Ufficiale Festival, mostre e premi

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Villeneuve non nominato è uno scandalo
Per me personalmente è giusto così
Una cosa che penso fin da quando ho visto Dune e che la regia sembra più generica che di Villeneuve
Certo il film è biblico, titanico, mastodontico ecc ecc però sembra più fantascienza standard che fantascienza autoriale
Se domani qualcuno mi dicesse, guarda in realtà quel film l'ha diretto XYZ e Denis era solo una copertura, be ci crederei tranquillamente
La messa in scena ripeto è sicuramente buona, ma le aspettative per Villeneuve sono ben altre, non una fantascienza standard pompata da sonori, effetti speciali e fotografia (per carità il concetto di audio - visivo viene coperto in pieno, però nel tempo sappiamo che il cinema è diventato anche altro)
 
Per me personalmente è giusto così
Una cosa che penso fin da quando ho visto Dune e che la regia sembra più generica che di Villeneuve
Certo il film è biblico, titanico, mastodontico ecc ecc però sembra più fantascienza standard che fantascienza autoriale
Se domani qualcuno mi dicesse, guarda in realtà quel film l'ha diretto XYZ e Denis era solo una copertura, be ci crederei tranquillamente
La messa in scena ripeto è sicuramente buona, ma le aspettative per Villeneuve sono ben altre, non una fantascienza standard pompata da sonori, effetti speciali e fotografia (per carità il concetto di audio - visivo viene coperto in pieno, però nel tempo sappiamo che il cinema è diventato anche altro)
Sono totalmente in disaccordo. Questo film tutto è tranne che un scifi standard e la regia di Villeneuve è quasi perfetta. Se per te sonoro, fotografia ed effetti (giusto per elencare quello che hai citato tu) non sono criteri attendibili per giudicare un film allora non so proprio su cosa si basi il tuo discorso.
L'unica pecca che si può attribuire al film è che sia solo metà storia e che senza la seconda parte sia una vicenda narrativamente sospesa, ma al di là di questo io lo considero uno degli esempi più alti di fantascienza del nuovo millennio.
 

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Best Movie
“Dune”
“Scream”
“Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings”
“Spider-Man: No Way Home”
“The Adam Project”
“The Batman”

Best Show
“Squid Game”
“Euphoria”
“Ted Lasso”
“Inventing Anna”
“Loki”
“Yellowstone”

Best Performance in a Movie
Lady Gaga, “House of Gucci”
Robert Pattinson,”The Batman”
Sandra Bullock, “The Lost City”
Timothée Chalamet, “Dune”
Tom Holland, “Spider-Man: No Way Home”

Best Performance in a Show

Amanda Seyfried, “The Dropout”
Kelly Reilly, “Yellowstone”
Lily James,”Pam & Tommy”
Sydney Sweeney, “Euphoria”
Zendaya, “Euphoria”

Best Hero

Daniel Craig,”No Time to Die”
Oscar Isaac, “Moon Knight”
Scarlett Johansson, “Black Widow”
Simu Liu, “Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings”
Tom Holland, “Spider-Man: No Way Home”

Best Villain
Colin Farrell, “The Batman”
Daniel Radcliffe, “The Lost City”
James Jude Courtney, “Halloween Kills”
Victoria Pedretti, “You”
Willem Dafoe, “Spider-Man: No Way Home”

Best Kiss
Hunter Schafer & Dominic Fike, “Euphoria”
Lily Collins & Lucien Laviscount, “Emily in Paris”
Poopies & the snake, “Jackass Forever”
Robert Pattinson & Zoë Kravitz, “The Batman”
Tom Holland & Zendaya, “Spider-Man: No Way Home”

Best Comedic Performance
Brett Goldstein, “Ted Lasso”
John Cena, “Peacemaker”
Johnny Knoxville, “Jackass Forever”
Megan Stalter, “Hacks”
Ryan Reynolds, “Free Guy”
Breakthrough Performance

Alana Haim, “Licorice Pizza”
Ariana DeBose. “West Side Story”
Hannah Einbinder, “Hacks”
Jung Ho-yeon, “Squid Game”
Sophia Di Martino, “Loki”

Best Fight

Black Widow vs. Widows, “Black Widow”
Cassie vs. Maddy, “Euphoria”
Guy vs. Dude, “Free Guy”
Shang-Chi bus fight, “Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings”
Spider-Men end battle, “Spider-Man: No Way Home”

Most Frightened Performance
Jenna Ortega, “Scream”

Kyle Richards, “Halloween Kills”
Mia Goth, “X”
Millicent Simmonds, “A Quiet Place Part II”
Sadie Sink, “Fear Street: Part Two 1978”

Best Team
“Loki,” Tom Hiddleston, Sophia Di Martino, Owen Wilson

“Only Murders in the Building,” Selena Gomez, Steve Martin, Martin Short
“Spider-Man: No Way Home,” Tom Holland, Andrew Garfield, Tobey Maguire
“The Adam Project,” Ryan Reynolds, Walker Scobell
“The Lost City,” Sandra Bullock, Channing Tatum, Brad Pitt

Here for the Hookup
“Euphoria”

“Never Have I Ever”
“Pam & Tommy”
“Sex/Life”
“Sex Lives of College Girls”

Best Song
“Here I Am (Singing My Way Home),” Jennifer Hudson
“Just Look Up,” Ariana Grande & Kid Cudi
“Little Star,” Dominic Fike
“On My Way (Marry Me),” Jennifer Lopez
“We Don’t Talk About Bruno,” “Encanto” cast

Best Docu-Reality Series
“Jersey Shore: Family Vacation”
“Love & Hip Hop: Atlanta”
“Selling Sunset”
“Summer House”
“The Real Housewives of Beverly Hills”

Best Competition Series
“American Idol”
“Dancing with the Stars”
“RuPaul’s Drag Race”
“The Challenge: Spies, Lies & Allies”
“The Masked Singer”

Best Lifestyle Show
“Bar Rescue”
“Dr. Pimple Popper”
“Making It”
“Selena + Chef”
“Queer Eye”

Best New Unscripted Series
“Hart to Heart”
“Teen Mom: Family Reunion”
“The D’Amelio Show”
“The Real Housewives Ultimate Girls Trip”
“Queen of the Universe”

Best Reality Star
Chris “CT” Tamburello, “The Challenge”
Chrishell Stause, “Selling Sunset”
Lindsay Hubbard, “Summer House”
Teresa Giudice, “The Real Housewives of New Jersey”
Willow Pill, “RuPaul’s Drag Race”

Best Reality Romance
Joe Amabile & Serena Pitt, “Bachelor in Paradise”
Loren & Alexei Brovarnik, “Loren & Alexei: After the 90 Days”
Nany Gonzalez & Kaycee Clark, “The Challenge: Spies, Lies & Allies”
Tom Sandoval & Ariana Madix, “Vanderpump Rules”
Yandy & Mendeecees, “Love & Hip Hop: Atlanta”

Best Talk/Topical Show
“The Daily Show with Trevor Noah”
“The Drew Barrymore Show”
“The Kelly Clarkson Show”
“The Late Show with Stephen Colbert”
“The Tonight Show Starring Jimmy Fallon”

Best Host

Charlamagne Tha God
Gordon Ramsay
Kelly Clarkson
Rob Dyrdek
RuPaul: RuPaul’s Drag Race

Breakthrough Social Star
Bella Poarch: @bellapoarch on TikTok

Benito Skinner: @bennydrama7 on Instagram
Caleb Hearon: @calebsaysthings on Twitter
Khaby Lame: @khabylame on TikTok
Megan Stalter: @megstalter on Instagram

Best Fight
Bosco vs. Lady Camden, “RuPaul’s Drag Race”

Candiace Dillard Bassett vs. Mia Thornton — Salad toss fight, “The Real Housewives of Potomac”
Christine Quinn vs. Chrishell Stause, “Selling Sunset”
Danielle Olivera vs. Ciara Miller vs. Lindsay Hubbard, “Summer House”
Margaret Josephs vs. Teresa Giudice, “The Real Housewives of New Jersey”

Best Reality Return
Bethenny Frankel, “The Big Shot with Bethenny”
Kylie Sonique Love, “RuPaul’s Drag Race All Stars”
Paris Hilton, “Cooking with Paris” & “Paris in Love”
Sher, “Ex on the Beach”
Tami Roman, “The Real World Homecoming”

Best Music Documentary
“JANET JACKSON.”
“jeen-yuhs: A Kanye Trilogy”
“Oasis Knebworth 1996”
“Olivia Rodrigo: driving home 2 u”
“The Beatles: Get Back”

Generation Award: Jennifer Lopez

Comedic Genius Award: Jack Black

Reality Royalty: Bethenny Frankel
 
sono a venezia, vedo film, vedo il cast di lars von trier
 
Sì non è male! Riprende paro paro il primo, sia come storia che come ricerca complessiva. Ci sta ma il meglio è rivedere le altre prima. Mi ha fatto pensare a The Stanley Parable Deluxe che è uscito di recente asd (e che mi è piaciuto)
 
il vaporetto è il miglior film
 
Faccio a gara a quanti film brutti si possono vedere in un giorno
 
Aronofsky e Diaz belli anche se soffrono dei troppi soldi. Il resto no comment.
 
Si parla di 92 minuti di applausi per The Whale.
sì è piaciuto moltissimo, e lo capisco pure, almeno è un film sulle emozioni umane e che emoziona. Vista la mancanza di senso di avventura e mistero nel resto dei film questo spicca.
Togg attendo un parere su don't worry darling (se riuscirai a vederlo)
lo manco :( cos'è? ormai ho i biglietti tutti prenotati e non cambierò più, mi dispiace se valeva la pena
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Metto 3 foto anche se sono contrario alle foto sui forum :asd:
 
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wow alla regia? complimenti a lei

intanto io ho scoperto il posto più segreto della mostra, non sono il primo ma di sicuro non siamo neanche in tanti a conoscerlo

anche oggi troppi film davvero brutti, mi dispiace ma è un tracollo totale
 
Pessimo pessimo festival.
 
Stasera due film premiati, leone d'oro e gran premio della giuria, e poi a casa. Panahi e Refn molto belli.
 
Non vorrei sbagliarmi ma dovrebbe essere la quinta volta che vengono a Venezia per la mostra del cinema. E' stato il mio primo festival, ci sono affezionato. L'ultima volta era stata diversi anni fa. Ho dato spazio alla Berlinale visto anche che non avevo più alloggio qui e lì sì.
Quest'anno sono stato invitato e sono quindi potuto venire senza spendere troppo.

Ho visto 39 film in 11 giorni, alcuni dei quali delle serie tv di 5 ore. Non c'è stato troppo caldo, sono riuscito a cucinare ogni mattina e a mangiare sereno. Passiamo al resto.

Su 39 film visti non ho visto un solo film davvero indipendente. Neanche uno, zero. A meno che non si vogliano contare nomi come Lav Diaz che appunto vidi per la prima volta 11 anni fa in una sala Darsena deserta con Century of Birthing ma che adesso è una star con produzione alle spalle neanche così piccola (amici produttori ormai storici, Arte etc etc). E' questo il massimo che ci si può aspettare dalla mostra a Venezia? Presumo che un po' tutti i film tra un anno saranno già disponibili legalmente online. Per il 95% si tratta di produzioni similissime, proprio con budget equiparabili, più un 5% di star-alternative-cinefile ormai conosciute e navigate.
Di fatto il festival diventa esclusivamente una vetrina pubblicitaria in cui la folla di accrediti Cinema "verdi" (studenti, promozioni etc etc a 80 euro) serve a fare da sfondo ai movimenti di soldi che necessitano di buzz attorno al prodotto culturale da vendere. Sembrerà scontato ma sia a Venezia in passato che in altri festival non funziona per forza così. Potrebbe anche succedere che siano i piccolissimi a beneficiare della presenza dei più famosi.

Altra cosa per me strutturalmente inquietante è che le varie sezioni siano perfettamente equiparabili, non vale neanche la pena nominarle. Se vai a Berlino sai cosa viene preferito in Panorama, cosa al Forum, cosa in Encounters, cosa nel concorso. E' una categorizzazione grossolana che almeno lascia spazio ai più indipendenti, ai più difficili, etc. Qui è tutto uguale e, secondo me, tutto abbastanza schifoso. Quindi due parole generali prima di passare al film per film.

Non c'è narrativa senza libertà. Quando ai personaggi non dai il tempo di vivere le loro situazioni, quando ogni scena sembra già unicamente il ripetersi di una forma già conosciuta, se va bene fai della critichella rassicurante, se va male fai uno sfogo reazionario. Non vuol dire che ci sia bisogno di fare film noiosi, né parlare di cose strambe ed evitare nodi focali della vita. Vuol dire non ossessionarsi con trama, colpi di scena, progressione da forma sociale a forma sociale. Quando leggi Wuthering Heights, pur essendo un libro pieno di manipolazione che va così in voga oggi, resta un mistero gigantesco sulle motivazioni seppur comprensibili dei personaggi. Questo mistero è dato dall'azione. Non dall'impossibilità di parlarne né tantomeno dalla noia. Dall'azione fanatica, ossessiva, molteplice e non sempre preincasellata. Quando invece leggi Anna Karenina ogni filo delle azioni di Anna è ricondotto a un rassicurante e benevolo sguardo sociale. Ma almeno Tolstoy scriveva decentemente. Ci ho ripensato perché c'è un film che viene da quella zona lì.
Commento organizzato sui voti, a partire dal più basso, che tanto le sezioni non contano niente. Ogni tanto ci sono spoiler perché è giusto così.

3
La syndacaliste, Salomé
Abietto. Si alzerano le mani a dire che è "una storia vera", ma che significa? Inizia a mo di spot sulla sua protagonista, sindacalista gialla pappa e ciccia con la direzione industriale. Così brava che riesce pure a negoziare dei licenziamenti dolci! Tutto il film ripropone incessantemente questo spot sul sacro nucleare francese dei tempi andati. Ma siccome sono donne soffrono il mondo maschile e i cattivi cinesi si impadroniscono di tutto. Volevate saperne di più sulle passioni del capitale trans nazionale intorno al nucleare? Non contateci. L'importante è creare la solita dicotomia sbirro buono, sbirro cattivo. Ma neanche tanto cattivo, solo ingenuo e maschilista! Praticamente le gigantesche pressioni politiche che portarono all'insabbiamento della sua aggressione/stupro e il tanfo fetido della polizia nazionale diventano una questione psicologica "di genere" da quattro soldi. Non so come avrebbe potuto farmi più schifo. In sala è piaciuto.



4
The Last Queen, Bendimerad & Ounouri
Robetta insulsa con tradimenti e cazzate varie. Tutto sballato.

Dreamin Wild, Pohlad
Sono uscito dalla sala verso la fine e ce ne vuole. Inspiegabile. Riesce a essere pure più della sindacalista uno spot rivolto al suo protagonista. Tutti incensano continuamente questo fantomatico disco musicale passato che fa già schifo di suo. Solo che il protagonista è tormentato perché il successo è arrivato in ritardo, e quindi vai e vieni di flashback, musica insulsa, e questo stranissimo e fastidioso complimentarsi a vicenda dei personaggi.

Dogborn, Carbonell
Retorico allo sfinimento. Ogni singolo movimento dei personaggi è un commento psicologico-critico su questa situazione di schiavitù sessuale. Non c'è mai la più benché minima coerenza materiale, solo un altro punto di retorica da mettere in fila. Rivolta da pacchetto di patatine.

Eismayer, Wagner
Vincitore della SIC. Non solo è una coppia che più standard non si può che si crea, ma sono pure militari. Capito ora abbiamo i militari omosessuali. E la violenza di questo istruttore era dovuta alla sua omosessualità repressa ! Incredibile quante cose abbiamo scoperto ! Scherzi a parte non c'è nessuna riflessione sulla coppia, niente, zero. E per l'aspetto militare diciamo solo che non è Full Metal Jacket. Oltre a fare schifo è tutto sballato nella costruzione, con la loro relazione che arriva tardi e si sviluppa in modo affrettato.


5
White Noise, Baumbach
Furbetto. Per nascondere la sua coppietta da niente e il solito struggersi attorno a Il Tradimento ci mette sotto trame di ogni tipo che si svelano con un battito di ciglia.

Blue Jean, Oakley
Altra roba di sviluppo omosessuale. A parole dovrebbe mostrarci come funziona la famiglia tradizionale, nei fatti sono cose solo evocate e subito messe da parte a profitto di uno sviluppo della trama di cui parlavo più sopra. Rapido e retorico.

Dirty Difficult Dangerous, Charaf
C'è una malattia del corpo metaforica, non dico altro.

Un Couple, Wiseman
La compagna di Tolstoy scrive lettere umaniste e moraliste e noi ce le dobbiamo godere tutte con la sua voce registrata in modo cristallino e gli uccellini aggiunti non stop in post produzione. Non è Adele H di Truffaut. Non è piaciuto perché è "noioso", invece io dico che fa un po' (ma non troppo) schifo.

Trois nuits par semaine, Gouelou
E ridaje con la storia omosessuale di coppia standard che si forma in tripudi di retorica.

Ti mangio il cuore, Mezzapesa
Riflessione retorica sulla violenza (di mafia e non). Brutto ma non orribile come leggo.

Blanquita, Guzzoni
Io ancora dovrei capire che cambia se lei ha mentito o meno sulle violenze. Il film spinge per un dilemma morale mai presentato, mai filmato, mai visto.

Zapatos Rojos, Kaiser
Uomo buono della campagna va in città. Cazzatella con la classica prostituta triste.

Spre Nord, Mincan
Migranti e cose morali su nave container. Troppo annacquamento del punto di vista, mi ha fatto riflettere che forse quando ti fanno le lezioni di sceneggiatura su quanto sia importante scegliere un punto di vista tanto torto non hanno, almeno se non lo sai gestire. Vedere le foto di famiglia e il singolo monologo del cattivo timoniere taiwanese non è abbastanza.

Obet, Blasko
Menzogna su un'aggressione e i nazisti si accodano. Se solo non si mentisse non ci sarebbero i nazisti. Robetta.

Bi-roya, Vazirdaftari
In Iran c'è tanta voglia di criticare la burocrazia e la famiglia tradizionale in un colpo solo. Ma è il colpo sbagliato.

Trenque Lauquen, Citarella
Due vogliono scopare ma lei è fidanzata, si baciano una sola volta in tutto il film. Con questo aggancio umano non male ti propinano una serie di narrazioni collaterali con incastri temporali a renderle forse interessanti. E' forse l'unico film della mostra girato con un budget più modesto e stavo per salvarlo, poi ci ha messo venti minuti finali di passeggiate della coprotagonista che scruta il mondo e ho detto ma vaffanculo.

Goliath, Yerzhanov
Altra roba stanca sulla violenza.

A noiva, Trefaut
E' strano sembra un trailer. Lei ha sposato un jihadista che viene ucciso, lo è probabilmente pure lei. Gli danno da mangiare e il film finisce. Così, tipo articolo animato del new york times con tanto di info data alla fine.

Chleb i sol, Kocur
Razzismo e retorichella.

All the beauty and the bloodshed, Poitras
Il leone d'oro con Nan Goldin, fotografa militante. Goldin parla di varie cose: la sorella ribelle internata che si suicida, un fidanzato che la prende a pugni, la sua tossicodipendenza. Ma ne parla con due frasi fatte e fine lì. La regista standard non cerca oltre. Aggiunge invece una trama principale legata alla sua battaglia contro un impero familiare farmaceutico più un trito sguardo all'america alternativa dei tempi andati. La battaglia politica è insopportabilmente liberale, condotta come uno spot pubblicitario dal lieto fine risibile. Tutte frasi sentite infinite volte che non ci danno fra l'altro neanche il più benché minimo sguardo sull'america di oggi. Non so magari la vita che si intreccia a questa tossicodipendenza promossa via pubblicità mirate. Niente, nulla.


6
Stonewalling, Ji & Otsuka
Una donna che ha qualche problema con gravidanza e lavoro. Ricordo solo che non mi sembrava granché ma neanche brutto.

Bobi Wine: Ghetto President, Sharp & Bwayo
Dentro a una dittatura che mette il viso buono per le elezioni seguiamo un candidato alternativo, dal suo emergere fino alla scontata repressione. Non è Campaign di Soda, ma resta interessante perché l'ingenuità del tutto non si cristallizza mai in una particolare direzione obbligata sullo sviluppo necessario.

The Happiest Man in the world, Mitevska
Da un lato la narratività sulla coppia vittima-carnefice un po' schiaccia, dall'altro non è mai ben sviluppata come un Polaski. Così.

Alone, Najafi
Spose bambine, non va molto lontano.

Pearl, Ti West
La protagonista ha due problemi: le piace uccidere animali, ha una mamma molto oppressiva. Eppure le due cose viaggiano in parallelo senza problemi. Questa illogicità evidente viene articolata troppo tardi in poche frasi della madre che ci fa capire che sa. Nel frattempo però la protagonista brutale resta solo su carta e questo nonostante un susseguirsi di scene di violenza sempre troppo calcolate e mai disturbanti. Vedibile ma niente di più.

Master Gardener, Schrader
Schrader è sempre stato didascalico e qui lo conferma in pieno. C'è un bello scambio di battute alla fine e non molta libertà nel resto. Vidi The Canyons 11 anni fa sempre al Lido e mi sembrò molto meglio.

Call of god, Kim ki-duk
L'hanno montato dopo che lui è morto. Coppia gelosa. Narrazione che si vorrebbe capace di sostenere una esplosività di gelosia ma che resta troppo misurata.

Anhell69, Montoya
Docu standard su gruppi marginali omosessuali etc che si fanno reprimere o dalla polizia o ammazzare dalla droga. Non ha niente di che ma non è neanche scocciante e resta più o meno un po' aperto quindi ok.

Saint Omer, Diop
Gran premio della giuria. Processo su madre nera immigrata che ha una figlia con un francese bianco e poi ammazza la figlia. Ha l'idea che una che vada a vedere il processo è pure incinta, c'è un momento quasi horror in cui finalmente mi stava piacendo e mi sono detto "dai che magari ora pure a lei viene voglia di ammazzare sua figlia". E invece tutto si schiaccia sulle similarità del rapporto con la madre. Peccato, ma non si possono fare i film per gli altri. La tirata finale logico-critica dell'avvocatessa che la difende funziona perché tu sai che lei ha come compito di essere retorica e quindi paradossalmente lascia il film più aperto. Certo aperto sul nulla, ma va bene così.



7
Riget Exodus, Trier
Copia 1 a 1 dell'originale. Per capire dove arrivi più corto nel confronto basti dire che il nuovo medico svedese è molto troppo più gentile del precedente. Se il precedente fa cose schifose con pazienti questo è accusato sempre più a torto di molestie sessuali, e seppur la spiattellata critica sociale sia godibile e faccia sorridere ne esce molto più povera. Il resto soffre dello stesso problema. Resta bello.

The Whale, Aronofsky
Lui si è innamorato di un suo studente nel passato, poi morto. Non vede la figlia da anni. Da una sceneggiatura melensa e borderline reazionaria (mai e poi mai può essere colpa sua se non ha visto la figlia), che in certi dialoghi vuole fare di un dramma un incomprensibile thriller, Aronofsky inietta visionarietà in CG. Fondamentalmente è bello perché il protagonista è obeso. La questione non viene mai completamente risolta a parole ma è sempre presente e "allarga" la prospettiva.

When the waves are gone, Diaz
Ritorno a una produzione con più soldi, amici produttori della Malesia più i vari habitué istituzionali europei. Fotografia più curata dell'amico Larry e sonoro impeccabile. Uno dei due protagonisti ha una malattia della pelle e guarda caso non funziona tanto, l'altro è un personaggio negativo che invece funziona benissimo e mostra che Diaz sa comunque scrivere. Le scene più belle sono quelle più lunghe, quelle più brutte quelle corte totalmente non necessarie. Conferma che se il film durava otto ore magari era un capolavoro.

Vera, Covi & Frimmel
Gran bel film su una donna che cerca relazioni nonostante i soldi che ha e le questioni estetiche che ne pervadono l'esistenza da sempre. Ad esempio qui le scene su questa questione sono scritte e girate, ce n'è tante, rimandano a tante questioni e restano sempre aperte. Secondo me recitato benissimo. Una storia intrigante che nonostante il progredire della negatività, che non mi interessa più di tanto, si mantiene alla giusta distanza. Meritata la coppa volpi per l'interpretazione e anche il premio alla regia.



8
Canyon Passage, Tourneur
Gli avevo messo sette quando l'ho visto la prima volta, qui sono dovuto uscire sul finale per andare a un altro film quindi mi sento in colpa anche perché non mi ricordo come finisce e diciamo che forse è più bello.

Profound desires of the gods, Imamura
E' molto bello quando stanno lontani dal buco metaforico.

Copenhagen Cowboy, Refn
Il nemico ideale di Dogborn di cui sopra. Storie di prostituzione che degenerano in Refn che cerca di capire cosa gli interessa. E' molto bello perché in 5 ore di serie tv ci sono un sacco di cose che potrebbero fare trama ma non la fanno mai, fanno personaggi e situazioni.

Khers Nist, Panahi
Controllo impressionante dei suoi temi. Persona va fuori dalla capitale per evitare problemi col governo e si ritrova invischiato nelle sacre tradizione che sono le stesse voglie di stabilità sociale che governano tutto il mondo. La storia fiction-docu nel docu-fiction (sì è complicato) secondo me è più rompi ma il tutto è comunque magnifico.

9
The Black Cat, Ulmer
Straordinario. Anche questo restauro l'avevo già visto. Una coppia da niente si ritrova invischiata in una stranissima lotta decennale tra due uomini abbastanza pericolosi.
 
Ho dimenticato una cosa.
I biglietti per il festival ormai si prendono tutti online. A parte la critica sul sistema terrificante che hanno adottato, per dire alla Berlinale funziona molto meglio, ma secondo me la bruttura del tutto sta più a fondo. E' più scomodo fare la fila per i film che vuoi vedere o doversi svegliare alle 6 e mezza di mattina e poi controllare tutto il giorno per trovare i biglietti che si liberano per quelli che tu hai perso? Secondo me fare la fila era anche una cosa piacevole dello stare al festival, potevi parlare con le persone e anche se perdevi qualche film (pochi) ile capo sala cercavano sempre di riempire la sala al massimo. Ora invece hai sale che restano spesso per un terzo vuote e in cui se non hai il biglietto non entri punto e basta. Ti devi svegliare a un orario che è spesso fastidioso vista l'esigenza di dormire che è primaria ad un festival. E non parli con le persone.

Vedete un po' voi cosa è meglio.
 
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