Riflessione Casualone e hardcore

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Lo spiego con un esempio. Prendiamo Muramasa Rebirth, uno degli ultimi che ho giocato.
Casual: Si accontenterà di finire il gioco a difficoltà Legend (quella più bassa)

Hardcore: Cercherà una sfida maggiore, magari cercando di completare i trofei del gioco, tra cui quelli che richiedono di finire il gioco nella modalità ad 1 punto vita.

Pro: Vedi precedente ma cercherà di sconfiggere tutti i boss senza utilizzare nemmeno un oggetto (ed ho visto gente farcela)

Per il momento mi vedo su un livello intermedio, anzi è quello a cui aspiro da un pò a questa parte. Poi ovviamente considero casual anche quelli che parlano solo di Fifa, GTA, Call of Duty, Fortnite, tutte le mode del momento, senza andare a sviscerare tutto quello che ha da offrire il mondo dei videogiochi! Però è un argomento interessante di cui discutere, perchè ad esempio potrei definirmi hardcore per aver giocato Prinny, Crimson Gem Saga ed Hexyz Force. Allora ognuno che prende 3 giochi semi-sconosciuti può definirsi un hardcore gamer e non è esattamente così. Forse dall'esempio che ho dato si capisce meglio cosa intendo. In ogni caso anch'io sono abbastanza contrario alle etichette!
Mah, non concordo con le tue definizioni.

Non possiamo ridurre la questione a quante volte uno finisce il gioco.

Io, come credo tantissimi qui sul forum, per esempio mi spolpo il gioco alla prima passata e non ci faccio settecento run per dire che lo ho grosso. Di finire il gioco con un pv o a modalità mega estrema hard coi nemici che shottano non ci penso neanche, primo perchè non ottengo nulla in cambio se non un plin a fine gioco, secondo perchè con tutti i giochi interessanti che ci sono se li rigiocassi tutti addio.

Capisco un Bayonetta, o un DMC che cambiano faccia ad alte difficoltà e hanno una durata contenuta, ma un, prendo il tuo esempio, Muramasa si parte a medio alto alla prima run + eventuali dlc e bona lì.

Poi oh, ognuno si diverte come gli pare, al massimo storco il naso se gente che gioca solo a Fifa\Cod\Salcazzo si professa il conoscitore supremo dei vg :sisi:

 
Sono semplicemente due modi diversi di vivere la stessa cosa:
Casual è chi considera il gaming un passatempo.

Hardcore è chi considera il gaming un lavoro.
Fixed :asd:

 
La base rimane pur sempre “divertimento”, poi diventa passione.Senza divertimento non ti attacchi nemmeno allaconsole/pc
Di nuovo ni.

Non è il divertimento il fulcro, è una qualsiasi emozione.

Il gioco deve emozionarti (e anche il divertimento è un emozione, ed è la più diffusa nei giochi), ma non necessariamente divertirti.

Ovviamente la struttura di gioco deve essere godibile, ma godibile=/=divertente.

 
Di nuovo ni.Non è il divertimento il fulcro, è una qualsiasi emozione.

Il gioco deve emozionarti (e anche il divertimento è un emozione, ed è la più diffusa nei giochi), ma non necessariamente divertirti.

Ovviamente la struttura di gioco deve essere godibile, ma godibile=/=divertente.
Sono in disaccordo.

Il divertimento, il piacere, devono essere alla base delle altre emozioni. Esempio: se sono appassionato di film horror, io provo piacere nello spaventarmi, mi diverte.

Se io faccio un incidente d'auto e mi spavento, lì non provo piacere.

In ogni attività ricreativa, ogni passatempo, qualsiasi cosa, il divertimento e il piacere sono alla base di tutto perché l'emozione che poi ci sta dietro, che sia tristezza, paura, rabbia, adrenalina perduri. Altrimenti non è un'attività ricreativa.

 
Di nuovo ni.Non è il divertimento il fulcro, è una qualsiasi emozione.

Il gioco deve emozionarti (e anche il divertimento è un emozione, ed è la più diffusa nei giochi), ma non necessariamente divertirti.

Ovviamente la struttura di gioco deve essere godibile, ma godibile=/=divertente.
Mmh, forse ho capito quello che intendi. in grassetto: puoi fare un esempio?

Sono in disaccordo.Il divertimento, il piacere, devono essere alla base delle altre emozioni. Esempio: se sono appassionato di film horror, io provo piacere nello spaventarmi, mi diverte.

Se io faccio un incidente d'auto e mi spavento, lì non provo piacere.

In ogni attività ricreativa, ogni passatempo, qualsiasi cosa, il divertimento e il piacere sono alla base di tutto perché l'emozione che poi ci sta dietro, che sia tristezza, paura, rabbia, adrenalina perduri. Altrimenti non è un'attività ricreativa.
Molto probabilmente quello che dice Big non è sbagliato.

faccio questo esempio: Un libro che tratta temi drammatici. Continui a leggerlo perché si, è piacevole (magari perché scritto bene? E' fluido? Capisci cosa prova un personaggio? boh), ma ti piace perché provi un'emozione, in questo caso tristezza.

Ho fatto questo esempio perché doveva essere una risposta a Big, ma mi sono reso conto che, scrivendo, queste 2 cose probabilmente non hanno una base irremovibile, e che probabilmente una precede l'altra e viceversa.

 
Secondo me è tutte le cose che hai detto, che rendono l'opera piacevole. Sia le emozioni che ti trasmette, sia lo stile, i personaggi etc.

E' sempre un insieme di cose e i videogiochi sono videogiochi, non sono libri o film. Pertanto il divertimento deve per forza di cose essere il fulcro di tutto e non le altre emozioni, queste vengono dopo.

La prova lampante sta nel fatto che i videogames con un gameplay appagante alla base e ben congegnato sono sicuramente quelli destinati a durare di più rispetto a quei giochi che invece puntano di più ad essere un'opera d'arte e sacrificano del tutto il gameplay. Questi, una volta finiti, seppur possano anche essere capolavori, difficilmente li riprendi in mano e perché? perché appunto non sono in grado di divertire appieno.

 
Mi pare ovvio che l'aspetto ludico di un videogioco sia la parte preponderante , lo scopo necessario di ogni videogame è divertire e il divertimento è personale , ci sono meccaniche che piacciono ed altre che non lo fanno ci sono giochi molto belli ma poveramente realizzati che frustrano. Ci sono giochi poveramente realizzati per ragioni di budget che però colpiscono per altre ragioni per esempio Xenogears e Nier , il cui BS era chiaramente incompleto come lo era anche quello di Xenosaga II che però aveva un BS eccezionalmente appagante a patto di averne maestria

E mi pare ovvio che il coinvolgimento personale incida molto nella valutazione , roba come Ikaruga o Ninja Gaiden per esempio io li trovo frustranti, la sfida mi piace , ma l'eccesso di trial and error lo odio

 
Sono in disaccordo.Il divertimento, il piacere, devono essere alla base delle altre emozioni. Esempio: se sono appassionato di film horror, io provo piacere nello spaventarmi, mi diverte.

Se io faccio un incidente d'auto e mi spavento, lì non provo piacere.

In ogni attività ricreativa, ogni passatempo, qualsiasi cosa, il divertimento e il piacere sono alla base di tutto perché l'emozione che poi ci sta dietro, che sia tristezza, paura, rabbia, adrenalina perduri. Altrimenti non è un'attività ricreativa.
Usi divertimento e picere come sinonimi, ma non lo sono.

Divertimento è ridere. Un horror non ti fa ridere, ma ti piace. Ti spaventa, e ti piace provare quell'emozione.

Semplicemente credo che stiamo dicendo la stessa cosa in due maniere diverse, questione di semantica :sisi:

 
Usi divertimento e picere come sinonimi, ma non lo sono.Divertimento è ridere. Un horror non ti fa ridere, ma ti piace. Ti spaventa, e ti piace provare quell'emozione.

Semplicemente credo che stiamo dicendo la stessa cosa in due maniere diverse, questione di semantica :sisi:
Divertimento non è ridere, non solo. O meglio, dipende dall’abito in cui lo usi. Se dici che un gioco ti “diverte” non penso che intendi che ti faccia ridere

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Non sono completamente sinonimi sono affini, mangiare è un piacere ma non è un divertimento in senso stretto , il divertimento come il sesso e come liberarsi dopo una lunga costipazione da piacere ma non coincidono fra loro

 
l'importante è che uno si diverte con quello che giocapoi le etichette non servono a nulla ed è roba inventata per "creare le squadre da tifare" o fare marketing
Le etichette servono anche a superare con maggior agio brufolosità, sudore mannaro e capelli unti extra vergine.

L'hai detta proprio giusta, videogiocatore è chi si diverte a videogiocare.

;)

 
Le etichette servono anche a superare con maggior agio brufolosità, sudore mannaro e capelli unti extra vergine.
L'hai detta proprio giusta, videogiocatore è chi si diverte a videogiocare.

;)
Ah , e io che credevo fosse una forma di autoflagellazione :paura:

 
Mi pare ovvio che l'aspetto ludico di un videogioco sia la parte preponderante , lo scopo necessario di ogni videogame è divertire e il divertimento è personale , ci sono meccaniche che piacciono ed altre che non lo fanno ci sono giochi molto belli ma poveramente realizzati che frustrano. Ci sono giochi poveramente realizzati per ragioni di budget che però colpiscono per altre ragioni per esempio Xenogears e Nier , il cui BS era chiaramente incompleto come lo era anche quello di Xenosaga II che però aveva un BS eccezionalmente appagante a patto di averne maestriaE mi pare ovvio che il coinvolgimento personale incida molto nella valutazione , roba come Ikaruga o Ninja Gaiden per esempio io li trovo frustranti, la sfida mi piace , ma l'eccesso di trial and error lo odio
Ninja Gaiden avra' pure un gameplay d'iddio ma e' di un piattume tramistico che ha del paranormale. Certamente raccontare una trama non e' il suo mestiere ma porca trota, la sagra dello stereotipo. Mille volte meglio Nier, per carita'.

- - - Aggiornato - - -

Il "casual" prende il gaming fin troppo alla leggera e generalmente ne capisce poco, l'hardcoriano al contrario si fa menate assurde ma ne capisce anche meno del casual (oltre al mancare categoricamente di logica)...

... poi c'è la gente normale. :nfox:
Ti hanno tolto il topic ma trovi sempre lo spunto per elogiare le pippe al sugo. Fare schifo ai videogames non e' un pregio, devi iniziare a metabolizzare sta cosa.

 
Per me la difficoltà o la presunta elitarietà di un titolo contano fino ad un certo punto quando si tratta di catalogare un gamer in "casual" o "hardcore".

Nè tantomeno c'entra l'essere multiconsolaro o monoconsolaro o "fanboy".

Quello che differenzia un casual da un hardcore è il suo livello di autocoscienza.

La comprensione, maturata in anni di esperienza e giocato, di ciò che è meglio per sé stessi.

Conoscere il media, sperimentarlo, apprenderlo, e giungere a quel livello in cui si sa cosa si cerca, cosa si desidera, quali titoli possono o meno rispondere ai nostri bisogni.

Tutto questo esula da quanto si è bravi, esula dal giocare Assassin's Creed piuttosto che Super Otaku Impronunciatu IV XX.

L'hardcore è un gamer che, maturata una certa conoscenza - ma soprattutto COMPRENSIONE - del media, è in grado di focalizzarsi unicamente sulle sue necessità, bypassando totalmente recensioni, mode, influenze e pubblicità.

Se fermo un "casual" oggi, è probabile che questi abbia una ps4, abbia giocato God of War, Uncharted 4, Horizon e forse anche Bloodborne.

Tutti titoli eccelsi, che "fittano" alla perfezione nel curriculum di un hardcore gamer.

Io non ho giocato nessuno di questi e spero che esca al più presto un nuovo Wave Race.

Titolo oggettivamente inferiore a questi anche col migliore dei suoi capitoli ipotetici.

Ma io so che lo voglio per i gusti e la comprensione del media che ho maturato in 20 anni di gaming.

Questo mi rende hardcore rispetto al mio amico che ha visto la pubblicità di Bloodborne e lo ha comprato, guardandosi poi le guide degli YouTubers per capire come giocarlo.

 
Ultima modifica da un moderatore:
Ninja Gaiden avra' pure un gameplay d'iddio ma e' di un piattume tramistico che ha del paranormale. Certamente raccontare una trama non e' il suo mestiere ma porca trota, la sagra dello stereotipo. Mille volte meglio Nier, per carita'.
Si certo , ma mi riferivo al gameplay Ninja Gaiden è un trial and error molto difficile e punitivo, è un gioco da hardcore , nel senso che richiede una discreta padronanza del pad e delle meccaniche del gioco

Nier , bè io sono uno di quelli che lo han comprato all'uscita , un mese dopo in realtà e dietro insistenza di MUH, ben me ne incolse

 
Nier quanto a gameplay e comparto tecnico era una delle cose più rozze del creato. Imho anche lo stile delle ambientazioni e delle palline rosse ovunque non era granchè. Però aveva una OST fuori scala, una storia potente e due personaggi con abbastanza carisma da eclissare tutto (e no, non parlo del vecchio caprone. Quello potevano renderlo più figo anche al di là del lifting)

 
Concordo con diversi di voi: Ryukuu, Brother's Killer e diennea.

Lo spiego con un esempio. Prendiamo Muramasa Rebirth, uno degli ultimi che ho giocato.
Casual: Si accontenterà di finire il gioco a difficoltà Legend (quella più bassa)

Hardcore: Cercherà una sfida maggiore, magari cercando di completare i trofei del gioco, tra cui quelli che richiedono di finire il gioco nella modalità ad 1 punto vita.

Pro: Vedi precedente ma cercherà di sconfiggere tutti i boss senza utilizzare nemmeno un oggetto (ed ho visto gente farcela)
Questo non può essere un criterio valido a mio avviso, un gioco può semplicemente non prendere tanto da dedicarci più run e completarlo al 100%, oppure pur apprezzandolo molto la persona potrebbe voler gestire il proprio tempo passando ad altri titoli che gli interessano parimenti, magari senza escludere di ritornare sul primo in un secondo momento.

Mah, non concordo con le tue definizioni.

Non possiamo ridurre la questione a quante volte uno finisce il gioco.

Io, come credo tantissimi qui sul forum, per esempio mi spolpo il gioco alla prima passata e non ci faccio settecento run per dire che lo ho grosso. Di finire il gioco con un pv o a modalità mega estrema hard coi nemici che shottano non ci penso neanche, primo perchè non ottengo nulla in cambio se non un plin a fine gioco, secondo perchè con tutti i giochi interessanti che ci sono se li rigiocassi tutti addio.

Capisco un Bayonetta, o un DMC che cambiano faccia ad alte difficoltà e hanno una durata contenuta, ma un, prendo il tuo esempio, Muramasa si parte a medio alto alla prima run + eventuali dlc e bona lì.

Poi oh, ognuno si diverte come gli pare, al massimo storco il naso se gente che gioca solo a Fifa\Cod\Salcazzo si professa il conoscitore supremo dei vg :sisi:
Concordo, anch'io tendo a fare tutto il possibile alla prima run.

 
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