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Video fatto dopo le prime due partite. Non dice niente di sconvolgente ma può essere interessante.

Interessante, anche se ad ascoltarne l'accento con particolare attenzione è probabilmente italiano (qualcuno avvisa anche nei commenti). Io ho trovato interessante anche quest'analisi qui sotto, di cui stavolta sicuramente l'autore non è italiano dato che i nomi di Verratti e Spinazzola sono scritti male. :asd:




Mi ha dato una (a mio parere) parziale spiegazione sul perché la difesa belga non abbia chiuso Insigne poco prima del tiraggir. Mancini probabilmente sta facendo un bel lavoro. Se non sbaglio poi Martinez in conferenza stampa ha detto che siamo una nazionale costituita da un gruppo che gioca col sorriso.
Al goal di Del Piero ho ancora la pelle d'oca
Oltre a questo, a me ha fatto sempre riderissimo la corsa spasmodica dietro la rete della porta con quella testa rasata. :asd:
Va battuta a ogni costo la Spagna, anche a fucilate
La goduria di alzarla in faccia a quei boriosi in casa loro la voglio
Più che altro, se l'Inghilterra dovesse arrivare in finale, a giudicare dalla partita di ieri contro l'Ucraina (vista quasi del tutto) penso che la fantasia e le diagonali italiane (stile il servizio di Spinazzola - :bruniii: - a Chiesa per il primo goal contro l'Austria), abbiano maggiori probabilità di mettere in difficoltà il gioco inglese lezioso e scolastico, di una noia inaudita, rispetto al palleggio lento della squadra spagnola (credo e chiedo conferma perché io l'ho vista poco). Infatti gli inglesi sono sicuramente dei temibili avversari, ma ieri a tratti sembravano la Spagna sulla quale sottoscrivo tutto ciò:
Prima di pensare a quei barbari che hanno come piatto nazionale i bastoncini con le patatine pensiamo a quelli che giocano il calcio più noioso di tutti i tempi.
E i commentatori Rai riescono a farti odiare la cosa ancora di più quando si rendono protagonisti di certe uscite a mio avviso fuori dal mondo, della serie (parafrasando perché testualmente non me la ricordo) "ecco la melina, un tiki taka inglese senz'altro bello da vedere". BELLO DA VEDEREEEE???:segnormechico::mosconi:




Comunque da parte dell'Inghilterra ho visto pure del pressing opprimente nella trequarti avversaria in fase di impostazione ucraina dal basso, ma era la stessa ucraina che ha subito un gol dopo qualche minuto di entrambi i tempi, cioè due mazzate al morale incredibili, con la seconda arrivata proprio nel momento in cui, durante i 10 minuti finali del pt, sembrava incominciare una reazione degna di questo nome. Eventualmente, se dovessimo arrivare a scontrarci in finale, sarà interessante vedere come si incroceranno queste manovre di contenimento inglese col pressing italiano che è altrettanto buono e con la nostra velocità a centrocampo in generale e negli spazi stretti, mi pare inedita per l'Italia. La mancanza di Spinazzola si sentirà e spero che le soluzioni di Mancini con Emerson, Toloi, Di Lorenzo o Florenzi riescano a colmare la lacuna per farci continuare a funzionare come squadra anche senza un elemento importante come il difensore della Roma, a cui auguro di rimettersi al più presto. Le sue progressioni sulla fascia sono la cosa che mi ha colpito prima di ogni altra fin dalla partita di inaugurazione contro la Turchia, veloce, molto veloce, scattante ed elegante.




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Ad ogni modo ci tenevo a postare ImmobiLEGO.:segnormechico: Mentre per Insigne ha usato un omino con le gambe più corte. :asd:

 
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Interessante, che coraggiosa presa di posizione.

Mi inginocchio senza senso, tanto, che ci frega.
Che poi, esattamente, cos'è che non condividono? Perché a me il messaggio sembra abbastanza chiaro.
Ma è meglio non farsi questa domanda, l'importante è inginocchiarsi IN CASO per non fare brutta figura (?), per educazione (??), o boh, magari giusto per imitare quello che fanno gli avversari, in fondo non è assolutamente importante.

Ok, per quanto mi riguarda, ridicoli fino all'ultima lettera.
Penso che questo articolo potrebbe piacerti:


A me è piaciuto (che non significa necessariamente essere d'accordo con tutto quello che c'è scritto).

Sulla questione "take a knee", a parte che il gesto mi sembra abbia radici ben più vecchie del 2013 (anno di fondazione di BLM),


io penso che un gesto contro il razzismo e le discriminazioni non escluda l'altro e che nessuno ovviamente debba essere obbligato alla protesta, quest'ultima cosa non ci sarebbe nemmeno bisogno di specificarla. Se un atleta non si inginocchia ciò non implica nulla in senso contrario. All'interno di una squadra per me una soluzione consona potrebbe essere quella di lasciare la decisione al singolo individuo, e chi non se la sente potrebbe mettere in mostra evidenziando ed indicando con le dita la fascia respect mentre i compagni si inginocchiano (ovviamente tutti dovrebbero essere messi al corrente di chi farà cosa in modo da non dover avere sorprese poco prima del fischio di inizio). Però mi dite che la mancanza di uno schieramento unitario potrebbe essere divisivo/lesivo per lo spirito di gruppo, l'affiatamento, l'intesa e di conseguenza le prestazioni in campo. Io questo non lo so, mi sembra una deduzione un po' tirata sinceramente, ma ripeto, non saprei.

Son d'accordo sul fatto che vincolarsi a ciò che fanno gli avversari agendo di conseguenza sia abbastanza ridicolo, un modo per scaricare responsabilità, lavarsene le mani e restare nella comfort zone dell'ignavia, e che la motivazione di essere solidali con loro non abbia alcun senso dato che non è a chi fa il gesto davanti a te che il gesto è dedicato, a meno che nel caso specifico non sia/sia stato/a egli/ella stesso/a vittima di razzismo. Ma persino così lo staresti facendo "anche" per pronunciarti contro ciò che lui/lei ha subito, non per semplice emulazione.

Dissento sull'opinione che lo sport debba mantenersi apolitico e una prima ragione consiste nel fatto che non lo è mai stato.
 
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Penso che questo articolo potrebbe piacerti:


A me è piaciuto (che non significa necessariamente essere d'accordo con tutto quello che c'è scritto).

Sulla questione "take a knee", a parte che il gesto mi sembra abbia radici ben più vecchie del 2013 (anno di fondazione di BLM),


io penso che un gesto contro il razzismo e le discriminazioni non escluda l'altro e che nessuno ovviamente debba essere obbligato alla protesta. quest'ultima cosa non ci sarebbe nemmeno bisogno di specificarla. Se un atleta non si inginocchia ciò non implica nulla. All'interno di una squadra per me una soluzione consona potrebbe essere quella di lasciare la decisione al singolo individuo, e chi non se la sente potrebbe mettere in mostra evidenziando ed indicando con le dita la fascia respect mentre i compagni si inginocchiano (ovviamente tutti dovrebbero essere messi al corrente di chi farà cosa in modo da non dover avere sorprese poco prima del fischio di inizio). Però mi dite che la mancanza di uno schieramento unitario potrebbe essere divisivo/lesivo per lo spirito di gruppo, l'affiatamento, l'intesa e di conseguenza le prestazioni in campo. Io questo non lo so, mi sembra una deduzione un po' tirata sinceramente, ma ripeto, non saprei.

Son d'accordo sul fatto che vincolarsi a ciò che fanno gli avversari agendo di conseguenza sia abbastanza ridicolo, un modo per scaricare responsabilità, lavarsene le mani e restare nella comfort zone dell'ignavia, e che la motivazione di essere solidali con loro non abbia alcun senso dato che non è a chi fa il gesto davanti a te che il gesto è dedicato, a meno che nel caso specifico non sia/sia stato/a egli/ella stesso/a vittima di razzismo. Ma anche così lo staresti facendo "anche" per pronunciarti contro ciò che lui/lei ha subito, non per semplice emulazione.

Dissento sull'opinione che lo sport debba mantenersi apolitico e una prima ragione consiste nel fatto che non lo è mai stato.
Anche io non condivido il gesto in relazione a come la pensa e a cosa fa l'avversario ma se sei neutrale, il fatto di inginocchiarto o meno se lo fa il tuo avversario è comunque un atto di rispetto delle idee altrui, anche se non condivise.
Il problema è che si formano troppe etichette per una cosa importante ma semplice e c'è sempre da polemizzare su tutto. Se uno protesta per il BLM sono fatti suoi finché non mi danneggia, ognuno può protestare per quello che ritiene giusto.
 
Anche io non condivido il gesto in relazione a come la pensa e a cosa fa l'avversario ma se sei neutrale, il fatto di inginocchiarto o meno se lo fa il tuo avversario è comunque un atto di rispetto delle idee altrui, anche se non condivise.
Il problema è che si formano troppe etichette per una cosa importante ma semplice e c'è sempre da polemizzare su tutto. Se uno protesta per il BLM sono fatti suoi finché non mi danneggia, ognuno può protestare per quello che ritiene giusto.
Capisco cosa vuoi dire ma è controverso perché inginocchiarsi da una posizione di neutralità potrebbe anche finire per spogliare di significato il gesto. E l'esempio di qualcuno che, nell'eseguirlo, non si sbilancia (fornendo motivazioni cerchiobottiste) davanti a milioni di spettatori per poter restare inattaccabile da qualsiasi fronte potrebbe finire per trasmettere il messaggio "non mi riguarda, non è la mia battaglia" che personalmente non ritengo molto edificante, specialmente in un ambiente come quello sportivo dove fin dagli albori (olimpiadi greche) si sanciva una tregua delle ostilità, un punto di incontro e scambio fra culture che si riconoscevano l'un l'altra. Poi come se in Italia non esistessero ancora episodi o situazioni di razzismo che ci riguardano anche come nazione, come viene accennato nell'articolo.

Inoltre a me sfugge cosa significhi assumere una posizione di neutralità (che in realtà non è una posizione ma un sottrarsi a prenderla) nei confronti di tali problematiche. Cioè, assodato il significato del gesto, che al mondo ci siano o non ci siano per te (generico "neutrale") è indifferente? Al limite potrebbe essere il riflesso di un'indecisione dovuta per una metà alla carenza di conoscenze che ti permettano di partecipare con cognizione di causa (traducibile anche come una sorta di "temporeggiamento ad oltranza") e per l'altra metà, collegata alla prima, alla percezione che le conseguenze del gesto e della posizione in cui ti mette siano inafferrabili, imprevedibili e incontrollabili. E così, per quanto dimostri di essere stato colto impreparato, ci può anche stare, mentre ci sta meno se dietro questa percezione di inafferrabilità in realtà si nasconde prevalentemente la volontà di non esporsi a critiche a tutti i costi, atteggiamento che tuttavia, lo concedo, potrei trovare più o meno comprensibile ma solo limitatamente alla ragione riguardante l'accentuata propensione alla polemica in Italia che ho notato anch'io.
 
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Capisco cosa vuoi dire ma è controverso perché inginocchiarsi da una posizione di neutralità potrebbe anche finire per spogliare di significato il gesto. E l'esempio di qualcuno che, nell'eseguirlo, non si sbilancia (fornendo motivazioni cerchiobottiste) davanti a milioni di spettatori per poter restare inattaccabile da qualsiasi fronte potrebbe finire per trasmettere il messaggio "non mi riguarda, non è la mia battaglia" che personalmente non ritengo molto edificante, specialmente in un ambiente come quello sportivo dove fin dagli albori (olimpiadi greche) si sanciva una tregua delle ostilità, un punto di incontro e scambio fra culture che si riconoscevano l'un l'altra. Poi come se in Italia non esistessero ancora episodi o situazioni di razzismo che ci riguardano anche come nazione, come viene accennato nell'articolo.

Inoltre a me sfugge cosa significhi assumere una posizione di neutralità (che in realtà non è una posizione ma un sottrarsi a prenderla) nei confronti di tali problematiche. Cioè, assodato il significato del gesto, che al mondo ci siano o non ci siano per te (generico "neutrale") è indifferente? Al limite potrebbe essere il riflesso di un'indecisione dovuta per una metà alla carenza di conoscenze che ti permettano di partecipare con cognizione di causa (traducibile anche come una sorta di "temporeggiamento ad oltranza") e per l'altra metà, collegata alla prima, alla percezione che le conseguenze del gesto e della posizione in cui ti mette siano inafferrabili, imprevedibili e incontrollabili. E così, per quanto dimostri di essere stato colto impreparato, ci può anche stare, mentre ci sta meno se dietro questa percezione di inafferrabilità in realtà si nasconde prevalentemente la volontà di non esporsi a critiche a tutti i costi, atteggiamento che tuttavia, lo concedo, potrei trovare più o meno comprensibile ma solo limitatamente alla ragione riguardante l'accentuata propensione alla polemica in Italia che ho notato anch'io.
Il fatto di non prendere una posizione è anch'essa una presa di posizione anche se asettica, neutra o come la si voglia chiamare.
Anche io condivido il l'opinione secondo cui fare un gesto in speculazione o in risposta ad altri è discutibile, meglio mantenere neutralità e non fare niente o sbilanciarsi (dia in negativo che in positivo), ho indicato solo che prenderla in risposta ad altri abbia un suo perchè ma, come ho scritto anche prima, si stanno formando troppe etichette e ci si fa troppe pippe (ho utilizzato un francesismo apposta) su questo argomento, che porta solo ad altre critiche e non risolve le cose realmente importanti, anzi, crea altri schiocchi disagi.
 
Il fatto di non prendere una posizione è anch'essa una presa di posizione anche se asettica, neutra o come la si voglia chiamare.
Su questo non sono molto d'accordo, la neutralità è per definizione una dichiarazione di estraneità, nel contesto un evitare l'argomento con una mossa facilmente collegabile al disinteresse. E per quanto mi riguarda invece qualsiasi forma di razzismo e discriminazione in qualsiasi parte del mondo ci dovrebbe quantomeno interessare.
Anche io condivido il l'opinione secondo cui fare un gesto in speculazione o in risposta ad altri è discutibile, meglio mantenere neutralità e non fare niente
Ah, quindi per te fare il gesto e giustificarlo/spiegarlo esclusivamente con un adeguamento solidale verso il gesto altrui non significa voler tendere e ambire ad apparire neutrali, a conservare la neutralità? Perché io alludevo a ciò, mi sembra un'espressione di neutralità o qualcosa che punta ad essa, dato che praticamente stai scaricando tutta la responsabilità dell'intenzionalità dell'atto sulle spalle della squadra che vai passivamente/pedissequamente ad imitare.
 
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È quello di Cardiff vero?
Già...

Sinceramente di caxxate ne ha fatte parecchie, e col Var non è che sia cambiato molto. Il Var poi l'abbiamo ormai capito si usi solo per robe clamorose, quindi è come non ci fosse. Spero a sto punto sbagli più dal lato Spagna :asd:
 
Già...

Sinceramente di caxxate ne ha fatte parecchie, e col Var non è che sia cambiato molto. Il Var poi l'abbiamo ormai capito si usi solo per robe clamorose, quindi è come non ci fosse. Spero a sto punto sbagli più dal lato Spagna :asd:
Io non ho capito perché l'arbitro di Italia-Belgio non sia andato a controllare di persona il monitor e non abbia fatto il segno del rettangolo con le braccia.
Proprio come se non ci fosse no, dai. Comunque secondo me l'utilizzo del var non dovrebbe essere lasciato totalmente alla discrezione dell'arbitro, dovrebbe esserci la possibilità di richiederlo un determinato numero di volte a tempo da parte della squadra/allenatore che rivendica una situazione dubbia, magari, sparando, 2/3 per ciascun tempo regolamentare ed 1 per ciascun tempo supplementare. Nella pallavolo se non sbaglio sono 2 per set, easy, infatti sono molto più avanti rispetto al calcio in quest'ambito, lì è la normalità da anni. Nel calcio si sono finalmente svegliati da poco su uno strumento che ti cambia la storia, ma è implementato male (con tutto che ringrazio che almeno ci sia ad esempio per quel fuorigioco millimetrico sul gol dell'Austria).
 
Io non ho capito perché l'arbitro di Italia-Belgio non sia andato a controllare di persona il monitor e non abbia fatto il segno del rettangolo con le braccia.
Perché il contatto c'era ed il VAR non poteva intervenire.
 
Perché il contatto c'era ed il VAR non poteva intervenire.
Ma non è intervenuto? Durante la partita è apparsa la scritta in sovrimpressione. E poi perché non poteva intervenire per verificare se il contatto fosse stato falloso? Se è così da regolamento mi riporteresti la parte dove lo si dice o deduce/evince?
 
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