L'articolo esplora il fenomeno culturale nato intorno al film "Morbius" di Sony, una pellicola Marvel adiacente che ha ricevuto molta attenzione per le ragioni sbagliate. Annunciato nel novembre 2017, il suo viaggio dalla produzione al rilascio è stato costellato da ritardi e reazioni miste, culminando nel suo debutto il 1° aprile 2022. La stranezza dell'esistenza di "Morbius" è sottolineata dalla sua accoglienza ironica online, dove i meme e le recensioni sarcastiche hanno eclissato qualsiasi serio dibattito sul film stesso. Il protagonista Jared Leto, descritto ironicamente come un possibile leader di culto, e le storie negative dal set hanno alimentato ulteriormente il dibattito.
La decisione di Sony di ripubblicare il film in risposta all'ironica domanda online ha solo aggravato il suo fallimento commerciale, rendendo "Morbius" un caso studio sull'effetto contraproducente delle strategie di marketing mal calibrate e sulla disconnessione tra i produttori di contenuti e il pubblico. L'articolo collega la persistenza dei meme di "Morbius" a un sintomo più ampio di stanchezza dei supereroi e delusioni cinematografiche, suggerendo che il ciclo ironico di accoglienza possa riflettere un desiderio insoddisfatto di contenuti significativi e coinvolgenti.
Il cosiddetto "effetto Morbius" viene utilizzato per descrivere la sensazione di disillusione generale che molti provano verso l'arte contemporanea, in particolare i film, che spesso cadono nella mediocrità nonostante le promesse di innovazione e intrattenimento di qualità. L'articolo critica l'industria cinematografica per aver prodotto opere che, sebbene tecnicamente impressionanti, mancano di sostanza narrativa e connessione emotiva, portando a una risposta ambivalente tra il pubblico che oscilla tra l'apprrezzamento ironico e la sincera delusione.
In conclusione, l'articolo riflette su come la cultura della meme, l'accesso aperto alle informazioni dietro le quinte e le reazioni meta-ironiche dei consumatori abbiano ridefinito il modo in cui il pubblico interagisce con i media. Anche se l'autore riconosce il valore dell'umorismo e del divertimento che emergono da questo fenomeno, c'è un appello sottinteso per un'arte più autentica e impegnata che sia degna del tempo e dell'attenzione del pubblico.