Control
recensione a cura di Vc3nZ_92
ATTENZIONE! PICCOLI SPOILER!
Control è, ad oggi, la mia sorpresa ludica del 2019. Mi ha sempre ispirato, fin dai primi video, ma mai mi sarei aspettato di trovare un giocone di questo livello, soprattutto a causa della natura del progetto. Molto spesso l'industria ci ha insegnato che quando dietro a lavori così ambiziosi c'è un budget ridotto, alla fine ci ritroviamo tra le mani dei prodotti monchi, vittima delle loro ambizioni. Fortunatamente, questa volta non è successo e i ragazzi finlandesi di Remedy ci hanno regalato uno dei migliori titoli degli ultimi anni, un TPS adventure fresco e dinamico, con una struttura da metroidvania veramente stimolante.
Lato gameplay, probabilmente è il TPS più appagante degli ultimi tempi. Grazie all'alternanza di poteri e armi, ogni scontro è divertimento puro, nonché una gioia per gli occhi. Dinamico, scattante, adrenalinico, la parte ludica di Control è veramente studiata a puntino e riesce a non stancare nemmeno per un minuto il giocatore, nonostante delle criticità siano comunque presenti. Prima di tutto, le bocche da fuoco 'secondarie', a parte un paio di occasioni, sono abbastanza inutili. L'arma base e l'alternanza di poteri è tutto ciò di cui si ha bisogno per proseguire nel gioco. Sui poteri, invece, nulla da dire, sono veramente tutti utili e rendono ogni scontro a fuoco un tripudio di particellari, di esplosioni e di luci. Un'altra criticità riguarda lo sviluppo di Jesse, la nostra protagonista. Se da un lato lo skill tree, per quanto elementare, si rivela funzionale, dall'altro, tutta la gestione delle mod, sia personali che delle armi, sia il crafting delle stesse, l'ho trovata un po' fine a se stessa e veramente poco profonda, insomma avrebbero potuto fare sicuramente di più. Per finire questo paragrafo, parliamo dei nemici. Prima di tutto, una maggiore varietà non avrebbe guastato, e anche qualche boss vero e proprio in più, ma l'ottima composizione delle truppe nemiche rende ogni scontro vario e interessante, e soprattutto, mai statico. Inizialmente il gioco è anche difficilotto perché i nemici sono veramente cattivi e colpiscono duro. Difficoltà che va scemando, però, già dopo un paio di ore, quando si entra nel mood del gioco e ci si potenzia un minimo. Ad ogni modo, gameplay nudo e crudo promosso a pieni voti, giocare a Control è veramente uno spettacolo.
Un altro grande pregio della produzione è il world building. La location è unica, la Oldest House, ma la sua natura mutevole e la struttura da metroidvania già accennata in apertura di recensione, rendono il proseguire dell'avventura sempre fresco e mai stancante, anche grazie all'eccellente pacing che gli sviluppatori sono riusciti ad imprimere all'avvicendarsi di missioni principali e secondarie, senza scordare i vari compiti minori, tipo le Contromisure del Consiglio o le Allerte. Peccato per la mappa in-game, veramente pessima, quasi incomprensibile, anche dopo tante ore di gioco. Fortunatamente lo stesso ci da un sacco di indizi visivi e muoversi nella Oldest House non è mai pesante, anzi.
Ora parliamo della narrativa, altro punto forte del titolo. Trama orizzontale, background narrativo, personaggi, regia, quel senso di stranezza e mistero che permea ogni centimetro del mondo di gioco creano un sistema quasi inattaccabile. Ad un certo punto, forse, il ritmo della narrazione diventa veloce e incalzante, lasciando il giocatore attonito e perplesso. Ma appena poi ci fermiamo, assistiamo ai titoli di coda e facciamo mente locale, tutto torna, anche grazie all'ottimo approfondimento narrativo che c'è nell'end-game, e ci rendiamo conto che la scelta di accelerare è più che condivisibile, visto che gli sviluppatori sono riusciti a trasmetterci ansia e angoscia. Il cerchio si chiude, però molti punti interrogativi restano, ma era anche ovvio, visto che tra i DLC in uscita e un probabilissimo sequel, i Remedy hanno solo cominciato a scalfire quello che diventerà il Control-verse in futuro.
Comparto visivo mostruoso. Senza giri di parole, penso sia una delle cose più next-gen presenti su PS4. Effetti di luce, particellari, esplosioni, fisica degli oggetti, distruttibilità ambientale quasi totale: non ricordo di aver giocato altri titoli su PS4 che presentino tutta questa complessità. Anche tecnicamente, oggi, dopo 2 patch, il gioco gira che è una meraviglia, anche su PS4 base. So che al D1 il gioco aveva parecchi problemi di frame, ma vi posso assicurare che ormai sono risolti. Qualche singhiozzo c'è ancora, ma come ce ne sono in tanti altri giochi. Insomma, i Remedy sono riusciti ad ottimizzare il loro gioiellino, e a parte qualche grosso calo in momenti morti pre-impostati, ad esempio appena dopo un viaggio rapido, il gioco gira che è un piacere. Comparto sonoro di ottimo livello, con un buonissimo doppiaggio, in lingua inglese ed un ottimo lavoro di sound design.
Longevità più che buona. Se fate solo le missioni principali, resterete nella Oldest House per una decina di ore. Se vi lasciate catturare dai suoi misteri, dai suoi personaggi, dalle sue storie, come minimo raddoppierete, se non di più, la vostra permanenza.
In definitiva, Control è un gioiellino indiscusso, a cui non mi sento di affiancare la parola capolavoro per tutti quei piccoli problemini evidenziati in questa recensione, ma al tempo stesso mi sento in dovere di consigliarlo veramente a tutti, perché è uno dei titoli meglio pensati degli ultimi anni, che riesce a divertire e tenere incollati allo schermo con una disinvoltura imbarazzante. E se pensiamo al budget impiegato, ai Remedy non possiamo proprio recriminare nulla. Chapeau!
VOTO: 8,5