Horror news

  • Autore discussione Autore discussione McCowan
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Nel remake de Il corvo, Top dollar (che per chi non lo ricordasse è il cattivone della storia) verrà interpretato da una donna...In particolare ad oggi pare sarà Andrea Riseborough ad avere la parte...bel cambiamento da Michael Winncott, eh? //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif

 
Nel remake de Il corvo, Top dollar (che per chi non lo ricordasse è il cattivone della storia) verrà interpretato da una donna...In particolare ad oggi pare sarà Andrea Riseborough ad avere la parte...bel cambiamento da Michael Winncott, eh? //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif
remake del corvo? davvero? non sapevo nulla, chi farà il magico ruolo di Brandon Lee?

 
non mi ispira!! avrei preferito di gran lunga (e senza obbiezioni perchè ti conosco XD) keanu reeves!!!
Difatti huston non mi piace per nulla...Ecco già Reeves sarebbe un valido sostituto, ma Brandon Lee era troppo troppo gnocco...:rickds:

 
Difatti huston non mi piace per nulla...Ecco già Reeves sarebbe un valido sostituto, ma Brandon Lee era troppo troppo gnocco...:rickds:
OoooHH!! finalmente una volta che siamo d'accordo :rickds: Si! Brandon credo insostituibile! ma Reeves avrebbe fatto il suo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif

 
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Ultima modifica da un moderatore:
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Recensione di Kholat

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- L’incipit narrativo è affascinante


- Comparti audio e video degni di nota


- Ritmi troppo lenti e compassati


- La maggior parte delle volte si morirà senza sapere perché


La realtà spesso fornisce gli spunti migliori quando si tratta di proporre storie interessanti e misteriose: il titolo di cui parliamo in questa recensione, ovvero Kholat, si concentra ad esempio sull’incidente del passo di Djatlov, datato 1959, in cui nove escursionisti hanno perso la vita per cause misteriose sui monti Urali. Le cause della morte del gruppo non sono mai state determinate ufficialmente, e tutto ciò non ha fatto altro che accrescere le supposizioni e le speculazioni su quello che è potuto veramente succedere. Le ipotesi, infatti, svariano dalla catastrofe naturale alla più seducente idea che uno spirito maligno abbia sopraffatto gli escursionisti. Il titolo horror sviluppato da IMGN.PRO, allora, prova a dare la sua interpretazione dell’evento mettendoci nei panni di un escursionista incaricato di far luce sulla vicenda. Vediamo cosa ne è uscito fuori.

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Let it snow

Dopo una rapida quanto esaustiva introduzione filmata, Kholat ci mette subito nei panni del protagonista del titolo. Non sappiamo chi sia, né come sia arrivato nella specie di piccola stazione in cui si trova, e d’altra parte il gioco non ha alcuna intenzione di dirci nulla di tutto ciò in tempi brevi. Una volta mossi i primi passi, poi, non capiremo neanche cosa fare di preciso. Non resta che prendere, allora, e camminare, sperando di prendere la direzione giusta per proseguire nella storia.

Si può dire che, volendo essere un po’ sintetici, l’esperienza di Kholat non differirà molto durante le successive ore di gioco; il titolo, infatti, propone un’esperienza esplorativa in prima persona in cui ricostruiremo la storia degli escursionisti scomparsi attraverso la raccolta di pagine di diario, e nel fare ciò le indicazioni che riceveremo saranno poche o nulle. Quest’ultimo particolare, va detto, è tutto tranne che un difetto, ma è pur vero che la narrazione avrebbe potuto essere resa più interessante di modo da spingere il giocatore a proseguire nelle sue peregrinazioni. Armati di mappa e bussola, infatti, girovagheremo per innevate montagne sperando di imbatterci in qualche pagina di diario o, ancora meglio, in un accampamento improvvisato, unica via per salvare i propri progressi e spostarsi rapidamente tra un punto e l’altro della mappa. Sono due i particolari che rendono l’esplorazione tramite la mappa decisamente complicata e, per dire la verità, realistica: per prima cosa, a differenza della maggior parte dei titoli in circolazione, la mappa non mostrerà mai dove ci troviamo attualmente tramite un classico marker; dovremo cercare, quindi, di capire da soli in che punto ci si possa trovare. Il secondo elemento di realismo, e dunque di difficoltà, consiste nel fatto che gli accampamenti di cui abbiamo parlato appariranno sulla mappa solo dopo averli individuati.

E’ bene sottolineare, dunque, come Kholat sia un titolo estremamente compassato, volutamente poco chiaro nelle sue spiegazioni, e che sarà gradito ai giocatori cui non dispiace camminare lentamente alla ricerca di sentieri impervi. L’unico tipo di indicazione che abbiamo avuto modo di sfruttare, infatti, sono state delle scritte luminescenti su alcuni massi che, in maniera peraltro non così chiara e semplice, ci hanno indicato a volte la via da seguire. Questo elemento soprannaturale, allora, ci dà l’opportunità di parlare delle presenze che ci “terranno compagnia” durante le nostre scorribande per la neve.

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La vita è ingiusta, la morte ancora di più

In un titolo horror che si basa sulla tensione costante, il ruolo dei nemici è fondamentale. In un titolo esplorativo come Kholat, poi, i nostri antagonisti rivestono una importanza se si vuole maggiore, perché difatti rappresentano l’unico elemento capace di smorzare la monotonia del girovagare tra montagne innevate e distese di alberi.

Il gioco IMGN.PRO, da questo punto di vista, si dimostra estremamente ostico: durante le nostre escursioni, infatti, non saremo soli, e spesso verremo attaccati da un misterioso essere che, appena ci individuerà, prenderà a correre verso di noi in preda a follia assassina. Altre volte, la stessa minaccia sarà presente sotto forma di una fitta nebbia arancione che, come ormai si è capito, tenterà di avvolgerci e mettere fine alla nostra vita. Tutto quello che potremo fare, in entrambi i casi, sarà correre all’impazzata cercando di seminare la minaccia. La dinamica descritta, però, è portatrice di almeno tre problemi che hanno smorzato parecchio il nostro entusiasmo; per prima cosa, nel momento in cui comparirà la sagoma nemica il gioco non ci avviserà con nessun effetto sonoro, per cui è veramente molto probabile che più di una volta si “inciamperà” sul nemico semplicemente perché non lo si è né visto né sentito. In secondo luogo, correre come dei pazzi cercando di scappare sarà impresa difficile perché il nostro personaggio non può prodursi in scatti prolungati, e anche perché spesso e volentieri così facendo si finirà in punti della mappa in cui si morirà comunque per cause sconosciute. Spesse volte siamo rimasti come incastrati tra delle rocce vicine a uno strapiombo, ad esempio, e ciò ha provocato la nostra morte immotivata.

Queste due problematiche ci portano alla terza magagna, peggiore e più deleteria delle altre: quando si muore, infatti, si ritornerà indietro all’ultimo dei nove accampamenti scoperti. Se si ripensa al fatto che trovare i rifugi sarà questione tutt’altro semplice, e che potrà portare via anche molto tempo, si capisce come l’esperienza proposta da Kholat possa arrivare anche a risultare insopportabile in alcuni frangenti.

Non stiamo dicendo che avremmo preferito un gioco più facile, ma bensì un titolo più corretto nei confronti del giocatore; ritrovarsi morti senza sapere perché, ed essere costretti a ripetere intere sequenze di gioco, magari anche smarrendo la via che in precedenza era stata individuata con un po’ di fortuna, è un modo sbagliato di alzare la difficoltà di un titolo, perché in questo modo viene data troppo importanza al caso, e vengono sminuite le abilità del giocatore.

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Una malefica vocina d’eccezione

Il lato narrativo e quello estetico, in Kholat, si ritrovano a essere particolarmente legati tra loro. Abbiamo detto che per la maggior parte delle volte verremo a conoscenza dei risvolti della trama grazie alle pagine di diario che troveremo durante le nostre escursioni, ma è anche vero che il titolo può fregiarsi della voce narrante di Sean Bean, che con i suoi brevi monologhi non mancherà di rendere la storia ancora più complicata. Questo elemento di mistero è uno degli aspetti che risultano meglio riusciti in Kholat, e non c’è dubbio che l’intero comparto audio, nel suo complesso, contribuisca a far sentire il giocatore veramente all’interno della natura selvaggia, con rumori ambientali convincenti e la già citata e più che soddisfacente performance di Bean.

Nel comparto tecnico, però, la menzione d’onore va senza tanti dubbi alla parte grafica. Basato su Unreal Engine 4, Kholat sa proporre scorci notevoli, soprattutto se ne si considera la sua natura indipendente. Convincono gli effetti di luce e la riproduzione delle fiamme, e dobbiamo dire che la positiva rappresentazione grafica non risulta peraltro neanche così pesante dal punto di vista hardware.

Requisiti minimi:

OS: Windows 7 32 bit

Processore: Intel Core i3

Memoria RAM: 4 GB

Scheda grafica: GeForce GTX 470

DirectX: Versione 10

Spazio su HDD: 5 GB

Requisiti raccomandati:

OS: Windows 8.1 64 bit

Processore: Intel Core i5

Memoria RAM: 8 GB

Scheda grafica: GeForce GTX 660 TI

DirectX: Versione 11

Spazio su HDD: 10 GB

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L’atmosfera, in Kholat, non manca di certo, grazie a un buon comparto tecnico in cui svetta una rappresentazione grafica molto positiva. Neppure le dinamiche esplorative, seppur lentissime e per tanti versi ostiche, peserebbero così tanto sulla valutazione se non fosse per un sistema di gioco che obbligherà a morti certe e il più delle volte ingiuste, perché non diretta conseguenza delle azioni del giocatore.Inciampare nella propria nemesi per poi ripetere intere porzioni di gioco, lo ripetiamo, non è il modo giusto né per introdurre la tensione narrativa necessaria in un titolo horror, né soprattutto per alzare il livello di difficoltà. Per queste ragioni, allora, il titolo IMGN.PRO non riesce ad andare oltre ad una anonima sufficienza.
 
Gira un gran bel rumor in rete:

In queste ore stanno circolando alcuni rumor che vorrebbero PlayStation 4 retrocompatibile con i giochi PS2: questa funzionalità verrebbe aggiunta con il nuovo firmware 3.00, sebbene al momento non ci siano conferme, ma solamente un'immagine che farebbe intuire la possibilità di utilizzare giochi PlayStation 2 su PS4.

Testando la beta del firmware 3.00, un utente si è imbattuto nello streaming di titoli come Siren e War of the Monsters, entrambi giocati su PlayStation 4. Sembra che le trasmissioni non siano effettivamente andate in onda, poichè i due titoli non sarebbero ancora pronti per funzionare sulla console. Al momento la situazione non è molto chiara, la redazione di PlayStation LifeStyle fa sapere che l'informatore misterioso ha preferito restare anonimo, non divulgando ulteriori informazioni sulla vicenda.

Fonte S.C.

Direte: che ce ne pò frega? Molto visti che alcuni dei migliori survival horror sono usciti per la gloriosa console sony, e questa sarebbe una bella occasione per riscoprirli anche se la ps2 si è fusa:sisi:

 
sarebbe una grande cosa a mio avviso, appunto x il fatto ke molti titoli horror validissimi vennero rilasciati per PS2, ma sarebbe anke utile ad esempio per togliere più console possibili e fare spazio ad altro.

 
Sinceramente non la troverei una grande idea.

E' vero che la ps2 ha molti titoli horror validi alle spalle,ma credo sarebbe più adeguata una retrocompatibilità coi giochi ps3.

 
Oltre ad Alien 5 si lavora a Prometheus 2: Alien Paradise Lost

I fan di "Alien", una delle saga fantascientifiche di maggior successo di tutti i tempi, possono iniziare a fremere. Il regista Ridley Scott ha infatti annunciato che il sequel del suo ultimo film "Prometheus" si intitolerà "Alien: Paradise Lost", riallacciando di fatto le due storia. "Prometheus è fuori rotta rispetto a dove sto andando, che è il primo Alien" ha detto il regista. Che ha annunciato anche il ritorno del personaggio di Ripley.

"Ho anche delle connessioni con Ripley - ha infatti detto Scott riferendosi all'amatissimo personaggio interpretato nella saga originale da Sigourney Weaver -. Ma non ho intenzione per ora di dirvi quali".

Questa virata di Scott verso la sua creatura più famosa potrebbe creare però qualche problema di incrocio tra pellicole analoghe. Infatti se "Prometheus 2" sembra destinato a diventare una sorta di nuovo episodio di "Alien", in questi giorni il regista Neill Blomkamp è al lavoro su "Alien 5".

In realtà nessun conflitto, anche perché Scott è dietro entrambi i progetti. "Io produrrò 'Alien 5' - ha spiegato alla rivista "Empire" -. Il progetto è di farlo uscire dopo 'Alien: Paradise Lost'. Questo uscirà prima perché è più associato a Ripley, ha un angolo di prospettiva completamente diverso ed è più di un sequel. Sto entrando dalla porta posteriore".

Insomma, per i fan di "Alien" sono ben due le pellicole in arrivo, con due punti di vista diversi, una sorta di prequel e un sequel vero e proprio. Una vera pacchia, sperando che il risultato sia meno confuso e più appagante di quanto avvenuto con il primo "Prometheus".

Fonte TgCom

 
Sinceramente non la troverei una grande idea.E' vero che la ps2 ha molti titoli horror validi alle spalle,ma credo sarebbe più adeguata una retrocompatibilità coi giochi ps3.
mah siamo lì! per noi che amiamo i giochi survival-horror sarebbe buona la retrocompatibilità con la ps2, ma è anche vero che in generale per tutti i videogiocatori non sarebbe male nemmeno per la ps3 la retrocompatibilità.

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Oltre ad Alien 5 si lavora a Prometheus 2: Alien Paradise Lost
I fan di "Alien", una delle saga fantascientifiche di maggior successo di tutti i tempi, possono iniziare a fremere. Il regista Ridley Scott ha infatti annunciato che il sequel del suo ultimo film "Prometheus" si intitolerà "Alien: Paradise Lost", riallacciando di fatto le due storia. "Prometheus è fuori rotta rispetto a dove sto andando, che è il primo Alien" ha detto il regista. Che ha annunciato anche il ritorno del personaggio di Ripley.

"Ho anche delle connessioni con Ripley - ha infatti detto Scott riferendosi all'amatissimo personaggio interpretato nella saga originale da Sigourney Weaver -. Ma non ho intenzione per ora di dirvi quali".

Questa virata di Scott verso la sua creatura più famosa potrebbe creare però qualche problema di incrocio tra pellicole analoghe. Infatti se "Prometheus 2" sembra destinato a diventare una sorta di nuovo episodio di "Alien", in questi giorni il regista Neill Blomkamp è al lavoro su "Alien 5".

In realtà nessun conflitto, anche perché Scott è dietro entrambi i progetti. "Io produrrò 'Alien 5' - ha spiegato alla rivista "Empire" -. Il progetto è di farlo uscire dopo 'Alien: Paradise Lost'. Questo uscirà prima perché è più associato a Ripley, ha un angolo di prospettiva completamente diverso ed è più di un sequel. Sto entrando dalla porta posteriore".

Insomma, per i fan di "Alien" sono ben due le pellicole in arrivo, con due punti di vista diversi, una sorta di prequel e un sequel vero e proprio. Una vera pacchia, sperando che il risultato sia meno confuso e più appagante di quanto avvenuto con il primo "Prometheus".

Fonte TgCom
ma dai tutte queste news me l'ero perse. speriamo non rovinino tutto!

 
Io non ho mai visto X-Files, ma mi piacerebbe in futuro guardarla. Tutti ne parlano bene, mi servirà solo tempo, pazienza...e un bel pò di pop corn

 
Oltre ad Alien 5 si lavora a Prometheus 2: Alien Paradise Lost
I fan di "Alien", una delle saga fantascientifiche di maggior successo di tutti i tempi, possono iniziare a fremere. Il regista Ridley Scott ha infatti annunciato che il sequel del suo ultimo film "Prometheus" si intitolerà "Alien: Paradise Lost", riallacciando di fatto le due storia. "Prometheus è fuori rotta rispetto a dove sto andando, che è il primo Alien" ha detto il regista. Che ha annunciato anche il ritorno del personaggio di Ripley.

"Ho anche delle connessioni con Ripley - ha infatti detto Scott riferendosi all'amatissimo personaggio interpretato nella saga originale da Sigourney Weaver -. Ma non ho intenzione per ora di dirvi quali".

Questa virata di Scott verso la sua creatura più famosa potrebbe creare però qualche problema di incrocio tra pellicole analoghe. Infatti se "Prometheus 2" sembra destinato a diventare una sorta di nuovo episodio di "Alien", in questi giorni il regista Neill Blomkamp è al lavoro su "Alien 5".

In realtà nessun conflitto, anche perché Scott è dietro entrambi i progetti. "Io produrrò 'Alien 5' - ha spiegato alla rivista "Empire" -. Il progetto è di farlo uscire dopo 'Alien: Paradise Lost'. Questo uscirà prima perché è più associato a Ripley, ha un angolo di prospettiva completamente diverso ed è più di un sequel. Sto entrando dalla porta posteriore".

Insomma, per i fan di "Alien" sono ben due le pellicole in arrivo, con due punti di vista diversi, una sorta di prequel e un sequel vero e proprio. Una vera pacchia, sperando che il risultato sia meno confuso e più appagante di quanto avvenuto con il primo "Prometheus".

Fonte TgCom
Ma io sinceramente spero proprio di no! Scott non è più lo Scott di una volta...//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/tristenev.png

- - - Aggiornato - - -

Io non ho mai visto X-Files, ma mi piacerebbe in futuro guardarla. Tutti ne parlano bene, mi servirà solo tempo, pazienza...e un bel pò di pop corn
Fai benissimo a vedertela!

 
Sony Computer Entertainment America ha annunciato che a partire da oggi debutteranno su PlayStation Now ben 13 nuovi titoli a tema horror, ideale per festeggiare Halloween.

Questi i nuovi giochi disponibili:

The Last of Us Left Behind

BloodRayne Betrayal

Slender The Arrival

Costume Quest 2

Stick It to the Man!

Lone Survivor The Director’s Cut

Blood Knights

Tokyo Twilight Ghost Hunters

Final Exam

Zombie Tycoon 2 Brainhov’s Revenge

All Zombies Must Die!

Painkiller Hell & Damnation

Deception IV Blood Ties

PlayStation Now è disponibile al momento solo in Canada e Stati Uniti, in beta nel Regno Unito, mentre non ci sono notizie riguardo un possibile arrivo su altri mercati europei.

Fonte S.C.

 
Capcom si da alla realtà virtuale

Sembra che Capcom sia intenzionata a supportare la realtà virtuale grazie al grande interesse che sta ruotando da alcuni anni a questa parte attorno a questa tecnologia con l'arrivo di dispositivi come Playstation VR, HTC Vive e Oculus Rift.

La software house ha infatti deciso di impiegare la Development Division 1, guidata dal produttore di Resident Evil 5, Jun Takeuchi, per lo sviluppo di un motore grafico in grado di supportare la realtà virtuale. Senza dubbio l'immersività che è possibile raggiungere grazie all'utilizzo di dispositivi di questo genere aiuterà i giocatori a calarsi maggiormente all'interno degli scenari proposti in un titolo horror.

Fonte S.G.

Vuoi proprio sapere che ne penso Capcom?

:puffanculo:
 
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