Borat: Subsequent Moviefilm, film diretto da Jason Woliner, è il sequel di Borat (2006), in cui un giornalista televisivo kazako, Borat Sagdiyev (Sacha Baron Cohen), dai comportamenti eccessivi e sessualmente espliciti, mette a nudo, in maniera imbarazzante ed esilarante, le tante ipocrisie del mondo contemporaneo.
Borat fa ritorno negli Sati Uniti ma, essendo ormai diventato famoso, si muove in incognito, partecipa a riunioni e intervista persone indossando abiti improbabili per non farsi riconoscere. Il suo obbiettivo questa volta è quello di riuscire a far sposare sua figlia con Il vicepresidente Michael Pence.
Curioso di vedere se si tratterà di una commedia "brutale" e "totale" come il primo film in cui davvero nessuno veniva risparmiato dalla comicità di Cohen: femministe, afroamericani, ebrei, bianchi, ecc, c'era almeno una scena per tutti ed è proprio questo che lo rendeva così divertente. Se in questo seguito si limiterà a prendere di mira Trump, roba vista 30mila volte negli ultimi 4 anni, non si discosterà molto dalla solita comicità pc "approvata". Di Cohen mi fido nonostante le ultime uscite non proprio ispiratissime ("Who Is America?" non mi ha fatto impazzire, anzi), ma trovo difficile credere che vedremo scene paragonabili a quelle del primo film nel 2020.
l'ho amato
un film geniale dall'inizio alla fine
gli ultimi 10 minuti sono un po' "romanzati", il che stona col resto, però dà una conclusione alla storia di Borat
lo metto uno scalino sopra il primo perché l'ho trovato più scorrevole e perché conosco meglio ciò su cui ironizza
ci sono dei momenti veramente fantastici, spero che ottenga un buon riscontro mediatico
super consigliato
Divertentissimo, ho riso dall'inizio alla fine del film. Spregiudicato e fin troppo sopra le righe, più di quanto visto nel primo.
L'unica cosa che mi fa storcere il naso è che questo film sia uscito ad una settimana dalle elezioni USA con l'intento di togliere voti ai repubblicani.
Devo vederlo il prima possibile, anche perché ho sentito che Borat avrebbe messo in imbarazzo Rudy Giuliani in qualche modo, ma non ho approfondito proprio per non togliermi la sorpresa. Sono curiosissimo
Devo vederlo il prima possibile, anche perché ho sentito che Borat avrebbe messo in imbarazzo Rudy Giuliani in qualche modo, ma non ho approfondito proprio per non togliermi la sorpresa. Sono curiosissimo
Visto, non mi è piaciuto, l'umorismo è veramente tryhardato come nel primo film, tutto palesemente contro le elezioni di Trump in maniera fin troppo diretta e forse è più apprezzabile per un pubblico di americani, quasi tutte le battute non mi hanno fatto nè caldo nè freddo.
Borat non fa proprio per me, preferisco altri personaggi di Sacha Baron Cohen.
Mi son preso del tempo per commentare questo film ma eccomi qui.
Allora, premetto come io sia un fan di Sacha Baron Cohen, e di aver apprezzato il primo film di Borat, senza però ritenerlo un capolavoro al contrario di molti critici dell'epoca.
Con questo sequel però Cohen si è superato. Questo è secondo me il suo miglior film a mani basse: geniale, irriverente e caustico a livelli che provocano un serio, ma voluto, fastidio nello spettatore, al punto da spingerlo ad interrompere la visione. L'unica cosa in vita mia che mi ha scatenato tale reazione è stato The Office (UK) con Ricky Gervais, che effettivamente ha quel tipo di comicità "imbarazzante" che mette molto a disagio come se tu fossi effettivamente presente durante tali situazioni, da quanto risultino tremende.
Borat, il suo razzismo e la sua misoginia poi funzionano particolarmente bene nel 2020, vivendo oggi in un'epoca nella quale la popolazione mondiale (non solo statunitense) ha opinioni politiche estreme, facendo risultare il protagonista ancor più un pesce fuor d'acqua in certi contesti, ma sorprendentemente e clamorosamente integrato in altri.
Mi ha messo molto a disagio in certi frangenti, soprattutto per le numerose battute misogine, ma in altri frangenti mi ha semplicemente fatto scompisciare dal ridere come quando
si dispera perché crede alla teoria complottista secondo la quale non vi sarebbe stato l'olocausto, e quindi "il più grande vanto del suo paese" sarebbe in realtà una menzogna .
Infine non si può non menzionare come questo film abbia la "candid camera" più clamorosa di sempre, ai danni di Rudy Giuliani che, onestamente, non so come faccia a farsi ancora vedere in giro dopo una figura del genere... pazzesco
è un film strepitoso, non per tutti vista il tipo di comicità, ma assolutamente da vedere per chi riesce a "reggere l'urto".