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Il Regalo di Natale (PS4/PS5)
Per merito dei svariati rinvii è risultato essere il perfetto regalo di Natale. Un gigantesco open world cyberpunk, da decine e decine (se non centinaia) di ore che occuperà tranquillamente tutto il periodo delle festività e pure oltre. Scorrazzare in auto modificate, innestarsi parti cibernetiche, combattere e parlare, sono solo alcuni dei tanti elementi di appeal del titolo targato CDPR, che nella narrativa e nel choice system trova le sue colonne portanti. Dopo l'enorme amore provato per TW3, le aspettative per questo ritorno sotto i riflettori del team polacco, non può che essere portatore di grandi aspettative ed eccitazione. Cyberpunk 2077 non è solo uno dei titoli più attesi dell'anno, ma anche la perfetta chiusura dello stesso con fuochi d'artificio cibernetici ed esplosioni roboanti.
Il Più Atteso del 2021 (PS4/PS5)
Se vogliamo credere alle promesse, beh, difficile trovare un gioco più adatto di GoW Ragnarok in questa categoria. Il sequel di uno dei più bei giochi di questa gen, la reinvenzione totale di una leggenda PlayStation, tornata con una nuova veste di gameplay, telecamera e narrativa. Un gioiello dalla struttura metroidvania che ha saputo regalare emozioni e sorprese che questa IP non si era mai sognata di dare (concentrandosi quasi esclusivamente sull'ultraviolenza e la galvanizzazione del giocatore). Il sequel è la promessa di un miglioramento non meramente tecnico, ma anche di gameplay, con più varietà di armi, nemici, e soprattutto boss fight. Nella speranza che possa essere un titolo only next gen, e pregando che riesca davvero a farcela nel 2021, Ragnarok rimane fisso nei miei pensieri come "
il gioco da avere assolutamente nell'anno che uscirà"
Il Gioco Consigliato (PS4/PS5)
Il Remake di FF7 è un'operazione che ha destato fin dall'annuncio molti dubbi, ma ora che finalmente è arrivato sul mercato (con qualche anno di attesa di troppo) la sua prima "
parte", finalmente lo posso dire: il gioco è strepitoso e consigliabile a tutti gli amanti del genere. Questo Remake, che per molti verso è una
reimmaginazione dell'opera originale, copre solo una piccola parte della narrativa originale, ma la espande all'inverosimile, rendendo i personaggi molto più vivi, e le ambientazioni molto più reali. La narrativa si dipana fino all'abbandono di Midgar City, e lo fa con valanghe di approfondimenti, e una regia tra le migliori mai proposte da Square Enix. Restano un peccato alcune scelte narrative schizofreniche verso il finale, ma non intaccano la bellezza del racconto nel suo complesso. Il gameplay è l'esaltazione del vecchio e del nuovo, un combat system action che strizza l'occhio ai KH, ma con un sistema di barre attivazione che strizza l'occhio al vecchio sistema ATB del titolo originale. Insomma una commistione incredibile di gameplay moderno che non abbandona gli stilemi originali, e che trova la sua massima esaltazione nella Modalità Difficile (un vero e proprio replay del gioco, portato al suo massimo tecnicismo). L'impatto grafico (seppur con qualche sbavatura) riesce ad essere stupefacente nei modelli dei personaggi, negli effetti, e nella messa in scena. Infine viene la musica, riarrangiata dal maestro Uematsu in maniera impeccabile, regalando al giocatore sensazioni nostalgiche ma anche nuove. Beh c'è bisogno di altro per convincervi a comprarlo prima di subito? Spero proprio di no.
Il Gioco Sconsigliato (PS4/PS5)
I giochi di questo 2020 sono stati tutti tanto meritevoli da non sentire il bisogno di sconsigliarne uno in particolare.
Il Gioco Sorpresa (PS4/PS5)
La definizione perfetta di sorpresa, Genshin Impact è arrivato dalla Cina con furore, come un cataclisma. Un gioco sottovalutato vuoi per le palesi influenze (o plagi) da Zelda, e altre opere, vuoi per la sua natura di prodotto proveniente da un mercato "
minore" per il mondo dei videogames. Ma mai giudicare un libro dalla copertina, perché Genshin Impact è sì un ammasso di idee già viste (non sempre ben amalgamate), ma è anche tanto altro. E' la prima vera prova di un mercato cinese in strepitante attesa di dire la sua. Il primo vero AAA proveniente dal Regno di Mezzo, in grado di prendere quanto di buono è stato fatto da alcuni capolavori di genere (Zelda in primis) e condirlo con malsane (ma non invasive) meccaniche
gacha. Un sostrato OW enorme, ricco di sorprese, e attività, in costante aggiornamento ed evoluzione. Una storyline leggera ma piacevole. Un sistema
gacha perverso, ma non totalizzante, e in grado di coesistere decentemente con la sua natura free to play. Un gameplay minimale ma vario, e ben strutturato attorno alle sinergie elementali. Insomma una vera sorpresa, che, se ben supportata, potrebbe vivere ancora molto tempo.
Il Gioco Delusione (PS4/PS5)
Non una delusione per sé stesso, né un titolo sconsigliato (ed infatti non rientra in tale categoria), ma sicuramente un'occasione un pochino sprecata. Un titolo che indubbiamente esalta il gameplay dei precedenti titoli, migliorandolo e variegandolo ulteriormente, ma non fa il salto qualitativo che ci si sarebbe potuti e dovuti aspettare dopo tutti questi anni. Un gioco che dietro la sua volontà (ammirevole) di rifare molti personaggi, ne scorda alcuni di fondamentali (risultando così per certi versi castrato nel roster). Un gioco che aveva sotto mano la totalità di One Piece fino a Wa no Kuni, e si è accontentato di raccontare 4 saghe (di cui una What If) in modo abbastanza raffazzonato e impreciso. Un gioco indubbiamente valido per tutti i famelici fan dell'opera di Oda, ma un'occasione sprecata proprio in considerazione dell'opera mastodontica da cui deriva, e della presenza di ben 3 capitoli da cui prendere esempio. Buffamente, persino il supporto post lancio non ha brillato particolarmente.
Il Papà Castoro (PS4/PS5)
Per quanto sia innegabilmente prematuro tirare le somme di un titolo non ancora completato, Ghost of Tsushima si conferma un ottimo titolo narrativo. Il suo setting ricostruito a regola d'arte dai designer di Sucker Punch, è infarcito di storie grandi e piccole in ogni angolo. Ogni scorcio ha qualcosa da dire, che sia la storia di banditi accampati nei boschi, o la storia di grandi samurai della leggenda. I piccoli dettagli del mondo vivo di Tsushima fanno risaltare una splendida narrativa "
vivente", che si allaccia alla narrativa principale (l'Invasione Mongola), e il tutto è messo in scena con una regia che, seppur non sempre eccezionale, riesce a strizzare l'occhio ai capolavori dei samurai movies. Ghost of Tsushima è molto più che semplice narrativa, ma proprio nel dipinto ambientale di questo mondo medievale giapponese, riesce ad esprimere il meglio di sé, complice anche uno stile grafico che esalta i colori e fa risaltare ogni scena, come in un grande affresco. Ghost of Tsushima è un insieme di tante storie, racchiuse all'interno della narrativa fantastorica dell'invasione del Kothun Khan: un titolo che vale la pena di essere vissuto anche solo per godere dei tanti racconti che lo compongono.
Il Multitap (PS4/PS5)
Poco da dire in questa sezione, considerando che il mio monte ore su questo gargantuesco titolo è molto ridotta (non superiamo la ventina). Ma ci tengo comunque a sottolineare che non sono un giocatore multiplayer di regola (questa categoria negli anni infatti è stata per lo più vuota), ma FF14 è riuscito a colpirmi. Potendolo finalmente provare grazie alla generosa prova gratuita offerta a tempo illimitato da Square Enix (e comprendente sia il gioco base, sia la prima espansione), mi sono reso conto dell'enormità e dell'ambizione di questo titolo. Un mondo titanico, pieno di fascino, e di giocatori, che non perde nulla rispetto all'eredità della serie da cui deriva. Un mondo vivace, un gameplay che si rifà agli stilemi del genere MMO, e una narrativa e LORE che stuzzicano la curiosità di un fan di vecchia data di questa proprietà intellettuale. L'unico limite? Il tempo.
L'Immortale (PS3)
Cosa si può dire in più che non sia già stato detto su questo grande classico del medium? Poco o niente. L'ho rigiocato volentieri quest'anno in vista del suo parente più giovane e imbellettato, e... beh, non perde neanche un colpo. Il 3D sarà anche invecchiato, ma l'estetica rimane ancora oggi impeccabile, il gameplay è solido e ben strutturato attorno all'ATB, la trama è ricca di grandi trovate, tematiche sottese, e colpi di scena (ora come allora, riescono comunque a colpire nel segno), oltre ad un cast di personaggi (principali e secondari) difficile da dimenticare. In pratica un eterno classico, che merita di essere giocato ancora, ed ancora, per essere scoperto in ogni sua singola sfaccettatura.
Il Gaijin (PC, console non PS5-PS4-PS3 o smartphone)
Questa posizione non poteva che andare a lui. Il vero Re dell'anno su piattaforme non Sony, per quanto mi riguarda. La sublimazione del grand strategy medievale, con una spruzzata di narrativa da RPG. Un gioco che regala un livello di immersione rara, permettendo di vivere (e deviare) di generazione in generazione la storia di grandi regnanti dell'Europa, plasmandoli fin nei minimi dettagli (dall'amore, fino alla religione). Un coacervo di sistemi e sottosistemi complessi che simulano efficientemente il percorso di vita di un regnante, senza però lesinare in elementi da fantastoria. Il gioco presenta una struttura complessa, ma questa terza iterazione dell'IP si porta dietro tante semplificazione e tutorial che rendono l'approccio più facile, ma non è assolutamente un titolo da approcciare a cuor leggero, sia a livello di tempo, sia a livello di comprensione è un gioco che richiede grande concentrazione, ma sa regalare immense soddisfazioni quando si inizia a capire come muoversi, e si intravedono le enormi possibilità (sia ludiche sia narrative) sottese dietro ogni azione. In sostanza il "
game of thrones" dei grand strategy.