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Critica Sonara 3.0 | Regolamento aggiornato al primo post! | Pronti per le recensioni PS5! |

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Sekiro: Shadows Die Twice

Il nuovo lavoro di FromSoftware è l'ennesima perla di una sh che tanto ha già dato all'industria videoludica nella passata gen e altrettanto continua a dare in quella attuale (e, se tanto mi da tanto, presumo anche nella prossima). Qualche dubbio inizialmente poteva anche essere lecito, vista l'apparente difficoltà dello studio di "discostarsi" in maniera netta dal "genere Souls" che essi stessi avevano creato e da tempo si attendeva un banco di prova che fosse più lontano dalla loro comfort zone: Sekiro è proprio questo, una nuova ip che presenta alcune importanti similitudini con i precedenti lavori di FS (d'altronde l'impronta autoriale è e deve essere sempre presente) ma che allo stesso tempo se ne differenzia in maniera netta e profonda nei suoi elementi essenziali.

Per la prima volta dopo tanti anni FS si discosta nettamente dalla struttura Action-RPG tipica dei Souls, quasi del tutto abbandonano la seconda componente in favore di una spinta molto più netta sulla parte action, comunque bilanciata da una componente Adventure più che discreta. 

Procedendo con ordine, il primo aspetto che mi preme sottolineare è ovviamente il gameplay in generale: non parlo di solo combat system perchè la ricchezza generale del comparto "giocoso" di Sekiro risiede sì in larga parte in questa componente, ma la stessa non sarebbe così divertente e funzionale se allo stesso tempo non fosse accompagnata da un sistema di movimento e di controllo del personaggio così ricco ed intuitivo grazie all'introduzione del rampino e del braccio prostetico. Combattimento e movimento in Sekiro sono essenzialmente due facce della stessa medaglia, poichè sono due componenti che costantemente si legano ed intrecciano tra loro proprio per offrire al giocatore la possibilità di sfruttarli e combinarli tra loro a proprio piacimento, tanto negli scontri normali quanto anche in alcune boss fight. Sul combattimento nudo e crudo c'è ben poco da dire, si tratta di uno degli action più divertenti ed originali di sempre, un combat system estremamente innovativo e soddisfacente, che richiede ore ed ore di tentativi (e fallimenti) per essere padroneggiato, ma che una volta fatto schiude dinanzi al giocatore un oceano di possibilità e di soddisfazioni da raggiungere. La meccanica della postura è perfettamente integrata e bilanciata e riesce nel non facile intento di restituire alla perfezione la trasposizione videoludica di un combattimento all'arma bianca, quello tipico dei samurai e degli shinobi, veri e propri duelli che una volta entrati nel flow di continui contrattacchi, parate e schivate somigliano sempre più ad una danza.  L'aggiunta poi delle varie abilità, dei ninjutsu freeaker, dello stealth (semplice, quasi basilare, ma estremamente funzionale anche grazie al sopraffino level design) e delle numerosissime abilità protesiche non fa che conferire ulteriore ed importante profondità ad un gameplay già ricchissimo e ad aumentarne drasticamente la varietà di possibilità offerte.

Anche per quanto riguarda il level design il gioco è assolutamente eccellente, riuscendo a trovare il giusto compromesso tra sezioni lineari ed una mappa in larga parte aperta e piena di interconnessioni (palesi o nascoste) tra le varie aree, tutte ben differenziate e caratterizzate, dove la verticalità è costantemente presente e funzionale al gameplay. La varietà dei nemici è ottima, così come la loro differenziazione dal punto di vista dei pattern di attacco e del livello di sfida offerto, ma è con midboss e boss fights che il gioco da il meglio di sè, sia numericamente sia a livello puramente qualitativo. Combattere boss e midboss in Sekiro è forse la cosa più bella e divertente del gioco, perchè è durante questi scontri che il livello di difficoltà si impenna drasticamente ed il giocatore deve necessariamente migliorare sè stesso e il proprio stile di gioco per poter procedere oltre: non esistono mezzucci, non esiste farming o coop che regga, o si diventa bravi e si studia il proprio avversario o semplicemente si rimane bloccati. Quello che potrebbe essere in altri giochi un approccio trial and error quasi esasperato, in Sekiro diviene meccanica pura del gioco stesso, a maggior ragione con l'introduzione della resurrezione che consente ogni volta di avere (almeno) un second try prima di perire definitivamente. Un gioco molto molto difficile, che ti pone davanti sfide che spesso sembrano insormontabili, ma che riesce inaspettatamente a mantenere un bilanciamento ed un equilibrio generale sorprendenti, poichè tutto sembra essere pensato nell'ottica di un "get good" e apprendimento continuo del giocatore. L'introduzione poi dello stealth, una meccanica del Mal di Drago in fin dei conti poco punitiva e una più saggia e generosa distribuzione degli idoli consentono di bilanciare correttamente il livello di sfida e la difficoltà generale del gioco. 

Anche narrativamente il gioco risulta essere molto solido, le vicende di Sekiro e di Ashina risultano essere tremendamente affascinanti come da tradizione From Software, con la novità di riuscire ad introdurre una narrazione più classica e diretta (per quanto semplice) di fianco alla solita lore tipica delle produzioni FS e di Myazaki. Gli NPC sono molti e nascondono tanti segreti da scoprire, attraverso numerosissimi dialoghi opzionali, quests con finali alternativi e possibili ramificazioni e anche grazie alla meccanica che consente di origliare talune conversazioni tra amici e nemici. Artisticamente il gioco si difende benissimo, pur non raggiungendo i picchi assoluti di Bloodborne è certamente tra i migliori lavori FS da questo punto di vista. La colonna sonora ed il comparto audio sono come sempre di prim'ordine, anche se qualche traccia iconica in più non avrebbe guastato

Un gioco eccellente sono quasi tutti i punti di vista, ma che si porta comunque dietro qualche difetto anche importante. Prima di tutto, il comparto tecnico non è certamente di prim'ordine come da tradizine FS ormai: il frame rate singhiozza spesso e il frame time idem, la telecamera spesso si sminchia negli spazi chiusi e il lock on automatico non è sempre ideale. Graficamente il gioco non è nulla di trascendentale, ma viene salvato da una direzione artistica notevole, come già detto. Altri difetti si possono rinvenire nel poco sfruttamente di alcune abilità e protesi, cui magari avrebbe giovato l'introduzione di più nemici o situazioni ad hoc contro le quali sfruttarle. A questo si lega poi un'economia di gioco totalmente rotta sia per quanto riguarda i sen (soldi) che i punti abilità, specialmente nella parte finale del gioco e nei vari NG+. E proprio parlando di NG+, le novità introdotte sono quasi del tutto nulle, eccettuati ovviamente i vari finali e boss alternativi da scoprire, ma l'introduzione di nemici e midboss unici o un riposizionamento generale degli stessi in alcune aree avrebbero certamente reso più fresche e divertenti le run successive alla prima. Ultimo ma non meno importante è il riciclo di midboss cui purtroppo si assiste nella parte finale del gioco, dove alcune riproposizioni fanno abbastanza storcere il naso soprattutto in virtù del fatto che per buoni 2/3 il gioco fa proprio un lavoro eccellente nel proporre una mole spropositata di boss e midboss tutti perfettamente differenziati tanto esteticamente quanto nel combattimento.

In definitiva, nonostante qualche sbavatura generale, Sekiro è certamente uno degli Action(-adventure) più belli ed innovativi degli utlimi anni, un gioco che come già fatto in passato da Dark Souls arricchirà ulteriormente il genere ed il panorama videoludico in generale, specialmente grazie ad un combat system ed un sistema di movimento di questa qualità.

9,5

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SANJI87

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Sekiro Shadow Die Twice

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Dopo un periodo di fermo, a seguito dei ormai famosi Demon Souls, i Dark Souls, Bloodborne, Miyazaki e i ragazzi di From Software ci riprovano nuovamente, tornando alla ribalta con una nuova e grande produzione nominata Sekiro Shadow Die Twice, spostando il setting in una visione del Giappone feudale del '500, in terre dal sapore orientale, costituita da castelli, creature mitologiche e leggendarie, tante Lore, quel senso di viscerale e decadimento tipici delle precedenti produzioni sopracitate. Un'ambientazione misteriosa, che nasconde segreti, misteri e tante chicce, sicuramente sapranno fare la felicità anche dei giocatori più esigenti.

Ai Fans dei Souls iniziamo col dire che Sekiro, rispetto ai souls-like, non è un RPG/Action, presentandosi con un gameplay prettamente Action. All'apparenza semplice, quanto complesso nelle meccaniche di gioco.
Non fatevi spaventare, nonostante queste premesse infatti, Sekiro vuole rinnovarsi nel setting e nel gameplay, mantenendo tuttavia l'anima delle precedenti produzione From Software.
In pieno stile From Sfotware: Sekiro è un gioco difficile, talvolta ostico. Punitivo.
Scordatevi vari tipi di Armi, Armature, statistiche, livelli, Anime dei Boss (qui sostituite dai Ricordi), anelli e sopratutto Patti e l'online. Non verremo più rallentati da costanti invasioni di giocatori online, ma non potremo nemmeno evocarne in nostro aiuto.

Qui, avremo a disposizione solo la nostra fida Katana, Abilità, Bracci Prostetici da intercambiare per ogni esigenza di combattimento, oggetti e power up vari, infine la nostra pura abilità.
Abilità che ci servirà, e farà la differenza, nel corso dell'apprendimento del combat system e tutto ciò che ruota attorno alle meccaniche di gioco di Sekiro. Nell'affrontare questa nuova avventura verranno richiesti al videgiocatore: riflessi, preparazione e costanza (tanta pazienza), apprendimento dei pattern d'attacco nemici, ed ecco che quello che apparentemente poteva sembrare un avversario insormontabile, si rivela invece una sfida divertente ed eccezionale, costituita da lunghi e determinanti combattimenti a colpi di spada (un buon feedback dei colpi e il sonoro non mancheranno di scandire ogni battaglia in stile Samurai).
Non avremo solo la vitalità da tenere sotto controllo, la novità principale è presentata dalla Postura. La postura, cioè l'equilibrio, sarà presente sia per i nemici sia per noi. Il nostro obiettivo principale sarà quello di attaccare il nemico e deviare con tempismo i suoi colpi, attaccandolo nella postura, indicata da una barra, la quale, una volta rimpieta completamente, destabilizzerà l'avversario lasciandolo aperto ad un Deathblow (simili agli attacchi viscerali o front-stab). Un colpo finale, in grado di uccidere sul colpo o indebolire (dipende dal tipo di nemico) il nostro avversario.
Parata, salto, schivata, diviazione, sono i fondamentali del combast system di Sekiro. Contro alcuni attacchi speciali ad esempio, visivamente anticipati da una lettera Kanji, dovremo difenderci in determinati modi, onde evitare di incassare danni pesanti. La spazzata bassa richiederà di essere evitata con un salto e contrattacco in calcio, l'affondo con una schivata o una contromossa Mikiri ecc. ecc.
Più semplicemente, deviare e rispondere con i giusti riflessi agli attacchi nemici sarà fondamentale per riuscire a superare le ardue prove previste dal gioco.
Spesso nelle battaglie più esigenti vi renderete conto di come un errore di movimento o attacco sul campo di battaglia, dettato magari dalla mancata coordinazione nei tempi o il semplice nervosismo, possano risultare fatali.
Il mondo di gioco si presenta a "mondo aperto", in maniera non dissimile da quanto visto nei Souls, con varie locations da visitare e esplorare, interconnesse tra loro, le quali nascondono varie insidie e nemici agguerriti senza pietà.

Novità rilevante, oltre ai classici Boss a presiedere le aree di gioco principali, dovremo vedercela anche con diversi Mid-Boss, ovvero nemici speciali, ognuno con una precisa caratterizzazione e con diversi pattern d'attacco. Trattandosi di nemici più forti del normale, in genere richiederanno particolari strategie e abilità per essere affrontati. Spesso potremo aiutarci anche con un approccio stealth, in baso profilo, cosa che può permettere di avvicinarci silenziosamente dietro ai nemici (anche i Mid-Boss) o piombargli addosso dall'alto infliggendogli un colpo mortale. Di fatto ucciendoli o indebolendoli, approccio che può rivelarsi maggiormente utile rispetto ad un confronto diretto.
Sconfiggere i Mid-Boss si rivela soddisfacente non solo nel gameplay, lo sforzo inoltre verrà premiato con Grani di Rosario, utili per aumentare la nostra vitalità e postura.

Come già riportato poco sopra, oltre alla Katana, in sostituzione al nostro braccio sinistro (amputato per motivi di trama), avremo a disposizione i Bracci Prostetici, strumenti di attacco/difesa secondari, ognuno con una sua precisa specialità, tornando utili per ampliare i nostri approcci e strategie per affrontare i nemici (per esempio l'Ascia tornerà utile contro gli scudi e gli Shuriken per attaccare da lontano o destabilizzarli in salto).
Inoltre il rampino migliora notevomente le possibilità di movimento ed esplorazione nel gioco, consentendoci approcci più veloci in combattimento, favorendo l'esplorazione in verticalità del level design o semplicemente per permettere di allontanarci da situazioni sfavorevoli. Questo a ulteriore dimostrazione di un gameplay più dinamico rispetto alle produzione Souls-like.
A voi il compito di scoprirne ogni utilizzo come più vi aggrada, in base al nemico che avrete di fronte. il miglior test è quello sul campo di battaglia.
Tuttavia, tenete bene a mente che non potrete abusarne, dato che l'utilizzo consuma Emblemi spiritici (che si possono trovare esplorando o acquistandoli in cambio di Denaro).

Il nostro protagonista (Sekiro) potrà poi essere potenziato in Vitalità/Postura e Attacco presso i vari Idoli dello Scultore (i vecchi Falò soulsiani), donando Grani di Rosario e Ricordi dei Boss.
Non pensate al sovralivellamento tipico di molti giochi di ruolo,  benchè combattere e sconfiggere il nemico, potenziandosi gradualmente, sia necessario per proseguire nel gioco, l'abilità sarà sempre il fattore importante richiesto dalla curva di apprendimento di Sekiro.

Sopratutto nel NG +, anche qui presente e costituito da un progressivo aumento della forza e vitalità dei nemici.
Non finisce qui, in caso di morte, con conseguente ritorno all'ultimo Idolo dello Scultore, potremmo subire una penalità all'Esperienza e Denaro guadagnati nel corso del gioco (combattendo o esplorando). Per l'esattezza il 50 % di entrambi. Cosa che nelle fasi avanzate, può rivelarsi un po' fastidioso. Inoltre, morire un certo numero di volte, può portare al progressivo propagarsi tra gli NPC di una malattia denominata Dragonroot (Male del Drago); Nulla di particolarmente grave, la malattia non comporta in alcun modo la loro morte, ma ne causa l'arresto temporaneo delle Side Quests (i mercanti continueranno a comprare o vendere gli oggetti). La Dragonroot tuttavia non è irreversibile, può essere guarita in un sol colpo consumando uno specifico item presso un qualunque Idolo dello Scultore. Dopodichè tutto tornerà alla normalità (questi oggetti specifici si possono comprare o trovare esplorando, non sono rari).
Alla luce di ciò, notiamo penalità che influiscono più o meno sul gioco.
Un'altra novità risiede nella possibilità (opzionale) di resuscitare con metà della vitalità sul posto a seguito di una morte. Caratteristica che può servirci per avere una seconda occasione per continuare a combattere o per strategia attaccando i nemici alle spalle. E' possibile resuscitare un numero limitato di volte, in base alle possibilità visibili su schermo (mi riferisco a Pallini colorati). Una si ricarica sempre riposando presso gli Idoli dello Scultore, l'altra combattendo. Non si può abusarne, dopo essere ritornati in vita una volta, sarà necessario mettere a segno altri Deathblow sui nemici per poterla sfruttare nuovamente.

Questo è quanto Sekiro mi ha lasciato nel corso del mio giocato.

Purtroppo non è nemmeno esente da difetti, tra cui voglio sottolineare cali fastidiosi di frame rate, alcuni problemi con la telecamera e il lock on contro i Boss e un NG+ che non riesce a offrire validi stimoli per continuare. Nelle successive run il divertimento rimane, seguito da una buona conoscenza del gioco, però appare ovvio di come qualche incentivo in più, come nuovi nemici o pattern d'attacco differenti, avrebbero senz'altro reso più interessante proseguire.
Nel NG+ ci sarà solo un aumento della forza e vitalità dei nemici (anche qualcosa di opzionale) e al massimo si avrà motivo di rigiocarlo spinti dalla voglia di vedere gli altri finali della trama. Comunque per chi ha apprezzato il gioco una prima volta, non troverà difficoltà a trovare stimoli anche nelle run successive grazie ad un combat system e gameplay in generale divertenti e rodati.

Voto 8.5

Pro
Mondo di gioco aperto da esplorare, vasto, intrisi di Lore e personaggi da conoscere, qualità alle quali siamo stati abituati dai From Software. Bello da vedere e da giocare;
Combat system galvanizzante, dinamico e divertente;
Gameplay divertente, buona anche l'esplorazione, il tutto migliorato dalle possibilità offerte dal rampino;

Contro
Qualche calo di frame rate, problemi con la telecamera e lock on in alcune Boss Fight;
...però alcune Abilità e Bracci Prostetici non trovano particolari applicazioni utili in combattimento. In tal senso si poteva fare di più a livello di strategia;

 

Clyde

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Curioso di vedere se Sekiro riuscirà a spodestare BloodBorne nel nostro ranking in prima pagina. :chris:

 

Vc3nZ_92

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Unravel Two
recensione a cura di Vc3nZ_92

ATTENZIONE! PICCOLI SPOILER!



Dopo uno scoppiettante esordio, i ragazzi di Coldwood cercano di riconfermare il loro talento con il secondo capitolo del loro brand. Ci sono riusciti? Sì, ci sono riusciti. Unravel Two è un gioco molto più godibile per quanto riguarda la parte giocata, nonostante manchi l'effetto novità e tutta la parte emotiva/emozionale del primo capitolo. Andiamo più nel dettaglio per capire cosa intendo.

Prima di tutto, parliamo della novità di questo capitolo. Il gioco introduce la coop (purtroppo solo offline) e tutto ruota intorno alla collaborazione dei due Yarny. Ma è godibile anche in single? La risposta è un secco sì. Io l'ho giocato da solo, e a parte qualche speedrun pensata malino (per quanto riguarda i tempi, troppo stretti), non ho mai sentito la mancanza di 'qualcosa'. Parlando di gameplay nudo e crudo, questa volta i ritmi sono molto più serrati, da platform vero, e queste sezioni adrenaliniche si alternano ad altre più ragionate senza soluzione di continuità, regalando un ritmo pressoché perfetto. Il gioco inoltre mostra molto intelligentemente tutte le sue carte, a differenza del predecessore. Anche come varietà siamo su ottimi livelli, proprio grazie a questa alternanza di situazioni e ritmi. E finalmente Yarny non è pesante come una palla di cannone! Insomma ludicamente migliora in tutto il titolo precedente, andando ad evolvere la formula originale, senza snaturarla.

Il colpo d'occhio offerto è da cartolina. Scelta dei colori, illuminazione, animazioni e anche mero conteggio poligonale veramente di un certo livello. Anche il comparto sonoro è sublime con musiche sempre perfette e molte veramente belle e rilassanti.

Contenutisticamente è stato fatto un buonissimo lavoro. I 7 livelli della storia sono molto lunghi (durano un'oretta l'uno), ai quali si affiancano 20 livelli sfida veramente complessi, da risolvere dando il meglio di voi e varie medaglie (molto difficili da ottenere, alcune veramente da panico, per il motivo dei tempi detto a inizio recensione). Per platinarlo ci vorranno una trentina di ore e molta skill (e taaaanta pazienza), soprattutto se giocate da soli.

Insomma, sembrerebbe la perfetta evoluzione del primo capitolo, giusto? In un certo senso sì, ma ha perso tutto l'effetto novità del primo capitolo, tutta la sua magia, anche a causa della mancanza di una forte carica emotiva. Nel primo il proseguire dell'avventura era scandito da un turbinio di emozioni che mi hanno fatto riflettere e tutto sommato 'scaldato' il cuore. Questo Unravel Two è invece molto più piacevole da giocare, è una dimostrazione di bravura di game e level design non indifferente, ma è 'asettico', è un bel platform arcadozzo come ce ne sono tanti altri. Io soggettivamente preferisco questa seconda 'visione' di videogioco, ma è una cosa che mi sento di segnalare, e a cui voglio dare un 'peso' in fase di recensione, proprio perché questa mancanza era una delle colonne portanti e caratteristiche del primo. Forse giocando con la proprio metà, con un fratello o sorella, le emozioni si provano comunque, ma è in dubbio che questo secondo capitolo trasmette molto meno.

In definitiva, un ottimo prodotto, più bello da giocare e più ricco di contenuti, ma allo stesso tempo meno 'magico' e con meno verve e personalità rispetto al suo predecessore. Ad ogni modo, è un titolo che mi sento di consigliare a tutti, soprattutto se avete qualcuno con cui condividere la vostra passione per i videogiochi.

VOTO: 8
 
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Sekiro

un gioco che ha saputo intrattenermi pur non conquistandomi particolarmente, troppo limitato il combact system -una sola arma, gioco basato sulle deflezioni e non sui colpi- rispetto al mio gusto personale.

poi la struttura di gioco l’ho trovata frustrante, una boss rush praticamente. Nessun gusto nell’esplorazione delle aree, le quali son servite come tramite tra un boss e l’altro.

anche il bilanciamento l’ho trovato carente, ho capito farsi la nomea di fare giochi difficili, ma mettendo nemici che bishottano (o che tolgono il 75% degli hp con un colpo, anche in end game) son capaci tutti. Ds2 fu aspramente criticato per questo.

storia non particolarmente interessante, non ci ho trovato chissà cosa se non per alcune trovate come la quest line del monte kongo.

voto 7-

 

Vc3nZ_92

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Yooka-Laylee
recensione a cura di Vc3nZ_92

ATTENZIONE! PICCOLI SPOILER!



Yooka-Laylee è un tuffo nel passato, un tributo ai platform anni 90, ai quei mondi così colorati, vivaci e spensierati che hanno accompagnato molti videogiocatori nei loro primi anni di 'carriera'. Proprio per questo, il feeling è stupendo, ed in generale mi è piaciuto molto, ma non posso non considerarlo una mezza occasione sprecata. Andiamo più nel dettaglio per capire il perché di quanto appena detto.

Innanzitutto, l'impianto ludico è grezzo, dai controlli, alla gestione della telecamera, alle hitbox (e so che al D1 la situazione telecamera era mooolto peggiore, non voglio nemmeno immaginare). Fortunatamente ciò non inficia pesantemente il gameplay perché questo mix si presenta insieme solo nelle boss fight. Certo, non c'è mai un 'flow' dell'azione a schermo fluido e impeccabile, ed essendo un platform non è che questa sia una cosa bella, ma si lascia giocare tranquillamente.

Il vero problema del prodotto secondo me è rappresentato dalla troppa roba che gli sviluppatori hanno messo dentro... diciamo che c'è stato un eccesso di ambizione da parte di questi ultimi: l'inserimento di eccessive situazioni 'collaterali' ha avuto sul pacing del prodotto l'effetto opposto a quello voluto. Ma non solo. Se da un lato, la parte platform dura e pura, nonostante i problemi detti poco fa, funziona bene e riesce a risultare stimolante grazie ai vari poteri che si sbloccano con il proseguire dell'avventura e che permettono di accedere a molte zone extra dei vari mondi (a proposito i primi 2 veramente mastodontici, gli altri con un level design molto più terra terra, si sente proprio il calo, tra l'altro calo che si riscontra anche nella direzione artistica di questi ultimi), dall'altra tutte le attività 'collaterali' non fanno che infastidire il giocatore con delle soluzioni di game design da serie Z. Molto sinteticamente, hanno buttato dentro tanta di quella roba, tra minigiochi, trasformazioni, e situazioni che dovrebbero 'spezzare' il ritmo, diverse dall'ambito platform, che va solo ad abbassare la qualità del prodotto. Per dire, su 5 attività 'collaterali', 1 è piacevole, 1 passabile e 3 sono orrende, o perché pensate ludicamente con il culò, o perché non sono minimamente stimolanti, tanto da sembrare quei giochi trash presenti sul Play Store per cellulari.

Io ho impiegato 19 ore per finire 'la storia', tutto blind e altre 5/6 ore per il 100%... pure se avessero tagliato il 30% della shit-roba buttata dentro tanto per 'inciccionire' il gioco, avremmo comunque avuto un gioco da 10/12 ore, che arrivava alle 16/18 per il 100%.

La storia è simpatica ed è piena di easter egg e citazioni ai prodotti degli anni 90 che il gioco vuole omaggiare, con una rottura quasi onnipresente della quarta parete che a volte, devo essere sincero, crea situazioni veramente imbarazzanti a cui assistere.

Artisticamente ha alti e bassi. I protagonisti e alcuni comprimari sono ispirati, molti personaggi invece sono oggetti inanimati che parlano. Tecnicamente ci sta pure, dato il genere, ma non c'è proprio nessun guizzo 'distintivo'. I mondi sono abbastanza ispirati, anche se alcuni molto più di altri (si sente proprio un calo di idee da metà gioco, come già accennato prima). Poligonalmente è molto povero, ma lavorare diversamente secondo me sarebbe stato uno spreco di risorse, quindi bene così. Anche il comparto sonoro presenta alti e bassi. Molte musichette sono piacevoli (alcune in 8-bit), altre di meno, ma la colonna sonora per me è promossa, tutto sommato. I bassi riguardano i mugugni dei personaggi. Non volevo il doppiaggio, per carità, ma sentirsi quei versi fastidiosi per venti ore non è bello. Certo, si possono togliere, ma potevano rendere i dialoghi meno antipatici in ogni caso.

In definitiva, una mezza occasione sprecata, come detto in apertura. Gli sviluppatori avrebbero dovuto impiegare il loro tempo e budget concentrandosi sul migliorare la base ludica del prodotto, che comunque è più che buona, limando elementi fondamentali al buon godimento dell'esperienza ludica, palesemente grezzoti e non rifiniti, in primis la gestione della telecamera e i controlli, piuttosto che cercare di renderlo 'ciccioso' nel modo che hanno fatto. Ad ogni modo è un prodotto che consiglio, soprattutto ai nostalgici del genere.

VOTO: 7,5
 
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Days gone

+ regia

+ narrazione

+ gameplay

+ varietà

+ ost

+ grafica

+ personaggi

+ longevità

+ divertimento generale

 

- cali di frame nella seconda metà

- IA degli umani

- finisce

voto 9
 
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Vc3nZ_92

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Giamast

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Days Gone

Nonostante un recepimento abbastanza tiepido da parte della critica, Days Gone è un gioco che ha saputo non solo sorprendermi in positivo anche rispetto alle mie iniziali aspettative, ma è riuscito anche a divertirm ed appassionarmi costantemente per tutta la sua (notevole) durata. Il nuovo lavoro di Bend infatti, si presenta inizialmente come un titolo dal setting tutt'altro che originale e accoppiato ad una formula di gioco anch'essa tutt'altro che innovativa, tuttavia con il passare delle ore e cominciando a scavare nelle profondità del gioco si scopre che in realtà Days Gone ha ben più che qualcosa da dire tanto nel panorama degli "zombie-game" che dei giochi open world.

+ Open World classico ma ben realizzato

+ Ambientazione e costruzione di un mondo post-apocalittico spettacolare

+ Meteo dinamico ed effetti atmosferici mai visti, che influenzano spesso anche il gameplay (specificamente la guidabilità della moto e la distribuzione dei nemici per il ciclo giorno notte)

+ Meccaniche survival semplici e ben implementate, specialmente per la raccolta delle risorse nel mondo di gioco

+ Storia ben scritta e ben narrata, con un sistema di storylines eccellente

+ La moto

+ Sistema di progressione perfetto

- Problemi tecnici gravi

- Leggerezze di sceneggiatura in alcuni punti della trama

- Attività secondarie poco profonde e spesso ripetitive

- Gunplay funzionale ma molto basilare, si può migliorare

8

 

Giamast

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Aggiungo qualche altra recensione pescata nei meandri:

Wolfenstein The New Order

Il primo capitolo del "soft-reboot" della saga by Bethesda è probabilmente anche il migliore dei "tre" (se consideriamo come capitolo a sè stante anche l'espansione The Old Blood). Un fps story-driven molto ben pensato, con ogni componente decisamente curata, dallo shooting, alla narrativa e passando anche per le meccaniche stealth. Ciò in cui il gioco eccelle è il level design delle arene, molto funzionale a qualsiasi tipo di approccio, sia quello sparacchino più classico sia quello stealth e perchè no, anche una combinazione di entrambi. Il gunplay del gioco è estremamente appagante oltre che divertente, anche grazie a trovate molto azzeccate come la possibilità di imbracciare due armi contemporaneamente e dispensare piombo come se non ci fosse un domani. 

La varietà di armi e nemici è ottima, così come la varietà di ambientazioni e la cura riposta nella loro riproduzione. Anche narrativamente il gioco è più che discreto, grazie soprattutto ad un cast di personaggi estremamente carimsatici (compresi i villains), sebbene le vicende siano abbastanza banali e l'intreccio della storia molto prevedibile.

Tecnicamente il gioco paga il suo essere cross-gen e tra i vari difetti segnalo una parte finale del gioco che comincia a pesare leggermente anche per una certa ripetitività di fondo nelle situazioni di gioco e nella varietà di approcci. Anche la rigiocabilità non è delle migliori

8,5

Hitman (prima stagione)

Il grande ritorno dell'Agente 47, questa volta il più vicino possibile all'anima originale della saga. Il gioco offre una serie di missioni tutte altamente rigiocabili grazie all'infinita varietà di approcci messa a disposizione del giocatore ed è certamente questo il più grande punto di forza del gioco. Le missioni sono tutte ben differenziate tra loro, così come le modalità con le quali poter portare a termine i propri incarichi (in alcuni casi anche in maniera decisamente geniale). Non solo, ma il gioco offre anche una serie continua di sfide ed eventi da affrontare, che consentono di rendere ancor più varia la formula di gioco e mantenere le varie location comunque fresche e poco ripetitive anche dopo averle rigiocate più e più volte. Molto bene l'ultima difficoltà, che offre un buon livello di sfida e spinge il giocatore ad affinare ancor di più le proprie tecniche da assassino.

Il gioco purtroppo soffre soprattutto dal punto di vista narrativo, sia perchè la struttura a singole missioni (o episodi, come originariamente pensato questo capitolo) rende la narrazione troppo spezzettata e le vicende scarsamente approfondite, ma anche perchè la storia in sè è altamente mediocre sia per quanto riguarda le vicende che per i personaggi. Oltretutto il gioco per quanto altamente rigiocabile e comunque denso di contenuti, soffre comunque la presenza di sole 6 missioni (e relative location) principali

7,5

Wolfenstein The Old Blood

C'è poco da aggiungere rispetto a quanto già detto per TNO, trattandosi comunque di una espansione stand-alone di quest'ultimo. Tuttavia, e tenendo ben a mente che si tratta comunque di un gioco venduto a prezzo budget, il titolo ha tutte le carte in regola per reggersi sulle proprie gambe e non sfigurare assolutamente in confronto agli altri capitoli della serie. Sebbene le novità dal punto di vista del gameplay siano ridotte all'osso, ci sono alcune interessanti variazioni per quanto riguarda le armi disponibili e le tipologie di nemici. Ciò in cui però brilla realmente questa espansione è la parte narrativa, davvero molto interessante per i risvolti che svela sull'universo di Wolfenstein, e le location fantastiche che finiremo con il visitare. Aggiungiamoci un finale da cardiopalma con la miglior boss fight dei tre capitoli ed ecco confezionata un'espansione/prequel di tutto rispetto, che sopperisce alla scarsa durata con l'offerta del pacchetto a prezzo budget.

8

Fallout 4

Visto che siamo in tema Bethesda, lascio il mio parere anche su di lui. Fallout 4 è purtroppo una delle più grosse delusioni della gen, specialmente perchè non riesce a raccogliere l'eredità di due ottimi capitoli come F3 e NV e allo stesso tempo non riesce neanche a crearsi un'identità propria. Un gioco che semplicemente riprende struttura e meccaniche dei precedenti capitoli, ma semplificando e annacquando gran parte delle meccaniche, svilendo completamente l'anima RPG (già di suo deboluccia) e non offrendo in compenso miglioramenti veramente sostanziali della parte action. Il mondo di gioco è meno affascinanti delle altre wasteland e privo di mordente, l'unico diamante che brilla realmente nella mappa è (ironicamente) Diamond City, mentre per il resto la mancanza di altre vere città/avamposti si fa sentire tantissimo sul worldbuilding. Quest secondarie, npc e dialoghi sono spanne sotto agli altri capitoli e rendono ancor più priva di mordente l'esplorazione del gioco e non si capisce per quale motivo Bethesda si sia concentrata maggiormente su un (agghiacciante) editor di avamposti piuttosto che destinare quel tempo e quelle risorse per migliorare aspetti decisamente più centrali. Il gioco comunque offre una discreta mole di contenuti, una buona varietà di location e un'ambientazione comunque ben riprodotta, se siete fan dei Fallout moderni e non vi infastidisce giocare un more of the same annacquato nelle meccaniche, troverete comunque qualcosa in grado di soddisfarvi.

7

 

Vc3nZ_92

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aggiornato tutto, con 3 new entry e fallout che ha perso altre 2 posizioni :sisi:  

 

BlackWizard

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Call of Duty: MW :Remastered 

Essendo stato il primo Call Of Duty da me giocato, mio fratello comprò Black Ops 1 ma io non misi mai mano al pad, mi sono compiaciuto. Prima di giocarlo non capivo perché avessero tanto mercato e perché la gente riuscisse a passarci sopra non solo centinaia di ore, ma addirittura anni, per un gioco che non ha una sua profondità in termini di trama, anzi questa è forse l'elemento peggiore del brand, ma dopo aver finito MW capisco che il gameplay ha un suo perché ed effettivamente da molta soddisfazione e diverte non poco.

In conclusione sono rimasto sorpreso, ottimo titolo, rimasterizzato in maniera eccellente, difficilmente si poteva far meglio, soprattutto dal punto di vista grafico. L' unica pecca, se si vuol trovare un difetto, riguarda la trama, quasi assente e per uno come il sottoscritto, che è la prima cosa che guarda in un opera videoludica, è una cosa sentita, non un errore o un difetto, ma una scelta che non condivido. Detto questo se non si fosse capito è promosso e penso che terrò d'occhio altri titoli della serie che, non saranno Bioshock ma sanno dir la loro.

8.5

Pro:

- rimasterizzazione eccellente 

     -graficamente è ottimo, considerando che ha 10 anni sul   groppone

     - comandi precisi

-ottimo gameplay

difficoltà bilanciata e impegnativa ai livelli più alti

-coinvolgente

contro:

-la trama non è nulla di che, anzi lascia molto a desiderare

 
Ultima modifica da un moderatore:

Oretel

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Watch Dogs Complete Edition 

Ho recuperato questo gioco a distanza di anni dalla sua uscita e l'ho trovato davvero divertente e piacevole da giocare, più di quanto immaginassi. L'idea dell'hacking è molto bella anche se poteva essere resa un pochino meglio in alcune situazioni. La storia l'ho trovata piuttosto godibile anche se non originale e il protagonista tutto sommato non mi è dispiaciuto (avevo letto molte cose negative su di lui). Molto bella la ricostruzione di Chicago e la grafica, seppur non eccellente, (d'altronde ha diversi anni sul groppone ormai) è piacevole da vedere. Soddisfatto! 

Voto: 8

 

Giamast

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Lascio qualche recensione di altri giochi che avevo dimenticato di recensire qui dentro:

Call of Duty Modern Warfare Remastered

Una remastered di altissimo livello per quanto riguarda il rifacimento tecnico/grafico, così come l'attenzione posta da Raven Software nel restituire ai fan di quella pietra miliare di COD4 un'esperienza il più vicina possibile all'originale, anche per quanto riguarda piccoli dettagli come l'HUD ingame, le voci dei soldati e i menù. Il gioco nella sua versione vanilla (cioè prima che arivassero i vari aggiornamenti) era assolutamente eccellente e riusciva in pieno nel suo obbiettivo di restituire ai fan uno dei migliori fps di sempre, soprattutto grazie ad un online praticamente restituito alla sua gloria passata, con l'unico neo di un TTK troppo basso rispetto al gioco originale che un po' minava l'esperienza per i più veterani della serie. I problemi principali tuttavia sono cominciati con le aggiunte fatte tramite aggiornamento qualche mese dopo l'uscita, specialmente con l'inserimento del sistema di supply drops (microtransazioni) e tutto ciò che si è portato dietro, come nuove armi a pagamento (o comunque da sbloccare gratis ma grindando come matti) che non erano presenti nel gioco originale e che hanno alterato notevolmente quello che era il perfetto equilibrio di COD4 cui tutti erano abituati. Altra nota dolente è l'aggiunta (sempre in seguito all'introduzione delle microtransazioni) dei tonnellate di sbloccabili estetici troppo distanti dallo stile realistico del gioco originale, che hanno finito per rovinare in parte quanto di buono era stato fatto per restituire una remastered il più fedele possibile al COD4 originale, per strizzare gli occhi purtroppo anche al pubblico più giovane abituato alle tamarrate degli utlimi COD. Menzione di "disonore" infine per la tristissima idea di non includere nella remastered il pacchetto mappe varietà di COD4, ma di venderlo anche qui separatamente alla folle cifre di 15€ (lo stesso prezzo richiesto per lo stesso DLC 10 anni fa, scandaloso).

Questi difetti comunque non rovinano certamente il gran lavoro di rifacimento svolto da Raven, così come la godibilità del gioco che preso in sè resta una pietra miliare per gli sparatutto su console, specialmente grazie alla sua componente online che ha fatto storia e scuola.

8

Call of Duty Infinite Warfare

Uscito insieme a MWR, l'ultimo capitolo sviluppato da Infinity Ward è sicuramente tra i peggiori COD mai creati. A fronte di una campagna certamente discreta e che offre spunti sicuramente interessanti, la scelta di un'ambientazione futuristica tutt'altro che ispirata pesa notevolmente sull'appetibilità del gioco, che non riesce ad offrire praticamente nulla che non si sia già visto in altri giochi simili o altri capitoli della saga, riuscendo invece a peggiorare praticamente tutto ciò riguardante l'online. La componente multiplayer è infatti un disastro, con un design delle mappe semplicemente ridicolo che premia una tipologia di gioco estremamente frenetica e volta esclusivamente a partite "scambiabare", dove l'unica arma realmente utilizzabile con qualche risultato è la mitraglietta. Per finire, oltre ad un bilanciamento ridicolo, il sistema di microtransazioni è il solito mezzo disastro made in Activision, sia per quanto riguarda la customizzazione estetica sia per gli sbloccabili incidenti sul gameplay. Da comprare solo per la campagna discreta

5

inFamous Second Son

Probabilmente il titolo più debole della serie. Il gioco vive di luci ed ombre, poichè a fronte di un gameplay estremamente divertente e anche inaspettatamente vario per quanto riguarda i poteri e la loro differenziazione, purtroppo inciampa tanto sull'aspetto narrativo quanto sulla capacità di mantenersi fresco e divertente per tutta la sua durata. L'open world poco interessante e le attività secondarie estremamente ripetitive non riescono a compensare una main story poco avvincente e lo scarso carisma del personaggio, pertanto è solo questione di tempo prima che la noia cominci a farsi strada. Il gioco tuttavia nelle sue fondamenta resta solido, poichè come già detto il gameplay e i vari poteri lo rendono una figata da giocare e al giusto prezzo può sicuramente un valido acquisto. Ottimo comparto tecnico

7

inFamous First Light

Un'ottima espansione di infamous second son, che ha il grande merito di potersi tranquillamente regge sulle proprie gambe come prodotto a sè stante. Riesce ad ampliare e approfodnire in maniera estremamente valida uno dei personaggi (e relativi poteri) più interessanti tra quelli incontrati nel gioco base e complice un rapporto qualità/prezzo molto conveniente il pacchetto è senz'altro consigliabile. Data la maggior concentrazione delle vicende e missioni più varie e divertenti senza troppi allungamenti di brodo, questa espansione può benissimo risultare piacevole da giocare esattamente come (se non più) il gioco base. Consigliata a chiunque sia piaciuto Second Son, ma anche a chi non l'ha giocato, senza ovviamente aspettarsi nessuno stravolgimento rispetto alla formula originale.

7

Battlefield 1

FPS discreto, che offre un comparto tecnico di alto livello, una grandissima riproduzione di un conflitto bellico che riesce a donare un gran senso di immersione (nonostante le grosse inaccuratezze storiche) e che finalmente è riuscito a staccare la serie dal loop di guerra moderna in cui era ormai entrata da svariati capitoli. La componente online è sicuramente la parte più valida di tutto il pacchetto, nonostante i contenuti poveri al D1 solo in parte mitigati dagli aggiornamenti successivi e un bilanciamento generale non perfetto. Il design delle mappe è per la gran parte buono, sebbene alcune lascino altamente a desiderare, divenendo spesso la fiera dello sniping selvaggio. Campagna assolutamente ridicola, sia per quantità che per qualità.

6,5

Dishonored 2

Il nuovo capitolo della serie Arkhane è stato senza dubbio rispettoso delle (alte) aspettative che si portava dietro. Il gioco è di base un more of the same del primo capitolo, poichè la formula di base è rimasta essenzialmente invariata senza particolari stravoglimenti, se non per l'introduzione del doppio personaggio che ha certamente aumentato la già ottima rigiocabilità della serie, oltre ad arricchire notevolmente la varietà di approcci e le possibilità offerte dal gameplay, ancor più profondo. Il gioco come stealth game è ottimo, aiutato soprattutto da un level design sopraffino e da livelli ricchi di segreti, lore da scoprire e aree opzionali da sbloccare. Anche il sistema di progressione (tanto nelle armi quanto nei poteri dei personaggi) si conferma di altissimo livello, dando anche possibilità al giocatore di poter sperimentare in vari modi e spingendo ulteriormente sulla rigiocabilità. Menzione d'onore anche alla direzione artistica, sempre di primissimo livello e che regala alcune ambientazioni assolutamente memorabili

Il gioco purtroppo cade inaspettatamente sulla parte narrativa, di poco mordente e inferiore anche al primo capitolo (che già di suo non brillava) e ciò gli impedisce di ambire al titolo di capolavoro, che altrimenti sarebbe stato assolutamente alla portata.

8,5

Shadow of the Colossus

C'è poco da dire onestamente, il gioco lo conosciamo tutti e si tratta semplicemente di una pietra miliare dell'epoca PS2. Sono rimasto stupito dal fatto che pur rigiocandolo oggi, l'effetto che mi fece al tempo è rimasto sostanzialmente invariato, segno che si tratta davvero di un'opera speciale che a suo modo riesce a regalare un'esperienza unica e difficilmente replicabile altrove. Il lavoro di Bluepoint Games è semplicemente eccellente, poichè sono riusciti a donare una nuova veste grafica al gioco pur mantenendone intatto lo stile originale ed il risultato finale è semplicemente strepitoso. Unico, piccolo difetto è la mancanza di significative novità o extra rispetto al gioco originale, ma in fin dei conti va comunque benissimo così considerando anche il prezzo budget dell'operazione

9,5

The Last of Us Remastered

Saltato su PS3 all'epoca e recuperato il gioco nel primo anno di PS4 dopo il grande clamore che lo aveva circondato. Devo dire che sono rimasto parzialmente deluso, più che altro per le aspettative stratosferiche che pubblico e critica mi avevano generato. Chiariamoci, il gioco è tanta roba ed assolutamente valido e gli va riconosciuto certamente il merito di aver evoluto in maniera netta il genere degli action story-driven, grazie al perfetto connubio tra narrativa e gameplay e la sua deriva cinematografica. Tuttavia, la trama per quanto narrata alla perfezione, ha una scrittura davvero poco originale e soltanto nel finale riesce davvero a sorprendere il giocatore, lasciandolo però con il rammarico di non aver avuto altri momenti simili nel resto del gioco. A livello di gameplay il gioco è ottimo, ma qualche sbavatura nello stealth è indubbiamente presente, così come nelle sequenze action fin troppo lineari e dal poco mordente. Puzzle ambientali orrendi, un simulatore di scale praticamente.Online carino e divertente. In definitiva, un gran gioco ma non perfetto e personalmente non lo considero il miglior titolo ND.

8,5

Uncharted The Lost Legacy

Nato come espansione stand-alone di U4 e divenuto un gioco a sè stante quasi per caso, già questo la dice lunga sulla natura e qualità di questo progetto. Una piccola perla (l'ennesima) made in Naughty Dog, in realtà c'è ben poco da dire poichè si tratta semplicemente del "solito" Uncharted, con il classico gameplay e la classica narrativa della serie, ma con abbastanza spunti interessanti da renderlo assolutamente imprescindibile per i fan della serie e non solo. L'accoppiata Chloe-Nadine funziona maledettamente bene, così come l'introduzione di una grossa area sandbox che evolve e migliora la struttura già testata da U4 con il Madagascar e lascia intravedere possibili sviluppi futuri per la serie. Il gioco, grazie ad una maggior concentrazione delle vicende e una durata sulle 8-10 ore, offre un pacing praticamente perfetto ed un climax di eventi fantastico, nonchè alcuni dei setpieces più belli e spettacolari della serie. Per la sua natura originaria di espansione però è evidente che più di tanto non si potesse osare, quindi tanto a livello di ambientazioni che di gameplay, le novità sono praticamente ridotte all'osso.

8,5

 

Vc3nZ_92

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Aggiornato tutto, il cartellone sta diventando sempre più pieno :ivan:  

 

Giamast

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RAGE 2

Sono rimasto molto soddisfatto del gioco e onestamente mi sono divertito tantissimo a giocarci, per chi ama gli fps arcadoni e soprattutto quelli a firma ID Software è praticamente un acquisto obbligato. Il gioco alla fine ha la struttura del classico open world Avalanche strapieno di cose da fare, tante attività secondarie e onestamente pure ben differenziate tra loro (sebbene verso la fine la ripetitività arrivi comunque). La pecca principale sta nel fatto che l'open world pare soltanto un grosso contenitore di robe, in cui viaggiare tra un segnalino e l'altro (seguendo esclusivamente le strade principali perchè altrove non c'è nulla), quindi si percepisce un forte senso di disconnessione tra le singole attività e missioni.

In realtà il gioco ci prova pure a dare maggior contesto al mondo di gioco e alle varie fazioni che lo popolano, soprattutto con i vari documenti che spiegano in parte la "lore" del gioco. che sono davvero tantissimi e pure ben fatti, ma alla fine sono un po' fini a sè stessi visto per quanto interessanti come approfondimenti secondari, poi c'è una trama principali insulsa che vanifica tutto il contorno. Carino il fatto che vi siano eventi casuali che accadono nell'open world tipo bande che si ammazzano tra loro, inseguimenti tra veicoli e imboscate dei nemici, ma dopo poche ore di gioco diventano subito ripetitivi e alla fine non hanno altro scopo se non quello di farti uccidere qualche nemico/veicolo in più, quindi non migliorano il world building in alcun modo.

Lato gameplay nulla da dire, il gioco è semplicemente ECCEZIONALE da questo punto di vista, sia grazie ad un sistema di controllo e movimento del personaggio fluido e ricco di possibilità da sfruttare, anche combinando i poteri e le varie abilità, ma soprattutto con un gunplay allo stato dell'arte che a mio avviso è assolutamente il top della gen. Il gioco offre una varietà di armi e poteri fantastica, tutto differenziato al massimo e un sistema di progressione con potenziamenti/mod armi/abilità che riesce a mantenere tutto il loop di gameplay fresco per tutta la durata del gioco, oltre ad essere inaspettatamente profondo. Ma poi alcuni armi sono talmente fuori di testa che staresti ore ad usarle per sfracellare nemici senza mai stancarti, la varietà di approcci è talmente alta che ad un certo punto cominci a sperimentare per il solo gusto di farlo e creare casini assurdi. 

L'unico grosso problema del gioco da questo lato è il design degli scontri unito alla varietà di nemici. Purtroppo per quanto il level design dei covi dei banditi sia sempre ben differenziato e articolato, il gioco non riesce a creare quasi mai sezioni che davvero spingano il giocatore a sfruttare TUTTO l'arsenale a disposizioni, tanto tra i poteri quanto tra le armi. Lo si fa più per sfizio che per reale necessità, in quanto si potrebbe tranquillamente finire il gioco utilizzando solo fucile d'assalto+ shotgun per tutta la sua durata e questo si riverbera anche su un livello di sfida davvero troppo basso anche a difficile. Qualche nemico interessante c'è, soprattutto nelle fasi avanzate di gioco o tra i vari boss e miniboss (anche tra loro la varietà non è il massimo comunque), ma c'era sicuramente bisogno di sezioni più studiate e che richiedessero lo specifico utilizzo di alcune armi/poteri per imporre al giocatore un uso più strategico di tutto l'arsenale. Praticamente il gioco mette in tavola un ben di dio di roba mai visto, ma non riesce a sfruttarlo al massimo delle sue potenzialità. Ciò deriva probabilmente anche da una main davvero sottotono, corta e molto scialba anche come mission design, onestamente la parte più deludente del gioco (a livello narrativo manco ne parlo per quanto fa schifo, ma chiaramente il focus del gioco non vuole essere quello).

Mondo di gioco molto ben caratterizzato, stilisticamente è fantastico e fuori di testa, veicoli orrendi da guidare ma divertentissimi da utilizzare in combattimento con i convogli. Graficamente non è il massimo ma alla fine risulta godibile, i 60fps su PS4Pro sono una manna dal cielo, imprescindibili.

Insomma tirando le somme il gioco è sicuramente valido, sebbene viva un po' di luci ed ombre. Se cercate un gioco con una storia meritevole o una campagna in grado di intrattenervi con missioni originali e ben strutturate, state alla larga perchè il gioco punta a tutt'altro: offrire al giocatore una mappa enorme piena di attività, nemici e robe da fracassare, lasciando al giocatore totale libertà di approccio in ogni aspetto del gioco.  

Un solido 7,5 per me, certo le aspettative prima dell'uscita erano molto più alte ma per chi ama questo tipo di giochi resta comunque un acquisto validissimo :sisi:

 

pnt23

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UNCHARTED 4: FINE DI UN LADRO

Era da tempo che volevo recuperare questa saga e nel corso degli ultimi mesi alla fine mi sono deciso a farlo. Ho giocato ai primi 3 su PS3 prima di buttarmi sul 4, e dopo aver visto i titoli di coda di quest'ultimo devo dire che capisco in generale le critiche che mi è capitato di leggere nei confronti di questo titolo, nel forum e non. Personalmente, però, ho apprezzato almeno in parte il cambio di registro che c'è stato rispetto ai primi 3. Non mi sono mai veramente annoiato nelle 15 ore impiegate per completare la storia, e ho apprezzato tanto i capitoli più calmi e inerenti all'esplorazione e ai dialoghi quanto quelli con delle classiche scene d'azione over the top tipiche della serie.

È proprio la narrativa che secondo me è il punto forte, dove mi sono trovato seriamente a venir colpito da quello che accadeva su schermo. Chiaramoci, non è TLOU, ma per fare un esempio il modo con cui è trattato il rapporto tra Drake e Elena è sicuramente un passo in avanti rispetto a quanto avevo visto nei primi 3, e si sono gestiti bene i vari nuovi personaggi che sono stati introdotti nel gioco a fare compagnia ai veterani. Uno spasso le millemila citazioni ai primi tre giochi della serie, fatti sia di piccole cose presenti nelle ambientazioni visitate che nei dialoghi tra i personaggi; in linea generale è una conclusione ottima di tutta la saga di cui non potrei lamentarmi.

Dal punto di vista del gameplay ci sono dei passi in avanti sotto tutti i punti di vista. Lo shooting è più ragionato, lo stealth per quanto semplice ha il suo senso, le scene d'azione sono ancora uno spettacolo se non di più rispetto a quanto si vedeva su PS3 e l'esplorazione giova dalla nuova console e la scala di tutte le bellissime ambientazioni che si visita nel corso dell'avventura. Il problema che mi viene in mente rimane nel ritmo, come altri hanno detto prima di me, con il minutaggio delle sparatorie molto ridotto rispetto ai precedenti capitoli e un sacco di tempo passato per cutscene, arrampicate, sezioni guidate e dialoghi, enigmi ed esplorazione in generale. Si tratta di una questione di preferenze e, nel mio caso, ho apprezzato comunque questa scelta, per la scrittura dei dialoghi eccellente e la bellezza delle ambientazioni e del level design.

Peccato solo per le sparatorie, che sono comunque molto divertenti, visto anche che gran parte di esse può essere affrontata con un approccio stealth eliminando interi gruppi di nemici senza sparare un solo colpo di arma da fuoco. Un po' ripetitivo agire in questo modo, visto che non stiamo parlando di MGSV a livello di libertà di scelta, e col rischio di non approfittare del design dei luoghi di combattimento, con punti per il rampino e una certa verticalità che permettono scontri vari e mai troppo simili l'uno all'altro. Dal mio punto di vista, ad un certo punto ho deciso di usare lo stealth per sfoltire le fila nemiche e raggiungere un punto di vantaggio prima di aprire il fuoco per lo scontro frontale, e credo che sia il modo migliore per affrontare questi momenti. Senza nulla togliere alle scene di combattimento over-the-top tipiche della serie, comunque ancora presenti e esagerate come un tempo.

Lascio da parte il multiplayer, che non ho potuto provare non essendo abbonato ma mi riservo di fare dopo il mio prossimo rinnovo, visto che mi sono divertito molto col multiplayer col 3 e la beta del 4 giocata a suo tempo mi aveva lasciato sensazioni definitive. In definitiva, trattasi di un gran gioco e una giusta conclusione alla linea tracciata dai precedenti tre capitoli, e non mi pento di averli recuperati tutti e 4.

9.0


BATTLEFIELD 1

Sinceramente parlando, di Battlefield 1 non ho molto da dire. Si tratta di un capitolo della serie dove tutto il bene che si era visto nei precedenti capitoli, per quanto riguarda il compato multiplayer, viene ad essere riconfermato. La nuova ambientazione si unisce a un comparto tecnico e audio eccellente e fornisce la scusa per tutta una nuova serie di armi, veicoli, azioni di gioco, sistemi di classe, modalità, mappe e via discorrendo. Nella mia modesta opinione, ogni Battlefield è un ottimo gioco per gli stessi motivi, e la preferenza si accumula giocando a fondo ogni titolo, visto che le differenze vengono fuori approfondendo ogni titolo dopo diverse ore di gioco. Nel caso di Battlefield 1, un po' in contrasto con l'ambientazione, abbiamo un gioco più veloce, con veicoli ridotti in numero ma molto potenti e armi più specializzate nei loro ruoli (anche grazie alla mancanza dei fucili d'assalto), ma i capisaldi della serie rimangono gli stessi e il gioco rimane divertente. I DLC aiutano per la longevità e il gioco con amici così come quello di squadra in generale viene premiato.

Non mi sento di dargli un voto più alto in primis per la quantità risicata dei contenuti del gioco base e la politica DLC che sostanzialmente obbliga il giocatore a investire in essi per frequentare le partite più piene ed avere nuovi armi e veicoli con cui sperimentare per non annoiarsi (quest'ultimo problema limato in parte dagli sconti frequenti e la il loro rilascio momentaneo come gratuiti grazie alla campagna di marketing per BFV), e in secundis per la campagna single player, non necessariamente brutta su tutta la linea ma una vera occasione sprecata su tutti i fronti. Senza contare che, dopo aver giocato a tutti i precedenti da Bad Company 1 a questo, ho iniziato a sentire un certo odore di 'series fatigue' in questo episodio... forse uno dei motivi per cui non ho intenzione di prendere Battlefield V.

8.0

 

Vc3nZ_92

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Dishonored 2
recensione a cura di Vc3nZ_92

ATTENZIONE! PICCOLI SPOILER!



VOTO: 9,5
 
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