News La Gattezza del Vapore | News e discussioni generali dal mondo PC

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Eh, io rimango un po' inchiappettato per The Crew. L'avevo acquistato l'estate scorsa con tutti i dlc (a due spicci, ok) e alla fine l'ho provato solo qualche ora con l'intenzione di riprenderlo in futuro. Certo che non dare neanche la possibilità di giocarlo offline è una porcata bella e buona. Ubisoft ha un sacco di giochi giocabili in single player con l'always online, l'ultimo di questi che ho preso è GR Breakpoint. Se anche questi titoli in futuro non fossero più giocabili una volta chiusi i server sarebbe veramente una gran inculata. E l'idea di spendere soldi per qualcosa che sia temporaneo mi farebbe desistere all'acquisto di ogni futuro titolo Ubi che richiede obbligatoriamente l'online.

Abbiate fiducia nella community.

Non ho mai provato The Crew (di cui, devo dirlo, ne ho sempre sentito parlare malissimo. Ora che è praticamente crepato sembra uno dei migliori capolavori di sempre, mi sembra di star sentendo parlare di Berlusconi) ma dico solo una cosa: abbiate fede.

Se non lo farà Ubisoft, lo farà la community: certe volte diventa una vera questione di principio.
 
Per chi non lo sapesse, a fine marzo 2024 Ubisoft chiuderá i server del primo The Crew, rendendo di fatto ingiocabile il titolo.
Non si tratta del primo gioco a essere stato venduto e poi "chiuso" (prima ancora dei casi come Babylon's Fall, i giocatori di diversi MMO hanno vissuto diversi addii), ma si tratta del primo gioco di una certa importanza che verrá reso "lost media".

Questa decisione, o meglio la conseguenza della chiusura dei servers, da parte di Ubisoft non fá bene sperare per tutti i giochi che si avvalgono di strutture mediante servers per funzionare. Anche lavori apprezzati e recenti come Helldivers 2 in un futuro potrebbero essere irrimediabilmente perduti (legalmente).

Ripeto che la discussione si sta portando sui titoli con un prezzo d'acquisto, ipoteticamente senza canone mensile, e che si appoggiano su dei servers anche se gli assets per la fruizione risiedono nei dischi di gioco/download per l'installazione.
La recente notizia del rilascio da parte di Polyphony di una patch offline per giocare a Gran Turismo Sport (di cui i server sono stati chiusi a fine gennaio 2024) fa dunque suonare un campanello d'allarme per il futuro dei prodotti videoludici e la loro preservazione, accendendo ulteriormente il dibattito sul "possesso digitale" e la mancanza di tutela per l'acquirente sugli acquisti effettuati, nello special modo di The Crew, non solo online ma nel mondo reale.

I Contratti di Licenza fino a che punto possono rompere il Contratto d'Acquisto di un bene?
L'oggetto digitale come viene percepito secondo la legge?
Se comprare un gioco rischia di diventare un costoso noleggio fino a che punto é giustificabile il suo prezzo?
Seriamente Se un oggetto virtualmente inesauribile riceve un termine d'utilizzo arbitrario (o dettato da necessitá commerciali) ma risolvibile (come nel caso di Gran Turismo Sport), l'utente finale non ha il diritto di ricorrere a ogni mezzo a sua disposizione per continuare a fruire del bene acquisito?

A inizio 2024 alcuni utenti di The Crew hanno scoperto una possibile modalitá offline presente nel gioco, e nascosta ai giocatori.


Resta 1 mese per vedere se Ubisoft ha intenzione (o la possibilità) d'implementare una patch offline, ma il futuro di alcuni prodotti videoludici si trova ora in bilico e senza alcun tipo di leggi chiare e coincise che tutelino il consumatore finale.

Mi sento anche di citare tutti coloro che hanno acquistato titoli con componenti online come NBA 2K che si ritrovano ogni nuovo anno con un involucro vuoto (perché le modalitá piú importanti, come la Carriera, sono legate a un server che viene ciclicamente chiuso per spingere l'acqusito a una nuova iterazione del gioco).

Vorrei sapere il vostro pensiero sulla cosa, magari qualche iniziativa che si puó far nascere (raccolta firme, creare awareness con qualche evento), o se c'é un qualche avvocato che puo rilasciare una dichiarazione professionale a riguardo (tenendo a mente sia gli interessi di un azienda che del consumatore).


Riguardo a sto discorso, la patch di GT Sport è ufficiale? Perchè se lo è penso che questo problema sia esclusivo per quei publishers criminali come Ubi, a cui non frega un cazzo la percezione della sua userbase. Difatti se escludo i giochi multiplayer online (Helldivers 2 ad esempio) non credo di avere in libreria titoli con l'always online come spada di damocle sulla testa. Gt7 ce l'ho su Ps4 ma credo applicheranno la stessa patch fatta per GT Sport.
 
Abbiate fiducia nella community.

Non ho mai provato The Crew (di cui, devo dirlo, ne ho sempre sentito parlare malissimo. Ora che è praticamente crepato sembra uno dei migliori capolavori di sempre, mi sembra di star sentendo parlare di Berlusconi) ma dico solo una cosa: abbiate fede.

Se non lo farà Ubisoft, lo farà la community: certe volte diventa una vera questione di principio.
Non sono per niente d'accordo. Perchè deve pensarci la community a risolvere un problema creato in primisi da Ubi? Sarebbe suo onere porre rimedio ad una scelta così sconsiderata e poco rispettosa nei confronti del cliente. Poi qui nessuno sta parlando della qulità del gioco, non è questo il punto e non vedo che cosa c'entra con la discussione.
 
Riguardo a sto discorso, la patch di GT Sport è ufficiale? Perchè se lo è penso che questo problema sia esclusivo per quei publishers criminali come Ubi, a cui non frega un cazzo la percezione della sua userbase. Difatti se escludo i giochi multiplayer online (Helldivers 2 ad esempio) non credo di avere in libreria titoli con l'always online come spada di damocle sulla testa. Gt7 ce l'ho su Ps4 ma credo applicheranno la stessa patch fatta per GT Sport.
Proprio perché quella patch è ufficiale urge trovare normative chiare e coincise per definire che ne sarà di tutti sti giochi. Qua ci vuole la mano della legge per porre giustizia.
In Europa siamo anche riusciti in un qualche modo a mettere un freno alle lootbox, non vedo perché non si possa quindi porre la questione direttamente all'Unione Europea in ambito di Tutela per i Consumatori.

Se il futuro dei videogiochi sarà il digitale, e anche se liberandoci del feticcio fisico si hanno gli stessi problemi della Benigno Marcora e il macero dei film (dove ora invece della celluloide si recuperano dei server), torniamo indietro di 100 anni ma con un medium diverso. Ridicolo a dir poco.

Non confido che tutto possa partire da un forum, ma spero la cosa vi possa far pensare e preoccupare a tal punto da agire quando ci sarà bisogno dell'aiuto di tutti per preservare queste opere, belle o brutte che possano essere.
Se credete veramente, anche solo per 1 secondo, che Valve possa essere immune a questo problema, ragazzi/e ho brutte notizie per voi...

Nintendo chiude store digitali a destra e a manca, nessuno dice un cazzo. Aspettiamo che tocchi il nostro turno per aprire bocca?
Abbiate fiducia nella community.

Non ho mai provato The Crew (di cui, devo dirlo, ne ho sempre sentito parlare malissimo. Ora che è praticamente crepato sembra uno dei migliori capolavori di sempre, mi sembra di star sentendo parlare di Berlusconi) ma dico solo una cosa: abbiate fede.

Se non lo farà Ubisoft, lo farà la community: certe volte diventa una vera questione di principio.
Esatto, quindi cosa compriamo i videogiochi a fare?
No, meglio. Compriamo un abbonamento al Gamepass. Mi bagno all'idea dell'only streaming gaming. Ah, che bello! :shrek:
 
 
Non sono per niente d'accordo. Perchè deve pensarci la community a risolvere un problema creato in primisi da Ubi? Sarebbe suo onere porre rimedio ad una scelta così sconsiderata e poco rispettosa nei confronti del cliente. Poi qui nessuno sta parlando della qulità del gioco, non è questo il punto e non vedo che cosa c'entra con la discussione.
Il punto è che tutti sbagliate su un punto: "Sarebbe suo onere porre rimedio ad una scelta così sconsiderata".

Non è cosi.

Non c'è NESSUN onere da parte di Ubisoft. La scelta di fare un titolo always online ha dei razionali (si spera) e delle conseguenze, e in un certo qual modo sono state già soppesate da tanto tempo.

Un gioco offline (cosi come lo stesso discorso vale per i titoli DRM-free o altre caratteristiche) ha vantaggi per il consumatore volendo, ma non c'è nessun obbligo da parte di chi crea software di rispondere a criteri di qualità o preservabilità a nessun titolo.

Che fine farà The Crew? Beh non lo so per certo, tuttavia Ubisoft non è tenuta a sprecare soldi per un titolo a cui non è interessata.

Rimango nel mondo PC principalmente per un discorso di longevità ("se è su PC, è eterno") quindi idealmente preferirei che tutto fosse su PC e che tutto sia in funzione della preservabilità, ma io non ho un CDA a cui rendere conto.

La scelta sbagliata è dei consumatori (termine proprio) che però in primis non da ai videogiochi un vero e proprio valore "infungibile": è uscito l'esempio dei giochi sportivi. Li è uguale: ha senso preservare Fifa2023 quando al consumatore interessa piu Fifa2024? Il consumatore da vero e proprio valore a Fifa oppure è un bene infungibile dove giocare a uno o l'altro cambia solo giocare a un gioco piu recente o meno?

Il mercato e la società hanno già risposto: microtransazioni per giochi "a scadenza", titoli che hanno senso solo per farne un sequel, morti magari su console e mai più riesumabili.

E' un "peccato"? Cazzo si. Ma le regole del gioco sono altre: non c'è nessun obbligo d'acquisto, nessun obbligo (piu o meno) di fornire nessun servizio da parte di chi crea.

Per Ubisoft penso che fare una patch offline per The Crew sia solo un costo (fosse pure mettere un interinale a distribuire una nuova patch dove c'è solo da flippare uno 0 con un 1 e rilanciare la pipeline di build e distribuzione).

Il "fiducia nella community" è vedere l'altro lato della medaglia: gente che con il proprio sudore decide di tenere in vita un pezzo d'arte il cui creatore non ha nessun interesse a tenere in vita.

Lo fa per idealizzazione, senso di preservazione, per divertimento o per puro senso di nostalgia.

Perchè deve pensarci la community a risolvere un problema creato in primisi da Ubi?

Il punto è che non è un "problema": compri l'accesso ad un media, non il media stesso. Seppur è vero che ci sono delle regole di rispetto verso i consumatori, il tenere in vita un titolo "always online" non è tra questi. Mi dirai "nessuno ha obbligato Ubisoft a fare un titolo always online!" e avresti totalmente ragione, tuttavia nessuno ha obbligato i consumatori a comprarlo.

Scindiamo i due temi: cosa è "bello" non è necessariamente ciò che è profittevole, e a Ubisoft (cosi come tutte le aziende) interessa solo una parte della medaglia.

E poi dirò la mia: se si batte molto per la prima cosa, è comunque per tutelare la seconda. Tutti ad osannare CD Project per mille ragioni, ma la truffa Cyberpunk pare se la siano scordati in molti.

Li fu Sony e MS a rimborsare gli utenti, non CD Project. E lo hanno fatto per tutelare loro stesse, a costo di rimetterci economicamente (a breve termine: a medio e lungo rimborsare gli utenti è stata la scelta piu ovvia).

Di chi è stata la colpa di preordinare il titolo? Già.

La scelta è S-E-M-P-R-E dei consumatori, e sono il primo a dire che dovrebbero pensare piu a loro stessi ogni tanto. Il resto degli ingranaggi...si muove di conseguenza, tutto qua.

Tocca solo convincere centinaia di milioni di persone, che hanno una visione del medium MOLTO diversa dalla mia (che, bene inteso è quello dell'offline first, DRM free e completamente preservabile).

Aspetto tutti al varco quando ci sarà di parlare del Game Pass.
 
Ultima modifica:
Eh, io rimango un po' inchiappettato per The Crew. L'avevo acquistato l'estate scorsa con tutti i dlc (a due spicci, ok) e alla fine l'ho provato solo qualche ora con l'intenzione di riprenderlo in futuro. Certo che non dare neanche la possibilità di giocarlo offline è una porcata bella e buona. Ubisoft ha un sacco di giochi giocabili in single player con l'always online, l'ultimo di questi che ho preso è GR Breakpoint. Se anche questi titoli in futuro non fossero più giocabili una volta chiusi i server sarebbe veramente una gran inculata. E l'idea di spendere soldi per qualcosa che sia temporaneo mi farebbe desistere all'acquisto di ogni futuro titolo Ubi che richiede obbligatoriamente l'online.
anche driveclub su playstation ha chiuso i server...ma alemno li puoi giocare offline
 
Io non discuto dal punto di vista legale, considerato che sicuramente si saranno tutelati in tal senso, ma eticamente parlando dovrebbero patcharlo in modo che sia usufruibile offline.
Per carità, so bene che non lo faranno mai, ma allora io da consumatore starò ben lontano dai loro prossimi prodotti che prevedono l'always online, dato che questo sarà l'unico modo per potermi tutelare da fottiture simili. Amen.
 
Io non discuto dal punto di vista legale, considerato che sicuramente si saranno tutelati in tal senso, ma eticamente parlando dovrebbero patcharlo in modo che sia usufruibile offline.
Per carità, so bene che non lo faranno mai, ma allora io da consumatore starò ben lontano dai loro prossimi prodotti che prevedono l'always online, dato che questo sarà l'unico modo per potermi tutelare da fottiture simili. Amen.

Il problema è che l'etica nel mondo non va da nessuna parte.

No, perché sennò Ubisoft si sarebbe dovuta incendiare attorno al...boh, 2009 o 2010, quando hanno fatto uscire AC II su PC con l'always online per un gioco singleplayer. E i cui server manco hanno retto il day1, rendo il gioco non funzionante per giorni.
 
Il punto è che tutti sbagliate su un punto: "Sarebbe suo onere porre rimedio ad una scelta così sconsiderata".

Non è cosi.

Non c'è NESSUN onere da parte di Ubisoft. La scelta di fare un titolo always online ha dei razionali (si spera) e delle conseguenze, e in un certo qual modo sono state già soppesate da tanto tempo.

Un gioco offline (cosi come lo stesso discorso vale per i titoli DRM-free o altre caratteristiche) ha vantaggi per il consumatore volendo, ma non c'è nessun obbligo da parte di chi crea software di rispondere a criteri di qualità o preservabilità a nessun titolo.

[..]
La scelta è S-E-M-P-R-E dei consumatori, e sono il primo a dire che dovrebbero pensare piu a loro stessi ogni tanto. Il resto degli ingranaggi...si muove di conseguenza, tutto qua.

Tocca solo convincere centinaia di milioni di persone, che hanno una visione del medium MOLTO diversa dalla mia (che, bene inteso è quello dell'offline first, DRM free e completamente preservabile).
Il problema è che l'etica nel mondo non va da nessuna parte.
Summa, e soluzione del pensiero, è portare la problematica agli atti, in un tribunale, dove persone con una certa logica e morale sapranno prendere una decisione adeguata, a fronte anche di situazioni storiche che hanno già minato la preservazione di altri medium. Certe perdite non affliggono in maniera diretta solo i fruitori, ma tutto il genere umano.


Inutile fare i fatalisti credendo che siano sempre i consumatori a "pagare" per la situazione dove versa un mercato. Come dire che bisogna smettere la lotta contro la vendita della droga perché tanto la gente la compra. Seguendo questo pensiero disfattista l'avrebbero sempre vinta aziende becere come Apple, che negli USA (non so nel resto del mondo) ha sempre impedito le riparazioni fatte da professionisti fuori dai loro negozi specializzati -che chiedono quintali di soldi e con "esperti" incapaci di risolvere il minimo problema-, fino a quando non si è portato la questione nelle corti di tribunale.

Non crediamoci sconfitti ancora prima di poter marciare in protesta. :asd:
 
Nier Reincarnation esce su Steam ed il servizio viene chiuso ad Aprile :evvai:
Ho parecchie ore su Reincarnation, uscisse offline su Steam lo comprerei al D1 anche (a max) 40€ :asd:

Però no, o un nuovo Nier o m'incazzo sto giro... son passati troppo anni :sadfrog:
 
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