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Vc3nZ_92

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Marvel's Spider-Man
recensione a cura di Vc3nZ_92

ATTENZIONE! PICCOLI SPOILER!



A un mese dalla sua uscita e dopo averlo completato al 100% eccomi qui a dirvi la mia sull'ultimo gioco di Insomniac: Marvel's Spider-Man. L'eroe simbolo della Marvel ha finalmente ricevuto un adattamento ludico capolavorico? Diamine sì, ma vediamo il perché di questa risposta.

Gameplaysticamente è stato fatto un ottimo lavoro, nonostante qualche problemino risulti palese. Lato BS non ci possiamo lamentare. Gli sviluppatori hanno posto moltissimo l'accento sulla mobilità del ragno, caratteristica che lo distingue dal free flow di Batman, da cui prende ovviamente qualcosa. Semplice e intuitivo inizialmente, man mano che si sbloccano le varie mosse, abilità e gadget diventa veramente molto vario e flessibile. Purtroppo questo sbilancia il tutto verso il giocatore con quasi tutti i poteri dei costumi OP e con alcune manovre, in combo con determinati gadget, veramente distruttive per gli avversari. Lato navigazione/oscillazione eccellente. E' la parte migliore del pacchetto ludico. Volteggiare tra i grattacieli di Manhattan, saltare da una parte all'altra, tuffarsi in picchiata dall'Empire State Building è una cosa spettacolare. Grazie all'eccellenza di questa parte del pacchetto, sono riuscito a sopportare le forse eccessive robe secondarie inutili, a mo' di fetch quest, e non ho quasi mai usato il fast travel. Ah e le ragnatele si attaccano ai palazzi, non al cielo! L'ultimo elemento del gameplay da analizzare è la parte stealth: senza girarci intorno, è solamente accennata, con pochissime alternative di approccio.

La varietà è un po' il tallone d'Achille del prodotto. Per quanto la storia principale risulti sempre fresca e mai stancante, il gioco è pienissimo di roba secondaria, molto spesso inutile, che non da stimoli, né ludici (nemmeno le sfide di Taskmaster danno quel pizzico di più che speravo di trovare) né narrativi. Forse era meglio se limitavano la quantità e si concentravano di più sulla qualità. Fortunatamente il pacchetto ludico descritto in precedenza riesce a creare dipendenza e a far sorvolare su questo aspetto.

Da quanto appena detto si intuisce ovviamente una longevità elevatissima. Finire solo la storia richiede le sue buone 20/25 ore, mentre per platinarlo il doppio o poco meno.

Ma il vero pezzo forte del gioco, e sinceramente non me lo aspettavo, è la parte narrativa. Trama orizzontale, scrittura dei personaggi (con leggere reinterpretazioni), background, hints sul passato e sul futuro ogni 3x2, ma soprattutto l'enfasi sull'umanità del nostro supereroe... per un fan del personaggio è veramente l'eden. E la cosa bella è che in un solo gioco ci hanno fatto vivere gli 8 anni passati di Peter, proprio come se li avessimo giocati! Inoltre sono riusciti a mantenere alto l'interesse su cose che a un fan potrebbero sembrare scontate con una disinvoltura imbarazzante. Globalmente è migliore di qualsiasi adattamento cinematografico del personaggio, applausi!

Per concludere, qualche riflessione comparto audio-visivo. Non penso servano parole. Animazioni, espressioni, effetti di luce, textures, direzione artistica. Tutto è tirato a lucido. Forse l'unico neo riguarda il conteggio poligonale dei personaggi di contorno come i poliziotti, ma è una sciocchezza. Main theme sublime, doppiaggio inglese e fortunatamente anche italiano da applausi.

In definitiva, un prodotto eccellente, che con piccole rifiniture può ancora migliorare, e sono sicuro che ciò accadrà nel secondo capitolo. Stra-consigliato veramente a tutti.

VOTO: 9
 
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Vc3nZ_92

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BigBoss91

Aggiungo un paio di mini recensioni:

The Last Guardian 

L'ultimo titolo di Ueda è qualcosa di molto particolare, probabilmente di mai visto (almeno in questa forma) ed è sicuramente un esperimento interessante che arricchisce il già ottimo parco di esclusive di PS4. Il ritmo piuttosto basso, l'incedere incerto e il dover in un certo senso "accudire" un compagno di viaggio rende l'avventura unica nel suo genere ma anche poco incline ad essere fruita al meglio da chiunque. Fin dalle prime battute è chiaro che ci vuol pazienza, un po' per trovare il feeling con meccaniche di gioco non proprio al passo con i tempi, un po' perché Trico è un essere con volontà propria. Lo sviluppo travagliato si sente in alcuni dettagli ma direzione artistica, struttura delle mappe ed enigmi sono tutti aspetti che fanno passare in secondo piano qualche mancanza dal punto di vista tecnico e qualche piccolo problema secondario. Ciò che davvero "rovina" l'esperienza è la gestione della telecamera. Se è evidente che una camera fissa alle spalle del protagonista avrebbe impedito di tenere un occhio su Trico andando a rovinare in parte l'esperienza dato che il rapporto con il cucciolone cresce anche semplicemente guardandolo mentre si fa i fatti suoi, d'altra parte non appena si presentano degli enigmi in cui è necessario salire in groppa a Trico succedono davvero disastri. Personalmente ho sofferto parecchio a seguire determinate sequenze. Probabilmente è un problema che toccherà poche persone ma ho trovato davvero difficile giocare per più di venti-trenta minuti di seguito The Last Guardian. Narrativamente invece il gioco non fa nulla di eclatante ma si limita ad accompagnare i due personaggi nell'inaspettato viaggio.

Voto 7

Horizon: Zero Dawn

Horizon: Zero Dawn è un titolo difficile da recensire. Si dice spesso che un videogame non può essere giudicato come la somma delle sue parti. Generalmente questa affermazione trova riscontro quando giochi con più di qualche magagna risultano comunque godibili e divertenti. Per Horizon il discorso è esattamente opposto. Ogni aspetto della produzione Guerrilla Games è ottimo. Se si guarda al genere di appartenenza, e si esclude Breath of the Wild che ha reinterpretato tutto, Horizon rappresenta sostanzialmente la summa di tutto ciò che funziona negli open world. Si tratta di un gioco divertente sul versante gameplay, con una buona dose di attività da svolgere. Il mondo è vivo ed ispirato. Tecnicamente si è al top. Narrativamente, seppur senza dar vita ad una storia memorabile, l'intreccio si lascia seguire con piacere. La protagonista è poi carismatica e riconoscibile. Insomma Horizon sembrerebbe perfetto. Eppure per tutte le ore necessarie a concludere il gioco e il dlc The Frozen Wild manca l'immersione e il senso di scoperta che un mondo del genere dovrebbe essere in grado di dare. Da questo punto di vista, gli scontri con le macchine rappresentano l'aspetto che più aiuta il giocatore a calarsi nei panni di un cacciatore ma tutto il resto rimane un bellissimo quadro sullo sfondo. I personaggi secondari non sono in grado di reggere il confronto con Aloy, l'intreccio narrativo, pur non perdendosi in errori grossolani, è in certi frangenti leggermente telefonato. In generale si ha la sensazione di aver giocato a qualcosa di buono che poteva essere eccezionale. Anche se risulta difficile spiegarne il motivo.

Voto 8

 
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Oretel

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THE ELDER SCROLLS V: SKYRIM

Un prodotto piuttosto vecchio ormai ma capace davvero di intrattenere e farti immergere in  un mondo di gioco davvero enorme e molto suggestivo. L'ho portato avanti per 150 ore circa e non mi è mai subentrata noia. Tuttavia.. ho trovato pochi bug nel complesso, ma quei pochi mi hanno impedito di completare alcune quest, tra cui il finale del dlc Dragonborn. Il finale del gioco base inoltre l'ho trovato davvero brutto e inconcludente. Peccato per questi due difetti perché sarebbe potuto diventare uno dei miei titoli preferiti di sempre, ma purtroppo non posso non tenerne conto..

VOTO: 8

 
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Dante47

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FALLOUT 4 

Buon sequel di Fallout 3. Rispetto al capitolo precedente, introduce un sistema di crafting per gli accampamenti interessante e uno shooting molto più dinamico. Un po' poco dopo 7 anni di attesa, tenendo conto anche che si presenta con un comparto tecnico tutt'altro che impattante. Se giocato come primo Fallout può dare davvero tanto al giocatore. Per tutti gli altri, rimane un OW massiccio e ben curato,  ma senza grosse novità rispetto al 3. VOTO: 7

 

Giamast

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Call of Duty: Black Ops 4

Il nuovo capitolo marchiato Treyarch segna finalmente un'inversione di rotta per la saga dopo anni e anni di capitoli discutibili e sempre più rivolti a premiare i giocatori dell'ultim'ora piuttosto che l'abilità vera e propria. Dopo un continuo assottigliarsi nel corso degli anni si ritorna finalmente ad un multiplayer caratterizzato da un TTK più alto (considerevolmente più alto) che unito al nuovo rinculo controllabile e alla regen manuale reintroducono finalmente in COD scontri a fuoco più lenti e ragionati, favorendo spesso l'utilizzo di un minimo di tattica da parte del giocatore che vada oltre il semplice "chi spara prima vince" che da anni ormai contraddistingue la serie. Sia chiaro, il ritmo di gioco resta sempre alto e forsennato come da abitudine, ma i fattori da tenere sotto controllo sono sicuramente maggiori e l'eliminazione della regen automatica costituisce sicuramente una delle novità più importanti mai introdotte nella serie. Il design delle mappe multiplayer risulta tendenzialmente buono, con alcune che raggiungono vette di insperata qualità e capaci di sorprendere, purtroppo però bilanciate in negativo anche da una manciata di mappe eccessivamente piccole e claustrofobiche che penalizzano il gioco con armi a lungo raggio e intensificano il grave problema degli spawn (di per sè già fatti a **** di cane, è chiaro che mappe troppo piccole non fanno che peggiorare tale problema). Altra nota dolente è l'eccesivo riutilizzo di mappe di precedenti episodi, sicuramente amate dalla community ma che non dovrebbero togliere spazio a mappe inedite e pensate appositamente per questo nuovo capitolo.

Lato contenuti e progressione il lavoro fatto è encomiabile, il sistema di sblocchi è ben fatto e soprattuto ben bilanciato, il mercato nero riguarda esclusivamente ricompense estetiche ed è accessabile anche senza spendere un singolo euro (a patto di accettare una progressione più lenta ma, ripeto, esclusivamente riguardante ricompense estetiche). 

Il gameplay è uno dei migliori visti nella serie, gunplay e feeling delle armi sorprendentemente sul pezzo e che restituiscono un feedback ottimo al giocatore, il tutto unito ad un fedele rispetto della filosofia "boots on the ground", che rende lo stile di gioco più vicino ai COD tradizionali piuttosto che alle ultime iterazioni futuristiche.  

Il bilanciamento generale è sicuramente buono, sebbene vi siano una serie di criticità comunque da aggiustare soprattutto per quanto riguarda alcune abilità degli specialisti e alcune killstreaks...Niente comunque che non si sia già visto al lancio di altri titoli della serie e in generale di qualsiasi titolo multiplayer, fa parte della normale gestazione di giochi destinati a durare mesi o anni grazie al supporto di devs e community.

A fronte di una rimozione della campagna, il gioco offre però uno dei pacchetti forse più completi e ricchi mai visti, in quanto di fianco al multiplayer classico si pongono due modalità a parte che potrebbero benissimo costituire dei giochi a parte sia per qualità che per quantità: zombies e Blackout. Per la prima nulla da dire, è la classica modalità da svolgere in coop e come sempre risulta dannatamente divertente, in grado di offrire ore ed ore di intrattenimento in scenari completamente nuovi, strapiena di segreti, sfide e sbloccabili cui dedicarsi. Per quanto riguarda Blackout invece, il lavoro fatto su questa modalità Battle Royale è senza dubbio ottimo, offrendo un'esperienza completamente nuova per una serie come COD abituata a vivere da anni ormai su uno stile di gioco frenetico e poco ragionato, che invece divene l'esatto opposto in questa nuova esperienza multiplayer. Tecnicamente solida, mappa ben costruita e ricca di sfide e segreti, prende il meglio di quanto visto nei BR più di successo (PUBG su tutti) e lo adatta al rodato gameplay di COD per offrire un'esperienza solida, divertente e in grado di offrire una ventata d'aria fresca alla serie.

In definitiva il nuovo Call of Duty è un capitolo che sorprende e riesce a riavvicinare alla serie anche chi (come me) se ne era allontanato dopo la deriva degli ultimi capitoli, introducendo per la prima volta tante novità sia nel gameplay che nelle modalità di gioco in grado di svecchiare la solita formula senza però abbandonare quelle che sono le basi tradizionali della serie. Criticità ce ne sono, soprattutto lato mappe e bilanciamento generale, ma il pacchetto completo risulta comunque essere molto valido e sicuramente meritevole di attenzione da parte di chiunque cerchi un fps multiplayer cui dedicarsi per questo inverno.

8

 

Hell

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LAYERS OF FEAR

Inizio nel dire che Layers of Fear è semplicemente uno dei miei horror preferiti.

Un horror psicologico che tiene in ansia per tutta la durata dell'avventura, un'avventura malata, malsana e inquietante che vi terrà incollati allo schermo per via della sua varietà di situazioni agghiaccianti.

Il gioco narra di un pittore zoppo ormai in fallimento, un uomo danneggiato nella mente che porta dentro di sè una storia oscura e contorta. Vivremo dentro ai suoi incubi disturbati fatti di allucinazioni, sangue e terrore, all'interno di una villa enorme le cui stanze cambiano in continuazione ad ogni passo. E ad ogni stanza accade sempre qualcosa di spaventoso e davvero malato.

Giocare Layers of Fear con le cuffie è stato quasi traumatizzante, ad ogni passo saltavo dalla sedia e la tensione è sempre stata costante. Il gioco mi ha trasmesso parecchio disagio, a tratti ho faticato persino ad andare avanti.

La villa presenta stanze davvero ben realizzate. Graficamente fa il suo dovere, così come gli effetti sonori da brivido.

Solo la parte finale potrebbe risultare un po' frustrante, perchè bisogna cercare degli oggetti piccolissimi in stanze grandi piene di oggetti.

In conclusione, Layers of Fear è un horror psicologico ben realizzato. Non ci sono mostri da cui fuggire, ma le apparizioni soprannaturali vi faranno saltare dalla sedia.

Da giocare rigorosamente con le cuffie.

VOTO: 9.0

 
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Vc3nZ_92

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Dante47

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WOLFENSTEIN 2 

FPS old school senza sbavature. Un gunplay frenetico,  una trama semplice ma efficace con una sceneggiatura dai tratti Tarantiniani e un comparto tecnico solidissimo ci consegnano uno dei migliori FPS della gen. VOTO: 9

UNRAVEL TWO

Torna la formula del primo Unravel arricchita con la co-op. Un'aggiunta che però non viene implementata benissimo nelle fasi finali. Anche se emotivamente è meno impattante rispetto al primo, rimane un titolo di tutto rispetto. VOTO: 8

RESIDENT EVIL 7

Ritorno in grande stile alle origini della saga, questo nuovo capitolo propone il cocktail di enigmi, azione e backtracking dei primi capitoli in una versione semplificata, ma non per questo meno coinvolgente. VOTO: 9

SAPERE È POTERE 

Party game delizioso a tema quiz televisivo. Un bel modo per passare una mezz'oretta in compagnia. VOTO: 7

MASS EFFECT ANDROMEDA 

Un buon titolo che sfigura se paragonato alla trilogia originale. Il gameplay è ottimo, così come la direzione artistica dei pianeti in generale. Una buona trama e dei personaggi niente male accompagnano il giocatore durante l'intera durata del gioco, la quale si attesta su livelli abbastanza alti (facile toccare le 40 ore). In definitiva un buon titolo che non colpisce mai particolarmente e il cui problema principale è il pesante nome che porta. VOTO: 7

 

Giamast

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RED DEAD REDEMPTION 2

Un gioco epocale senza dubbio, mai visto un open world così vivo, denso, dinamico e ben realizzato come questo, farà senza dubbio la storia e tornare indietro ad altri giochi dopo questo titolo sarà davvero difficile, hanno alzato l'asticella all'inverosimile. Il lavoro fatto sugli NPC è fenomenale, mai viste routine simili in una quantità così elevata, ce ne voleva per superare TW3 che era già il top da questo punto di vista ma ci sono riusciti quindi complimenti a loro. In generale comunque è stata un'avventura pazzesca, mi ha immerso totalmente nel mondo di gioco e nella storia e mi sono goduto ogni momento, riproduzione western magistrale, colonna sonora pazzesca, narrativa in generale ottima con picchi notevoli nella scrittura di dialoghi e personaggi (Arthur Morgan entra di diritto tra i migliori personaggi di sempre, raramente mi era capitato di empatizzare così tanto con un personaggio).

Purtroppo il gioco soffre di alcuni evidenti problemi che certamente lo allontanano dalla soglia del 10, alcuni anche abbastanza gravi. Su tutti direi che la cosa che più ha inficiato la mia esperienza di gioco è stata la struttura delle missioni, che ho trovato davvero pessima, ripetitiva ed anacronistica. Missioni sempre e costantemente guidate, libertà di approccio sotto lo zero, schema ripetitivo che alla fine consiste nelle solite carneficine di ondate e ondate di nemici, senza arte nè parte...Perfino con le missioni finali non sono riusciti a tirare fuori qualcosa di diverso ma hanno riciclato situazioni già viste e riviste in situazioni precedenti. 

Lato gameplay il gioco non è nulla di che, ma non ho riscontrato i problemi apocalittici descritti da altre persone, anzi devo dire che il sistema di controllo del personaggio e il gunplay pur nella loro imperfezione mi hanno comunque soddisfatto, restituendo un feeling buono e non mi posso lamentare più di tanto, niente che abbia inficiato la mia esperienza. Forse l'unica cosa che ho trovato davvero fatta a **** è il sistema di coperture, che infatti ho usato pochissimo visto che erano più le volte che mi faceva bestemmiare rispetto a quelle in cui funzionasse davvero.

Per il resto, il gioco ha davvero tante meccaniche interessanti, la caccia soprattutto è perfetta ed appagante, probabilmente la migliore mai realizzata in un videogioco, così come tutto il sistema di incontri casuali/sconosciuti/missioni secondarie che ho trovato davvero ben congegnato. Ottimo il crafting e la raccolta di materiali, anche se avrei preferito un dosaggio migliore di risorse e soldi  per incentivare maggiormente gli aspetti survival, che dopo i primi capitoli divengono altamente opzionali considerando le alte disponibilità economiche che la storia ci mette a disposizione

In generale e per tirare le somme: non è un gioco da 10, non è un gioco perfetto e anzi, presenta non pochi difetti di cui alcuni anche gravi, ma se devo valutare l'esperienza di gioco nel complesso è stata comunque straordinaria, qualcosa che lascia un segno indelebile e che ricorderò per gli anni a venire (a differenza di tanti altri giochi, magari meglio confezionati e rifiniti ma che dopo averli completati finiscono nel dimenticatoio) . I pregi del gioco sono talmente tanti e talmente elevati che riescono comunque ad oscurare tutti i problemi che si porta dietro. Siccome sono abituato a valutare i giochi come esperienza complessiva e non come una lista della spesa in cui elencare pregi/difetti da mettere in colonna, la mia valutazione personale viaggia tra il 9 e il 9,5...Dovendo scegliere, direi più la seconda per un semplice motivo di coerenza nel metro di giudizio: ci sono tanti giochi cui in passato ho dato 9 che pur essendo fantastici non hanno la stessa forza dirompente di questo RDR2, quindi mi sembra giusto "premiarlo" e rimarcare la differenza.

9,5

 

Hell

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WHAT REMAINS OF EDITH FINCH

Che dire se non che è ARTE allo stato puro. Praticamente il gioco narra di una ragazza che va a visitare la sua vecchia casa (e che casa!) dove tempo addietro viveva con la famiglia.

Una volta entrati bisogna capire come sono morti i vecchi familiari della ragazza attraverso storie sparse per le stanze. Si tratta di filmati o di minigiochi tutti diversi tra loro, molto vari e ben realizzati.

La ragazza (Edith Finch) rivivrà le vecchie vite dei suoi parenti in un mix di morte, drammi, vicende dal finale tragico (una in particolare mi ha fatto venire i brividi).

Graficamente è davvero ben fatto, con paesaggi che lasciano a bocca aperta e interni ricchi di dettagli da guardare.

La casa infatti è stata realizzata con cura e visitarla mi ha trasmesso un forte senso di solitudine e anche angoscia.

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Ottime pure le musiche, eleganti e rilassanti, così come i sottotitoli dinamici che hanno reso il tutto ancora più particolare.

Consigliato se amate le avventure narrative dal forte impatto emotivo. 

What Remains of Edith Finch è un gioco particolare, perchè racconta delle storie intrise di morte, ma non lo fa con violenza, bensì con eleganza.

Purtroppo il gioco dura davvero poco, ma a basso prezzo è da recuperare.

Un titolo che fonde il videogioco con l'arte. La morte nei videogiochi non è mai stata così raffinata.

VOTO: 7.5

 
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Giamast

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Spyro Reignited Trilogy

Inutile girarci intorno: questa collection era e rimane un sogno per qualsiasi fan del draghetto e più in generale per chiunque sia cresciuto in epoca PS1. Dopo così tanti anni e così tanti capitoli che avevano snaturato (in peggio) il nostro caro draghetto viola, rivederlo nelle sue vesti originali e più in forma che mai non può lasciare indifferenti. Il lavoro fatto da Toys for Bob è pazzesco, una riproduzione totale in UE4 dei tre giochi originali che a livello visivo si dimostra perfettamente in linea con gli standard dell'attuale gen e una direzione artistica che definire perfetta è forse quasi corretto (gli "scivoloni" si contano sulle dita di una mano). Il lavoro fatto è infatti al 100% fedele agli originali e di certo non era facile adattare questi tre giochi agli standard attuali, senza andare magari a snaturare il ricordo che tutti ne avevamo, eppure ci sono riusciti alla grande, anche inserendo qualche piccola chicca o novità sicuramente ben accetta (pensiamo alle animazioni dei draghi da liberare). In generale però il lavoro fatto non è encomiabile solo dal punto di vista grafico, ma anche a livello di gameplay la rimpappatura dei controlli e il rifacimento delle animazioni rendono questi tre capitoli assolutamente degni di essere giocati ancora oggi con gran divertimento, anche per chi magari non è "aiutato" dall'effetto nostalgia c'è comunque abbastanza ciccia da giustificare l'acquisto e passare tante ore di genuino divertimento.

Onestamente faccio anche fatica a trovare dei difetti nel lavoro di rifacimento fatto, i giochi sono stati riproposti esattamente come volevo e perfino con la possibilità di giocarli con la OST originale (in alternativa alla comunque ottima ost riarrangiata o dinamica). Qualche difettuccio però c'è, soprattutto dal punto di vista tecnico vedere dei cali di frame-rate anche evidenti per un gioco comunque non così dispendioso e che già di suo gira a 30fps non è bello, qui avrebbero potuto fare sicuramente di più. Inoltre, a volte il doppiaggio italiano lascia altamente a desiderare. Niente comunque che possa inficiare in maniera significativa l'esperienza di gioco o il lavoro totale, questa collection è e resta un prodotto straordinario che tutti dovrebbero acquistare, che siano fan del draghetto o neofiti non fa differenza.

9

Crash Bandicoot N'Sane Trilogy

Vista la recensione della Reignited Trilogy, ne approfitto anche per lasciare il mio breve parere sulla collection dei tre Crash, giocata lo scorso anno ma che avevo dimenticato di postare. Anche qui ci troviamo davanti ad un lavoro eccellente, con il pregio di essere stata la prima vera operazione di "rifacimento" dell'intera saga originale del Bandicoot e che probabilmente ha dato il via poi a tutte le altre operazioni simili arrivate in questi tempi (Spyro, Medievil e chisà chi altro ci aspetta). Il lavoro fatto da VV è certamente encomiabile, anche qui un rifacimento totale dei livelli che ha consentito comunque di conservarne in pieno struttura e spirito originale, tre giochi a prezzo budget cui è davvero difficile rinunciare. Anche per questa Collection però abbiamo qualche problema di natura tecnica che per questa tipologia di lavoro è poco accettabile, su tutti i cali di frame rate in un gioco che è praticamente un platform a corridoi piccolissimi. A questo aggiungiamo qualche problema nelle hitbox e nei salti mutuato dai vecchi capitoli e che avrebbero potuto correggere e sicuramente abbiamo davanti un prodotto sì ottimo, ma che non raggiunge le vette di eccellenza di Spyro. In ultima istanza, la nuova OST è sicuramente carina e in larga parte fedele all'originale, ma la mancata inclusione di quest'ultima nel gioco è una bella mancanza a mio avviso.

8,5

 

pnt23

Signore
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SPYRO REIGNITED TRILOGY

È necessario fare una premessa: sono di parte. Quando comprai la Crash N. Sane Trilogy a suo tempo, quello che sostanzialmente feci fu andare a recuperare un trittico di giochi che ingiustamente bistrattai all'epoca. Questo era accaduto per una lunga serie di motivi, ma tra i vari titoli platform PS1 solo un gioco poteva vantare il titolo di preferito dell'intera console: il terzo capitolo della trilogia originale del drago viola, a cui si affiancava anche il secondo capitolo subito dietro. Non ho potuto quindi rimandare l'acquisto della trilogia remake, e dopo aver completato alla percentuale massima tutti e 3 i giochi, posso dire di non essermene pentito per nulla.

Per me quindi, giocare la Spyro Reignited Trilogy a partire dal D1 è stato prima di tutto un vero e proprio tuffo nel passato, andando a toccare una serie di giochi che mi è sempre rimasta a cuore, a tal punto da rigiocarli più volte a distanza di anni. E per quanto riguarda il valore nostalgia, ho ben poco da lamentarmi: SRT si prende molte più libertà rispetto alla Crash Trilogy da punto di vista artistico, questo è vero, ma non avuto l'impressione nella maggior parte dei casi che Toys For Bob si sia spinta fino al punto di non rispettare il materiale originale: al contrario, le nuove interpretazioni dei personaggi e scenari arricchiscono il pacchetto, a mio modo di vedere su tutti e 3 i giochi (con qualche eccezione che citerò più avanti), mantenendo comunque la magia che permeava i giochi originali su PS1.

Questo, unito alla nuova qualità visiva propria di 3 generazioni di differenza, riesce a regalare un vero spettacolo per gli occhi. Certo, ci sono stage più impressionanti di altri, ma questo dipende sostanzialmente dai giochi originali stessi, che sono stati rispettati in toto anche nella struttura dei singoli livelli. Lo stesso si può dire per la maggior parte dei personaggi, tutti ora animati come non avrebbero mai potuto essere su PS1, espressivi come mai prima d'ora e spesso carichi di personalità prima assenti, e.g. i draghi del primo capitolo.

Le migliorie legate alla modernizzazione non si fermano al lato prettamente grafico ovviamente: dal punto di vista del gameplay il gioco è rimasto lo stesso: un collectathon vecchio stile dove il divertimento non sta nell'abilità del giocatore di superare livelli sempre più difficili, quanto più nella esplorazione delle varie ambientazioni alla ricerca di nemici da sconfiggere, gemme da raccogliere e il collezionabile di riferimento a seconda del titolo che si sta giocando. La vera chiave del successo di Spyro sta proprio qui, nell'immergersi nei Reami dei Draghi, nei regni di Avalar e nei Mondi Dimenticati e esplorare ambientazioni sempre nuove e praticamente mai ripetitive, e SRT riesce a riportare fedelmente quanto fatto da Insomniac a fine anni novanta, aggiungendo le migliorie al sistema di controllo che servivano per rendere meno tediose alcune sfide particolarmente difficili che potevano rompere il ritmo. È quindi un pacchetto senz'altro consigliato sia a chi desidera recuperare una trilogia di classici praticamente senza tempo sia a chi vuole fare un tuffo nel passato.

Chiude il tutto la OST, disponibile in tre opzioni (dinamica riarrangiata, statica riarrangiata e originale), ognuna con i suoi pro e contro in modo da andare in contro ai gusti di chiunque, scelta più che benvenuta data l'importanza che la musica riveste nella trilogia originale di Spyro. Buono il doppiaggio in italiano: se spesso le voci inizieranno a ripetersi tra un gioco e l'altro, questo è bilanciato dal fatto che le voci usate per i vari personaggi siano convincenti e attinenti alle singole situazioni in cui avvengono i dialoghi. Certo, non tutte le scelte sono azzeccate, ma anche qui in generale abbiamo un miglioramento rispetto al doppiaggio originale su PS1, nostalgico per molti come il sottoscritto ma evidentemente non proprio allo stato dell'arte.

Nonostante tutto, però, la Reignited Trilogy non è priva di imperfezioni. Va detto, innanzitutto, che spesso la reinterpretazione di Toys For Bob sia andata a toccare alcuni dettagli nei tre giochi a cui, probabilmente, sarebbe stata preferibile una fedeltà maggiore. Anche se ognuna di queste scelte è contestualizzata nella visione di T4B dell'universo di Spyro, e di fatto entro di esso funziona, è innegabile che si siano persi alcune particolarità proprie dei giochi originali, forse figlie del tempo ma non per questo degne di essere tagliate. Inoltre, la questione del rinvio del gioco ha probabilmente un fondamento reale, visto che per quanto riguarda Year of the Dragon ci sono alcuni piccoli dettagli mancanti rispetto al gioco originale.

Si possono anche trovare dei problemi di natura prettamente tecnica, in particolare il frame rate non sempre costante come si vorrebbe (seppur mai con cali particolarmente seri o prolungati in my honest opinion) e l'uso deciso del motion blur, che se da una parte aiuta a nascondere la questione dei FPS appena citata dall'altra può dare fastidio a chi non apprezza o addirittura tollera l'effetto sull'immagine in movimento. A questo si aggiungono una serie di piccoli bug, che divengono via via più numerosi passando dal primo al secondo al terzo capitolo, che possono risultare fastidiosi se si ha la sfortuna di incappare in molti di essi.

Si tratta di problemi in buona parte risolvibili con una patch futura, nella quale al 6 Dicembre 2018 possiamo solo sperare. Per me, comunque, la qualità della trilogia 'reignited' nello stato corrente rimane indiscutibile anche al netto di queste problematiche, che a mio modo di vedere non pregiudicano il divertimento che viene offerto dai titoli presenti. Se la patch arriverà e metterà una toppa dove necessario siate liberi di ignorare buona parte di quanto scritto nel paragrafo precedente, ma anche se questo non avvenisse sappiate che comprando la Reignited Trilogy avrete comunque tra le mani un gioiello di remake di tre gioielli di giochi. Sperando che questo faccia strada a un nuovo capitolo degno del nome che porta questa serie!

9.5

 

Dante47

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GOD OF WAR

Qualunque elemento di questo titolo si attesta su livelli di qualità eccelsa. Sceneggiatura, grafica, colonna sonora, combat system, tutto è stato innovato e/o potenziato rispetto ai vecchi capitoli per consegnarci una delle migliori avventure di sempre.  L'unico difetto, ovvero lo scarso numero di boss, è compensato dalla maestria con cui è stato costruito il mondo di gioco, la cui esplorazione è uno dei punti di forza di questo capolavoro.  VOTO: 10

RED DEAD REDEMPTION 2 

L'altro titano di questo 2018.  Trama e sceneggiatura sono eccellenti. Il gameplay risente invece della realisticità delle animazioni che, pad alla mano, da le stesse sensazioni dell'input lag (anche se tecnicamente input lag non è). Un problema a cui ci si abitua presto, una volta che ci si perde nel mondo di gioco. Proprio quest'ultimo è semplicemente sconvolgente. A mio avviso, siamo davanti al salto tecnologico più impressionante da una decina di anni a questa parte. Era dai primi anni di PS3 che non percepivo un evoluzione tale nel medium. La mole spropositata di dettagli messa in gioco per l'immersione dell'utente è indescrivibile. Semplicemente magnifico. VOTO: 10

DETROIT BECOME HUMAN

Il nuovo titolo di Cage non apporta modiche alla struttura dei suoi precedenti titoli e ci consegna una trama con ambientazioni e tematiche cyberpunk . Il fatto che non porti nulla di nuovo al genere non significa però che non sia comunque impattante.  Ottimi personaggi (specialmente Connor), un bel plot e situazioni al cardiopalma disegnano un esperienza estremamente coinvolgente. VOTO: 9,5

SPIDER-MAN

Titolo il cui core gameplay è preso di peso dalla serie Batman: Arkham. E non è assolutamente un male. Il combat system si differenzia principalmente nell'utilizzo dei gadget e nel suo essere più "aereo". Menzione speciale per il sistema di movimento, girovagare per New York è un gioco nel gioco. Un must per i fan del Ragno. VOTO: 9 

DARK SOULS III

Dark Souls non tradisce.  Difficile e appagante, la struttura dei vecchi titoli funziona sempre. VOTO: 9 

HITMAN: LA PRIMA STAGIONE

Messa da parte la struttura lineare di Absolution, questo Hitman segue la strada adottata da quel capolavoro di Blood Money, con livelli sandbox in cui l'abbondanza di approcci per gli assassini dona una rigiocabilità altissima. VOTO: 9 

 

Vc3nZ_92

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Giamast

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DETROIT: Become Human

Ho finalmente avuto modo di recuperare l'ultima fatica di Quantic Dream e devo dire di essermi trovato davanti ad una piacevole sorpresa. Personalmente non sono mai stato un fan dei loro titoli, ma questo Detroit colpisce certamente nel segno in quelli che dovrebbero essere i capisaldi di un'avventura grafica: una trama semplice e ben confezionata, un cast di personaggi di spessore, un gameplay funzionale alla tipologia di gioco, un sistema di scelte e bivi narrativi in grado di aumentare la rigiocabilità del titolo.

Soprattutto per quanto riguarda il sistema di scelte, il gioco offre davvero una quantità spropositata di bivi, molti dei quali cruciali, che hanno davvero conseguenze nette e tangibili su storia, personaggi e perfino intere porzioni di capitoli che si andranno a giocare (possono cambiare anche drasticamente). Si tratta probabilmente del miglior sistema di questo tipo mai visto in un videogioco, sia per "ampiezza" che per incisività delle scelte del giocatore. Il gameplay, per quanto limitato data la natura del titolo, funziona ottimamente e la mappatura dei comandi l'ho trovata davvero azzeccata nello sfruttare tutte le possibilità offerte dal DS4 (touchpad e sensori di movimento su tutti).

La trama è sicuramente ben confezionata, con alcuni personaggi che spiccano decisamente rispetto ad altri sia per caratterizzazione che per voice acting, e finalmente abbiamo una sceneggiatura che non si perde in plot hole giganteschi o spiegoni imbarazzanti come nei precedenti giochi di Cage. 

Tuttavia, per quanto di base l'aspetto narrativo del gioco sia certamente curato, non è certamente esente da difetti. Prima di tutto il gioco presenta un parziale calo generale nella seconda metà, probabilmente dovuto ad una eccessiva concentrazione sulle vicende che interessano Markus (il meno interessante e meno riuscito dei tre personaggi principali), oltre che per risvolti di trama che finiscono un po' per banalizzare quelle che erano le (davvero) interessanti premesse del gioco. Più in generale, il gioco mette inizialmente molta carne al fuoco anche su temi più "impegnativi" e sicuramente interessanti da affrontare, ma non riesce poi a sviscerarli come dovrebbe, in alcuni casi cadendo in banalità ed in altri semplicemente dimenticandoli per strada. Infine, alcuni personaggi, per quanto sufficienti, non riescono a tenere il passo rispetto ad altri decisamente più riusciti ed interessanti.

Il gioco resta comunque validissimo e probabilmente il top nel suo genere, soprattutto grazie al fantastico sistema di scelte e bivi narrativi, ma viste le premesse narrative iniziali mi sarei aspettato risvolti differenti nella seconda metà del gioco, che purtroppo non ho trovato allo stesso livello della prima. In ogni caso un'esperienza vivamente consigliata a tutti gli amanti del genere o delle storie cyberpunk.

8

 

Hell

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THE ORDER: 1886

Dopo tutti i commenti negativi, ho giocato The Order senza troppe pretese. E forse è stato per questo che l'ho trovato davvero godibile.

Ero a conoscenza dei difetti, quindi ero consapevole a cosa andavo incontro ed infatti non mi hanno pesato più di tanto.

Graficamente è ben curato e mi sono piaciute pure le ambientazioni.

Come risaputo, il vero difetto è la totale mancanza di interattività con l'ambiente e, per molti, anche la sua troppa linearità.

Beh, ciò non mi ha infastidito più di tanto, ma ciò è dovuto al fatto che gli open-world non li digerisco e dopo tanti giochi aperti e con tante vie da percorrere, la linearità di The Order è stata quasi piacevole e "leggera".

Mi sono goduto la trama (tra alti e bassi) e mi ha anche divertito nelle fasi action senza neanche tante difficoltà.

Insomma, ho passato qualche oretta piacevole con questo gioco. Non è assolutamente un titolo brutto, ma se si passa sopra ai difetti, ci si ritrova tra le mani un gioco gradevole, stiloso, non troppo complesso e divertente.

VOTO: 8.5

 

Giamast

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HITMAN 2

Il gioco è un completo more of the same del primo capitolo, le differenze sono davvero pochissime, perfino i menù sono rimasti identici. Penso comunque che sia stata la scelta giusta, alla fine questo è Hitman e la formula che hanno confezionato adesso è perfetta per la saga, bisogno di cambiare al momento non c'era secondo me.

In generale penso che le singole missioni siano più interessanti in questo secondo capitolo, sia per ambientazioni (molto più fighe, Mumbai è meravigliosa), sia per tutte le possibilità offerte. Ho anche apprezzato molto l'evoluzione delle vecchie opportunità in vere e proprie "storie" all'interno delle singole missioni, almeno c'è un minimo di contesto narrativo da scoprire. Alcuni espedienti per uccidere i bersagli sono veramente geniali, per vederli tutti e completare le varie sfide ci vorranno centinaia di prove 

Altra graditissima aggiunta sono le missioni Sniper Assassin, davvero bella come trovata ma sono rimasto molto deluso dal fatto che alla fine l'ambientazione sia solo...una! Wtf, non so se ne aggiungeranno di nuove col tempo (e spero non a pagamento), ma potevano sforzarsi davvero di più in questo caso.

Se il gioco è migliorato molto sotto questi aspetti, d'altra parte è secondo me peggiorato molto dal punto di vista narrativo: non ci sono più le cut-scenes come nel primo (solo dei filmati in cui c'è qualche immagine dei personaggi con il doppiaggio sotto, presumo per motivi di budget purtroppo) e gli avvenimenti della storia sono stati eccessivamente rushati. La parte più deludente del gioco sicuramente

8

 

Oretel

Signore
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PILLARS OF ETERNITY: COMPLETE EDITION

Un titolo bellissimo. L'ho semplicemente adorato sotto tutti i punti di vista. Ottimi sia il lato ruolistico che la caratterizzazione dei personaggi. Ottima longevità, buona la grafica anche se in 2D e ho passato circa una ottantina di ore in compagnia di questo piccolo capolavoro, che mi ha coinvolto e appassionato anche più di Divinity Original Sin in virtù di una storia che reputo più coinvolgente ed appassionante. Inoltre presenta delle meccaniche leggermente meno complesse del suo "rivale" (che resta comunque un bellissimo titolo!). Massima fiducia in Obsidian anche per i prossimi progetti, sono veramente rimasto colpito!

VOTO: 9.5

 
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