani sogni che ha iniziato a fare grazie alle medicine di “Gouto da Tokyo”, sogni che somigliano più a ricordi. La conversazione viene interrotta da un momento quotidiana quanto un tenero momento fra fratelli: una sirena, un messaggio alla radio ed una fuga verso il rifugio più vicina: la guerra infuria e tutti sono coinvolti.
Tornato nel “presente”, la scena che mi trovo a rivedere non è molto diversa da quella di “un altro scroccone” quantomeno nella prima parte. Natsuno “ricatta” Juro che si ritrova nolente ad ospitare anche Keitaro il quale però, non vuole in alcun modo creare problemi al suo ospite ed è disposto ad andarsene anche subito.
Megumi però lo accoglie con un sorriso ed inizia a preparare la cena mentre conversa con Juro. Keitaro conclude che i parenti che Tamao sia andata a visitare sono quelli della madre e rivela al ragazzo di conoscerla. Accenna infine a come se ne andrà “non appena tornerò nella mia città” un’uscita super generica che anticipa un ennesimo reveal.
La colonna: perché non c’è l’ammaccatura? Dovrebbe essere li. Se la casa non è stata ricostruita, dovrebbe esserci l’ammaccatura. Quella NON può essere la stessa casa. Confessione: ho dovuto rileggere questo dialogo un paio di volte perché non mi era chiaro cosa “triggherasse” il tutto, non viene mai detto che la casa non è stata ricostruita. Ci sono stati dei lavori di ampliamento, potrebbe essere stata benissimo riparata.
Il Trigger, se cosi lo possiamo chiamare, ci riporta lontano. Da un Flashback ad un Flashforward. Siamo nel 2188 e Keitaro Miura “il progettista” sta parlando con un’anziana signora, stranamente familiare. La “Dottoressa Kurabe” in un satellite in orbita “sopra il settore 4”.
La donna ha il desiderio di vedere ricostruita una “vecchia casa che si trovava sopra in terreno di proprietà della mia famiglia”. Una vecchia casa in legno di cui suo nonno “tanto” le aveva raccontato, costruita a metà ventesimo secolo e rimasta in piedi per circa un secolo. Tutto quello che ha non sono che delle vecchie foto ma Miura non ha problemi, la farà riprodurre in base a quelle foto ed i suoi ricordi. Tutto qui?
No, terminata la conversazione soprassedendo momentaneamente su quanto si dicono “privatamente” Keitaro e Natsuno, cosa emerge? Che la donna con cui ha finito di parlare è la Dottoressa Tamao Kurabe, un’autorità nel campo del intelligenza artificiale nonché mentore della Dottoressa Chihiro Morimura, la scienziata di maggior spicco nel ambiente. La Dottoressa Kurabe, precisa Natsuno, è molto più anziana di quanto possa sembrare ha ben centovent’anni ma grazie alla terapia delle nanomacchine sembra mooolto più giovane.
Dopo questo ennesimo mindblow fatto di un futuro lontano che si può ignorare sempre di meno, settori, “ricostruzione”, che si aggiungono ai “loop”, al “controllo universale” decido di cercare un po’ di chiarezza e visto che si parla di Miura, decido di rivedere la scena più “distante” che lo vede presente, il termine del prologo di Juro.
Le cose che si notano sono…tantissime? A) Keitaro non è riuscito a riavviare la sentinella. B) Keitaro si accorge immediatamente che la Sentinella che viene chiamata è “diversa” dalla sua. C) Shiba conosce il codice Okino ed il modulo di avviamento forzato D) Questa è l’unica volta che qualcuno sembri accorgersi della presenza di Shiba.
Tornando IN, Miura è nervoso. Ormai non può più negare di essere nel 1985 ed il suo desiderio si trasforma in quello di tornare indietro, non tanto per vincere la guerra (sarebbe ipocrità pensare che non lo pensi neppure un po’)ma, quantomeno, per tramutarsi in uno scudo in grado di salvare più vite possibili. Il suo nuovo presente lo mette a disagio: è felice che il suo paese si sia rialzato ma…è fin “troppo” prospero.
Il nervosismo e l’ansia, conducono il ragazzo quella che ora una volta l’armeria del passo Ayame. Un po’ come accaduto tante volte nel “nostro” mondo reale, la dove un tempo si costruivano e conservavano armi c’è ora un parco per bambini, non devono più preoccuparsi di bombardamenti o altro.
Qui, Keitaro, fa un incontro inaspettato: una bambina identica alla “sua” Chihiro, che però è la sorellina del ragazzo con gli occhiali che la accompagna. Non c’è bisogno di entrare nel merito su chi sia chi, perché pretendere chiarezza ora è improponibile e qualche chiarimento mi sarà dato poco più avanti concentriamoci sul immediato.
L’incontro porta Keitaro a ripensare alla “sua” Chihiro ed ai suoi cari. Sono sopravvissuti alla guerra? Le tombe sembrano abbandonate? Che ne sarà stato di loro? Scoraggiato e senza appigli, Keitaro si fa forte e decide di chiedere all’unica persona che a suo modo di vedere ha delle risposte: Natsuno Minami.
Solo DOPO essere arrivato, Keitaro si rende conto della sua ingenuità: non ha la più pallida idea di quale sia la classe di Natsuno né di quali possano essere i suoi orari. Il suo primo sopralluogo lo ha condotto al vecchio edificio, la “sua” vecchia scuola dove con un po’ di tristezza ha rivisto il luogo dove si incontrava con Hijiyama ogni mattina, un luogo che lui ricorda come luminoso, nuovo di pacca e non vecchio e scricchiolante.
Sconsolato Keitaro va per andarsenema per sua fortuna, Megumi si trova ad uscire proprio in quel momento dal istituto.
Per forza di cose i miei occhi vanno a Birba: Megumi non ha ancora iniziato il suo “incarico” di majokko e ma ferma chiaramente a parlare con Birba prima di notare la presenza di Keitaro. È un momento molto prezioso per toccare con mano certi aspetti che ci sono stati anticipati: Megumi Yakushiji è una ragazza gentile e dolce, per quanto possa apparire fredda e distante.
Ha già legato con Keitaro che contrariamente alle mie aspettative NON sembrerebbe vedere come un ostacolo per la sua vita da “sposina” con Juro. Miura dal canto suo, mettendo da parte il suo essere iper educato ed iper responsabile sembra aver un debole per la cucina di Megumi, in particolare per quelle strane polpette chiamate “hamburger” che piacciono tanto anche a Juro.
Grazie alle indicazioni di Megumi, Keitaro raggiunge presto la palestra dove combatte pensieri impuri, in particolare per Natsuno “è sicuramente una ragazza solare ed attraente” e diventando l’oggetto dei pettegolezzi delle ragazze della squadra di atletica che vedono un tipo mai visto aggirarsi davanti agli spogliatoi.
insospettite, il capitano e la manager iniziano a tempestarlo di domande e l’arrivo tempestivo di Natsuno non fa che confermare le loro ipotesi: DEVE essere il fidanzato di Minami. Allontanatesi dalla ressa creata dalle sue compagne, Keitaro dopo qualche preambolo va dritto al sodo: l’ha vista nel 1945, come mai ora è nel 1985. Come ha fatto a viaggiare nel tempo? Possono tornare indietro?
Natsuno esita, rimugina, poi volge lo sguardo ad una faccia conosciuta nascosta nella sua borsa e decide di vuotare il sacco. Al sicuro fra le mura del vecchio edificio, finalmente può mostrare a Miura il suo segreto: BJ un alieno proveniente dal futuro appartenente ad una civiltà molto avanzata e si trova qui per cercare un robot chiamato sentinella, ti ricorda qualcosa? Inoltre “come tu ben sai, questi robot sono in grado di viaggiare nel tempo”
Una quantità di mezze verità, unito a teorie complottiste strampalate che cozzano completamente con quanto sa Miura. Perché le Sentinelle dovrebbero poter viaggiare nel tempo? Non aveva mai sentito parlare di questa loro funzione. Natsuno è una civile, come fa a sapere delle sentinelle che sono un’arma segreta? E…tecnologia aliena?
Questo è un punto che interessa poco a Keitaro, qualunque sia la loro origine le Sentinelle sono l’arma che userà per difendere il suo paese e…BJ, alieno? Ai suoi occhi è solo un ricognitore o almeno è quello che gli hanno ipotizzato “i ricercatori della Shikishima”, Minami è d’altro avviso e sussurrando nel orecchio del ragazzo gli suggerisce di essere più educato: quella che vede è la sua tuta spaziale, dentro probabilmente c’è solo il cervello.
Inoltre, come potrebbe parlare e ragionare cosi bene se è solo un ricognitore? A questo punto BJ prende in mano la conversazione di fronte allo scetticismo del suo interlocutore. Si, ha bisogno della Sentinella ma il suo obiettivo è “Scoprire la Verità. Non vuoi sapere da dove vieni?”
Keitaro è reticente, indispettito. Che cosa vuole saperne di lui, sa già di venire dal 1945, no? Il robottino è d’altro avviso, alla luce della registrazione che decide di mostrare ai due ragazzi. Anche Natsuno, non l’aveva mai vista.
Miura Keitaro, il progettista che vive nel 2188 si rivolge ad una donna, la Professoressa Yuki Takamiya. La donna è riuscita a trovare un “posto” sul ultimo Shuttle grazie a Keitaro mentre Natsuno si trova nel settore 4 insieme a lui. I ragazzi sono distratti da altro: il giovane uomo nella registrazione è indubbiamente Keitaro Miura mentre la donna con i capelli neri è chiaramente Yuki Takamiya, ma c’è del altro. Qualcosa sta accadendo sulla superficie. Qualcosa che sta portando l’intera popolazione a “questo posto non esisterà più domani”.
Natsuno invece è arrivata nel settore 4(quindi 1985…) da poco più cinque ore e si trova insieme a Keitaro. L’occasione è propizia per renderci partecipi del ovvio, la Professoressa NON approva (scherzando)la relazione fra Keitaro e Natsuno, già ampiamente telefonata dalle conversazioni precedenti ma, come se non fosse abbastanza, Natsuno interviene personalmente a protestare con sua “mamma” per aver ficcato il naso nelle sue questioni private.
Long story short Natsuno Minami del 2188 è l’unica figlia di Yuki Takamiya del 2188. La donna ha divorziato da sua marito ed è tornata ad usare il suo cognome da nubile, inoltre era convinta (a torto) che sua figlia la detestasse e che non volesse più avere nulla a che fare con lei. Ah, e come se non bastasse la chiama Nat-Chan, proprio come Yuki la Sukeban sedicenne.
Due informazioni conclusive prima che la registrazione si interrompa: la professoressa e Keitaro si incontreranno di li a qualche ora in uno dei settori mentre la “superficie sarà presto distrutta”, quale superficie? Suppongo quella terrestre visto che sembra che tutti stiano fuggendo su una colonia spaziale, ma fuggendo da cosa? Dai Deimos ma i Deimos non sembrano interessati ad altro che scavare buche…
Dopo una quantità di tempo non definibile(c’era un lock dovuto al completamento di parte della prima fase di battaglia) Keitaro rimugina sulle ultime scoperte, fino a poco tempo prima i viaggi nel tempo…non erano nient’altro che strambi deus ex machina che aveva letto in alcuni romanzi di fantascienza, ora però sono realtà.
Natsuno “può” viaggiare nel tempo, può dargli qualche risposta, può farlo tornare a casa. Con questi pensieri in mente il ragazzo fa ritorno al istituto Sakura dove, con il propizio intervento della solita Megumi(a cui ormai non nasconde la sua predilezione per gli hamburger) riesce ad individuare facilmente la palestra.
Minami però non si vede, secondo il capitano ha saltato l’allenamento. L’occasione è propizia per il gruppetto di atlete per interroare un imbarazzatissimo Keitaro sulla loro relazione, il tutto mentre viene guardato a vista da una figura poco inattesa visti i suoi incarichi “Ryoko Shinonome”:un po’ come Makoto in P5, la ragazza è nascosta in bella vista però Non si può interagire con lei in alcun modo anche recandosi proprio davanti al suo nascondiglio.
Sempre seguito da Ryoko, Keitaro si affretta al santuario Tokisaka grazie ad una dritta della manager della Squadra di atletica. In loco, dopo un iniziale momento di smarrimento, il ragazzo ipotizza che Minami sia nascosta nuovamente fra i cespugli poi una luce abbagliante e Natsuno si materializza davanti a lui con accanto BJ.
La ragazza è presa in contropiede, NON si aspettava di vederlo li e Keitaro è abbastanza sveglio da fare due più due. Quella luce, quel “ho visto un dio” è la stessa che ha visto al Santuario Tokisaka nel 1945. È da li che viaggia nel tempo. Natsuno, le cui ricerche NON hanno portato ad esiti positivi(non sappiamo in che settore sia stata ma banalmente uno al 1 al 3) si rivolge a BJ ma a Keitaro non importa tanto del di lei segreto. Vuole sapere della sua sorellina.
Chihiro, è sopravvissuta? Come sta? Deve assicurarsene. BJ obietta, che ne sarà della sentinella con cui è arrivato nel 1985? È un problema reale, ma il ragazzo sente che assicurarsi dello stato di Chihiro sia prioritario. Il duo si convince ad aiutarlo e proprio mentre avviano il teletrasporto vengono raggiunti da Ryoko Shinonome che li manca per un soffio ma giunge ad una conclusione: è Natsuno Minami ad avere “l’unità dati”.
BJ non è un semplice ricognitore, questo è chiaro. È qualcosa di più, qualcosa di speciale ed unico nel suo genere ma un passo alla volta. Arrivati nel 1945, Miura si becca una sgridata da Natsuno: si può viaggiare solo ad intervalli di quarant’anni e non si può tornare più indietro del 1945 per cui non deve farsi venire in mente strane idee sul tornare indietro prima del inizio della guerra e cambiare la storia.
Non ci è stato mostrato ma il gruppetto si è diretto al armeria e alla base prima di dirigersi al centro di evacuazione: non c’è anima viva, è tutto deserto. Le fiamme sono solo un ricordo, quello che resta è desolazione. Macerie e desolazione, dove svettano le carcasse immobili delle “armi americane”.
Keitaro ha fatto le sue ricerche aveva già “scoperto” che quelle bizzarre creature, simili ad esseri viventi…nulla hanno a che vedere con nessuna arma posseduta né dagli USA né da qualunque altro paese.
In questo background la telecamera fa un momento strano o più correttamente è l’effetto che da in combinazione con foreground ha farmi sentire…come se avessi le vertigini mentre Natsuno enuncia quanto sa o, rettifico, quanto crede di sapere: quelle armi sono alieni invasori venuti da un futuro lontano per distruggere la terra e le sentinelle sono le armi per difenderci.
Nella sua ingenuità però la ragazza ha una illuminazione: cosi come accaduto nella città del futuro quando quelle creature attacaono, tutti gli esseri umani “scompaiono”…ma se tutti scompaiono, cosa accadrà al suo “presente” al 1985?
Confusi e spaventati i ragazzi si affrettano verso Tamao Kurabe che giace poco lontano da loro. La giovane donna è l’unico essere umano che abbiano incontrato ma sono già in ritardo, BJ ha preso atto di come i suoi parametri vitali siano troppo deboli e non ci sia il tempo materiale per soccorrerla.
Tamao però ha forze sufficienti per raccontare quanto successo a Chihiro. Durante l’attacco erano state raggiunte da Gouto, lo stesso ragazzo di Tokyo che le aveva portato le medicine e che ora si era allontanato portando con se Chihiro chiamandola “Dottoressa”.
In un vortice di rabbia e tristezza, Keitaro vede scomparire la sua amica d’infanzia mentre BJ asserisce che il controllo universale l’ha “teletrasportata” in un luogo dove “tutti attendono la fine del mondo”. Anche secondo l’archivio Tamao è viva ed è in stato di animazione sospesa in una capsula “alla fine del mondo” con tutte le perplessità ed i punti di domanda che ne conseguono.
Una cosa però la so, in seguito a questa scena ottengo l’accesso al prologo di Renya Goto prima di affrontarlo però ho ancora un’altra pista da seguire con Keitaro. Il ragazzo è determinato a ritrovare la sua amata sorellina ma non ha indizi.
Tutto quello che sa gli è stato detto da Minami e BJ: Goto frequenta l’istituto Sakura ed è al secondo anno, inoltre viene da un futuro ancora più lontano, dagli anni ’60 del 2000. Ed è quindi dal Sakura che devono partire le indagini, se non sa neppure come è fatto, non può cercarlo.
Ancora una volta la sua ancora di salvezza è l’istituto Sakura, ancora una volta Natsuno Minami. Tuttavia per una volta non deve puntare su un eventuale fortuito incontro con Megumi, si imbatte in Minami stessa. La ragazza era, giustamente, preoccupata per lui alla luce delle recenti rivelazioni.
Gouto? Beh non viene a scuola da “allora” e gli insegnanti, a cui ha già chiesto, non hanno idea di dove abiti. La soluzione arriva sempre tramite Minami ma attraverso vie traverse, una pacioccona di nostra conoscenza infatti la saluta proprio in quel momento ed EUREKA.
Come ci è già stato detto dalla storia di Iori, Miwako “ha” una foto di Gouto per quanto la cosa sia fonte di enorme imbarazzo e non volesse che si sapesse in giro. Superato il momento scuoti i pugni freneticamente e tenendo gli occhi chiusi, Miwako mostra la foto a Miura. La reazione è…quella che ci si aspetta.
Se Gouto è davvero il ragazzo alto con gli occhiali, allora è lo stesso che ha incrociato al parco qualche giorno prima. La bambina con lui era la “sua” Chihiro, bramoso di vendetta Keitaro corre verso il parco mentre la nostra romanticona punta il dito verso altro: che genere di rapporto c’è fra Natsuno e quello strano ragazzo. Minami nega ogni evidenza ma le sue parole ed il suo atteggiamento sono di base una vera e propria prova per Miwako.
Giunto al parco, Keitaro si imbatte in Chihiro. La bambina non risponde alle sue chiamate, fugge sembra…non essere in grado di sostenere lo sguardo, come se nascondesse un segreto. È un momento questo che può andare avanti in loop al infinito quantomeno fino a quando non mostriamo a Chihiro il suo adorato coniglietto di pezza.
Era la prova che stava cercando, quella “è” la sua sorellina non ci sono dubbi. D’altra parte la “bambina” non risponde come si aspettava, si è cacciata in un bel guaio. Ha riacquistato i suoi ricordi originali lei “è” Chihiro Morimara MA allo stesso tempo i ricordi di quel corpo non scomparsi.
Ora fanno parte di lei e con esso lo splendido legame che aveva instaurato con il suo fratellone. È un qualcosa che non può rifiutare in alcun modo; è solo a questo punto che sopraggiunge Gouto, la recita del “fratello” era stata un’idea di Chihiro la quale è convinta che i cambi di programma improvvisi siano talvolta necessari.
L’atteggiamento sprezzante ed altezzoso di Gouto (Che ricordiamo essere stato definito pallido stronzetto arrogante dal buon Birba), infervora Keitaro furioso con l’uomo che ha “rapito” Chihiro e che ha causato tanto dolore a Tamao, a chiarire il malinteso ci pensa proprio Chihiro.
È un momento tremendo per Keitaro che vede la sua ultima certezza andare in frantumi. Fuggire? Dove nel 1945 dove non c’è più niente? No. Devono restare e combattere, lui era “un ottimo progettista” e per “impedire il loop” devono “prendere il controllo di tutti i sistemi” il famoso loop ritorna mentre la bambina fa “leva” sui suoi sentimenti.
Perché non li aiuta? Ha detto che sarebbe stato “sempre” dalla sua parte no? Miura non capisce vorrebbe solo fuggire insieme a Chihiro, lontano ma Gouto glielo impedisce. Il ragazzo con gli occhiali ha delle informazioni aggiuntive per lui: qualcuno vuole uccidere Chihiro, quel qualcuno è Ei Sekigahara e rinnova la la proposta di allearsi con loro.
Rimasto solo i pensieri di Keitaro si spostano a quel nome, Ei Sekigahara. Lo ha già incontrato, nel 1944. È un momento che possiamo “identificare” molto facilmente. Siamo poco prima della primissima scena del prologo di Hijiyama, il famoso incidente è già avvenuto e Kiriko Douji è la ricercata numero uno della polizia militare.
Nel corridoio della scuola, un furente Keitaro si imbatte in Tamao che si prende cura di quello che i gendarmi hanno identificato come complice di Kiriko. Il sospettato sorride sardonicamente, quella non si chiama Kiriko, non è una ragazza e non è di questo mondo inoltre cosa ha “fatto” alla sentinella? Il menzionare la sentinella riaccende Miura, è una spia. Deve essere una spia, che punta alla sentinella.
Tamao però trattiene l’amico, vuole sapere la verità. Kiriko le ha detto che i genitori non sono reali e che viene da un futuro lontano e per quanto si sia sforzata di credere che siano tutte frottole dentro di se “sa” che è la verità.
Sentendo pronunciare il nome Miura inoltre Ei ha una sua rivelazione, Keitaro Miura. Non se lo ricorda ma hanno combattuto insieme(noi lo sappiamo, abbiamo già visto Miura comparire in uno dei sogni di Amiguchi accanto a Morimura) tanto tempo prima, in un altro mondo. Di quel Miura rimane solo la coscienza conservata al interno di un drone (BJ? La famosa unità Dati?). Keitaro tenta di catturare Ei prima che sia troppo tardi ma questi con scatto felino ed abile mossa, Ei si rimette in piedi e li metto sotto tiro, poi accenna a come un veleno abbia quasi raggiunto la sua testa prima di fuggire.
Si sta dirigendo al tempio, dove porterà Hijiyama nel 1984 prima però…una nota prima di questa scena avevo la sensazione che Ei fosse “cacciatore” che seguiva Okino, secondo l’archivio era stato proprio Okino ad offrigli rifugio in quest’era per cui bisognerà aspettare TANTO per comprendere le dinamiche fra le varie alleanze, lo stesso Okino durante una scena in battaglia manteneva il silenzio radio con tutti tranne che con Hijiyama.
Avrà i suoi motivi ma…non voglio soffermarmici più di tanto. La storia di Keitaro è quella che sono riuscito a completare maggiormente, ben il 75% ad ora e come quella di Shu ed Ei è bloccata dietro un evento nella storia di Natsuno Minami a sua volta bloccata dietro un evento nella storia di Yuki Takamiya.
La priorità ora però è il prologo di Gouto. Siamo nel 1985, aula di scienze in un periodo di poco successivo al termine del prologo di Iori(club dei sognatori), Renya Goto sta armeggiando con il portale ivi presente ma viene raggiunto e ripreso fortemente da Chihiro Morimura, l’infermiera.
La donna gli aveva proibito tassativamente di utilizzare il portale ma Gouto sembra curarsi poco delle di lei parole. Sempre con quella pignoleria e saccenza che tanto da sui nervi agli altri, Gouto inizia dissertare di storia.
Ci sono tanti eventi, come il famoso tradimento di Mitsuhide Akechi ad Honnoji, che meriterebbero di essere rivisitati e chiariti. Un peccato che “non” si possa tornare più indietro del 1945. Dove vuole arrivare? Semplicemente la verità. Renya Gouto è interessato solo ed esclusivamente alla verità.
Il dialogo ha toni quasi surreali, Gouto NON si comporta come è suo “solito” ma in fondo chi può dire di conoscere davvero qualcuno? Dopodiché sposta l’attenzione sul suo taccuino. Antiquato, old school ma per loro chi è abituato ad informazioni digitali, qualcosa di cosi semplice può risultare essere quanto di più affidabile possa esistere. Long story short? Il ragazzo punta i piedi è lei ad essere strana, non lui. Gouto non si fida di “questa” Chihiro.
Dopodiché l’attenzione si sposta in un luogo che ho già avuto modo di visitare. Il sesto laboratorio tecnico sotterraneo della Shikishima solo che siamo nel 2104 e non nel 2100. Cronologicamente questa è la prima scena in cui Gouto compare ma il ragazzo non è da solo.
Con lui c’è Ida(Adulto) e poco dopo vengono raggiunti da Okino e da Chihiro Morimura(tuta in latex). Okino è impressionato dalla capacità di Gouto di adattarsi al loro tempo, non pare proprio che venga dal “passato”. Il nostro quattrocchi non pensa che si tratti di un granché.
Sono passati quarant’anni ma la tecnologia è tutto sommato simile sebbene tutto ora sia parte di un “sistema integrato” ed a proposito di sistema integrato, è arrivato un momento di iniziare a scoprire il velo su uno dei temi più importanti in assoluto: le famigerate fabbriche automatiche.
Mentre loro conversano, la superficie(ancora…) viene distrutta e producono Kaiju a pieno regime. Le centrali nucleari sparse per il globo sono stabili ma le varie nazioni NON vogliono che la produzione venga interrotta. È un dialogo che dovrò sicuramente rivedere perché ora come ora sono abbastanza confuso anche alla luce delle altre note che mi vengono dalla storia di Keitaro.
Comunque…secondo Ida, la “fabbrica automatica” è in realtà una rete di oltre un miliardo di fabbriche, sparse per il pianeta del tutto integrate in un singolo grande sistema. Il cliente deve solo fare la sua richiesta, il computer crea il modello, reperisce i materiali e fa tutto in completa autonomia: la manodopera umana NON è assolutamente necessaria.
Gouto sembra essersi già abituato a questo tipo di rivelazioni, quel che sa è che ora come ora tutte quelle fabbriche lavorano al unisono per produrre Kaiju chiamati Deimos. Presto inoltre faranno la loro mossa “come l’altra volta, anche i tempi coincidono” sebbene a Gouto prema sapere una sola cosa: è vero che attaccheranno anche il 2064? L’anno da cui proviene lui?
Si, proprio come “l’altra volta” sebbene questa volta ci siano le sentinelle ed a proposito di sentinelle, da archivio ho scoperto che sebbene fossero “pronte” nel 2104 e solo nel 2064 che sono state utilizzate la prima volta. Nel frattempo Ida e Gouto hanno estratto delle nuove informazioni dal computer centrale, riguardano uno scandalo che viene dal 2188.
Il “futuro” rispetto a loro che sono nel 2064. Per farla breve lo scandalo si colloca al interno di quello che ha detta del giornalista è una lunga serie di crimini inerenti al furto di memoria e delle nanomacchine. Alcuni dipendenti di un’azienda chiamata Newmen(nomen omen) sono stati accusati di aver sfruttato alcuni tipi di nanomacchine chiamate Intralocitor( Danno il nome alla scena, sono sicuro che se ne parlerà nuovamente) per tentare di manomettere i ricordi ed impossessarsi di corpi umani.
Sono accuse molto pesanti e sono una novità anche per i presenti. Lo stesso Okino si confessa(da prendere con le pinze ovviamente) sorpreso, non sapeva che si potessero trasferire cose come i ricordi. D’altra parte sono riusciti ad estrarre un’altra registrazione risalente a poco più di tre mesi prima nel 2188.
In questa registrazione, che è più un comunicato stampa, l’anziano CEO della Shikishima dichiara l’acquisizione della Newmen, enfatizzando come il corpo umano possa ora funzionare come un vero e proprio supercomputer aprendo i singoli ad un numero pressoché infinito di possibilità. Note aggiuntive? Grazie a questa acquisizione la Shikishima è divenuta la terza azionista mondiale di Intralocitor.
Okino ha una teoria: questi intralocitor, potrebbero essere le nanomacchine presenti nei loro corpi. Inoltre “ancora una volta” la Shikishima è al centro di tutto come da supposizioni precedenti sebbene sia in un futuro ancora più lontano, il 2188 e loro NON possono teltrasportarsi oltre il 2104.
Impossibilitati a viaggiare cosi lontano, Chihiro suggerisce di mollare temporaneamente la pista del 2188. Devono concentrarsi sul immediato, ottenere la collaborazione degli altri due “compatibili” del 2064 e difendere la città dove è cresciuto Gouto. Congettura? Credo che i compatibili di quel anno siano Ei e Ryoko. Cosa sono i compatibili?
La scena successiva si concentra proprio su questo. Il “prologo” di Gouto salta da un momento al altro non ci sono mai due scene in sequenza. Siamo nel 2025 e, come eventi, siamo poco dopo l’arrivo di Miura nel 1985 quindi dopo il “””rapimento””” di Chihiro.
Gouto e Chihiro si aggirano per la città distrutta(riconosco il palazzo dove c’era la casa di Tomi) i preparativi per il trasferimento nel 1985 non sono ancora completi per cui dovranno restare li per qualche giorno, in questo momento super serio 13 Sentinels si diletta in uno spaccato buffissimo che rivela un lato di Gouto premuroso e rispettoso, quantomeno per la sua “sensei”.
I vestiti che Chihiro indossa sono stati preparati personalmente da lui in modo che si adattassero al età che dimostra ora per “non destare sospetti” la cosa però non sembra convincere la piccola Dottoressa che sbuffa visibilmente.
D’altra parte Gouto si offre anche di portare a spalla la bambina in un altro momento di inaspettata premura, finendo per essere sgridato di nuovo in primis c’è la fa da sola, secondariamente deve smetterla di chiamarla sensei per non destare sospetti. Ora però, possono finalmente passare alle cose serie: come ha fatto a trovarla?
Grazie ad una registrazione della stessa Chihiro in cui diceva di aver trasferito i suoi ricordi in quelli di questa bambina. Si è trattato di un esperimento “fallimentare”, quel corpo è un suo clone che ha utilizzato per capire se poteva diventare compatibile. Fallito l’esperimento, ha sigillato anche i suoi ricordi.
Con “compatibili” Morimura si riferisce a quegli individui capaci di controllare il portale e le sentinelle. Lei “era” una compatibile ma quando tutto è stato ripristinato, ha perso quella capacità. I compatibili possono anche interagire con il computer centrale del UFO e hanno delle nanomacchine dentro al loro corpo.
Juro nel “sogno con sparatoria” ha ucciso i ragazzi sostenendo che i Deimos attacchino proprio a causa delle nanomacchine dentro al loro corpo. Per quanto invece riguarda il “ripristinare” menzionato da Chihiro posso suppore che abbia a che fare con il loop oppure con la “pistola magica” usata da lei e da Megumi.
E la Chihiro originale? Gouto è convinto(come già sappiamo) che quella non sia più lei. Si comporta in modo strano, come se qualcuno controllasse la sua mente. Al posto di progredire ed aiutare sembra “ostacolare” le sentinelle. Parlando degli ostacoli, Gouto menziona un fantomatico 426 che apparentemente già in passato ha ostacolato le sentinelle e che ora, potrebbe essere “tornato”.
Per un attimo ho pensato che avesse a che fare con il numero che Ei ritrova nel vicolo al inizio del suo prologo ma sembrerebbe essere una pista diversa.
Nel frattempo Gouto deve aggiornare Chihiro su quanto avvenuto negli ultimi cinque anni. Cinque sono infatti gli anni che il suo clone ha vissuto con i ricordi sigillati, nel mentre quattro settori sono in pessime condizioni e vuole essere aggiornata.
La scena conclusiva di questo mindblow continuo è precedente alla conversazione precedente. Siamo nel 2025 al interno del computer centrale. Con Computer centrale si intende ovviamente lo strano luogo che Morimura(adolescente), Izumi(adolescente) e Okino si ritrovano a visitare nel “sogno con l’ufo” nel 2104.
Dopo aver smanettato un pochino Renya riesce ad avere accesso ad alcune registrazioni. La prima è proprio la registrazione che Gouto aveva menzionato nella scena precedente. Chihiro Morimura prende atto dei risultati del suo esperimento.
2 Marzo 2100 a quattro anni dal prossimo attacco non è riuscita a rendere compatibile il suo clone nonostante questi possieda i dati che erano conservati nel famigerato settore 0 sotto forma di ricordi. Il fallimento è un brutto colpo per Morimura che inizia a perdere ogni speranza.
L’esperimento è stato condotto in privato. Ida(ringraziando il cielo visto quanto è losco) non ne sa nulla. A poi affidato il clone con i ricordi sigillati alle cure della famiglia Miura nel 1940. Gouto è colto alla sprovvista, è stata disposta ad utilizzare mezzi a dir poco criminosi per tentare di ridiventare compatibile e ne conclude che essere compatibili non sia solo avere delle nanomacchine dentro di se. D’altra parte nel mio piccolo comprendo che non mi trovo di fronte ad un’incoerenza: Chihiro nelle registrazioni(ed anche in altre viste in precedenti) è vestita nonostante stia “pilotando”: non è un errore, non è su una sentinella.
La registrazione successiva, “l’ultima” di Chihiro Morimura decreta il loro ennesimo fallimento. “Anche” Ida non è tornato, le sentinelle sono contaminate(come già detto nella storia di Megumi) del tutto inutilizzabili. La Dottoressa si trova nella difficile posizione di poter decretare la fine della razza umana: l’operazione Egida non è una cosa che si possa mettere in atto a cuor leggero ma usandola almeno lei ed un certo “lui”(Non Ida, altrimenti lo avrebbe nominato) potranno sopravvivere.
Lo stesso Gouto non ha idea di chi sia il “lui” e osserva come da quando le sentinelle sono “contaminate”,Morimura spinga per questa fantomatica operazione Egida. Sulla contaminazione nessun approfondimento ma le registrazioni NON sono finite. Ne resta solo una, è una registrazione a suo nome.
2188. Semplice e diretta. L’anziano che CEO della Shikishima già visto in una registrazione precedente è IL suo futuro. È Renya Gouto. Di per se è già una rivelazione pesantissima ma non finisce qui. L’uomo sta conversando con un misterioso interlocutore e sta commissionando un omicidio. L’omicidio di Chihiro Morimura. Deve essere fermata prima che un suo fantomatico progetto venga approvato, con conseguenze disastrose per tutti loro.
E che devo dire? Volevo continuare subito con la storia di Yuki ma è c’è già cosi tanta roba, cosi tante informazioni che non posso più ignorarle. Il futuro del 2188 che credevo essere solo un sneak peak estemporaneo sta diventando sempre più importante, più preponderante. Non vedo l’ora di proseguire ma non con Gouto.
Si perché per andare avanti con lui avrà bisogno di avere progressi almenoal 80% con dodici personaggi. DODICI ed io al momento non solo ne ho sbloccati solo dieci ma ho solo un personaggio al 75%.