"Non ci si poteva certo aspettare uno sconvolgimento tecnico, perché i limiti di Xbox 360 sono ormai noti ed erano già stati fortemente avvicinati in Gears of War 2, ma la complessità delle ambientazioni e la qualità della grafica sono nettamente superiori rispetto a quanto già visto in passato, e questo nonostante la build visionata fosse ben lontana dalla piena percentuale di completamento.
SIA FATTA LA LUCE, SIA FATTA L'OMBRA
È migliorata in ogni aspetto, per esempio, l'illuminazione: ora è globale e può contare su un range maggiormente dinamico; inoltre l'introduzione del Full Scene Dynamic Shadow rende la realizzazione delle ombre incredibilmente più complessa e realistica, la scena proietta le sue ombre, i personaggi hanno le loro self shadow e tutte queste ombre si stratificano senza problemi sul terreno, comprese quelle che le nuvole proiettano dal cielo virtuale di Sera, o magari quelle di un Raven che sorvola il campo di battaglia.
Il sistema meteorologico dinamico fa sì che il sole lasci spazio alle nuvole e, magari, a una leggera pioggia, mentre un sistema di deformazione interviene sui livelli - o almeno, sulle porzioni "cosmetiche" degli stessi - che possono così essere devastate da terremoti e quindi distrutte, inondate, modificate.
Anche nella simulazione del movimento degli alberi e delle stoffe sono stati fatti passi in avanti, grazie alle Vertex Shade Animation, che consentono alle foglie di muoversi al vento o alle bandiere di sbattere senza pesare in modo esagerato sulla potenza computazionale. Una piccola cosa che, insieme ad altre piccole cose (come l'illuminazione di rimbalzo dovuta ai colori delle superfici) rendono l'impatto visivo ancora più solido, coerente, realistico. I livelli di Gears of War, insomma, non sono mai sembrati così veri, vivi, pieni: il dettaglio delle texture, anche su particolari piccoli come un fregio nel marmo o una figura nella pietra, sono impeccabili e a livello di densità poligonale, apparente o reale che sia, non ci si può proprio lamentare. Quello che gira attorno a noi è un ambiente talmente complesso da invitare all'esplorazione di ogni piccolo particolare, di ogni minimo dettaglio."