è il 1981, e siamo a Portland, nell'Oregon. In alcune sale giochi di periferia appare un nuovo gioco, che rapidamente comincia ad attirare folle di persone in attesa di farci una partita. Molti sviluppano forme di vera e propria dipendenza nei confronti del titolo, e iniziano a girare voci di strani effetti collaterali provocati dal coin op. Amnesia, terrore notturno, psicosi, insonnia, incubi, e addirittura si parla di alcuni casi di suicidio.
Ad infittire il mistero, si vocifera di schiere di uomini vestiti di nero che periodicamente visitano le sale giochi dove è presente il cabinato, per controllarne le prestazioni e regolarne alcuni oscuri parametri.
Il titolo di cui stiamo parlando è Polybius, IL GIOCO MALEDETTO.
La leggenda narra che Polybius fu creato da tal Ed Rotberg per conto della Sinneslöschen (che in tedesco vuol dire più o meno "estinzione dei sensi"). Si trattava di uno sparatutto in grafica vettoriale con visuale prospettica in terza persona, simile a Tempest, in cui però erano presenti messaggi subliminali e altre diavolerie che provocavano i temuti effetti collaterali di cui sopra.
Al giorno d'oggi, nessuno sa con certezza se Polybius sia davvero mai esistito oppure no. Secondo alcuni, si tratta di una leggenda metropolitana nata a partire dagli attacchi di epilessia fotosensibile che qualche soggetto predisposto potrebbe aver avuto con i giochi dell'epoca (lo stesso Tempest era accusato di avere effetti di questo tipo).
Secondo altri, si tratterebbe di uno scherzo nato e montato ad arte sulla rete, in particolare dal sito Coinop.org, che ha anche pubblicato una presunta immagine della schermata iniziale:
Del resto comunque non sono rare le leggende che parlano di uomini vestiti di nero che - in generale - bazzicavano all'epoca le sale giochi e tenevano d'occhio le persone che raggiungevano i punteggi più alti. Da queste leggende è nato il film Giochi stellari (The Last Starfighter, 1981), in cui il protagonista veniva scelto da degli alieni come pilota di una navetta spaziale da guerra proprio perché era riuscito a finire un videogioco, The Last Starfighter (creato dagli alieni stessi). O forse sarà stato il film a far nascere queste leggende?
Ma torniamo a Polybius: periodicamente si vocifera in rete di apparizioni delle ROM originali del gioco, ma finora nessuno le ha rese pubbliche. Un giorno però (precisamente il 20 marzo del 2006), sulla pagina di Coinop.org dedicata al gioco, appare un commento di un tal Steven Roach, che afferma di aver lavorato direttamente al titolo
Per farla breve, Steven dice che la Sinneslöschen fu fondata da lui e da altri programmatori in erba nella Repubblica Ceca, e che ad un certo punto furono contattati da una misteriosa compagnia sudamericana per sviluppare un gioco che fosse innovativo e rivoluzionario.
Alla fine, sempre secondo Steven, il gioco fu così innovativo e rivoluzionario che la compagnia stessa temette che il pubblico non potesse essere pronto, e così lo distribuì in maniera limitata a Portland. Appena una settimana dopo, un tredicenne ebbe un attacco di epilessia mentre giocava, e così si diffuse il panico per il gioco, ma anche la sua fama. Venne deciso di ritirare immediatamente tutti i cabinati, e alcuni dirigenti di questa fantomatica compagnia sudamericana andarono di persona a Portland per sovraintendere al ritiro delle macchine - da qui, secondo Steven, è nato il particolare degli "uomini in nero" della leggenda.
Questo sarebbe tutto quanto c'è di vero ed il resto sarebbero solo speculazioni e paranoia internettiane. Proprio su internet però è nata l'idea di ricreare Polybius, e così qualcuno si è dato da fare ed ha cercato di ricreare il gioco così come sarebbe dovuto essere in base ai vari resoconti esistenti. Il tutto è scaricabile gratuitamente dal sito
http://www.sinnesloschen.com (che umoristi questi coder!).