Ufficiale Festival, mostre e premi

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io lo dico: Del Toro non prenderà manco 'na statuetta per via dell'accusa di plagio :ahsisi:

 
Piccolo resoconto del festival di Berlino di quest'anno e cose attinenti.

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Cominciamo dai prezzi, i grandi festival europei sono più o meno i seguenti: Berlino, Venezia, Cannes, Locarno. Berlino è di gran lunga il più accessibile dei quattro, Locarno il più caro.

Berlino è una città ancora povera ma con una rapida gentrificazione in corso. Chiedendo e guardandosi in giro si sentono ovunque un po' le stesse storie e i focolai di resistenza probabilmente non saranno sufficienti a bloccare, svolte storiche a parte, gli appetiti del capitale finanziario.

Nonostante questo è possibile trovare alloggio per 10 euro a notte in pieno centro accanto alle sedi principali del festival. Inoltre dovreste essere in grado di evitare questi 100 euro tout court visto che un po' mezzo mondo è a Berlino e facendosi un giro tra i contatti, o i contatti dei contatti, qualcun* conoscete di sicuro.

Gli aerei hanno prezzi risibili, al limite del preoccupante a immaginare cosa c'è dietro, 20 euro andata e ritorno anche da posti lontani. Il cibo probabilmente vi costerà quanto nella vostra città o meno.

Resta l'accredito, strumento essenziale per potere fare esperienza completa del programma dell'anno. Se siete studenti/esse potete provare a farvi fare una lettera da un vostro proff, "X è molto appassionat* di cinema etc etc etc", se il vostro corso di laurea è attinente ovviamente sarà più facile. Costa 80 euro e va fatto a dicembre, cosa un po' destabilizzante psicologicamente per me perché in pratica la procedura si accavalla da un anno all'altro. Il costo è di 80 euro ma qui viene il bello. Il badge non viene bippato all'ingresso sala al contrario di Venezia, quindi se siete in particolare ristrettezza economica o non vi è stata accettata la richiesta ci sono soluzioni alternative non troppo complesse da realizzare.

Passiamo alla disposizione generale. Rispetto agli altri tre Berlino usa varie sale sparpagliate in città. C'è un luogo centrale che comunque resta un po' dispersivo negli spazi e con pochi punti di ritrovo. In questo spazio centrale si trovano le biglietterie, la sala principale per il concorso, due enormi multisala che garantiscono l'ossatura delle proiezioni, una sala imax, altre sale più piccole, il quadratone delle case di produzione un po' defilato, un centro commerciale col sushi vegano a 3 euro.

La necessità di questa larga offerta è data dall'enorme numero di entrate fuori accredito, in totale negli anni passati si è arrivate a 300mila biglietti, in leggera flessione quest'anno ma comunque in cima alla lista dei festival mondiali. Ne conseguono anche piccoli grandi problemi logistici. Ai biglietti viene data la priorità anche a film iniziato, vengono venduti fino all'ultimo e spesso chi ha solo l'accredito si ritrova ad aspettare con l'ulteriore beffa che magari dei posti liberi sono rimasti ma non è più possibile ritrovarli perché ormai la sala è buia etc.

Le sale in sé sono di altissima qualità, i multisala vantano schermi di alto livello, giganti e con proiettori 4K per le/i poch* che riescono ad apprezzare la differenza, più delle poltrone spesso reclinabili.

Per fortuna non tutte le sale sono così visto che comunque alla fine si assomigliano troppo e diventerebbero noiose, gli altri cinema permettono di variare l'estetica degli spazi, pur mantenendo un certo standard audiovisivo. Adesso che sono tornato a casa la differenza con una sala normale dall'audio debole e metallico è flagrante.

Oltre alla questione prezzi e accessibilità il festival ha anche un'attrattiva non da poco legata alla città. C'è pochissima polizia in giro rispetto ai numeri che siamo abituat* a tollerare negli ultimi anni in Europa. Il metrò non ha tornelli, nei grandi spazi ricostruiti dopo le bombe si può respirare senza ansia securitaria borderline fascista. Tutti gli altri festival sono strettamente presidiati, cosa ormai considerata naturale per qualsiasi centro metropolitano d'altronde.

E' una bella ventata di libertà e anche solo per questo ne varrebbe la pena. Quindi se avete pochi soldi anche col metrò ci si può arrangiare.

Prima di passare al commento film per film due parole veloci sulle tendenze generali notate. C'è poca regia in giro, intesa in senso classico, davvero troppo poca. Poca profondità di campo e focali lunghe, non è una tendenza inaugurata dalla berlinale ovviamente.

Il festival, colpevole probabilmente la spinta normalizzante dei 300mila biglietti, predilige prodotti estremamente rifiniti dal punto di vista formale, ho visto almeno tre film con soggetti molto simili ad altri film passati in festival minori. In quelli di Berlino l'interesse materiale era bassissimo, c'era solo un audio ben mixato a sorreggere il tutto. Un brutto segnale.

La selezione sembra anche molto sbilanciata verso temi sociali "impegnati", anche qui senza fare troppe discriminazioni se il film che ne risulta sia standard o meno, si risente e dà fastidio, dopo che ne vedi 4 di seguito così anche basta.

Le sezioni che ho scartatato sono: i corti (perché chissene e spesso cercano l'effetto), le robe culinarie (booh), la generation che mi è stata presentata come vedibile da non maggiorenni e già ho i brividi per il potenziale umanismo, l'omaggio a dafoe purtroppo per pura questione di tempo, la prospettiva tedesca che forse poteva nascondere qualcosa di buono.

Quelle che ho seguito sono le tre principali. Il concorso: a leggere le trame non mi ha messo molta voglia e ho visto pochissimo, i premi neppure visto che Groening è stato snobbato.

Panorama che sarebbe la alternativa ufficiale, piuttosto deludente e con una patina di lacca diffusa davvero intollerabile per quello che la sezione dovrebbe rappresentare.

Il forum che era uno spazio indipendente, nata in contrasto con le scelte del festival, e che ormai è stato completamente incorporato. I film proposti sono più interessanti con vari tipi di terribili eccezioni.

Fine pippone. Commenti più voti per i 53+1 film visti (Grass visto due volte). Per vederne in questo numero ho dovuto a volte correre, e raramente, se il film faceva schifo, uscire 5-10 minuti prima dal precedente. Per quanto riguarda il sonno c'è ampiamente il tempo di dormire 8 ore, cosa che io comunque non ho fatto perché tornavo a casa e continuavo a perdere tempo. Il che ovviamente ha avuto conseguenze su qualche visione ma niente di drammatico.

Non metto i nomi dei registi né i titoli in inglese perché se no ci vorrebbe ancora più tempo. Scusate!

Concorso:

- Mein bruder heisst robert und ist ein idiot / Storia d'amore tra fratello e sorella, filmata con gran classe, la prima parte è un tripudio di controllo di ritmo spaziale. Lui è il regista del bellissimo The Police officer's wife. La piega finale è difficile da accettare, mi sono domandato se non perdesse completamente i suoi personaggi per buttarli in pasto allo psicologismo deviante ad effetto. L'epilogo però è magnifico e in fondo certe scelte possono essere reinquadrate. 9

- Ang panahon ng halimaw / Musical sulla dittatura nelle Filippine e in generale le oppressioni. Forse un po' difficile commentarlo avendo fatto le stills sul set. Mi limito a dire che sono più legato ai suoi film fatti con piccole produzioni, avevano un gusto dell'emersione del dramma da un tessuto sociale largo molto diverso. 8

- Isle of dogs / Parziale delusione, distopia dall'afflato riformista e con storie d'amore che respirano poco e tardi. Grande lavoro artistico/tecnico coi pupazzetti ma poco importa purtroppo. Fantastic Mr. Fox è tutt'altra cosa. 7

- Khook / Commedia iraniana caruccia, semplice, senza troppe robe fastidiose, ci sta. Peccato per tutta l'ultima parte che svacca completamente e in cui soprattutto viene ucciso un personaggio femminile importante per rafforzare quello maschile. Brrr, roba che le femministe hanno smontato da anni ormai. 7

- Dovlatov / Robetta ammiccante su uno scrittore russo. Davvero brutto. Il padre è quello di Hard to be a God e tanti altri film fantastici, ma va bene così inutile infierire. 5

Panorama:

- Yocho / Uno strepitoso ritorno di Kiyoshi Kurosawa, era da molti anni che non faceva un film così riuscito. Horror/thriller/dramma apocalittico come piace a lui. Personaggi esplosivi, donne forti. Regia finalmente di qualità con pochi spazi gestiti alla perfezione. Tende, alieni, concetti ed una parte di effettistica volutamente grossolana. Imperdibile, anche nel rispondere alle domande lui è un tesoro. 9

- Hojoom / Altra parziale delusione. Dall'Iran stesso regista del sorprendente esordio Fish & Cat passato a Venezia e diventato disponibile anni dopo. Mi aspettavo di più e questo altro piano sequenza distopico ingarbugliato non ha la tenuta drammatica del precedente, forse ci sono semplicemente troppi elementi e spunti all'interno, tutti interessanti ma davvero troppi. E poi avevano 4-5 hot pixel in pieno centro dell'immagine, errore imperdonabile del direttore della fotografia, quando lo schermo è un imax si nota. 7

- L'animale / Film semplice molto apprezzabile, storia di formazione e varie prospettive sociali sull'omosessualità. Coprotagonista bellissima. 7

- Xiao mei / Storia tutta giocata sul concettuale che ruota attorno alla sparizione di una giovane donna. Intenso ma in qualche tratto lo sforzo estetico sopraffà la ricerca dei personaggi, andava leggermente reso più modesto per potersi garantire forza espressiva. 7

- Ondes de choc - Journal de ma tete / Dopo un paio di giorni con film brutti questo qui mi ha risollevato l'umore. Riesce a non giudicare il suo soggetto investito dalla forza di idee particolarmente violente, un po' come Caniba di Taylor e Paravel. Purtroppo c'è una parte, rivendicata dalla regista, in cui il carcere viene rappresentato come luogo positivo per chi soffre di questi disturbi. Un'idea disgustosa che condanna il film. 7

- Familienleben / Docu da dentro su una famiglia con lui responsabile di vari abusi, bello. / 7


- Mes provinciales / Un giovane studente di cinema a Parigi e i suoi casini, fa ridere per quanto sono tutti caricaturizzati e spesso mi sono domandato se il regista pensa che certe situazioni si giochino davvero su quegli assi. Sembra di sì. Godibile. 7

- Bixa travesty / Docu standard su personaggio e situazione trans in Brasile, così. 6

- Ex pajé / Docu su comunità che vivevano autonomamente nella giungla. Abbastanza standard ma con punti di interesse. 6

- Al gami'ya / Docu su certe pratiche sociali di condivisione in Egitto, un po' misero vista l'enormità della situazione offerta. 6

- Trinta lumes / Non sono sicurissimo visto che ero stanco, dovrebbe essere un viaggio un po' evocativo tra materialità locale e aperture sulle capacità dei personaggi. Mi è sembrato debole. 6

- The silk and the flame / Docu con pochissimo dentro su un uomo omosessuale in Cina e le pressioni ricevute dalla famiglia. Costruzione un po' fastidiosa con tentativi goffi di rendere il film più "professionale". Sembra essere salvato solo dall'audio come dicevo. 6

- Genezis / Brutto dramma su xenofobia etc. Finisce che pure il fascio ha l'animo buono e si è ritrovato invischiato per sbaglio poverino compatiamolo. No grazie. 5

- Profile / Robetta effettistica su giornalista che inizia a parlare via chat con djadista per uno scoop e poi ovviamente si innamora. Finto fino al midollo, con quella pseudo critica dell'occidente che serve solo a rafforzarlo. 5

- Mariphasa / Finto artistico tutto buio su un guardiano di notte che credo abbia problemi sentimentali. 5


- Malambo, el hombre bueno / Anche qui mi domando se l'autore si renda conto di che personaggi ha fra le mani. Un mediocre d'eccezione, che se lo rivendica pure. Però non essendo Lynch diventa presto evidente che la sua ricerca della vittoria sulla danza è una cosa seria. Tutto da ridere. Più la classica ferita per dargli spessore. 5

- Obscuro barroco / Forse il film più atteso dal pubblico, ad ogni proiezione la ressa. Puzzava già dalla sinossi: l'oscura forza del carnevale e co brasiliani. Malamente laccato, certo le immagini sono curate ma il tono non si sopporta. 5

- La enfermedad del domingo / Robaccia di Netflix, filmetto scadente per la tv. Tutto sfocato pure in pieno giorno e a qualsiasi focale, quando proprio ti rifiuti di costruire l'immagine. Sceneggiatura delle peggiori. 4

Forum:

- Grass / Nuovo magnifico Hong Sang-soo. Ha perfettamente integrato le sue nuove spinte più dolci. Tante altre sperimentazioni mai viste. Solita incredibile cura dei personaggi delineati con precisi tratti, netti e anche violentemente critici ma mai di vuota caricatura. Imperdibile. Visto due vuole, una con lui in sala, gli ho fatto qualche foto da lontano adesso le stanno sviluppano spero siano venute decenti. 9


- Classical period / Non sono sicuro di quanto mi sia piaciuto, film complesso in cui i personaggi si costruiscono attorno ai loro monologhi straripanti di citazioni colte. Mi è sembrato materialmente denso ma avrebbe necessitato di meno fatica per essere giudicato e goduto appieno. 8

- Interchange / Film tutto sommato semplice ma che mi è rimasto impresso, per dire uno di quelli che devono molto a Benning. Immagini fisse di un quartiere e primi piani di persone/personaggi. Per una volta un audio ben curato ma in cui c'è una ricerca sensata. 8

- Old love / Vista la perfettosità di un po' tutte le finzioni viste fino ad adesso l'ho molto apprezzato. Asciuttissimo, senza fronzoli. Due si incontrano per caso e parlano della loro storia passata e del presente. Bello. 8

- Amiko / Uno dei vari film che arrivano da persone passate per la scuola di cinema di Tokyo. Lei ha mollato perché si è rotta le ovaie. Primo film gemma. Personaggio femminile forte che si prende una cotta e reagisce con forza ad ogni stimolo. Fatto con niente, dà molto. Lei ha già un prossimo progetto interessante ed è troppo simpatica. E' stata un anno senza fare niente e non ha la minima voglia di cercarsi il buon lavoro agognato in Giappone. Solo stima e ispirazione per il (non) contesto produttivo in cui ha fatto il suo film. Forse un unicum in tutto il festival. 8

- L'empire de la perfection / E' molto bello e per me è difficile non amare questi film concettuali sui gesti così ben costruiti. Un giocatore di tennis, le sue ossessioni, come è stato filmato e i legami col cinema. Il problema è che il francese rompe i ******** come lingua e anche a livello di sceneggiatura emergono alcuni lirismi intollerabili. Merita comunque un voto alto. 8


- Minatomachi / Gran documentario sulle persone di un'isola giapponese, se non ho capito male. Passa da una all'altra con delle connessioni entusiasmanti. Ha anche una grande apertura nel finale. Anche questo mi ha ispirato molto. 8


- Wild relatives / Poteva essere il solito film standard sui semi che salvano il mondo e le colture locali etc etc. Dalla guerra in Siria alle banche di semi al freddo. Sorprendentemente un film calmo e deciso senza troppa retorica. Bisogna avere fiducia. 7

- The green fog / Rimontaggio "artistico" di film girati a los angeles. Piacevole. 7

- Apatride / Tutto con primi piani su personaggi e resto sfocato ma non è Kechiche. Mediocrità imperante. Laccato, bruttarello. 6

- Last child / Roba vista e rivista con famiglia che inizia a legarsi con l'adolescente che ha causato la morte del loro figlio. Etica del lavoro etc etc. Gli avevo dato la sufficienza ma ripensandoci non la merita. 5

- Casanovagen / Vuole cercare prospettive multiple su una certa gamma di temi (sessualità, patriarcato e altri). Non riesce granché. 6

- Our madness / Viaggio onirico in mozambico. Una donna scappa da un manicomio e fa varie cose in giro. Purtroppo retorico. 6


- Our house / Sempre dalla scuola di tokyo. Lei però mi sa che l'ha finita la scuola e infatti il film è un po' imprigionato nelle sue idee. Problemi di aliasing *terrificanti*, una roba intollerabile, a ogni scena un arcobaleno gigante sui vestiti. Anche qui licenziamento del/la DOP. 6

- Yours in sisterhood / Vengono lette da donne lettere mandate decenni fa a una rivista femminile e mai pubblicate. Un femminismo un po' fiacco che ha difficoltà a prendere posizione, fa parlare pure una poliziotta. Non che non tratti i problemi razziali, anche se sorvola su quelli di classe, ma non basta. Ne esce comunque una semi apologia degli usa con le bandierine. Gli do la sufficienza quasi per pietà. 6


- An elephant sitting still / 4 ore di dramma cinese, il giovane regista alla sua opera prima si è suicidato. Il film è tollerabile e fa sentire le pressioni sociali specifiche ma la regia tutta a focale lunga è davvero davvero pesante da reggere. Purtroppo finisce anche in vacca. 6

- Die tomorrow / Film concettuale sulla morte con enorme cura fotografica. Purtoppo il regista non si pone dei limiti e spesso lavora a sabotare le sue stesse scene, per esempio con musiche dove non ce ne sarebbe alcun bisogno. 6

- Premieres solitudes / Docu di Claire Simon su adolescenti. A parte che è filmato malissimo, mai riesce a fare esplodere le sue situazioni, obbliga i personaggi a farse domande fintissime sulla loro vita privata. Nessuna apertura, non ha idea. No. 5

- Los debiles / Road movie mediocre in messico con uno che si deve vendicare che gli hanno ucciso i cani. 5

- Notes on an appearance / Ultimo film visto, ho guarducchiato il kickstart a casa. Boh, dovrei rivederlo per spiegare bene perché non mi è piaciuto. Mi aspettavo una cosa interessante e invece è passato via con tutte le sue pretese. 5


- Djamilia / Non vorrei sbagliarmi ma dovrebbe essere quello con l'audio tutto ovattato, non è il solo ma qui spicca particolarmente. Le storie brutali di oppressione patriarcale sono inquadrate in questo ritmo filmico che le impoverisce fino a renderle macchietta storica. Uno di quei film che dicevo di cui ho visto in festival più piccoli stesso soggetto ma tutt'altra presa materiale. 5

- Drvo / Personaggi che si muovono in scenari urbani e non urbani con suoni di bombe in sottofondo. Conoscere Bela Tarr non ti salva dalla retorica purtroppo. Sonoro troppo presente, gli chiede troppo. 5

- SPK complex / Orrendo. Docu standard in cui si fa propaganda sulla pelle di militanti delusi degli anni mi pare settanta. Ributtante. 4


- Jahilya / Unico esempio di film che sembra fatto da studenti/esse. Elementi messi a caso per fare spessore. 4

Forum special screenings:

- Santo contra cerebro del mal / Restaurato da Refn, si capisce perché. Film gonfio che resta impresso per la sfacciataggine di tante scene. Criminali che controllano la mente e poliziotti mascherati da wrestler ad inseguirli. 8

- 11X14 / Benning restaurato, purtroppo non sono riuscito ad entrare alla proiezione in pellicola, geografia USA con ritratti che esplodono il tempo di una sequenza. 8


- Inflatable sex dolls of the wastelands / Probabilmente ero troppo stanco per apprezzarlo, non mi ha colpito come certi film di Wakamatsu. 7




Berlinale classics:

- Tokyo boshoku / Ho colto recentemente cosa cerca di fare Ozu, pensavo banalmente che fosse un conservatore e invece se si fa attenzione i suoi film mettono in scena problematicità sociali e familiari che non si possono risolvere nostalgicamente. Non gli ho dato un voto più alto perché ho perso qualche scena importante causa sonno. 8

- Hachayim al-pi agfa / Sapevo a cosa andavo incontro ma non c'era altro da vedere. Teatrino conciliante "di sinistra" sulla società israeliana, tutto in un bar, il finale non basta a riscattarlo. 5




Retrospective:

- Abwege / La retrospettiva era sui film della repubblica di Weimar, ne ho visto solo uno con pianoforte dal vivo. Molto bello, tutto sulle passioni di una donna e la società dell'epoca. 8

PS: A Berlino fa freddo ma è secco. Ci sarebbero tante altre considerazioni personali che potrei fare ma le conservo per un'altra volta.

 
Tifo vero e proprio per Lady Bird. Un film autentico sull adolescenza senza barocchismi inutili alla Coppola. Un film indie fatto e finito.

 
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Sto uscendo a comprare la birra e gli snack per stasera... li guardo con amici quindi a sto giro il rischio di addormentarsi è molto basso :asd:

 
Le premiazioni iniziano alle 2 sta notte.. passo. :tristenev:

 
Qualcuno mi può spiegare gentilmente cosa cambia tra il sound editing e il sound mixing ?

 
Qualcuno mi può spiegare gentilmente cosa cambia tra il sound editing e il sound mixing ?
Se non vado errato, il Mixing è la manipolazione di file audio che hai registrato sul set con la troupe, come il tutto (dialogo, colonna sonora, rumori) forma un'unica armoniosa traccia, l'Editing è la creazione di audio e suoni da zero.

 
Qualcuno mi può spiegare gentilmente cosa cambia tra il sound editing e il sound mixing ?
Il "sound editing" consiste nell'aggiunta alla pellicola di suoni esterni al girato (riprese), quindi il premio è relativo alla qualità e alla bontà dell'operazione di integrazione di tali suoni: dialoghi (sottofondo o doppiaggio) ed effetti sonori.

Il "sound mixing" consiste nel bilanciare i vari suoni, ovvero il dosaggio del volume dei dialoghi rispetto a quello degli effetti sonori e della musica.

 
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Il "sound editing" consiste nella registrazione dei suoni della pellicola, quindi il premio è relativo alla qualità di tali suoni: dialoghi ed effetti sonori.Il "sound mixing" consiste nel bilanciare i vari suoni, ovvero il dosaggio del volume dei dialoghi rispetto a quello degli effetti sonori.
Credo che l'editing sia esclusivo per effetti creati da zero.

 
Credo che l'editing sia esclusivo per effetti creati da zero.
In che senso "creati da zero"? Intendi "sintetici" (artificiali) oppure intendi "esterni" al film e aggiunti in seguito?

Il sound editing consiste anche e soprattutto nell'aggiunta di registrazioni audio, anche di dialoghi. Tra l'altro una volta non esistevano "suoni sintetici", tutto esisteva in quanto "registrazione".

Sull'argomento, nel caso non l'abbiate visto, vi consiglio il capolavoro di De Palma "Blow Out".

 
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In che senso "creati da zero"? Intendi "sintetici" (artificiali) oppure intendi "esterni" al film e aggiunti in seguito?Il sound editing consiste anche e soprattutto nell'aggiunta di registrazioni audio, anche di dialoghi. Tra l'altro una volta non esistevano "suoni sintetici", tutto esisteva in quanto "registrazione".

Sull'argomento, nel caso non l'abbiate visto, vi consiglio il capolavoro di De Palma "Blow Out".
Intendo quei suoni che non puoi registrare da una fonte autentica. Fai un film su un mostro ma non hai alcun mostro nella realtà dal quale prendere il suono, allora lo crei.

 
Intendo quei suoni che non puoi registrare da una fonte autentica. Fai un film su un mostro ma non hai alcun mostro nella realtà dal quale prendere il suono, allora lo crei.
Il sound editing comprende qualunque suono aggiunto alla pellicola, non fa differenza la natura di tali suoni, qualunque audio venga aggiunto al "girato" (riprese) è compreso nell'operazione di sound editing.

 
Il mio interesse per gli oscar è prossimo allo 0. Ho giusto la curiosità di sapere i vincitori in modo da includerli tra i film da evitare di vedere perché pallosissimi.

 
Il mio interesse per gli oscar è prossimo allo 0. Ho giusto la curiosità di sapere i vincitori in modo da includerli tra i film da evitare di vedere perché pallosissimi.
Anche per me molti premi sono difficili da mandare giù, ma da qui a dire che tutti i film presenti a tutti gli oscar sono pallosissimi ce ne passa :asd:

 
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