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Ho terminato The subterraneans (1958) di Jack Kerouac. Allora: è bello. Però ecco la tira un po' troppo per le lunghe, ritorna troppo spesso sulle stesse situazioni o concetti, e anche le immagini che usa finiscono col ripetersi fin quasi a perdere fascino. La storia d'amore (chiamiamola così) vive del ritratto di lei Mardou, davvero molto intenso. Lui ci si è proprio dissanguato in questo libro. Lo stile libero di Kerouac è qui a briglia sciolta, richiede un po' per immergersi in esso e lasciarsi trasportare, per cui sconsiglio di leggerlo in sessioni brevi. Concludendo, diciamo che ha confermato i miei timori nell'approfondire l'autore dopo il magnifico, magnifico On the road, ovvero che avesse già detto tutto o quasi. Per questo mi fermo momentaneamente qui, casomai riprenderò con The Dharma bums ma solo molto più in là nel tempo.
Norwegian wood l'ho letto e te lo consiglio, è molto giapponese (leggi: esasperato) ma sa infondere un gran bel mood innamorato e malinconico. La ragazza dello Sputnik se lo consigli lo metto in lista, ce l'ho già in casa come altri fra cui il 19Q4 indicato da Papa Demilol (che però mi spaventa un po' per la lunghezza). //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Norwegian wood l'ho letto e te lo consiglio, è molto giapponese (leggi: esasperato) ma sa infondere un gran bel mood innamorato e malinconico. La ragazza dello Sputnik se lo consigli lo metto in lista, ce l'ho già in casa come altri fra cui il 19Q4 indicato da Papa Demilol (che però mi spaventa un po' per la lunghezza). //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
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