Il 2023 è stato un anno pauroso a livello di uscite videoludiche, inutile stare qui a discuterne. E per questo motivo, come da un bel po' di anni ad essere sinceri, l'appuntamento annuale con la
Holiday's Buyers Guide mi ha costretto a fare una tremenda selezione. Non vi anticipo altro, se non che quest'anno la mia lista sarà molto verbosa, piena non solo di pareri ed opinioni, ma anche di rivelazioni. Vi ho incuriosito? Beh, ora non potete fare altro che leggere tutto!
Il Regalo di Natale (PS4/PS5)
Yakuza 5
Scommetto che anche voi con il passare degli anni avete cominciato ad avere timore, quasi
"paura", dei titoli mastodontici.
"Paura" che cresce esponenzialmente ad ogni
"procrastinazione". Ma finalmente ho deciso di
"prendere il toro per le corna", grazie anche al rilassante, videoludicamente parlando, periodo natalizio. Ad ogni modo, nonostante quanto appena detto, ho un discreto hype per questo
Yakuza 5. Quindi quest'anno...
Natale a Kamurochō!
Il Più Atteso del 2024 (PS4/PS5)
Dragon's Dogma 2
Presupponendo che
Grand Theft Auto VI esca nel 2025 e sulla base della mia personalissima scelta di non dedicare la categoria ad un
"semplice" contenuto aggettivo (avete capito, no?), il mio
Most Wanted del 2024, ad oggi, è
Dragon's Dogma 2. Dico ad oggi perché ai
TGA magari sapremo qualcosa di nuovo su titoli per me potenzialmente molto interessanti come
Stellar Blade o
Rise of the Ronin. Ad ogni modo, tornando a parlare di
Dragon's Dogma, il primo fu un fulmine a ciel sereno e questo secondo capitolo, da quanto visto nei giorni scorsi, sembra migliorare in tutto e per tutto il capostipite. Il 2024 sarà anche l'anno del ritorno di
Prince of Persia, e chi mi conosce sa che è la mia serie preferita, ma un po' per lo
"scope" ridotto del progetto, un po' perché esce praticamente
"domani", subito dopo le feste, ho preferito scegliere il titolo di
Capcom come rappresentante di questa categoria.
Il Gioco Consigliato (PS4/PS5)
Marvel's Spider-Man 2
Non voglio
"perdere" tempo a spiegarvi dettagliatamente perché
Marvel's Spider-Man 2 è il mio personalissimo GOTY. Voglio usare queste due righe per illustrarvi perché, secondo me, è il gioco perfetto per questa categoria, al di là del fatto che poi possa piacervi
"8, 9 o 10" (e se vi piace di meno, mi dispiace dirvelo, il problema siete voi). Migliora il precedente capitolo in maniera netta ed è il titolo che sfrutta al meglio le potenzialità di PS5, diventandone la sua prima vera
killer application. Non solo, è anche uno dei pochi titoli che riesce a mettere completamente d'accordo i
casual gamers e quelli con gusti più raffinati, come noi
bestie da forum. Ecco, questa è la definizione perfetta di
"gioco consigliato".
Il Gioco Sconsigliato (PS4/PS5)
Enchanted Portals
Da un po' di mesi, come già qualcuno avrà intuito, collaboro con una piccola realtà italiana che si occupa di videogiochi. Se da un lato questo mi ha permesso di giocare gratuitamente tanti titoli che avrei voluto provare (e molti anche in anteprima), dall'altro mi ha
"costretto" a giocarne altri il cui tanfo di merdà, scusate il francesismo, si avvertiva da kilometri, che non avrei mai voluto toccare con un dito.
Quantum Error e
Flashback 2 sono due di questi. Tuttavia, il Vincenzo videogiocatore non li avrebbe mai comprati, quindi per questo motivo non ho scelto nessuno dei due a rappresentare questa categoria (ed è anche il motivo per cui non figurano nel mio account PSN principale, avendoli giocati su un account secondario che utilizzo in questi casi). Ma il Vincenzo videogiocatore, ammaliato dal richiamo misto a plagio a
Cuphead,
Enchanted Portals lo avrebbe comprato comunque, anche se non doveva recensirlo. Ed ecco perché, nonostante sia meno peggio delle due precedenti
"perle", è il prescelto. Il sistema di controllo e più in generale l’intero impianto ludico di
Enchanted Portals sono caratterizzati da una totale mancanza di reattività, da una pesantezza imbarazzante: non avremo mai il pieno controllo del nostro personaggio e di conseguenza dell’azione a schermo. Inoltre, tutto funziona in maniera totalmente randomica. Anche capire quanti punti vita ci restano e agire di conseguenza risulta difficile. Questo perché i feedback audio-visivi sono quasi inutilizzabili. Come se non bastasse, anche i livelli di gioco sono strutturati in maniera pessima. Prima di tutto, alcuni di essi presentano dei layout procedurali, altri no. L’assenza di
“artigianalità”, unita a tutte le mancanze dell’impianto ludico, non fanno altro che renderli ancora più randomici di quanto possiate pensare e di conseguenza tediosi e frustranti da giocare.
Enchanted Portals è, dunque, un titolo che non raggiunge la sufficienza perché, semplicemente, non è divertente da giocare.
Il Gioco Sorpresa (PS4/PS5)
Lies of P
Come ogni anno, questa è la categoria più difficile da riempire, fortunatamente per motivi di
"abbondanza". Wo Long Fallen Dynasty, titolo
"minore" di
Team Ninja, non pensavo potesse essere così quadrato e preciso,
Star Wars Jedi: Survivor non pensavo potesse migliorare in maniera così netta il precedente,
Ghostrunner 2 non pensavo fosse strutturato in maniera così sorprendente, o ancora, il nuovo
Lords of the Fallen non pensavo avrebbe potuto stupirmi e invece lo ha fatto grazie alla sua straordinaria intraprendenza (ma ve ne parlerò tra poco). Quest'anno ho perfino amato un
Final Fantasy (anche di questo ve ne parlerò tra poco) e
Sea of Stars, un gioco di ruolo a turni! Ma il titolo più sorprendente dell'anno, per il sottoscritto, è stato
Lies of P. E le aspettative non erano neppure bassissime. Se vi ricordate, quando l'anno scorso l'ho inserito nella categoria del
Most Wanted del 2023 scrissi che non mi aspettavo qualcosa al livello di
From Software, ma almeno un buon gioco. Beh, per quanto
From Software su molti aspetti sia inarrivabile, i ragazzi di
Round8 Studio hanno fatto alcune cose in maniera migliore dei maestri nipponici. È stato il primo
soulslike non di
From Software che mi ha pienamente convinto dall’inizio alla fine. Senza perdermi in inutili giri di parole,
Lies of P è una vera perla. Parliamo di un titolo che seppure ispirato ai grandi di questo ormai sacro sotto-genere degli action-rpg (
Bloodorne e
Sekiro in primis), riesce a distinguersi grazie a tanti piccoli dettagli ludici e non, tra cui una favolosa rivisitazione del classico di
Carlo Collodi. Complice un impianto ludico che richiede impegno ma al tempo stesso stratificato nel suo bilanciamento, tutti i videogiocatori dovrebbero vivere questa grande avventura.
Il Gioco Delusione (PS4/PS5)
HITMAN World of Assassination
Quest'anno non ho praticamente avuto nessuna delusione. Ma dato che non mi piace lasciare vuota la categoria, ho deciso di inserire
HITMAN World of Assassination. Inizialmente, a dire il vero, avevo deciso di inserire
Blasphemous 2, non perché sia un gioco brutto, anzi, è oggettivamente migliore del primo, solo che tutta una serie di scelte di design atte a renderlo più accessibile ne hanno smorzato un po’ il fascino depauperandolo di quell’alone criptico di mistero, colonna quasi portante dei
“soulsvania”. Egoisticamente parlando, insomma, avrei preferito un approccio più brutale proprio come nel precedente. Solo che poi qualche giorno fa parlando con
Doc E.Brown di
Hitman, abbiamo realizzato come tutta la gestione del progetto iniziato nel 2016 sia stata aberrante. Distribuzione episodica, infrastruttura online praticamente indispensabile, gestione macchiavellica dei vari contenuti, versioni fisiche che fungono da mero installer o poco più. E seppure con la versione omnicomprensiva
World of Assassination la situazione sia oggi meno tragica, molti
"strascichi" sono rimasti. Insomma, sul gioco (o i giochi, come preferite) non ho nulla da dire, il nuovo corso di
Hitman ludicamente parlando non è affatto deludente, tuttavia la sua gestione lo è stata, decisamente.
Il Papà Castoro (PS4/PS5)
Final Fantasy XVI
Chi mi conosce un minimo sa perché per la prima volta ho giocato, e amato, un
Final Fantasy. Mi piacerebbe parlarvi del combat system di
Final Fantasy XVI, della sua attenta ibridazione ai dogmi del genere e della serie, all'opera di bilanciamento della proposta ludica, ma vista la categoria mi concentrerò sul comparto narrativo. La storia di
Final Fantasy XVI deve essere vissuta in prima persona. Ricca di pathos e di colpi di scena, saprà catturarvi fino alla fine, nonostante qualche
“banalizzazione” che tuttavia non va ad intaccare il quadro complessivo. Una storia che riesce ad emozionare anche, e soprattutto, a causa della brutalità e crudezza con cui vengono raccontati e messi in scena gli eventi. Vogliamo poi parlare dei personaggi e, soprattutto, del world building? I primi sono scritti in maniera impeccabile. Non solo
Clive, non solo i personaggi del nostro party, ma tutti. Per quanto riguarda il secondo aspetto, parliamo di un lavoro titanico. Non solo per la costruzione (anche la più inutile fetch quest fornisce informazioni sul mondo di gioco) quanto per il modo in cui viene presentato. Tramite l’introduzione di
Harpocrates e
Vivian, due personaggi secondari, potremo consultare liberamente e in ogni momento una specie di enciclopedia che tiene traccia di tutti gli attori in campo, gli eventi, i cambiamenti nel corso degli anni, anche dal punto di vista geopolitico. Con tanto di timeline e grafici. Non solo, tramite la funzione
Active Time Lore, durante le cinematiche è possibile accedere a questi archivi in tempo reale. Così facendo è possibile
“ripassare” quell’evento o quel personaggio che vi è appena stato nominato. Alla luce di tutto ciò, il lavoro sul comparto narrativo svolto dagli sviluppatori può essere sintetizzato in una sola parola: impeccabile. Ed è per questo che merita di rappresentare questa categoria.
Il Multitap (PS4/PS5)
Street Fighter 6
Per un videogiocatore amante dei single player come me, questa categoria è sempre stata
"residuale". Nel senso, gioco quel gioco multiplayer annuale (che sia un picchiaduro, o uno sportivo), lo inserisco, e pace. Non ho mai giocato un titolo multiplayer da
"Top 10", ma sempre giochi di
"respiro" tra un'avventura e un'altra. Però quest'anno è diverso.
Street Fighter 6 non è solo il miglior picchiaduro che abbia mai giocato. Oggettivamente parlando, trascende il suo genere di nicchia per rivolgersi a tutti, senza rinunciare a nemmeno un briciolo della sua identità. Un prodotto di questo calibro sarebbe dovuto essere candidato ai
Game of the Year in tutte le principali kermesse di fine anno, pur appartenendo ad un genere di
"minore importanza". Così non è stato, ed è un peccato, ma ciò non toglie quanto il titolo di
Capcom sia stato importante per il genere. Ci sarà un prima e un dopo
Street Fighter 6.
L'Immortale (PS3 o remake/remastered/rivisitazione/rifacimento generico per PS4/PS5)
Lords of the Fallen
Ho inserito
Lords of the Fallen in questa categoria aggrappandomi a fumose dichiarazioni degli sviluppatori che lo hanno definito sia un sequel dell'originale ambientato 1000 anni dopo sia un suo rifacimento/rivisitazione. E ho dovuto farlo perché dovevo parlarvene. Il nuovo
Lords of the Fallen propone un sistema di combattimento
"classico", per il genere, ma soprattutto un level design spaziale, grazie all’introduzione di due piani di esistenza,
Axiom e
Umbral, che coesistono permanentemente. Seppure non abbia la solidità e la
“precisione” di
Lies of P, quest'ultima caratteristica lo ha reso il
soulslike più propositivo e intraprendente di sempre. Mappa di gioco totalmente interconnessa. Uso ragguardevole della verticalità degli scenari. Tantissime
shortcut sorprendenti. Mondo di gioco enorme, forse anche il triplo di quello del primo
Dark Souls, da cui riprende lo stesso
“flow” della progressione. Ma questo è
“nulla”. Il level design di
Lords of the Fallen mi ha stregato grazie alla coesistenza permanente dei due regni già citati prima,
Axiom e
Umbral. In maniera simile a ciò che avveniva nel mai abbastanza rimpianto
Legacy of Kain: Soul Reaver. Ora non voglio spiegarvi come funziona il tutto, sappiate solo che questa, secondo me, è stata l'introduzione più coraggiosa e impattante nell’ambito dei
soulslike da quando il sotto-genere ha preso vita. Siamo di fronte ad un vero e proprio cambio di paradigma del concetto di esplorazione. In tutta sincerità, prima del lancio pensavo che tale meccanica fosse una mera
gimmick. Ma una volta provato il gioco sono rimasto a bocca aperta da come in realtà è centrale nel design per il suo funzionamento.
HexWorks, al primo colpo, ha alzato l’asticella, si è spinta oltre i confini che aveva tracciato finora
From Software nei
soulslike “canonici” pre-
Elden Ring. Per questo motivo, è un titolo che consiglio caldamente a tutti gli amanti degli action-rpg, a maggior ragione se siete fan della declinazione
soulslike.
Il Gaijin (PC, Smartphone o Console non PS3/PS4/PS5)
Ori and the Blind Forest
La saga di
Ori è sempre stata una di quelle che ho invidiato alla concorrenza quando ero mono-consolaro. Quest'anno finalmente ho recuperato entrambi i capitoli, ho giocato il primo e... me ne sono innamorato. Si nota subito come
Ori and the Blind Forest sia il primo titolo di uno studio, con molte idee e soluzioni di design solo accennate, ma già così lo ritengo uno dei platform 2D con struttura da metroidvania più divertenti che abbia mai giocato. L'ho amato, principalmente, per via del suo grado di sfida. Pensate che ho anche sbloccato l'obiettivo di finire il gioco senza mai morire. Un'esperienza a dir poco magnetica, appagante sia da giocare, sia da vedere. E
Will of the Wisps è sullo scaffale che mi aspetta...