p a n z e r
Tendo al mio fine
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finito diamond is unbreakable. avevo già avuto un assaggio della bravura di araki (dopo phantom blood e battle tendency, un inizio acerbo ma comunque più che buono) con stardust crusaders, ma è con questa quarta serie che posso finalmente capire perché jojo sia un franchise tanto amato.
è, senza mezzi termini, geniale. araki sfrutta alla perfezione ogni momento, anche quelli in apparenza più banali, per tessere una fitta trama di personaggi e situazioni. il tutto prende vita nella piccola cittadina di morio-cho, una struttura quindi ben lontana dai numerosi viaggio di SC, ma il risultato è altrettanto stimolante. questa cittadina infatti ci viene mostrata in lungo e in largo offrendo una buona varietà di ambienti, e andando a formare un senso di micro-cosmo che alla fine risulterà proprio essere tra i punti di forza della serie.
una cittadina in cui si incrociano le strade dei numerosi personaggi, e le vicende che si vengono a creare sono sempre differenti. varietà in cui ovviamente gli stand giocano un ruolo centrale, sfruttati da araki con continua creatività. creatività soprattutto nel volere puntare il più delle volte su una risoluzione logica, magari portando alle estreme conseguenze le abilità degli stand che ci presenta, piuttosto che ridurre il tutto a un semplice confronto di forza.
infine, adoro veramente il suo modo di disegnare. lo stile dei personaggi e degli stand è unico, e oltre all'ottima resa generale non mancano momenti veramente originali (tra i vari, il primo utilizzo di heaven's door è uno di quelli che mi ha colpito di più).
è, senza mezzi termini, geniale. araki sfrutta alla perfezione ogni momento, anche quelli in apparenza più banali, per tessere una fitta trama di personaggi e situazioni. il tutto prende vita nella piccola cittadina di morio-cho, una struttura quindi ben lontana dai numerosi viaggio di SC, ma il risultato è altrettanto stimolante. questa cittadina infatti ci viene mostrata in lungo e in largo offrendo una buona varietà di ambienti, e andando a formare un senso di micro-cosmo che alla fine risulterà proprio essere tra i punti di forza della serie.
una cittadina in cui si incrociano le strade dei numerosi personaggi, e le vicende che si vengono a creare sono sempre differenti. varietà in cui ovviamente gli stand giocano un ruolo centrale, sfruttati da araki con continua creatività. creatività soprattutto nel volere puntare il più delle volte su una risoluzione logica, magari portando alle estreme conseguenze le abilità degli stand che ci presenta, piuttosto che ridurre il tutto a un semplice confronto di forza.
infine, adoro veramente il suo modo di disegnare. lo stile dei personaggi e degli stand è unico, e oltre all'ottima resa generale non mancano momenti veramente originali (tra i vari, il primo utilizzo di heaven's door è uno di quelli che mi ha colpito di più).