Se si esclude la qualità dei disegni dei pg(la dove gli sfondi sono sempre ottimi) decisamente un ottimo ep…forse, il migliore visto fino ad ora. I duelli sono sempre brevi, ma l’introspezione dei vari personaggi fa la sua porca figura.
Saga all’inizio è perfetto, risoluto, carismatico e potentissimo(La GE è resa benissimo); il Saga “buono” viene rappresentato alla perfezione. Sa quando combattere…e sa quando è giusto ritirarsi, pregevole l’utilizzo dell’AD come via di fuga, idea già vista in altri spin off della serie.
Il gemello ha già un’idea piuttosto chiara di quanto sta accadendo ad Asgard, ma Milo, sanguigno come sempre, non vuol sentire ragioni. Il tradimento di Camus e la macchia sul suo onore lo hanno colpito più di quanto possa sembrare in apparenza.
Vediamo infine gli ultimi God Warrior; due pg molto promettenti; apprezzabile(a livello puramente strategico) che Ioria chieda a Lithia notizie sui suoi avversaria
Il simbolo di Baldr è Hrsglaver, l’aquila(o meglio, il gigante trasformato in tale animale) che produce il vento sbattendo le ali alla fine del cielo, secondo alcune versioni sarebbe l’aquila che si trova vicino alla cima dell’Yggdrasil. Mi piace l’alone di mistero che viene gettato su di lui “l’immortale”…aura amplificata anche dal modo in cui Andreas si pone nei suoi confronti, chiedendo espressamente a lui di proferir parola.
Spero inoltre che la sua somiglianza con Hilda abbia una qualche ragione…sarebbe carina come cosa
Utgard invece…è un pg misterioso per definizione, chiunque nasconda la propria faccia “solitamente” ha qualcosa da nascondere. Il suo simbolo è Garm, la controparte nordica di Cerbero…ma è il suo nome proprio ad attirarmi maggiormente, Utgard “l’altro Loki”, il mito delle “gare” che vide per protagonisti Thor, Loki e compagni e da lui organizzate, è molto particolare nonché interessante.
A farla da padrone in questo ep. è però la performance di Aphrodite, in barba a tutti quelli che lo considerano solo un narcisista, il pesciazzo da prova non solo di essere un vero cavaliere d’oro desideroso di giustizia(per la causa e per i propri compagni) ma di essere anche un guerriero risoluto ed uno stratega intelligente(anche il comprare i fiori nell’ep precedente aveva un suo senso); che ha capito molto bene la situazione in cui si trova.
Ho sempre considerato le rose come una delle armi con più potenziale e ne abbiamo la riprova; Fafnir viene messo velocemente alle strette grazie al polline, dopodiché sono le rose “stesse” a rivelare le informazioni necessarie al gold.
Spiace vedere una sua “dipartita” cosi rapida ma è per mano di Andreas e soprattutto è tutt’altro che definitiva, Aphro deve ancora mostrare la sua God e grazie a lui, abbiamo modo di scoprire che Andreas(Che allo stesso doppiatore di Gilgamesh, fra le altre cose) punta a raccogliere i Gold e le loro armature.
…e poi c’è DM. Partiamo da un presupposto, forse sarebbe servito qualche flashback…qualcosa in più per lui però, il risultato è comunque ottimo. , DM si è redento ma allo stesso tempo…si abbrutisce, è pieno di sensi di colpa per l’uomo che è stato e per questo che si “frena” nei rapporti umani.
E per questo che si degrada e che non ha il coraggio di rivelarsi ad Helena; il cui pregio è forse quello di avergli mostrato come anche una persona “debole”, una ragazza sola con quattro fratellini possa avere la “forza” per tirare avanti e non cedere di fronte alle avversità.
Per questi medesimi motivi ho trovato pregevole il modo in cui dapprima osserva l’armatura di Cancer ed il momento in Andreas lo definisce “debole” non fa una piega. Debole…non tanto per forza a mio dire, tanto per forza delle sue convinzioni; giuste o sbagliate che fossero, il DM “pre” redenzione, era un personaggio arrogante, che non aveva timore neppure di sfidare Doko.
Qui...è diverso, nonostante quanto accaduto al muro del pianto(per cui possiamo immaginare che, per quanto non manifestati i sentimenti di DM allora fossero i medesimi che abbiamo visto adesso) è pieno di rimpianti, ha ancora dei dubbi sull’armatura, sceglierà di nuovo di combattere al fianco di un miserabile come lui e ecco perché nell’ep precedente aveva rifiutato di unirsi a Ioria. Nella “debolezza” DM ha trovato la “forza”, la forza di manifestare per qualche istante la God ed ha spezzare i rovi dell’Yggdrasil ed ora,e per la prima volta lo vediamo perdere una persona a lui cara. Lui che infliggeva la morte con leggerezza si ritrova a piangere per la perdita di una sola vita innocente.
Di DM e Aphro possiamo anche saggiare il legame d’amicizia. Nella serie classica si trovavano a combattere l’uno al fianco dell’altro, quasi per esclusione. Ma qui,nella loro diversità i due sono veri amici e sanno di poter contare l’uno sull’altro.
Altri aspetti da mettere in luce sono l’interessante affermazione di Ioria sul come i vari Gold non siano insoliti a combattere fra di loro per via delle loro contrastanti visioni sulla giustizia; le “gemme” che Fafnir ha creato tramite i suoi esperimenti.
Energia vitale cristallizzata? “Cosmo” concentrato? Che possano fungere da “boost” di potenza per i novelli cavalieri di Asgard o hanno a che fare con la barriera? Le possibilità sono molte ma mi intriga.
Come molte sono le possibilità dietro la simil possessione di Lithia che “ritorna” in questo ep. mentre il suo sguardo è rivolto verso l’Yggdrasil
Nel prossimo ep. i vari “gruppi” di personaggi, si incontreranno con degli strani personaggi incappucciati, come i renegade nell’Hades e fra cui pare esserci anche Shura, che insieme ad AIolos; è l’ultimo che manca all’appello mentre Shaka, a quanto pare, sa già tutto riguardo alla presenza delle God cloth. A proposito di Shura, pare “avere” l’elmo classico nelle anticipazioni, ma la God torna al diadema, solo un dettaglio?
In coda, citiamo Andreas. Finalmente lo vediamo in azione e sembra essere un pg interessante; intrigato e non intimorito da quanto sta accadendo con i cavalieri d’oro sembra un pg capace di tirar fuori ben più di una sorpresa. Il suo muovere le radici dell’Yddrasil cosa che richiama maledettamente le anime della natura unito al suo colore di capelli è tanto Megres...