Massimo Gramellini, sulle colonne del Corriere della Sera, ha parlato così dei fischi a Gigio Donnarumma: "Proverò a difendere il diritto dei tifosi del Milan di fischiare Donnarumma. I fischi non sono tutti uguali. Una cosa è fischiare qualcuno per il colore della sua pelle o per la sua nazionalità (i fischi all’inno spagnolo, quelli sì, sono stati una vergogna). Ma che degli innamorati delusi esprimano pacificamente, anche se un po’ troppo ossessivamente, il loro dissenso verso un giovane idolo che hanno visto crescere e che alla fine se ne è andato altrove, mi sembra comprensibile e persino romantico. Capisco faccia inorridire chi disprezza il tifo e l’applicazione di logiche sentimentali a un passatempo praticato e governato da miliardari. Ma chi invece ha la disgrazia di patire fin da piccolo per una squadra del cuore dovrebbe riconoscere la natura e, in fondo, la purezza di certe pulsioni, a meno di non voler trasformare gli stadi in luoghi di meditazione zen. Senza farla troppo lunga, come Donnarumma ha tutto il diritto di andare dove lo portano il cuore e il procuratore, infischiandosene dei sentimenti dei suoi ex tifosi, così a costoro andrebbe riconosciuto il diritto di dissentire nell’unico modo non violento che hanno a disposizione. Quando smetteranno di fischiarlo sarà perché lo avranno dimenticato".
Sto leggendo in questi giorni soltanto articoli Pro fischi, evidentemente la stampa è tutta milanista o Donnarumma si è fatto schifiare da tutti, a voi la scelta.