Il combat system è sicuramente personalizzabile, ci sono tante armi con altrettante animazioni uniche, ma ci si limita a tener premuto il tasto d'attacco mentre il tutto prende vita senza che tu debba fare altro, a parte seguire i quick time event che appaiono sullo schermo, nemmeno spostare il personaggio perché lo fa da solo. Non puoi nemmeno personalizzare la routine dei compagni. Non puoi usare le evocazioni quando vuoi. Insomma, la definizione letterale di automatismo. Final Fantasy XV è principalmente estetica, una ricerca quasi disperata di quanto visto in Final Fantasy VII Advent Children, e in questo senso il titolo non delude sicuramente.
Lo spazio riservato ai quattro personaggi principali è sicuramente tanto, ma sono tutti semplici stereotipi visti e rivisti dell'animazione giapponese, incapaci di slegarsi da quello che è il loro aspetto esteriore: il "megane" (
https://en.wikipedia.org/wiki/Meganekko ) sofisticato e riflessivo, il forzuto un po' sboccato e il giovinastro tutto cheerful. Questa caratterizzazione superficiale non lascia spazio a molto altro riguardo questi personaggi, e anche gli eventi che mi avete citato in Brotherhood non fanno altro che rafforzare questa loro bidimensionalità a tratti quasi drammatica. Che poi devo ancora capire perché un ragazzo debba dimagrire per essere amico di un altro uomo, a parte perpetrare fenomeni di body shaming per cui il Giappone è tristemente noto. Non credo sia il caso di estendere la mia risposta agli altri personaggi protagonisti (ricordo che i volti principali di una storia non riescono quasi mai a brillare se non ostacolati da cattivi altrettanto convincenti) perché molti non hanno ancora completato la loro avventura nel mondo di Eos.