Praticamente la storia procede diddio e fila liscia fino allo scontro con Bellec e la sua morte per mano nostra. Abbiamo una Confraternita viva, Arno che costantemente fa rapporto al consiglio, sembra quasi di essere nel primo AC dove Altair andava e riferiva ogni mossa templare ad Al Mualim. Poi all'improvviso cambia tutto //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Da quando facciamo conoscenza di Napoleone (altra bella missione, abbastanza evocativa sulla crisi in atto), sembra che la narrazione venga violentemente strappata dalla calma e la logica che fino a quel momento l'aveva contraddistinta, quasi come un procedere a casaccio.
Arno fa tutto di testa sua, così a ca**o con la complicità di Elise, senza che il gioco ce ne dia una vera e propria giustificazione (assassiniamo un capo delle guardie, un deputato e tentiamo di prendere Germain durante l'esecuzione di Luigi XVI. Tutto questo Arno lo fa in piena autonomia, e giustamente ci chiediamo: "Se fino a quel momento ha sempre fatto tutto in seno al Consiglio, andando a riferire ogni singola mossa alla Confraternita, perchè non continua a farlo?". Ovviamente perché il Consiglio glielo ha proibito di indagare su Germain, ma questo viene detto in due secondi prima dell'incontro con Napoleone, e dopo per altri tre secondi quando il Consiglio decide di cacciarlo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Ora va bene andare per intuizioni, ma *** santo farlo capire meglio durante tutto quello che è successo nel mezzo pareva brutto?

Chessò, qualche ripensamento da parte di Arno, anche un suo pensiero detto ad alta voce del tipo: "Forse dovrei informare il Consiglio" con Elise che magari lo fa desistere.
No, vediamo Arno che all'improvviso, come un perfetto Terminator, fa strage di qualsiasi cosa in maniera quasi insensata (che poi un senso ce l'ha, perché è spinto dal desiderio di vendicare De La Serre, ma il gioco ce lo fa minimamente intuire... e non va bene //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Il gioco ce lo dovrebbe sbattere in faccia sempre, non farcelo dimenticare mai!). E dopo le cose, ahimè, non migliorano, perché affrontiamo Robespierre, che viene introdotto così quasi a caso, e così quasi a caso viene tolto di mezzo, un personaggio tanto importante nella Rivoluzione che è quasi una sorta di comparsa.
Insomma, la prima metà di Unity è perfetta sul piano narrativo, ma da Napoleone in poi sembra che Arno se ne fotta del copione scritto agendo in piena autonomia, con soluzioni registiche fin troppo sbrigative e con tanti di quei buchi che davvero ti chiedi perché stai agendo in un certo modo. Un vero peccato, perché poteva essere la trama migliore del brand //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif