La vostra situazione di vita

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Bene o male sono rimasto quello di sempre, forse leggermente più cinico, ma mai nel senso di cattivo, sono solo più strafottente, mi scoccio di ascoltare gli altri, i loro problemi, i problemi di cuore, le pazzie che fanno. Ma che volete da me, sto impegnato, non ho tempo per consolarvi, tanto siete fottuti, siete tappeti su cui la vita si pulisce i piedi, a chi volete rompere le balle, mi fate salire solo lo sconforto, voi, i figli che vi fanno dannare, i problemi, la crisi, basta.

Questo (diciamo) rigetto non mi fa stare male, faccio finta che mi interessa, per far vedere che in fondo un briciolo di umanità mi è rimasta, ma alla fine chi se ne fotte, saranno pure cazzi vostri, non ci posso fare niente se vi sentite sconfitti o delusi. Vedete chi vi aiuta, di certo non io, sto impegnato, devo riposarmi, non ho il vostro tempo da perdere.

Oggi sto bene, un pò deluso forse, volevo un mondo più spensierato e con meno paranoie, meno pazzi, meno malati di **** o d'amore, ma alla fine sti cazzi, sto impegnato, non ho tempo per queste stronzate.

 
Eterno insoddisfatto, anche se a volte raggiungo la "felicità", per poi ricadere nel baratro.

Non mi manca nulla, non roba con cui non possa sopravvivere, non avrei di che lamentarmi, ma la mediocrità mi infastidisce.

 
Sapete a Marzo ho perso mia nonna, é stato un forte dolore, ma lei la sua vita L ha vissuta e siamo riusciti ad accompagnarla per una morte senza troppi rimpianti.

Un mese fa circa, il mio primo vero cane é scappato di casa e io abito di campagna. Quel cane ha cambiato la mia vita, mi ha aiutato a superare un anno di depressione stupida e insensata, riusciva a trasmettermi un sentimento che andava oltre il concetto stesso dell amore. Un legame vero, unico e forte. L ho perso in un attimo...L ho cercato dovunque, nei dintorni e non, ricevendo anche falsi aiuti da parte di forze pubbliche, veramente banali e incompetenti, oltre che portatori di notizie completamente sbagliate, dato che mi dicevano di averlo visto circa a 20 km da casa e che stava bene secondo loro. Questi poi sono spariti per oltre 10 giorni, giustamente in Italia il 15 agosto si blocca il mondo no?:ahsisi:

Ho imparato le campagne a memoria, girando a piedi per chilometri, un viaggio doloroso e incredibile...L ho trovato 3 giorni dopo a 50 metri da casa, pensate che poco prima avevo detto ad una conoscente :"spero di raccontarti una storia con un lieto fine". No, non é stato così, L ho trovato si, ma morto, non so come, ma il suo corpo era lì, di fronte a me...una mazzata, una carognata mai vista nella mia vita. L abbiamo seppellito dove L abbiamo trovato poiché era lì da alcune ore, ogni mattina sto andando lì e gli chiedo perdono, non so per cosa, ma non meritava di andarsene così.

Ora vi dico: vale la pena porsi i vostri problemi o forse bisogna affrontare la vita, prenderla di petto e spaccare tutto? Ragazzi nessuno sarà lì a darvi una mano, createvi voi, datevi la forza voi. Bisogna lottare in questo mondo perché ogni giorno un piccolo dettaglio può farvi perdere una occasione unica sia personale che lavorativa.

Basta porvi problemi o tirare le somme, bisogna semplicemente vivere.

Ps scusate se ho usato questa storia come metro di paragone, ma sta cambiando completamente la mia visione del mondo e mi sembrava calzare a pennello. Non cerco consolazione, ma vorrei condividere con voi un insegnamento forte e unico come questo.

 
Bene o male sono rimasto quello di sempre, forse leggermente più cinico, ma mai nel senso di cattivo, sono solo più strafottente, mi scoccio di ascoltare gli altri, i loro problemi, i problemi di cuore, le pazzie che fanno. Ma che volete da me, sto impegnato, non ho tempo per consolarvi, tanto siete fottuti, siete tappeti su cui la vita si pulisce i piedi, a chi volete rompere le balle, mi fate salire solo lo sconforto, voi, i figli che vi fanno dannare, i problemi, la crisi, basta.
Questo (diciamo) rigetto non mi fa stare male, faccio finta che mi interessa, per far vedere che in fondo un briciolo di umanità mi è rimasta, ma alla fine chi se ne fotte, saranno pure cazzi vostri, non ci posso fare niente se vi sentite sconfitti o delusi. Vedete chi vi aiuta, di certo non io, sto impegnato, devo riposarmi, non ho il vostro tempo da perdere.

Oggi sto bene, un pò deluso forse, volevo un mondo più spensierato e con meno paranoie, meno pazzi, meno malati di **** o d'amore, ma alla fine sti cazzi, sto impegnato, non ho tempo per queste stronzate.
Ti capisco tantissimo.

Anche io arrivo a guardare gli altri e pensare le stesse cose.

Alcune volte mentre gli altri parlano dei loro problemi mi sale un nervoso inverosimile, credono chissà cosa ma alla fine a me mica me ne frega qualcosa.

Ormai non c'ho tempo manco pe andà in bagno figurati per ascoltare gli altri.

 
Bene o male sono rimasto quello di sempre, forse leggermente più cinico, ma mai nel senso di cattivo, sono solo più strafottente, mi scoccio di ascoltare gli altri, i loro problemi, i problemi di cuore, le pazzie che fanno. Ma che volete da me, sto impegnato, non ho tempo per consolarvi, tanto siete fottuti, siete tappeti su cui la vita si pulisce i piedi, a chi volete rompere le balle, mi fate salire solo lo sconforto, voi, i figli che vi fanno dannare, i problemi, la crisi, basta.
Questo (diciamo) rigetto non mi fa stare male, faccio finta che mi interessa, per far vedere che in fondo un briciolo di umanità mi è rimasta, ma alla fine chi se ne fotte, saranno pure cazzi vostri, non ci posso fare niente se vi sentite sconfitti o delusi. Vedete chi vi aiuta, di certo non io, sto impegnato, devo riposarmi, non ho il vostro tempo da perdere.

Oggi sto bene, un pò deluso forse, volevo un mondo più spensierato e con meno paranoie, meno pazzi, meno malati di **** o d'amore, ma alla fine sti cazzi, sto impegnato, non ho tempo per queste stronzate.
Mi hai descritto

 
Sapete a Marzo ho perso mia nonna, é stato un forte dolore, ma lei la sua vita L ha vissuta e siamo riusciti ad accompagnarla per una morte senza troppi rimpianti. Un mese fa circa, il mio primo vero cane é scappato di casa e io abito di campagna. Quel cane ha cambiato la mia vita, mi ha aiutato a superare un anno di depressione stupida e insensata, riusciva a trasmettermi un sentimento che andava oltre il concetto stesso dell amore. Un legame vero, unico e forte. L ho perso in un attimo...L ho cercato dovunque, nei dintorni e non, ricevendo anche falsi aiuti da parte di forze pubbliche, veramente banali e incompetenti, oltre che portatori di notizie completamente sbagliate, dato che mi dicevano di averlo visto circa a 20 km da casa e che stava bene secondo loro. Questi poi sono spariti per oltre 10 giorni, giustamente in Italia il 15 agosto si blocca il mondo no?:ahsisi:

Ho imparato le campagne a memoria, girando a piedi per chilometri, un viaggio doloroso e incredibile...L ho trovato 3 giorni dopo a 50 metri da casa, pensate che poco prima avevo detto ad una conoscente :"spero di raccontarti una storia con un lieto fine". No, non é stato così, L ho trovato si, ma morto, non so come, ma il suo corpo era lì, di fronte a me...una mazzata, una carognata mai vista nella mia vita. L abbiamo seppellito dove L abbiamo trovato poiché era lì da alcune ore, ogni mattina sto andando lì e gli chiedo perdono, non so per cosa, ma non meritava di andarsene così.

Ora vi dico: vale la pena porsi i vostri problemi o forse bisogna affrontare la vita, prenderla di petto e spaccare tutto? Ragazzi nessuno sarà lì a darvi una mano, createvi voi, datevi la forza voi. Bisogna lottare in questo mondo perché ogni giorno un piccolo dettaglio può farvi perdere una occasione unica sia personale che lavorativa.

Basta porvi problemi o tirare le somme, bisogna semplicemente vivere.

Ps scusate se ho usato questa storia come metro di paragone, ma sta cambiando completamente la mia visione del mondo e mi sembrava calzare a pennello. Non cerco consolazione, ma vorrei condividere con voi un insegnamento forte e unico come questo.
Io ti capisco eccome...l'anno scorso ho perso la mia cagnolina con cui ho passato gli ultimi otto anni della mia vita, lei l'abbiamo presa io e mia moglie subito dopo la convivenza quindi è cresciuta insieme a me, a noi, se n'è andata in un modo assurdo in due giorni,l'ho salutata alla mattina e mia moglie l'ha portata in clinica, da quel momento non l'ho più vista...

Da quel giorno la mia vita è cambiata, ho perso delle certezze, ho cambiato lavoro perchè sentivo il bisogno di cambiare, ho iniziato a soffrire in silenzio perdendo la cognizione del tempo, il rapporto con mia moglie già in crisi per mie insoddisfazioni è andato pian piano spegnendosi fino ad arrivare a luglio di quest'anno a chiedere il divorzio, nel giro di tre mesi mi trovo in una casa nuova, da solo ed a dover ripartire a 39 anni.

Non penso che sia legata alla perdita del mio cane tutto questo ma sicuramente mi ha cambiato la vita, non riesco a programmare o vedere il domani, vivo alla giornata prendendo quello che viene.

 
Ti capisco tantissimo.Anche io arrivo a guardare gli altri e pensare le stesse cose.

Alcune volte mentre gli altri parlano dei loro problemi mi sale un nervoso inverosimile, credono chissà cosa ma alla fine a me mica me ne frega qualcosa.

Ormai non c'ho tempo manco pe andà in bagno figurati per ascoltare gli altri.

Mi hai descritto
Mi avete spiazzato, non sono l'unica brutta persona :rickds:

Ho pure la canzone adatta, quando l'ho sentita mi ci sono ritrovato molto





Ecco, l'empatia incredibile che avete per i cani e animali vari pure mi è estranea. Ho un cane anche io, per certi aspetti è sicuramente meglio dell'uomo, però non riuscirei a provare lo stesso attaccamento, vi invidio in un certo senso.

 
Bene o male sono rimasto quello di sempre, forse leggermente più cinico, ma mai nel senso di cattivo, sono solo più strafottente, mi scoccio di ascoltare gli altri, i loro problemi, i problemi di cuore, le pazzie che fanno. Ma che volete da me, sto impegnato, non ho tempo per consolarvi, tanto siete fottuti, siete tappeti su cui la vita si pulisce i piedi, a chi volete rompere le balle, mi fate salire solo lo sconforto, voi, i figli che vi fanno dannare, i problemi, la crisi, basta.
Questo (diciamo) rigetto non mi fa stare male, faccio finta che mi interessa, per far vedere che in fondo un briciolo di umanità mi è rimasta, ma alla fine chi se ne fotte, saranno pure cazzi vostri, non ci posso fare niente se vi sentite sconfitti o delusi. Vedete chi vi aiuta, di certo non io, sto impegnato, devo riposarmi, non ho il vostro tempo da perdere.

Oggi sto bene, un pò deluso forse, volevo un mondo più spensierato e con meno paranoie, meno pazzi, meno malati di **** o d'amore, ma alla fine sti cazzi, sto impegnato, non ho tempo per queste stronzate.
Tendenzialmente con quelle persone cui sono legato di più - ed ovviamente si contano su di una mano - faccio il possibile per aiutare, "Hai bisogno di X, chiama che ci sono" visto che ci tengo e ci sono state occasioni e ci saranno in cui avrò bisogno degli altri :ahsisi:

Ma...penso che dovrei essere più come te: cinico e strafottente, una brutta persona...ma non ci riesco, purtroppo ho fin troppo "l'animo pulito" (od una roba così si suol dire dalle parti Cilentine)

Con quelli che sono "di passaggio" non ci metto neanche la buona volontà di fare due chiacchiere.

E più vado avanti con la vita e più vedo che sono i rapporti stretti tra persone a rovinare le persone mi viene sempre più voglia di isolarmi da tutto e tutti e vivere la mia vita in modo "robotico": Finire'sta chiavica di università e master, trovare un lavoro, fare quello per le mie ore, fare cose in casa, allenarmi, cazzeggiare, senza avere un ***** di nessuno in mezzo alle palle.

 
Ultima modifica da un moderatore:
Il suicidio aleggia sempre nell'aria, tanto da finire dritto nei polmoni e soffocare i pensieri, mentre le voci nella testa sono ormai accompagnamento costante di ogni momento di quiete.
Il pensiero di un futuro che sarebbe più comodo se non fosse tale; i ricordi di un passatto che sarebbe meglio se non fosse il mio.

Convivere evitando gli specchi in casa, perchè incrociare lo sguardo con me stesso genera traumi emotivi, è diventata ormai una pratica che associo ad un esercizio ginnico. Ma non posso dire d'aspettare con ansia il riconoscimento delle Piscosi Olimpiadi nei prossimi anni.

Non dovrei neppure lamentarmi. Una vita che di per se non è orribile. Viziato oltre l'inverosimile dai pochi famigliari e sorretto dall'amore di una ragazza tropo buona e cara. Sulla bilancia il peso del mio essere frantuma quei pochi grammi che rappresentano le azioni che ho compiuto fino ad oggi.

Essere niente. In un paradosso esistenziale dove l'Essere si attribuisce solo ai prodotti materiali che si realizzano. Vivere perennemente nelle idee degli altri. Sapere che il tuo io è percettivo singolare di chi ti osserva, di chi ti ascolta, di chi ti tocca. Per tua madre un figlio eterno, per tuo padre un disgraziato, per qui pochi amici un disadattato, per l'amore un essere da salvare.

Anche scrivere per semplice esercizio sta diventando sterile, indaeguato a ciò che mi merito. Passare le giornate a letto, forzandosi a dormire, chiudendo le palpebre quasi con delle morse. Non perchè tra il calore delle coperte si stia meglio, o per evitare il mondo reale, ma per abituarsi ad uno stato che vorrei apprendere a percepire con più distacco.

Non quello del romanticismo che comporta la morte, ma la praticità dell' non essere vivo.

Si spegne tutto. Nessun corpo. Nessun pensiero. Niente Essere. Solo io.

Quel qualcosa che sento solo nei momenti dove le allucinazioni per il poco sonno prendono il sopravvento. Sentire se stessi.

Cercare di simulare quella sensazione. Capire che non è una sensazione. Accettare che non si sente più nulla.

Credere di non essere niente. La perfetta trasposizione del quadrato di Greimas.

Prima essere, per vivere.

Poi non vivere, per non essere.

Sognare di fare qualcosa, non farlo mai.

Un imperfetta trasposizione paradossale del quadrato di Greimas.

Compiere costantemente le stesse azioni effimere non aiuta. La masturbazione mentale trova sempre dei limiti oltre i quali la realtà bussa sulle pareti del cervello.

Apro il portafogli per vedere quanto carburante resta. L'olio è in esaurimento, ma la macchina chiede di restare in moto.

Il corpo assume un proprio intelletto. Le braccia si stancano. Lo stomaco grida. Gli occhi ballano. Un solo pasto non pare niente.

Neppure riempire mangiare per tre persone placa l'appetito. L'idea di mortalità soppressa sotto mezzo chilo di cibo.

La scissione sembra completa. Mentre il corpo inizia a liberarsi della mente questa si sente oppressa dalle carni. Le pulsioni diventano reali, tanto reali da farmi sentire in ogni vena sul collo il passaggio del sangue che vive come un parassita, non perchè l'abbia accolto, ma perchè fà parte di me.

L'io di un qualcuno che non riconosco. Quell'animale che ha compiuto la scelta d'entrare in questo circo. L'agglomerato di organi e sistemi che hanno deciso per me questa dimensione. Lasciando all'altra parte l'agonia del vivere, mentre loro si nutrono, aspettanodo la morte. Mi sento il pilota di una nave diretta verso gli scogli. I remi sono rotti, niente vele, solo una corrente incontrollabile.

Dentro una qualcosa che mi appartiene, senza potere alcuno su di esso. Posso cambiarne la forma, ma la sostanza rimarrà la medesima. Forse non dovrei neppure lamentarmi.

Non sono ancora arrivato alla pazzia, penso di starla indagando. I ritmi sono strani. Del giorno e della notte non ho più percezione, le luci artificiali sopperiscono a tutto.

Il mio nuovo padrone è il tempo. Lo sguardo è rivolto sempre verso il tempo. Ne vedo i secondi, i minuti, le ore, i giorni, le settimane, i mesi, gli anni. Ma non vado oltre. Non vedo il futuro; non si materializza. Alcune scadenze, sì. Ma oltre neppure più domande. E quando queste mi vegono poste, devio. Come con gli specchi in casa.

Ma non scappo dal mio sguardo, scappo da me stesso. Non da me, ma dal mio essere. La nave in rotta di collisione. Io invece.

Io preferisco aspettare. Procrastinare il futuro, per non trasformarlo in un triste passato. Tutti si sbagliano, è il presente a non esistere. Mi sento solo passato, quindi perchè mai dovrei proseguire ?
Ma sei Guy De Maupassant? :morristend:

 
Tendenzialmente con quelle persone cui sono legato di più - ed ovviamente si contano su di una mano - faccio il possibile per aiutare, "Hai bisogno di X, chiama che ci sono" visto che ci tengo e ci sono state occasioni e ci saranno in cui avrò bisogno degli altri :ahsisi: Ma...penso che dovrei essere più come te: cinico e strafottente, una brutta persona...ma non ci riesco, purtroppo ho fin troppo "l'animo pulito" (od una roba così si suol dire dalle parti Cilentine)

Con quelli che sono "di passaggio" non ci metto neanche la buona volontà di fare due chiacchiere.

E più vado avanti con la vita e più vedo che sono i rapporti stretti tra persone a rovinare le persone mi viene sempre più voglia di isolarmi da tutto e tutti e vivere la mia vita in modo "robotico": Finire'sta chiavica di università e master, trovare un lavoro, fare quello per le mie ore, fare cose in casa, allenarmi, cazzeggiare, senza avere un ***** di nessuno in mezzo alle palle.
ok ma non sono un esempio da seguire, il mondo finirebbe :rickds:

Ma sei Guy De Maupassant? :morristend:
:rickds:

Devastante quel post, bach figliolo aiutati che la vita ti aiuta. Essere niente, perchè gli altri chi sono? Nessuno, come me, come te, come tutti. Lascia perdere le scalate sociali, la mattina caghiamo tutti la stessa ***** marrone. Ti senti inutile? Allora alzati e fai qualcosa, ma per te stesso, no per dimostrare che sei ''qualcuno''. A nessuno frega niente di ciò che siamo, del nostro lavoro, della nostra vita. Pure i famosi, non ti credere, ci sbavano tutti, ma quando muoiono si piange per un paio di giorni e tutti come prima. Come per te, come per me, come per tutti.

 
Chi è soddisfatto della propria vita? Diciamo che sfuggo dal passato, un passato non traumatico ma comunque disonorevole a mio modo di vedere. La mia formazione è stata mediocre, distratto da altri passatempi, dai videogiochi e da una curiosità morbosa verso tutto, ho trascurato le basi e non me lo perdono. Il minimo errore grammaticale mi crea frustrazione come me lo crea il non conoscere il latino, il non conoscere adeguatamente quello che ogni ragazzino sa. La carriera universitaria non ha aiutato e anzi sento ancora di più questo peso addosso. Chi ha una laurea non si può permettere errori, non può sbagliare un verbo, non può incespicare nel discorso, deve essere colto. Io purtroppo mi sento un mediocre, ogni cosa che scrivo è mediocre, ho sempre ambito a diventare un intellettuale, una persona distinta, che ha un certo savoir-faire e può discutere di ogni cosa. Invece cristiddio mi sono dimenticato anche come si scrive in corsivo, mi sembra di essere ritornato alle elementari, solo con stampatello me la cavo. Ma è una dote che possiede anche il peggior somaro. Certe volte penso che dovrei prendere lezioni di retorica, di grafia, di grammatica, ma mi vergogno da morire. Non so nemmeno se tutti i miei dubbi siano fondati o sia vittima di ipercriticismo. Quello che so è che mi rende triste.

Per il resto, sono una persona critica verso tutto, mi piacciono poche cose e soprattutto poche persone. Mai accettato compromessi, se una persona non mi piace non la frequento, ho sempre dato maggior rilievo alle differenze che alle somiglianze. Quando mi sono fidanzato l'asticella è salita ancora di più, oggi esistono solo colleghi, conoscenti, nulla di più. Una delle poche cose che mi tengono a galla è la mia ragazza, che incarna in parte molte delle mie compiante ambizioni, brillante carriera scolastica e laurea con lode. A volte non so cosa ci trovi in me, ma sono dilemmi che appartengono un po' a tutti.

Ps: La storia di serpente mi ha commosso, ho due cani e li considero come parte integrante della mia famiglia (a differenza del 95% dei parenti).

 
Chi è soddisfatto della propria vita? Diciamo che sfuggo dal passato, un passato non traumatico ma comunque disonorevole a mio modo di vedere. La mia formazione è stata mediocre, distratto da altri passatempi, dai videogiochi e da una curiosità morbosa verso tutto, ho trascurato le basi e non me lo perdono. Il minimo errore grammaticale mi crea frustrazione come me lo crea il non conoscere il latino, il non conoscere adeguatamente quello che ogni ragazzino sa. La carriera universitaria non ha aiutato e anzi sento ancora di più questo peso addosso. Chi ha una laurea non si può permettere errori, non può sbagliare un verbo, non può incespicare nel discorso, deve essere colto. Io purtroppo mi sento un mediocre, ogni cosa che scrivo è mediocre, ho sempre ambito a diventare un intellettuale, una persona distinta, che ha un certo savoir-faire e può discutere di ogni cosa. Invece cristiddio mi sono dimenticato anche come si scrive in corsivo, mi sembra di essere ritornato alle elementari, solo con stampatello me la cavo. Ma è una dote che possiede anche il peggior somaro. Certe volte penso che dovrei prendere lezioni di retorica, di grafia, di grammatica, ma mi vergogno da morire. Non so nemmeno se tutti i miei dubbi siano fondati o sia vittima di ipercriticismo. Quello che so è che mi rende triste.
Per il resto, sono una persona critica verso tutto, mi piacciono poche cose e soprattutto poche persone. Mai accettato compromessi, se una persona non mi piace non la frequento, ho sempre dato maggior rilievo alle differenze che alle somiglianze. Quando mi sono fidanzato l'asticella è salita ancora di più, oggi esistono solo colleghi, conoscenti, nulla di più. Una delle poche cose che mi tengono a galla è la mia ragazza, che incarna in parte molte delle mie compiante ambizioni, brillante carriera scolastica e laurea con lode. A volte non so cosa ci trovi in me, ma sono dilemmi che appartengono un po' a tutti.

Ps: La storia di serpente mi ha commosso, ho due cani e li considero come parte integrante della mia famiglia (a differenza del 95% dei parenti).
Il discorso che chi ha una laurea DEVE essere colto era valido qualche anno fa, oramai anche i laureati sono ignoranti come uno che non ha mai aperto un libro ed andando avanti nel tempo sarà peggio di così (si veda l'obbligo di promozione alle elementari ed alle medie)

ok ma non sono un esempio da seguire, il mondo finirebbe :rickds:


:rickds:

Devastante quel post, bach figliolo aiutati che la vita ti aiuta. Essere niente, perchè gli altri chi sono? Nessuno, come me, come te, come tutti. Lascia perdere le scalate sociali, la mattina caghiamo tutti la stessa ***** marrone. Ti senti inutile? Allora alzati e fai qualcosa, ma per te stesso, no per dimostrare che sei ''qualcuno''. A nessuno frega niente di ciò che siamo, del nostro lavoro, della nostra vita. Pure i famosi, non ti credere, ci sbavano tutti, ma quando muoiono si piange per un paio di giorni e tutti come prima. Come per te, come per me, come per tutti.
Nah, per un Valian che vuole essere come te, vi è un Valiano che vuole essere una brava persona e che vuole avere una famiglia ed essere un perfetto white collar.

 
Comunque ricordate che intelligenza e cultura non vanno sempre a braccetto. Puoi sapere la capitale della Birmania e fare una brutta fine per una donna o nella vita in generale per via di scelte stupide, così come puoi capire chi ti sta fottendo nella vita (e scavalcarlo) anche se non conosci la capitale d'italia. La stupidità gira un pò ovunque quando parliamo dell'essere umano, studioso o ignorante che sia.

 
Comunque ricordate che intelligenza e cultura non vanno sempre a braccetto. Puoi sapere la capitale della Birmania e fare una brutta fine per una donna o nella vita in generale per via di scelte stupide, così come puoi capire chi ti sta fottendo nella vita (e scavalcarlo) anche se non conosci la capitale d'italia. La stupidità gira un pò ovunque quando parliamo dell'essere umano, studioso o ignorante che sia.
Alla fine non esiste uno stupido o un intelligente, solo una persona che sa ed una che fa. Raramente queste due persone coincidono

O ma tu eri quello del saloon! E t'han fatto pure blu 'tacci tua :asd:

 
Ultima modifica da un moderatore:
Alla fine non esiste uno stupido o un intelligente, solo una persona che sa ed una che fa. Raramente queste due persone coincidono
O ma tu eri quello del saloon! E t'han fatto pure blu 'tacci tua :asd:
No sono mod di un'altra sezione (comics), no playstation :none:

 
No sono mod di un'altra sezione (comics), no playstation :none:
Buon intenditor di comics doveva pefforza esser blu :asd:

Vedo che te la passi come me in grandi linee. Concordo con la tua osservazione sugli animali di casa seppur ormai io non sopporto neanche loro

 
Buon intenditor di comics doveva pefforza esser blu :asd:
Vedo che te la passi come me in grandi linee. Concordo con la tua osservazione sugli animali di casa seppur ormai io non sopporto neanche loro
Il mio cane (che poi non è nemmeno mio, ma di mia madre) scappa sempre quando mi vede. Direte ''eh perchè sei cattivo e lo hai picchiato'' ma non è vero, perchè altri cani vengono vicino a me senza problemi. E non è vero nemmeno che i cani ''sentono'' le persone malvagie stile sesto senso, perchè questo cane fa le feste a persone che conosco e sono veramente schifose e viscide, quindi sfatiamo questo mito :morris82:

Fottuto cane malefico, quando non c'è mia madre viene il ********, leccaculo di *****

 
Mi avete spiazzato, non sono l'unica brutta persona :rickds:Ho pure la canzone adatta, quando l'ho sentita mi ci sono ritrovato molto






Non é questione di paragonare il cane agli uomini, ma il sentimento che ti trasmette quell essere vivente é di una purezza intangibile, ma che io sento di aver toccato. un sentimento forte tanto che é difficile catalogarlo in qualcosa che noi conosciamo, ma che crea un legame perpetuo e unico.

Ma il senso del mio discorso era ben altro comunque, non volevo raccontare una storia, ma condividere un insegnamento.

Come dice Walter White :"se il mondo é un gran ********, tu colpiscilo ancora più forte". Serve reagire finché siamo qui, non pensare o rimuginare sulla nostra depressione esistenziale perché, quest ultima, é solo un momento di passaggio che si presenta tra un ricordo e L altro della vita, ma non é una reale condizione. É qualcosa che decidiamo noi di vivere, ma non é realmente presente, dato che si tirano le somme sulla base di cosa? Aspettative?

I primi che vogliono essere in questa condizione siete voi ve L assicuro, pensate che conosco ragazzi e ragazze che litigano con il proprio partner per viverla, quasi come una droga, pensando che ne so di sentirsi più vivi...eppure i momenti in cui mi sento più vivo sono quelli in cui la mia mente é senza pensieri, durante un immersione, durante un rapporto sessuale, mentre per assurdo cercavo il mio cane tra le campagne.

É un concetto complicato, ma mi ha cambiato dentro...anche perché rimuginare quest anno, ora come ora, sarebbe devastante e sono certo che chi ho perso non vorrebbe questo per me e per i miei cari.

 
Non é questione di paragonare il cane agli uomini, ma il sentimento che ti trasmette quell essere vivente é di una purezza intangibile, ma che io sento di aver toccato. un sentimento forte tanto che é difficile catalogarlo in qualcosa che noi conosciamo, ma che crea un legame perpetuo e unico. Ma il senso del mio discorso era ben altro comunque, non volevo raccontare una storia, ma condividere un insegnamento.

Come dice Walter White :"se il mondo é un gran ********, tu colpiscilo ancora più forte". Serve reagire finché siamo qui, non pensare o rimuginare sulla nostra depressione esistenziale perché, quest ultima, é solo un momento di passaggio che si presenta tra un ricordo e L altro della vita, ma non é una reale condizione. É qualcosa che decidiamo noi di vivere, ma non é realmente presente, dato che si tirano le somme sulla base di cosa? Aspettative?

I primi che vogliono essere in questa condizione siete voi ve L assicuro, pensate che conosco ragazzi e ragazze che litigano con il proprio partner per viverla, quasi come una droga, pensando che ne so di sentirsi più vivi...eppure i momenti in cui mi sento più vivo sono quelli in cui la mia mente é senza pensieri, durante un immersione, durante un rapporto sessuale, mentre per assurdo cercavo il mio cane tra le campagne.

É un concetto complicato, ma mi ha cambiato dentro...anche perché rimuginare quest anno, ora come ora, sarebbe devastante e sono certo che chi ho perso non vorrebbe questo per me e per i miei cari.
Ma voi dici pure a me? Io mi sento vivo quando stanno tutti zitti, la notte, il mondo intero, gli animali, gli uccelli, la fidanzata, la nonna, le piante, l'acqua, la galassia, e mi leggo un bel libro in santa pace :rickds:

 
Ma voi dici pure a me? Io mi sento vivo quando stanno tutti zitti, la notte, il mondo intero, gli animali, gli uccelli, la fidanzata, la nonna, le piante, l'acqua, la galassia, e mi leggo un bel libro in santa pace :rickds:
No, sinceramente non mi riferisco a te Ryo...tu sai che vuoi e non mi sembra che ci stai troppo a pensare. In un modo o nell'altro il "non ho il tempo" che hai scritto all'inizio riassume bene il concetto dell'andare oltre e superare la depressione derivante dai confronti.

Ti ho citato più che altro per il cane :asd: pensa che per ironia della sorte il mio pastore maremmano si chiamava Argo, come il cane di Ulisse, solo che ci siamo invertiti i ruoli...

 
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