Non tutti gli ucraini volevano restare a combattere, corretto. “Molti”? Una parola vaga il cui uso è difficile da autorizzare senza numeri alla mano e un’indagine demografica.
Tra i milioni di ucraini che sono scappati, la maggior parte sono donne e bambini, e questo è dovuto al fatto che gli uomini non possono fuggire con le loro famiglie, In Italia addirittura il 90% dei profughi era composto da soli donne e bambini.
Tra l'altro questa situazione espone donne e bambini al rischio di essere adescati dalla criminalità locale durante il tragitto.
Direi che "molti" è un termine più che appropriato, se non lo si vuole accettare è un altro discorso.
1) Qui invece stai usando la parola “guerra” in maniera ambigua. A differenza dell’aggressione all’Ucraina cominciata dalla Russia nel 2014 con l’annessione illegale della Crimea (a cui l’Occidente - o perlomeno l’Europa - reagì in maniera estremamente inadeguata), quella della resistenza delle forze armate ucraine è una guerra di necessità combattuta in patria a difesa del proprio territorio violato e degli altri elementi che ho già elencato.
2) Alla luce di ciò, affermare (come hai fatto tu) che un ucraino che vuole scappare o non partecipare allo scontro armato non creda in questa guerra di necessità è una pura illazione, una tua personale interpretazione del suo pensiero. Esprimere quelle volontà non significa smettere automaticamente di credere nella resistenza di chi resta a combattere e in ciò per cui lo fa. Questa deduzione priva di fondamento la stai facendo tu.
3) I 6.7 milioni di rifugiati ucraini auspicherebbero la resa incondizionata del loro Paese per non avere più un Paese indipendente dove tornare, la cui esistenza, posta sotto minaccia di cancellazione dalle cartine geografiche, rappresenta una parte fondamentale della loro identità? Eddai.
Credo che quello che sta interpretando liberamente ogni cosa sia proprio tu, già da moltissimo tempo ormai, io mi limito riportare le cose come stanno.
Milioni di ucraini (maschi dai 18 ai 60 anni) hanno provato ad oltrepassare il confine con le loro famiglie ma sono stati rispediti indietro dai militari di frontiera, ci sono state delle interviste in cui gli ucraini asserivano di essere dispiaciuti di non poter proseguire il viaggio con le loro famiglie; non che ci fosse bisogno di un'intervista per giungere ad una simile ovvietà.
I 6.7 milioni di ucraini gradirebbero che il loro leader (e i padroni sopra di lui) non giocassero con le loro vite, ma la cosa al momento non è fattibile.
Il concetto d'identità nazionale è appunto pura propaganda nazionalista.
Il punto è sempre il solito: contrappormi ad uno dei vostri cavalli di battaglia. Ti concentri su un piccolo reparto dell’esercito ucraino presente all’interno di una forma di governo democratica (non esente da problemi, ma democratica) quando sull’altro piatto della bilancia c’è un intero apparato statale di stampo e ideologia fascista (a questo serviva la lista nel contesto di quella risposta, ad indicare dove andrebbero maggiormente puntati gli occhi) che sta aggredendo e devastando un Paese di 43 milioni di persone, mentre minaccia di affamarne altri 400 e sfruttare l'ondata migratoria proveniente dai Paesi colpiti dalla crisi alimentare per destabilizzare l'Europa, con dei ricatti contro le democrazie occidentali (e ovviamente l'Ucraina stessa) che definirli infami è un eufemismo. Come puoi dare lo stesso peso alle due cose? Io davvero non riesco a capire.
L'Ucraina è democratica solo sulla carta, stesso discorso dicasi della Russia ovviamente.
Quindi abbiamo due paesi uno più fascista dell'altro che si stanno combattendo tra di loro, ed è proprio questa loro mentalità totalitarista che li porterà alla rovina, ecco perché non mi fanno pena, e non tifo per nessuno dei due, anzi il fatto di tifare è di per sé è un modo sbagliato di approcciare l'argomento.
Inutile poi stupirsi della crudeltà della guerra, proprio perché è una guerra e non un evento sportivo.
Non sono mai esistite guerre eticamente corrette, la guerra è una gara di infamia e il più infame vince su tutto.
Guarda che anche io sono della banale idea che meno armi ci sono in circolazione meglio è. Detto ciò, se riesci a fornirmi un’alternativa accettabile per gli ucraini dove non si prospetti la loro caduta sotto il dominio di una dittatura fascista di cui hanno già dovuto sopportare massacri indicibili, che possiede un arsenale nucleare (diversamente dagli aggrediti che nemmeno lo hanno) e che con ogni probabilità reprimerebbe con violenza qualsiasi tentativo insurrezionale di cambiare lo status quo a fatto compiuto, sono ben disposto ad ascoltarla. O dopo l’ipotesi della resa incondizionata ti aspetti una calma piatta?
Non c'è un'alternativa, o la morte o un altro tipo di fascismo, diverso da quello al quale sono abituati, ma pur sempre fascismo.
Non dico che sia una cosa giusta, mi limito semplicemente a prendere atto che la realtà è questa.
.Per quanto riguarda l’esercito italiano:
Il presente articolo indaga le modalità di apprendimento della violenza all’interno di una “istituzione totale” e di un corpo d’elite dell’esercito italiano: la
papers.ssrn.com
I casi isolati non hanno alcuna voce in capitolo, e il parallelismo Battaglione Azov = Esercito Italiano, oltre ad essere assurdo, costituisce il reato di vilipendio.
Inoltre l'ordinamento giuridico italiano condanna l'apologia del fascismo, direi che basta questo per evitare ogni accostamento con i nazi nella democraticissima Ucraina.
Ti posso chiedere di essere assertivo? Tu Putin come lo definiresti?
Un disperato che gioca ad avercelo più grosso, non tanto diverso da Zelensky, Biden o Johnson.
Insomma, una guerra tra disperati.
Non riesci proprio a dire "Putin ha sbagliato ad invadere l'Ucraina e sbaglia nel compiere devastazioni e massacri in Ucraina", eh? Perché di questo si parla, ce la facciamo a scindere le cose e dare all'Ucraina le sue colpe ed a Putin le sue? Sembra di vedere i familiari dei boss che si fingono contrari al malaffare e poi non riescono a dire pubblicamente "la mafia è una montagna di merda"... perchè ovviamente non lo credono, tutto qua

.
Ovvio che ognuno ha le sue colpe, a partire dall'Occidente. ma di certo non ci si può aspettare una guerra eticamente corretta, da nessuna delle fazioni in conflitto, nel mondo reale funziona così.
"la moglie che provocava il marito col suo atteggiamento fino alle inevitabili botte": a me fa abbastanza schifo anche solo pensarlo, ma sto capendo -mio malgrado- che non per tutti è così.
Non hai capito il proverbio....
La botte piena e la moglie ubriaca.
Concordo, i russi non dovrebbero commettere crimini di guerra contro i civili mentre li denazificano/salvano.
Stesso discorso dicasi del Battaglione Azov.
Appena scopro un esercito che non abbia mai commesso dei crimini di guerra, te lo faccio sapere.
Forse le forza armate di S. Marino?
Finché continui a mandare le armi all'esercito regolare i civili avranno una speranza di poter cacciare l'invasore, molti non abbandonano le proprie case per questo motivo, "è casa mia e non me ne vado" non lo dico mica io. Se poi dobbiamo fare i padroni dei destini altrui e costringerli alla resa rendendoli incapaci di difendersi per poterli mettere sotto al nuovo (vecchio?) gioco allora me ne sto in silenzio (senza approvare, chiaramente). Ha perfettamente senso piangere i morti perché dare la colpa a chi li ha aiutati nella loro intenzione di combattere anziché piegarsi è ingiusto quanto incolpare le loro madri perché se non li avessero messi al mondo non sarebbero neanche morti: se muoiono sarà magari colpa di chi li ammazza, no?
Mandiamo armi agli Ucraini per usare i suddetti come carne da macello al posto dei valorosi soldati americani ed europei.
Il discorso dell'Occidente che non può intervenire direttamente per non aumentare l'escalation è solo una scusa, visto che Putin è comunque più incazzato che mai, e non saranno di certo i soldatini americani in territorio ucraino ad irritarlo ulteriormente, anzi.