Come molti, ho aspettato per anni un gioco che rendesse giustizia allo xenomorfo e, pur avendo apprezzato il primo Alien vs Predator molti anni fa, la cocente delusione di quel gavettone di ***** & coltelli che è stato Alien: Colonial Marines non faceva ben sperare per il futuro next gen della saga. Poi sono arrivate le prime notizie su Alien Isolation.
La cosa mi è sembrata subito molto ****; finalmente un gioco che non ricalcava le atmosfere del secondo film, ma del primo, con un personaggio interessante e una ricostruzione di quella “fantascienza del passato” che ha reso Alien un predecessore del cyberpunk!
Peccato che il gioco sia una specie di Amnesia nello spazio con un mostro molto più cattivo e sanguinario, a cui si sommano androidi fuori controllo e umani impazziti. Peccato (o per fortuna) che non potrete mai e poi mai uccidere lo Xenomorfo, al massimo spaventarlo col fuoco, e sarete costretti a nascondervi, trattenere il respiro (con l’apposito tasto) e strisciare per corridoi bui e fumosi, sperando che la bestia non vi trapassi il cranio con la sua seconda bocca.Peccato insomma che faccia una paura fottuta.
Si certo, volendo potrete costruire dei marchingegni che distraggono l’alieno o spengono i robot, avrete persino una pistola, ma la sensazione è sempre quella di difendersi dall’attacco di un tirannosauro usando un piumino da cipria. Sarete soli, sarete indifesi e spesso sarete morti.
Alien: Isolation è un gioco difficile, pauroso e spietato che vi somministrerà una razione doppia di umiliazioni e calci in bocca, conditi con spaventi e speranze disattese. È un gioco che si diverte a prendervi in giro, mostrandovi vie d’uscita a pochi passi da voi, che potrete raggiungere solo muovendovi con infinita lentezza, che vi metterà di fronte a corridoi bui in cui vi aspettate lo spavento e invece non succede niente, e corridoi normalissimi in cui succederà di tutto, che vi terrà sempre e costantemente sulla corda con un clima di tensione che non stacca mai, neppure per salvare.
Ecco, il salvataggio è probabilmente un ottimo esempio della cattiveria di Alien: Isolation. Potrete archiviare i vostri progressi solo in determinate postazioni di salvataggio, ma mentre lo fate sarete comunque vulnerabili. Quindi potrebbe capitarvi di non riuscirci per un secondo, oppure di salvare il gioco e di morire subito dopo. Una situazione che vi costringerà comunque a dover ricaricare la posizione precedente.Il pregio e il difetto di Alien: Isolation è averci dato il gioco più fedele possibile alle atmosfere originali del film, solo che queste atmosfere rendono il gioco una continua partita a scacchi con la morte, con la paura e con la frustrazione di dover ricominciare tutta una sezione perché non si è potuto salvare. In un film tutto questo è accettabile, in un gioco può diventare frustrante.
Questo non vuol dire che ci troviamo di fronte a un brutto gioco, anzi, visivamente è da sbavare e presenta una ricostruzione delle ambientazioni veramente spettacolare, oltre ad essere perfettamente adeguato al genere a cui aderisce, solo che su 100 persone che compreranno il gioco, forse lo finiranno in 40, e questo è un fattore molto importante.
Dunque, benché non sia il mio gioco e non mi sia minimamente goduto l’esperienza (ma solo perché sono un fottuto fifone), Alien: Isolation è senza dubbio uno dei titoli più interessanti della prossima stagione. Probabilmente non sarà un campione di incassi, ma è uno dei giochi che meglio celebra e omaggia i film a cui si ispira, una piccola guida sul rispetto che si dovrebbe avere quando ci si avvicina ai grandi classici.