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Il ragazzo e l'airone

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Theta

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E a rafforzo di quest'ultima tesi, sapete chi ha dato supporto alla lavorazione di questo film? Non solo lo studio ghibli ma anche, Production I.G (Mamoru Oshii), Studio Ponoc (Studio formato da ex ghibli), Studio Khara (Hideaki Anno) e Studio Chizu (Mamoru Hosoda). Questo lo rende ancora di più uno dei lasciti più forti di sempre alle nuove generazioni di artisti e animatori.
Mah, ho sentito questa roba in un video e per me è una grandissima sovrainterpretazione di quello che è un banale outsourcing come fanno tutti gli studi, sarà stata semplice manovalanza, anzi per le composizioni digitali probabilmente l'impegno di ufotable sarà stato decisamente più impattante rispetto agli studi listati.
Oltre a incorrere in errori grossolani, Mamoru Oshii oggi non ha alcun legame con Production I.G.
 

HarimaCaco

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È un film che più ci pensi, più diventa bello.

Uscito dalla sala ero: ok accettabile.
Poi ho iniziato a parlarne con la mia ragazza e sono passato a: ma che gran bel film.
Poi ho iniziato a vedere diversi video online e mi sono imbattuto in questo



Ora il mio parere è: top 3 di Miyazaki.
 
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massy95

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È un film che più ci pensi, più diventa bello.

Uscito dalla sala ero: ok accettabile.
Poi ho iniziato a parlarne con la mia ragazza ed sono passato a: ma che gran bel film.
Poi ho iniziato a vedere diversi video online e mi sono imbattuto in questo



Ora il mio parere è: top 3 di Miyazaki.

Lo vado a rivedere giovedì mattina, vedremo che effetto mi farà
 

Krauron

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È un film che più ci pensi, più diventa bello.

Uscito dalla sala ero: ok accettabile.
Poi ho iniziato a parlarne con la mia ragazza ed sono passato a: ma che gran bel film.
Poi ho iniziato a vedere diversi video online e mi sono imbattuto in questo



Ora il mio parere è: top 3 di Miyazaki.

Grazie mi serviva
 

Theta

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È un film che più ci pensi, più diventa bello.

Uscito dalla sala ero: ok accettabile.
Poi ho iniziato a parlarne con la mia ragazza ed sono passato a: ma che gran bel film.
Poi ho iniziato a vedere diversi video online e mi sono imbattuto in questo



Ora il mio parere è: top 3 di Miyazaki.

Era il video di cui parlavo a proposito di sovrainterpretazione :asd:. Almeno per quella cosa.
 

yonkers86

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Io non ce la posso fare a vedermi video, al massimo mi leggo qualche sega mentale su letterboxd e affini :asd:

Comunque, se c'è un film di Miyazaki dove sono presenti sovrastrutture che giustificano una certa ricerca dei significati è proprio questo. Passa dall'essere estremamente ermetico a buttarti in faccia un sacco di input, alternando chiarezza a estrema vaghezza.
 

Tesshou

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Comunque preferivo di gran lunga il titolo “how do you live” rispetto all’attuale il ragazzo e l’airone, decisamente più a fuoco su una delle tematiche portanti del film.
Non mi capitava da un po’ ma continuo a ripensare al film e mi ricollego anche a quanto scritto un attimo qualche post sopra
pensavo, appena finita la visione, fosse un finale affrettato e troppo sbrigativo, tornano nella realtà e si traferiscono nuovamente a Tokyo, grazie e arrivederci. Poi però riflettendo un attimo sulla figura del prozio e il ruolo che voleva affidare a mahito ho ipotizzato che quello accaduto nel finale è una metafora di quando accadrà nella realtà con il futuro dello studio. L’intero film mi è sembrato parlasse dell’eredità di Miyazaki (non a caso i molti rimandi autobiografici), questo creatore di mondi che ricerca disperatamente un sostituto a cui affidare il suo compito. Non accade però, Mahito si rifiuta e forse forse al mondo non c’è bisogno di un altro Miyazaki, ma che ognuno prenda la propria strada e si dia spazio ad altre realtà, altri mondi. Quando il maestro non ci sarà più sarà un lutto enorme, ma esattamente come nel film, chiusa una porta ne verrà aperta un’altra, si passerà ad altre storie e mondi e persone e situazioni, senza dover per forza raccogliere una pesante eredità che scomoda solo paragoni inutili. E qua mi ricollego anche al titolo “originale”, un how do you live che sembra quasi una domanda rivolta al pubblico

Bho forse ci ho ricamato sopra troppo ma è un tipo di pellicola che ti porta a farti molto domande. Non saprei manco come piazzarlo rispetto ad altri film dello studio, ma sinceramente non penso ci sia manco necessità di farlo. È il testamento di un grande artista, un’opera che riflette sulla sua vita e su quello che verrà dopo. Probabilmente l’unico che lo comprende davvero è il solo Miyazaki e qualche stretto amico, e magari è anche giusto così.
 

Mogwai

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È banale da dire, ma è troppo presto per capire il valore del film e come si posizionerà nella filmografia ghibli e dell'animazione Giapponese.

La storia lo valuterà a dovere.
 

iaCCHe

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I

Parliamoci chiaro, è un grosso dito medio al pubblico.
Questa è la storia che LUI voleva raccontare per sé stesso. Ed è una storia di un uomo che palesemente non sa se riuscirà a pubblicare altro, anche e soprattutto per via dell’età.
Lo zio è lui, pochi cazzi. La paura del non saper a chi poter affidare il mondo (lo studio) è figlia dei suoi pensieri.

Forse per questo mi ha spiazzato, perché è stato un Miyazaki distratto dai suoi pensieri e che lo hanno portato a fare qualcosa di molto, molto più onirico rispetto al passato.
E onirico significa anche accettare incongruenze di trama, solo che quando si parla di intangibilità non puoi nemmeno parlare di incongruenze. Perché…è così che va. Perché la spiegazione è la tua interpretazione e blablabla, ergo lo si giustifica perché sì
(si guardi ad esempio all’airone visto come preconcetto del viaggio interiore et similia)
Secondo me è tutt'altro che un dito medio al pubblico ma come al solito prende la propria visione del mondo e a sto giro ci facciamo un giro nella sua psiche piuttosto che reggere una tesi :asd:

Lo zio è Miyazaki ma Miyazaki lo ritrovi anche in Mahito come Takahata lo ritrovi nell'airone e il connubbio dei due è il connubbio che ha dato vita allo studio Ghibli

Mi pare che il tema centrale non sia a chi lasciare lo studio ma come lasciare il mondo. Il suo fatto di utopie si disintegra perchè è il suo mondo e non può essere di altri perchè altri avranno altre idee sul mondo ideale.

Non è tanto questione di incongruenze ma di cosa vuole raccontare. Se asciughi la trama c'è. Poi ci sono 4 etti di interpretazione che ognuno ci mette personalmente :asd:
 
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Tesshou

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Secondo me è tutt'altro che un dito medio al pubblico ma come al solito prende la propria visione del mondo e a sto giro ci facciamo un giro nella sua psiche piuttosto che reggere una tesi :asd:

Lo zio è Miyazaki ma Miyazaki lo ritrovi anche in Mahito come Takahata lo ritrovi nell'airone e il connubbio dei due è il connubbio che ha dato vita allo studio Ghibli

Mi pare che il tema centrale non sia a chi lasciare lo studio ma come lasciare il mondo. Il suo fatto di utopie si disintegra perchè è il suo mondo e non può essere di altri perchè altri avranno altre idee sul mondo ideale.

Non è tanto questione di incongruenze ma di cosa vuole raccontare. Se asciughi la trama c'è. Poi ci sono 4 etti di interpretazione che ognuno ci mette personalmente :asd:
come mai ci vedi Takahata nella figura dell’airone? Non so tanto del loro rapporto purtroppo. Proprio l’airone per me è stata la figura più enigmatica del film
 

King Vendrick

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Secondo me è tutt'altro che un dito medio al pubblico ma come al solito prende la propria visione del mondo e a sto giro ci facciamo un giro nella sua psiche piuttosto che reggere una tesi :asd:

Lo zio è Miyazaki ma Miyazaki lo ritrovi anche in Mahito come Takahata lo ritrovi nell'airone e il connubbio dei due è il connubbio che ha dato vita allo studio Ghibli

Mi pare che il tema centrale non sia a chi lasciare lo studio ma come lasciare il mondo. Il suo fatto di utopie si disintegra perchè è il suo mondo e non può essere di altri perchè altri avranno altre idee sul mondo ideale.

Non è tanto questione di incongruenze ma di cosa vuole raccontare. Se asciughi la trama c'è. Poi ci sono 4 etti di interpretazione che ognuno ci mette personalmente :asd:
Concordo con Tesshou, come mai?
 

iaCCHe

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Concordo con Tesshou, come mai?
come mai ci vedi Takahata nella figura dell’airone? Non so tanto del loro rapporto purtroppo. Proprio l’airone per me è stata la figura più enigmatica del film
Perchè il rapporto tra il ragazzo e l'airone è conflittuale ma non atto a eliminare l'avversario ma usarsi a vicenda per innalzarsi. Ed è il rapporto che hanno avuto Miyazaki e Takahata che si stimolavano a vicenda per essere migliore dell'altro.

Ma mi sento anche di dire che lo Zio potrebbe essere Takahata in quanto lui è il vero maestro di Miyazaki e questo film nasce dalla morte di Takahata. Mi pare che questa sia l'interpretazione del produttore dello studio

Se non lo avete mai visto guardate il documentario "Nel regno dei sogni e della follia" girato al tempo in cui Miyazaki era al lavoro su Si alza il vento e Takahata su La storia della principessa splendente.
 

Il curioso signore felice

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A leggere le vostre interpretazioni mi è salita una di quelle voglie matte di calarmi uno di quei video spiegoni su YT di 10 ore sul film e tutto quanto.
 

Thalmor

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Qualche mese fa leggevo le postille al Nome della Rosa, dove Eco dice la sua riguardo le opere di finzione: esse sono generatrice di interpretazioni e l'autore deve astenersi dal fornirne una ufficiale e univocamente corretta. La cosa migliore che un autore può fare per la propria opera è tacerne ("morire una volta pubblicata"). E possibilmente anche il titolo non dovrebbe fornire chiavi di interpretazione. Ecco in questo senso il titolo italiano è più adeguato di quello giapponese.

Faccio questa premessa perché ho questo ultimo film di Miyazaki si presta bene a essere interpretato.
Ho amici che, terminata la visione, sono rimasti delusi: "E' già finito? Ma quale è il punto? Non si è capita la storia."
E' un racconto, che come Totoro e la Città Incantata, parte da un contesto realistico (la guerra e il ritiro in campagna), introduce gradualmente qualche elemento di fantasia (lo prozio scomparso, l'airone e la torre) fino a sfociare nella totale finzione e questo crea enigmaticità, nascondendo il significato. Il fatto di non spiegare tutto, ma farlo tramite le immagini del film, è un pregio.

Altra premessa: sull'Internet ho letto articoli e commenti su questo forum in cui si parla praticamente in modo esclusivo del film interpretato riferendosi alla biografia dell'autore, e sarà sicuramente una chiave di lettura perché d'altronde è quasi inevitabile che un autore racconti una storia partendo o inserendo le proprie esperienze. Tuttavia questa per me è l'interpretazione in assoluto meno interessante.

In spoiler, quindi, il commento sul film, arricchito da divertenti discussioni con amici.

Il cardine dell'opera è il viaggio di maturazione di Mahito, ragazzino viziato che a scuola non ci vuole andare, rifugge la realtà e preferisce giocare nella campagna, con la fantasia, e per farlo si picchia con una pietra e mente. Inoltre, non vuole riconoscere la zia, nuova moglie del padre (che giocatore) come madre.

Il ragazzo dunque mette a rischio la propria vita per andare a recuperare la matrigna, ha capito che non è importante dare retta all'odio che cova per aver sostituito sua madre biologica, ma che è la cosa giusta da fare.

Si imbatte in vari tipi di uccelli:
  • l'airone che è un bugiardo
  • i pellicani che mangiano i potenziali bambini
  • i parrocchi che uccidono gli umani e adorano un duce

Gli uccelli, nella mia interpretazione, sono le scale di grigio che può assumere l'etica delle persone: non sono malvagi, in quell'inferno fanno ciò che è più comodo (o che devono?) per sopravvvivere. E come non si fa ad empatizzare con il pellicano morente? Vengono rappresentati come delle bestie, dunque istintivi (fanno ciò che devono per sopravvivere e prediligono il bene della specie e della famiglia rispetto agli estranei), ma il fatto che abbiano una coscienza (e dunque in grado di empatia e di pensiero) li rende responsabili delle proprie azioni. Avrebbero potuto trovare un modo migliore di vivere? E gli uomini non sono proprio animali con una coscienza?

Il parrocchetto duce, pure, è interessante. Egli è un abile diplomatico: intesse buoni rapporti col prozio (che è simboleggiato come il dio del mondo) - ad esempio riportando la nipote - col solo fine di succedergli. Vuole essere lui il dio del mondo intero perché assecondi il suo volere. In fondo è un bambino capriccioso e lo dimostra quando tenta di mettere in piedi le 13 pietre, perdendo la pazienza e spaccando tutto, perché per il bimbo capriccioso il mondo può bellamente andare a farsi fottere se non segue il suo volere.

Il protagonista poi deve vedersela con i propri sentimenti per la zia/matrigna: arriva a chiamarla mamma, riconosce quello che lei ha fatto per lui, il bene che gli vuole e lo ricambia.
Arriviamo alla pietra: perché respinge il Mahito? Perché secondo me è un indicatore della malvagità: più la persona commette malvagità, più la pietra si ribella alla sua presenza. La pietra, inoltre, ha un uso duale:
  • può essere usata con intenti malvagi, quindi per fare male ad altri o a se stessi (come fa Mahito a inizio film)
  • o con intenti benefici, per costruire.

L'uomo che si isola o è dio o è bestia. L'ho sentito dire da Galimberti non so quante volte (quando lo seguivo e mi piaceva) e secondo me rispecchia il prozio: preferisce isolarsi nella sua torre (come spesso sono stati rappresentati gli intellettuali), nei suoi mondi fantasiosi, piuttosto che affrontare il mondo reale.

Il protagonista fa un'altra scelta di vita rispetto al prozio, più pragmatica: preferisce tornare nel mondo reale, perché è lì che è la sua vita e rispetto a cui sente dei doveri. E lo accetta, anche se il mondo reale non è perfetto, anche se ci sono persone che commettono del male, come i ragazzini che lo hanno picchiato o come lui stesso che fugge e mente. Quindi si impegnerà a vivere meglio, a fare ciò che è giusto e a trovare degli amici di cui fidarsi.

Mahito ha deciso come cercherà di vivere la propria vita.
E voi?

Può essere interpretato anche come il fatto che anche le opere di finzione possono educarci: il ragazzo inzia il percorso di maturazione proprio dopo aver letto il libro che la mamma gli aveva regalato ("How do you live?").
 

Togg

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ma solo a me è sembrato di semplice comprensione
 

Strider

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Visto domenica, bello, mi è piaciuto.
L'atmosfera surreale che si respira nei film di myazaki c'è sempre.
L'unica cosa che li x li mi ha lasciato con la bocca storta è gli ultimi secondi del finale
che mi sono sembrati frettolosi, ma ripensandoci pico dopo ho compreso che era giusto che andasse così.
A me è sembrato che ci sarà un seguito o uno pseudo tale, anche se magari non sarà così.
 

LoneWolf

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Finalmente l'ho visto, che dire, meraviglioso a dir poco.
Mi ha colpito in modo decisamente positivo, un'animazione magnifica, colonna sonora - come al solito - di Joe Hisaishi fenomenale. Così come parlare di Miyazaki, mi sembra così scontato cantarne le lodi, a 83 anni ha ancora così tanto da dire che fa sembrare tutti noi più vecchi di lui :rickds:
Tra parti comprensibili, umane (probabilmente anche intime), per poi passare ad un vero e proprio viaggio onirico con delle proprie regole, non si può rimanere indifferenti e non lasciarsi trasportare da delle immagini così sublimi che solo Hayao Miyazaki e questo studio riescono a tirare fuori con tanta maestria.

Lo rivedrò senz'altro altre numerose volte quando uscirà su disco.
 

Mr. Jim Oak

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Visto in Jap coi sottotitoli. Piaciuto da matti.
 
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