Grazie Chen
Oggi mi deprimo di meno.
Una volta conoscevo un tizio, era qualcosa di più di un conoscente. Mi stava simpatico. Faceva discorsi simili ai tuoi. Nella mia zona c'è una diga, usata tra l'altro anni fa per girare un James Bond. Comunque, niente, lui ogni giorno andava su per guardare giù. Prendeva le misure, allora io, di tanto in tanto, lo raggiungevo giusto per fare quattro chiacchiere. Un po' come al bar, solo senza tavolino e cameriera con le tette.
Sta di fatto che un giorno sparì. La famiglia pensava già al gesto tragico, io - sinceramente - pure. Ma ho subito voluto rispettare l'eventuale scelta. Siamo liberi. Sta di fatto che mesi e mesi dopo su Facebook sul suo profilo comparì un post. Una di quelle cose che si condividono, non ricordo più cos'era, sta di fatto che mi si erano drizzate le antenne, così gli scrissi in privato e lui mi rispose.
Aveva mollato tutto il suo lavoro e si era fatto assumere come animatore turistico in un villaggio alle Maldive. Solo che al contrario dei normali animatori, lui aveva chiesto di rimanere lì a tempo indeterminato e a fare radici. Gli avevano dato un bungalow e lui, tra un turno e l'altro, passa tutt'oggi la vita alle Maldive. Sempre al sole, senza pensieri, conoscendo sempre gente nuova e guardando molto raramente l'orologio.
Se c'è malessere bisogna cambiare vita, non spegnersela. Perchè sarebbe soltanto un'occasione persa. Alla peggio fallisci nel tentativo, ma se sei disposto a suicidarti, perchè non dovresti essere disposto a mollare tutta la zavorra e ricostruirti l'esistenza?
Condivido il pensiero di Schopenhauer, secondo il quale il suicidio non è una negazione della volontà di vivere, ma piuttosto una sua affermazione, poiché il suicida vuole porre fine alla propria vita. Nega, ricerca il nulla per sé, ma afferma la volontà: negando la vita così com'è, in realtà ne vorrebbe una migliore.