PS4/PS5 Fantasian Neo Dimension

  • Autore discussione Autore discussione zaza50
  • Data d'inizio Data d'inizio
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Interessante, potresti linkare questi dati? non li trovo.
Basta una qualsiasi classifica italiana.
Ogni settimana è un vomito continuo
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Noi abbiamo avuto un "boost" con Sega e alcuni giochi Koei Tecmo in questi ultimi anni grazie a chi sa l'inglese. Infatti ringrazierò sempre chi da tempo compra i giochi on full eng perchè magari l'ha studiato/imparato bene (anche per merito di un passato videoludico :asd: )
Quindi sicuramente le aziende NON ragionano come vedo spesso scritto "eh ma se li compriamo senza l'italiano poi che spendono a fare per tradurlo? Meglio non comprarli". L'azienda se non vende pensa "sto genere non piace" non pensa "sti stronz* non sanno l'inglese" :asd: Come vede l'interesse COGLIE la palla al balzo e aumenta il budget con la localizzazione per pigliare anche chi non lo comprava e "ringraziare" chi li ha sempre supportati. E' business alla fine. Square della francia lo sa, ma se ne frega perchè forse gli basta fare 300 mila copie :asd: (se fa mezzo milione sfonda IMHO, se fa di più non aveva capito cosa aveva in mano).

Per cui mai sperare che i giochi non vengano comprati, mai. CHIARAMENTE se uno il gioco lo vuole e gli va bene così e decide di spendere è buon per tutti ed è sempre nel giusto, ma lo è anche chi non riesce a giocarli perchè si tratta di spendere soldi e non godere di nulla o quasi, specifico perchè leggo anche critiche a chi non compra. Io non compro quasi mai (tranne per gameplay action che mi aggradano o trame particolarmente semplici, se doppiate meglio) perchè proprio non me lo godo, non capisco. Idem come dici tu che anche se lo sai è comunque pesante come cosa se sei stanco e vuoi svagarti. E' sempre una questione personale. Comprerei di più sti giochi se capissi meglio. Se si capisce bene e non si hanno problemi di nessun tipo è meglio comprare :sisi: Su questo ho pochi dubbi.
Tecmo è la più rognosa tra i produttori giapponesi :asd:
Se non è un gioco Team Ninja non traducono manco con l'opera dello spirito santo. Nemmeno il successo di Ryza è servito a tradurre un Atelier, e stanno sviluppando Fairy Tail che è uno shonen di importanza mondiale, eppure non è italiano (per quanto possa servire vista la trama)
 
Meno vendite = meno % che la lingua venga considerata. I giochi non è che non vengono tradotti per antipatie o per qualche malcelata forma di razzismo, ma semplicemente perché le traduzioni costano e vengono fatte solo quando c'è la certezza di raggiungere un certo numero di consumatori che masticano quella lingua.

Qui nessuno ha parlato di razzismo o antipatia, si tratta di commercio.
Il ragionamento di guardare le vendite per decidere o meno se localizzare un videogioco mi sembra più un ragionamento da esterno all'industria che una strategia aziendale, basta guardare a come sono esplose le saghe di Persona, Shin Megami Tensei e Yakuza (solo per fare tre nomi) DOPO che hanno scelto di tradurre per i principali mercati di sbocco.
La traduzione non è un mero costo da comparare con gli altri costi e i presunti ricavi ma un modo per raggiungere e fidelizzare nuovi clienti e far crescere le vendite di prodotti che prima non raggiungevano certi consumatori.
Non è che voglia un genio a capirlo.
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Basta una qualsiasi classifica italiana.
Ogni settimana è un vomito continuo

Ma tu hai parlato di dati di vendita del mercato francese vs quello italiano.. dove sono?
 
Ma tu hai parlato di dati di vendita del mercato francese vs quello italiano.. dove sono?
Io non ho profilato parola.
Mi sono messo in mezzo al discorso.
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Non è che voglia un genio a capirlo
No, ma un popolo per apprezzarli si, cosa che l'Italia ahimè ce n'è in gran minoranza rispetto alla Francia.
Le mosse di Sega e Namco sono pura passione dettate comunque dal fatto che entrambe le aziende rilasciano al massimo 2/3 titoli all'anno e quindi spese più abbordabili, mentre Square-Enix ha il brutto vizio di fare titoletti della menga a profusione e quindi la localizzazione in massa costa, ora si spera che con il nuovo modo aziendale più contenutistico e qualitativo faccia cambiare il vento, ma Fantasian (che è più un favore a Sakaguchi che non trovava distributori per staccare il gioco da Apple), Saga 2 e Visions of Mana sono ancora prodotti della vecchia linea aziendale.
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Quello che voglio dire è che giusto lamentarsi, pure io sono dispiaciuto che Square-Enix ha ancora la mentalità ristretta per il nostro paese, ma allo stesso tempo non me la sento di andargli totalmente contro perchè comprendo che il nostro è 1) la lingua meno diffusa al mondo e la più difficile 2) mercato videoludico dell'Italia fa pena
 
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Tra i titoli Square che aspetto è quello che mi interessa meno e adesso senza la localizzazione ancora di più :asd: Non ho minimamente voglia di sbattermi a tradurre dopo una giornata di lavoro. I bei tempi di FFVII e Persona 4 in eng sono finiti da un pezzo :dsax:
 
Io non ho profilato parola.
Mi sono messo in mezzo al discorso.
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No, ma un popolo per apprezzarli si, cosa che l'Italia ahimè ce n'è in gran minoranza rispetto alla Francia.
Le mosse di Sega e Namco sono pura passione dettate comunque dal fatto che entrambe le aziende rilasciano al massimo 2/3 titoli all'anno e quindi spese più abbordabili, mentre Square-Enix ha il brutto vizio di fare titoletti della menga a profusione e quindi la localizzazione in massa costa, ora si spera che con il nuovo modo aziendale più contenutistico e qualitativo faccia cambiare il vento, ma Fantasian (che è più un favore a Sakaguchi che non trovava distributori per staccare il gioco da Apple), Saga 2 e Visions of Mana sono ancora prodotti della vecchia linea aziendale.
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Quello che voglio dire è che giusto lamentarsi, pure io sono dispiaciuto che Square-Enix ha ancora la mentalità ristretta per il nostro paese, ma allo stesso tempo non me la sento di andargli totalmente contro perchè comprendo che il nostro è 1) la lingua meno diffusa al mondo e la più difficile 2) mercato videoludico dell'Italia paese fa pena
Square ha final fantasy 14 con due lingue in croce

Hanno un organizzazione imbarazzante in questo senso
 
, che trattano il tema come se conoscere l'inglese fosse una cosa standard per il videogiocatore medio.
Conoscere l'inglese è una cosa importante per la persona, non tanto per il videogioco.
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Square ha final fantasy 14 con due lingue in croce

Hanno un organizzazione imbarazzante in questo senso
Troppi soldi da spendere per poco guadagno. Saranno troppe linee di dialogo per un mmo
 
Interessante, potresti linkare questi dati? non li trovo.

Se guardi il riquadro in basso c'è la voce "Language". Se clicchi ti apre la lista delle lingue più usate. L'italiano è in 15esima posizione, con lo 0,71% dell'utenza che lo usa (crescita del +0,10% rispetto allo scorso anno). Magari non sarà un valore assolutamente preciso al decimo di percentuale, un margine di errore può sicuramente esserci. Ma rispetto al francese, che è in ottava posizione con il 2,53% capirai che il divario è di quasi 2 punti, che non è assolutamente poca roba - è circa 3 volte e mezzo la base utente italiana e facendo i dovuti calcoli di utenza si può intuire che le cifre siano estremamente importanti.

Se preferisci invece i dati sui mercati, ti rispondo anche su questo.

SELL, l'Associazione di categoria francese nell'ultimo report ha indicato il valore del mercato dei videogiochi in Francia pari a 6,1 miliardi di euro - puoi trovare tranquillamente questi dati sul report o anche in un articolo di GamesIndustry. La corrispettiva associazione italiana, IIDEA, ha stimato il valore di mercato del settore dei videogiochi in Italia pari a 2,3 miliardi di euro. La differenza è di quasi 4 miliardi di euro. È ovvio che questi dati includono tutto: mobile, hardware, periferiche... però dovresti trovare anche le stime sul software. Non so quali siano e non ho voglia di cercarle, ma quasi sicuramente le proporzioni sono uguali. E questo facendo riferimento solo al mercato francese, perché bisogna considerare che la lingua francese è parlata anche al di fuori della Francia - mentre la stessa cosa non si può dire dell'Italia, se non per pochissime eccezioni.

Qui nessuno ha parlato di razzismo o antipatia, si tratta di commercio.
Il ragionamento di guardare le vendite per decidere o meno se localizzare un videogioco mi sembra più un ragionamento da esterno all'industria che una strategia aziendale, basta guardare a come sono esplose le saghe di Persona, Shin Megami Tensei e Yakuza (solo per fare tre nomi) DOPO che hanno scelto di tradurre per i principali mercati di sbocco.
La traduzione non è un mero costo da comparare con gli altri costi e i presunti ricavi ma un modo per raggiungere e fidelizzare nuovi clienti e far crescere le vendite di prodotti che prima non raggiungevano certi consumatori.
Non è che voglia un genio a capirlo.
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Quello che stai scrivendo non è preciso. Tu stai citando casi isolati di videogiochi che appartengono a saghe famose che hanno ricevuto boost di visibilità soprattutto con gli ultimi capitoli, tramite attività di marketing trasversali che non sono state fatte solo dagli studi e dai publisher (grossi) che hanno alle spalle, ma anche dagli hardware manufacturer (es. Xbox). Lì ha inciso prevalentemente il marketing, più che la traduzione in italiano - che sicuramente ha un po' aiutato, ma non credo proprio sia stata un game changer.

Ma anche se il tuo discorso potesse essere considerato corretto (e al massimo lo è solo parzialmente), stai sottovalutando il fatto che quei titoli hanno alle spalle budget immensi. Nulla a che vedere con il budget che ha ricevuto questo porting di Fantasian, che è un titolo dal budget decisamente più contenuto. O mille mila altri titoli che escono sul mercato, indie o doppia A.

Tradurre titoli che hanno grandi quantità di testo alle spalle non è per niente economico. È un costo che va moltiplicato per N volte, dove N è il numero di lingue in cui vuoi tradurre il prodotto - senza considerare poi che la traduzione in alcune lingue è più costosa di altre. Chi dice che è un costo piccolo è perché evidentemente non ha mai dovuto affrontare nel concreto questo discorso. Ma chi invece ci lavora spesso è costretto a fare delle scelte. E se deve decidere in quali lingue tradurre un gioco di certo non si baserà sulle lamentele degli utenti italiani (pochi, rispetto al totale degli utenti in tutto il mondo), bensì si baserà sulle lingue preferite dagli utenti. E già le indicazioni che trovi su Steam sono un campanello di allarme particolarmente forte per quanto riguarda l'italiano.

Però è vero che l'IA da questo punto di vista aiuterà nel prossimo futuro. Non so con quali risultati, ma sicuramente farà crescere la quantità di titoli tradotti. Ma solo perché andrà ad abbattere i costi di traduzione - con il conseguente rischio che della gente perda il lavoro, ma questo è un altro discorso.

Bada, non ho scritto tutto questo per il semplice gusto di contrariare te o chiunque altro voglia la lingua italiana. Anche io la preferirei avere l'italiano all'inglese - pensa che ancora non ho iniziato Stellaris perché non c'è l'ITA, e giocare a un gioco come quello in EN è una vera e propria mazzata anche per chi come me mastica l'inglese decentemente. Se scrivo quello che scrivo è perché sono informato sul tema (per lavoro) e perché in passato ho affrontato questo discorso con tanta gente, anche con tanti sviluppatori. Non è un caso che talvolta nemmeno nei giochi sviluppati dagli studi italiani la lingua italiana non sia una priorità.

Spero di aver dato una risposta sufficientemente esaustiva, ma se hai altri dubbi sono qui. :sisi:
 
Conoscere l'inglese è una cosa importante per la persona, non tanto per il videogioco.
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Troppi soldi da spendere per poco guadagno. Saranno troppe linee di dialogo per un mmo
Qualunque mmo presenta più lingue di final fantasy 14...mmo con molto meno budget
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Noi abbiamo avuto un "boost" con Sega e alcuni giochi Koei Tecmo in questi ultimi anni grazie a chi sa l'inglese. Infatti ringrazierò sempre chi da tempo compra i giochi on full eng perchè magari l'ha studiato/imparato bene (anche per merito di un passato videoludico :asd: )
Quindi sicuramente le aziende NON ragionano come vedo spesso scritto "eh ma se li compriamo senza l'italiano poi che spendono a fare per tradurlo? Meglio non comprarli". L'azienda se non vende pensa "sto genere non piace" non pensa "sti stronz* non sanno l'inglese" :asd: Come vede l'interesse COGLIE la palla al balzo e aumenta il budget con la localizzazione per pigliare anche chi non lo comprava e "ringraziare" chi li ha sempre supportati. E' business alla fine. Square della francia lo sa, ma se ne frega perchè forse gli basta fare 300 mila copie :asd: (se fa mezzo milione sfonda IMHO, se fa di più non aveva capito cosa aveva in mano).

Per cui mai sperare che i giochi non vengano comprati, mai. CHIARAMENTE se uno il gioco lo vuole e gli va bene così e decide di spendere è buon per tutti ed è sempre nel giusto, ma lo è anche chi non riesce a giocarli perchè si tratta di spendere soldi e non godere di nulla o quasi, specifico perchè leggo anche critiche a chi non compra. Io non compro quasi mai (tranne per gameplay action che mi aggradano o trame particolarmente semplici, se doppiate meglio) perchè proprio non me lo godo, non capisco. Idem come dici tu che anche se lo sai è comunque pesante come cosa se sei stanco e vuoi svagarti. E' sempre una questione personale. Comprerei di più sti giochi se capissi meglio. Se si capisce bene e non si hanno problemi di nessun tipo è meglio comprare :sisi: Su questo ho pochi dubbi.
Ognuno con i suoi soldi e il suo tempo può fare ciò che vuole,io parlo per me e non lo farei mai a meno di non conoscere la lingua alla perfezione da non fare neanche un minimo di fatica mentale
 
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Qualunque mmo presenta più lingue di final fantasy 14...mmo con molto meno budget
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Simili alla caratura di FF14? In continuo aggiornamento come FF14 da oggi a non so quanti anni?

Sono aziende, presumo che se portasse più profitto, le farebbero le traduzioni. Lo avrebbero già fatto..

Poi oh, lo penso che in generale non sapere l'inglese di questi tempi sia una mancanza.
 
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Personalmente sono sempre molto critico in caso di mancata localizzazione, quando si parla di giochi multi4 o addirittura multitutto mettendo anche il cingalese a momenti tranne l'italiano. Avendo amici che lavorano nel campo (chi come freelancer, chi come dipendente) le aziende a cui fanno outsourcing hanno di per se tutte le strutture per avere localizzazioni complete in tutte le lingue maggiori, aggiungerne una è un costo veramente irrisorio quando hai un processo produttivo che ti porta ad avere varie localizzazioni.
Ma è decisamente più comprensibile che un gioco minore rimanga only eng, in questo caso sono veramente voluti andare al risparmio su tutto (anche se non so quanto una localizzazione completa costi rispetto al doppio dub jp/en...).
 
Personalmente sono sempre molto critico in caso di mancata localizzazione, quando si parla di giochi multi4 o addirittura multitutto mettendo anche il cingalese a momenti tranne l'italiano. Avendo amici che lavorano nel campo (chi come freelancer, chi come dipendente) le aziende a cui fanno outsourcing hanno di per se tutte le strutture per avere localizzazioni complete in tutte le lingue maggiori, aggiungerne una è un costo veramente irrisorio quando hai un processo produttivo che ti porta ad avere varie localizzazioni.
Ma è decisamente più comprensibile che un gioco minore rimanga only eng, in questo caso sono veramente voluti andare al risparmio su tutto (anche se non so quanto una localizzazione completa costi rispetto al doppio dub jp/en...).
Si questo pienamente d'accordo
 
Non è che non lo sanno, semplicemente vogliono le cose nella loro lingua, come altri mercati dove se non traduci non vendi.

E mi sembra legittimo infatti.
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Se guardi il riquadro in basso c'è la voce "Language". Se clicchi ti apre la lista delle lingue più usate. L'italiano è in 15esima posizione, con lo 0,71% dell'utenza che lo usa (crescita del +0,10% rispetto allo scorso anno). Magari non sarà un valore assolutamente preciso al decimo di percentuale, un margine di errore può sicuramente esserci. Ma rispetto al francese, che è in ottava posizione con il 2,53% capirai che il divario è di quasi 2 punti, che non è assolutamente poca roba - è circa 3 volte e mezzo la base utente italiana e facendo i dovuti calcoli di utenza si può intuire che le cifre siano estremamente importanti.

Molto interessante, grazie, ma non mi convince affatto la relazione tra localizzazione e percentuale di utilizzo in base alla lingua.

Anzitutto, i dati sono raccolti sulla base della partecipazione volontaria del singolo utente al sondaggio, il che non assicura l'oggettività del dato aggregato sia per i valori assoluti sia per le proporzioni tra osservazioni diverse.

Secondariamente, manca un ulteriore dato determinante che altrimenti rende il ragionamento di fatto privo di significato: il venduto confrontato per percentuale di utilizzo della lingua (ammesso che i dati di steam siano attendibili ma abbiamo visto che con ogni probabilità non è così).
Altrimenti dovremmo concludere che le aziende non sanno fare il loro lavoro in quanto il russo e il cinese sono ai vertici della classifica e spessissimo i giochi non hanno queste lingue.
Degli stessi francesi ad esempio si potrebbe dire che hanno un mercato 11,69 volte più piccolo dei cinesi, quindi restando all'analisi del dato puro dovremmo arguire che: tradurre un gioco in cinese è oltre 11 volte più redditizio che tradurlo in francese oppure (peggio) che un gioco tradotto in francese produca 11,69 volte meno ricavi che un gioco tradotto in cinese, il che è evidentemente un dato irreale anche preso con una certa approssimazione, perchè non prende in considerazione i gusti dei francesi e dei cinesi oltre che appunto i dati commerciali.

Ancora una cosa: è chiaro che tradurre costa (e non tradurre consente di ridurre quel costo) ma voi avete dati certi (ancora una volta) su cui ragionare? io non ho sottomano i costi e ricavi per singolo progetto di qualsiasi azienda e quindi non posso dire con certezza quanto "pesino" in relazione all'investimento fatto e dunque non posso stimare quanto incidano sulle vendite i costi (o i risparmi) delle traduzioni.
Se avete questi dati, sarebbe molto interessante poterli discutere pubblicamente.
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Personalmente sono sempre molto critico in caso di mancata localizzazione, quando si parla di giochi multi4 o addirittura multitutto mettendo anche il cingalese a momenti tranne l'italiano. Avendo amici che lavorano nel campo (chi come freelancer, chi come dipendente) le aziende a cui fanno outsourcing hanno di per se tutte le strutture per avere localizzazioni complete in tutte le lingue maggiori, aggiungerne una è un costo veramente irrisorio quando hai un processo produttivo che ti porta ad avere varie localizzazioni.
Ma è decisamente più comprensibile che un gioco minore rimanga only eng, in questo caso sono veramente voluti andare al risparmio su tutto (anche se non so quanto una localizzazione completa costi rispetto al doppio dub jp/en...).

Assolutamente si, parliamo di un progetto minore su cui hanno investito due lire evidentemente, di certo non è un capitolo di Uncharted.
 
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Molto interessante, grazie, ma non mi convince affatto la relazione tra localizzazione e percentuale di utilizzo in base alla lingua.

Anzitutto, i dati sono raccolti sulla base della partecipazione volontaria del singolo utente al sondaggio, il che non assicura l'oggettività del dato aggregato sia per i valori assoluti sia per le proporzioni tra osservazioni diverse.

Secondariamente, manca un ulteriore dato determinante che altrimenti rende il ragionamento di fatto privo di significato: il venduto confrontato per percentuale di utilizzo della lingua (ammesso che i dati di steam siano attendibili ma abbiamo visto che con ogni probabilità non è così).
Altrimenti dovremmo concludere che le aziende non sanno fare il loro lavoro in quanto il russo e il cinese sono ai vertici della classifica e spessissimo i giochi non hanno queste lingue.
Degli stessi francesi ad esempio si potrebbe dire che hanno un mercato 11,69 volte più piccolo dei cinesi, quindi restando all'analisi del dato puro dovremmo arguire che: tradurre un gioco in cinese è oltre 11 volte più redditizio che tradurlo in francese oppure (peggio) che un gioco tradotto in francese produca 11,69 volte meno ricavi che un gioco tradotto in cinese, il che è evidentemente un dato irreale anche preso con una certa approssimazione, perchè non prende in considerazione i gusti dei francesi e dei cinesi oltre che appunto i dati commerciali.

Ancora una cosa: è chiaro che tradurre costa (e non tradurre consente di ridurre quel costo) ma voi avete dati certi (ancora una volta) su cui ragionare? io non ho sottomano i costi e ricavi per singolo progetto di qualsiasi azienda e quindi non posso dire con certezza quanto "pesino" in relazione all'investimento fatto e dunque non posso stimare quanto incidano sulle vendite i costi (o i risparmi) delle traduzioni.
Se avete questi dati, sarebbe molto interessante poterli discutere pubblicamente.
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Assolutamente si, parliamo di un progetto minore su cui hanno investito due lire evidentemente, di certo non è un capitolo di Uncharted.
Il mercato cinese è un mercato complesso, che ha regole tutte sue e restrizioni molto stringenti. Ma, parlando con diversi publisher, tutti adesso puntano a tradurre in cinese (normale e semplificato) perché quando si riesce a entrare in quel mercato il potenziale economico è immenso - dopotutto parliamo di quasi 2 miliardi di persone, se anche solo l'1% fosse un potenziale acquirente si capisce cosa potrebbe fruttare a chi riesce a vendere.

In ogni caso, è naturale che il dato di Steam sia parziale, però indicativamente dà un'idea di cosa parla l'utenza. È una sorta di indagine di mercato: anche le indagini di mercato vanno sempre a campione e non puoi mai avere la certezza matematica che tutti rispondano in modo giusto e coerente, però dalle statistiche che emergono ci si può fare un'idea. Se non precisa, ma almeno approssimativamente veritiera. Ed è un dato di fatto che l'italiano non è nemmeno nella top 10 (ci sono prima almeno inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo, giapponese, cinese, polacco, portoghese e turco). E basta considerare che il mercato italiano è il quinto in Europa (non è nemmeno nella top 10 a livello global come volume d'affari) per capire che contiamo poco.

Quindi, ammesso che i costi di traduzione siano ridotti (e questo dipende dal gioco, perché giochi con svariate decine di migliaia di parole non sono economicissimi da tradurre e richiedono gente che ci stia dietro) o possano comunque essere coperti dal budget generale, non sempre gli studi di sviluppo si sbattono per tradurre per il semplice fatto che il nostro mercato è piccolo. E questo è un dato di fatto - che il mercato italiano sia piccolo, intendo.

Aggiungici che poi la gente non compra per "ripicca" se un gioco non è tradotto, e il valore del nostro mercato diventa ancora più piccolo.

Vorrei evitare di dilungarmi ulteriormente su questo OT, anche perché tanto non credo ne verremo a capo - anche perché altri dati non è che ci siano in giro, quindi ci dobbiamo affidare a quelli che ci sono per trarre le conclusioni. Però, ripeto: è emblematico il fatto che talvolta nemmeno gli studi di sviluppo italiani considerino l'italiano come lingua da inserire nel gioco per capire che la nostra lingua vale di fatto poco.
 
Vorrei evitare di dilungarmi ulteriormente su questo OT, anche perché tanto non credo ne verremo a capo - anche perché altri dati non è che ci siano in giro, quindi ci dobbiamo affidare a quelli che ci sono per trarre le conclusioni. Però, ripeto: è emblematico il fatto che talvolta nemmeno gli studi di sviluppo italiani considerino l'italiano come lingua da inserire nel gioco per capire che la nostra lingua vale di fatto poco.

Ti ringrazio della tua risposta ma resto della mia idea, peraltro l'inferenza statistica richiede un campione rappresentativo della popolazione, qui abbiamo solo un sottogruppo che risponde facoltativamente alla disponibilità o meno di fornire dei dati su un segmento di mercato (quello pc) lasciando fuori tutto il mercato console fisico e digitale.
Per quanto attiene ai bugdet anche questi andrebbero comparati alla dimensione dei progetti ma non abbiamo dati su cui discutere.
Infine mi associo al finire l'OT prima che i moderatori si arrabbino, quindi su questo tema è la mia ultima replica.
 
Classica ipocrisia degli influencer
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Forse perché in Francia non ci sono i rompipalle del "é ora di imparare l'inglese", classica frase di chi non ha capito il problema alla base
La Francia è un mercato dannatamente più vispo del nostro, tipo da sempre (ricordo ancora, nella mia adolescenza, la roba esposta in negozio e le riviste là, rispetto a quello che trovavi da noi) :sisi:
Diciamo che il tipico trattamento di favore (da parte dei giappi) se lo son meritato.
 
La Francia è un mercato dannatamente più vispo del nostro, tipo da sempre (ricordo ancora, nella mia adolescenza, la roba esposta in negozio e le riviste là, rispetto a quello che trovavi da noi) :sisi:
Diciamo che il tipico trattamento di favore (da parte dei giappi) se lo son meritato.
Anche questo é vero, sicuramente hanno dimostrato qualcosa nel panorama videoludico mondiale
 
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