Per rispondere copio qui la parte introduttiva del discorso di Scaruffi. Posso assicurare a TestaMatta che Scaruffi è tutt'altro che un non conoscitore degli argomenti di cui parla, basta vedere la miriade di ascolti che ha fatto oltre ai suoi libri.
''I Beatles appartengono certamente alla storia del costume degli anni '60, ma i loro meriti musicali sono quantomeno dubbi.
I Beatles vennero alla luce all'apice della reazione nei confronti del rock and roll, quando innocui "teen idols" (rigorosamente bianchi) prendevano il posto dei selvaggi rocker neri che avevano scosso le radio e le coscienze di mezza America. L'arrivo dei Beatles rappresento` il salvagente per la middle-class bianca, terrorizzata all'idea che il rock and roll rappresentasse una vera rivoluzione di costume. I Beatles tranquillizzarono quella vasta fascia di pubblico e conquistarono i cuori di tutti coloro (soprattutto al femminile) che volevano essere ribelli ma senza violare i codici imperanti. Ai volti contorti e lascivi dei neri del rock and roll si sostituiro i sorrisi innocenti dei Beatles; ai ritmi scatenati dei primi si sostituirono le cadenze orecchiabili dei secondi. Il rock and roll poteva finalmente essere accettato nelle classifiche del "pop". I Beatles rappresentarono la quintessenza della reazione a una rivoluzione musicale che non era finita, e per qualche anno riuscirono ad arenarne l'impeto.
I Beatles rappresentarono anche la reazione a una rivoluzione sociale e politica. I Beatles vennero alla luce negli anni dei disordini studenteschi, di Bob Dylan e degli hippies. I Beatles sostituirono le immagini di quei giovani arrabbiati col pugno chiuso con i loro visi simpatici e le loro dichiarazioni amabili. I Beatles sostituirono le parole d'accusa di quei musicisti militanti con filastrocche corrive. Anche in questo i Beatles servirono a tranquillizzare la middle-class, che la nuova generazione non era composta soltanto da ribelli, sbandati e maniaci sessuali.
Per il resto della loro carriera i Beatles furono quattro musicisti mediocri che cantavano ancora canzoni melodiche di tre minuti (le stesse che si facevano da decenni) in un'era in cui la musica rock tentava di spingersi al di la` di quel formato (un formato originariamente dovuto alle limitazioni tecniche del 78 giri). I Beatles furono la quintessenza del "mainstream", assimilando nel formato della canzone melodica le innovazioni che venivano man mano proposte dalla musica rock.
I Beatles appartenevano ancora, come i Beach Boys (di cui emularono gran parte della carriera), all'era dei complessi vocali, nei quali la tecnica allo strumento non era importante: cio` che contava era il ritornello. Indubbiamente dotati nel comporre ritornelli, si avvalsero del produttore George Martin (capo della Parlophone fin dal 1956) per abbellire quei ritornelli con arrangiamenti via via piu` eccentrici.
Grazie a un'accorta campagna pubblicitaria, divennero forse gli entertainer piu` celebri della seconda meta` del secolo, e sono rimasti beniamini dei rotocalchi mondani e dei tabloid, cosi` come le principesse di Monaco e Lady Di.''
Scusami ma definire gli ''yeah yeah'' sensualità è davvero troppo. Capisco sia soggettivo, ma non capisco dove si possa vedere sensualità in un brano come ad esempio She Loves You. Quel periodo dei Beatles era estremamente in linea con la purezza di un gruppo di adolescenti per bene. La sensualità ce l'avevano Elvis e Morrison sicuramente, non di certo quella parte di repertorio dei Beatles con canzoni ''scanzonate'' che parlano di amori adolescenziali pateticamente idolizzati. Dove sarebbe la componente sessuale? :morristend:
Cosa ci sarebbe di spettacolare nella loro discografia e di innovativo, caro TestaMatta?
Ci sono tantissimi esempi di persone ed eventi che ricordiamo per il solo ''costume''. Ne sono piene le nostre memorie e quelle dei nostri genitori. Basta pensare alla semplice moda.
Sul discorso ''musica e commercio'' hai frainteso: intendo dire che oggi c'è un approccio molto più industrializzato e massificato nella produzione commerciale della musica di consumo. Le logiche della pubblicità e dell'attrattiva sono entrate di prepotenza in quello che è un business di massa. Mozart non ha composto per vendere tanto e a tutta la popolazione, ma per vendere un prodotto di altissimo livello e con un livello di raffinatezza elevatissimo per un pubblico molto più ristretto, musicalmente colto ed esigente. Michelangelo è stato pagato per affrescare la Sistina, ma il suo obiettivo era raggiungere *** ed esaltare la gloria di un Papa; quanto sarebbe cambiata la sua opera se avesse voluto raggiungere ogni casa e osteria? Oggi l'obiettivo di una canzone di successo è penetrare in ogni testa che ascolta, diventare un brainworm. Non importa il come viene fatto.
Mi piace a volte rivedere questo video divertente, ma veritiero, in merito alla classica canzone pop da mungere di oggi:
Comunque questo è il link completo dell'articolo di Scaruffi:http://www.scaruffi.com/vol1/beatles.html
Per il loro lavoro in studio c'era un certo George Martin che era tutt'altro che un semplice produttore.
L'hard rock e l'heavy metal sono storicamente nati con i Blue Cheer. Non esageriamo ora con i meriti
Non sono convinto di questa distinzione in comportamenti stagni tra generi. Un capolavoro di musica dance del periodo degli anni '90 è solo musica dance, niente di più. Musica per ballare che adempie al proprio dovere, ma è questa arte che mira a scatenare le nostre più profonde emozioni e i nostri più alti sentimenti?
Lo capisco che il discorso sull'arte è complesso e molto soggettivo, ma cerchiamo di essere obiettivi. Nella mia vita ho ascoltato la discografia dei Beatles moltissime volte. Non parlo per preconcetti.