Quando si parla tanto di confronti con altri giochi, penso che qui siamo stati (in molti) fregati proprio dal fatto che non ci aspettavamo nulla. Mentre altre volte il marketing, nel bene e nel male, ti metteva già in testa che avresti trovato cose che poi semplicemente non c'erano.
Ti approcci a Clair Obscure con quelle prime ore iniziali, che fanno "male" e se non riesci a premere il tasto della parata in tempo è finita. Letteralmente.
Si va avanti tanto per vedere come proseguirà, se tutto questo reggerà o finirà alle ortiche, si impara un po' di roba qua e là (ma nemmeno troppo), si corrono veloci le prime zone che sono sì belle ma forse tutto lì. Attraversate come il mondo che scorre dal finestrino, il personaggio è messo lì tanto per ma non è tanto diverso di una telecamera ad altezza strada di Gran Turismo.
Poi arrivano i dungeon "grossi", la musica martella delicata è diventata ormai buona amica, si entra nella "ciccia" e tutto l'impianto resta credibile, assemblato con cura, confezionato come una scatola di pasticcini francesi belli e buoni.
Ne assaggi uno, poi un altro, un altro ancora, e mano a mano ti chiedi (quelle poche volte in cui sia effettivamente possibile tirare il fiato) dove sia la fregatura.
Secondo me semplicemente non c'è, perché nel bene e nel male si tratta di un ticket (di sola andata forse) verso un viaggio da cui è difficile non tornare diversi.
E chiedere magari, al prossimo grande publisher di turno, di ricordarsi che prima di tutto un gioco deve essere divertente e non una mappa di segnalini. Ok credo di essermi perso, dove cavolo è la via con le lanterne...?