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Mentre morivo, William Faulkner

a dire il vero l'ho finito un paio di giorni fa ma non mi sono espresso perché non sapevo bene che dire. e tutt'ora non mi è ben chiaro.

è allucinante. è allucinante il modo in cui i personaggi si fondono in un pantano sporchissimo eppure così squisito proprio perché impreciso e onirico. è allucinante lo stile, che utilizza la tecnica del flusso di coscienza e mischia elegiaco e crudo (ma che genialata è? bellissimo). è allucinante la consapevolezza di distruzione e morte che permea l'opera fin dalla prima pagina, anzi fin dal titolo, e si mantiene sempre viva in un viaggio verso l'oscurità e la decadenza. insieme grottesco ed esplicito e anche estremamente profondo ed elegante. insomma:

ogni tanto va detto, è un incredibile capolavoro.
 
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letto nemico, amico, amante... di alice munro. buona raccolta di racconti, anche se con una certa insistenza nei temi che porta avanti. bene o male tutte storie sommesse di tentativi di riscatto personale, fuga dal quotidiano, anche solo per un minimo gesto che possa momentaneamente cambiare l'ordine delle cose.

al di là del nobel fatico, almeno con questa raccolta, a capire le lodi e gli accostamenti fatta su questa autrice (tra i vari, tirati in ballo tolstoj e cechov...).

una lettura comunque piacevole.

Mentre morivo, William Faulkner
a dire il vero l'ho finito un paio di giorni fa ma non mi sono espresso perché non sapevo bene che dire. e tutt'ora non mi è ben chiaro.

è allucinante. è allucinante il modo in cui i personaggi si fondono in un pantano sporchissimo eppure così squisito proprio perché impreciso e onirico. è allucinante lo stile, che utilizza la tecnica del flusso di coscienza e mischia elegiaco e crudo (ma che genialata è? bellissimo). è allucinante la consapevolezza di distruzione e morte che permea l'opera fin dalla prima pagina, anzi fin dal titolo, e si mantiene sempre viva in un viaggio verso l'oscurità e la decadenza. insieme grottesco ed esplicito e anche estremamente profondo ed elegante. insomma:
tutto verissimo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
Mjortvyje duši (Le anime morte) – Nikolaj Vasil'evič Gogol', 1842. Capolavoro, la scrittura di Gogol' è genio assoluto. In tutto il libro succede poco o nulla eppure si è conquistati da ogni dettaglio, che per quanto apparentemente insignificante viene arricchito fino a trasformarlo in una finestra aperta sulla Russia del tempo e sulla natura umana. Gogol' ha un'attenzione per le piccole cose umane che ha del commovente, e si rimane stupefatti dalla semplicità con cui unisce comicità ed amarezza, leggerezza e pregnanza di significato, didascalismo e sottigliezza, e per come racconta il mondo attraverso le quotidiane banalità. Parliamo di uno che caratterizza pure i cavalli e le valigie, non so se mi spiego. Le riflessioni conclusive riassumono perfettamente ciò che ho amato di quest'opera, a conferma di quanto precisamente Gogol' sia riuscito a soddisfare ogni suo singolo obiettivo, per quanto ambizioso. Perfetto in ogni senso, sorprendente e miracolosamente equilibrato. Vorrei scrivere molto di più ma sinceramente la voglia non è tanta e comunque finirei per dire banalità non all'altezza, un pezzo di letteratura così va semplicemente letto e assaporato parola per parola.

Ora, quanto detto vale per il primo libro de Le anime morte. Perché forse ha poco senso anche solo commentare il secondo: Gogol' diede fuoco al manoscritto originale, e a noi sono pervenute solo la parte iniziale, pure lacunosa in alcuni passaggi, e un brano situato in prossimità del finale. Fin da subito si avverte che c'è qualcosa che non va: la scrittura è sempre magnifica ma è come se non ci fosse più lo stesso interesse per la vicenda di Cìcikov e i personaggi che vi prendono parte, la narrazione si fa monotona, quasi meccanica, ed emerge sempre più una retorica patriottica e moralistica che si fa insostenibile nel patetico finale. Quanto si è scritto sulla follia dell'autore è tristemente palpabile nella progressiva degenerazione di questo secondo libro. Oserei dire che è una lettura evitabile, se non altro per il fatto che guasta un po' il ricordo dello splendore del primo libro.

 
Mentre morivo, William Faulkner
a dire il vero l'ho finito un paio di giorni fa ma non mi sono espresso perché non sapevo bene che dire. e tutt'ora non mi è ben chiaro.

è allucinante. è allucinante il modo in cui i personaggi si fondono in un pantano sporchissimo eppure così squisito proprio perché impreciso e onirico. è allucinante lo stile, che utilizza la tecnica del flusso di coscienza e mischia elegiaco e crudo (ma che genialata è? bellissimo). è allucinante la consapevolezza di distruzione e morte che permea l'opera fin dalla prima pagina, anzi fin dal titolo, e si mantiene sempre viva in un viaggio verso l'oscurità e la decadenza. insieme grottesco ed esplicito e anche estremamente profondo ed elegante. insomma:
//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif amen

Iniziassero a insegnare Faulkner, Hemingway, Fante e Bukowski e in generale gli scrittori del novecento americano a scuola. Il numero dei lettori in Italia sarebbe certamente più alto:sisi:

 
Mjortvyje duši (Le anime morte) – Nikolaj Vasil'evič Gogol', 1842. Capolavoro, la scrittura di Gogol' è genio assoluto. In tutto il libro succede poco o nulla eppure si è conquistati da ogni dettaglio, che per quanto apparentemente insignificante viene arricchito fino a trasformarlo in una finestra aperta sulla Russia del tempo e sulla natura umana. Gogol' ha un'attenzione per le piccole cose umane che ha del commovente, e si rimane stupefatti dalla semplicità con cui unisce comicità ed amarezza, leggerezza e pregnanza di significato, didascalismo e sottigliezza, e per come racconta il mondo attraverso le quotidiane banalità. Parliamo di uno che caratterizza pure i cavalli e le valigie, non so se mi spiego. Le riflessioni conclusive riassumono perfettamente ciò che ho amato di quest'opera, a conferma di quanto precisamente Gogol' sia riuscito a soddisfare ogni suo singolo obiettivo, per quanto ambizioso. Perfetto in ogni senso, sorprendente e miracolosamente equilibrato. Vorrei scrivere molto di più ma sinceramente la voglia non è tanta e comunque finirei per dire banalità non all'altezza, un pezzo di letteratura così va semplicemente letto e assaporato parola per parola.Ora, quanto detto vale per il primo libro de Le anime morte. Perché forse ha poco senso anche solo commentare il secondo: Gogol' diede fuoco al manoscritto originale, e a noi sono pervenute solo la parte iniziale, pure lacunosa in alcuni passaggi, e un brano situato in prossimità del finale. Fin da subito si avverte che c'è qualcosa che non va: la scrittura è sempre magnifica ma è come se non ci fosse più lo stesso interesse per la vicenda di Cìcikov e i personaggi che vi prendono parte, la narrazione si fa monotona, quasi meccanica, ed emerge sempre più una retorica patriottica e moralistica che si fa insostenibile nel patetico finale. Quanto si è scritto sulla follia dell'autore è tristemente palpabile nella progressiva degenerazione di questo secondo libro. Oserei dire che è una lettura evitabile, se non altro per il fatto che guasta un po' il ricordo dello splendore del primo libro.
gran bel commento. curiosissimo di leggerlo, in generale di approfondire Gogol'. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif in che edizione lo hai letto?

 
gran bel commento. curiosissimo di leggerlo, in generale di approfondire Gogol'. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif in che edizione lo hai letto?
Garzanti 1988. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Dopo due libri di Kerouac consecutivi (soprattutto The Subterraneans) la prosa cristallina di Gogol' non mi sambrava vera. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

P.S.: Tutti dentro per gli Oscar! :hype:

 
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Bene, quindi vista la particolarità di Murakami direi che vado sul sicuro leggendo 1Q84 evitando di spendere soldi.

Lo farò sicuramente, ultimamente divoro film e libri ogni giorno //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Dai ragazzi, datemi qualche consiglio però. Le idee sono poche, non so cosa potrei ordinare.

Di Deaver c'è la serie di libri con Lincoln Rhyme come protagonista. Il primo dovrebbe essere "Il collezionista di Ossa" che ho recentemente visto. Nel complesso mi è piaciuto, ma non sono invogliato a leggere il libro conoscendo già la storia. Il seguito dovrebbe essere "Lo Scheletro che Balla". Qualcuno l'ha letto?

Un altro autore che mi piacerebbe approfondire è Donato Carrisi. Ho letto "Il Suggeritore" e l'ho apprezzato. Il sequel (o prequel, viene definito in entrambi i modi) è "L'ipotesi del male". Che ne pensate?
Allora come thriller ti consiglierei di provare Tu sei il male di Roberto Costantini, primo capitolo della trilogia del male con protagonista il commissario Balistreri (lo trovi a 9.90 euro, un affare).

Di Deaver il migliore del ciclo di Rhyme è La sedia vuota. Ma Lo scheletro che balla è molto buono, ma meglio Costantini o Winslow (vedi sotto).

Se vuoi invece un thriller straniero ti consiglio Il potere del cane di don Winslow.

Di Murakami parti da Norwegian Wood, quello è il suo capolavoro.

Se vuoi qualcosa da aggiungere al tuo ordine di libri, non necessariamente thriller, ti posso dire che tra i libri che ho letto ultimamente, i migliori sono (e per migliori intendo capolavori): Un amore di Dino Buzzati, Schiavo d'amore di William Somerset Maugham e Il commesso di Robert Malamud.

 
Letto Addio alle armi di Hemingway, è il terzo romanzo suo che leggo, e non rientra tra i miei preferiti. Questo non significa sia brutto, anzi, qui più che altrove la sua prosa asciutta trova una linea di comunione con i diari di guerra dell'epoca. Ciò che non mi ha convinto è la storia in sè. Se non avesse appunto avuto uno stile così buono avrei difficilmente digerito questa storia d'amore minata dalla guerra:sisi:
Quello è stato il suo primo libro che ho letto e devo dire che non mi è dispiaciuto, sopratutto la parte finale è molto emotiva. Tuttavia ho letto molti commenti come il tuo e allora pongo una domanda sia a te che ad altri:

Quale altro libro di Hemingway mi consigliate di leggere ?

 
Quello è stato il suo primo libro che ho letto e devo dire che non mi è dispiaciuto, sopratutto la parte finale è molto emotiva. Tuttavia ho letto molti commenti come il tuo e allora pongo una domanda sia a te che ad altri:
Quale altro libro di Hemingway mi consigliate di leggere ?
Gli altri suoi che ho letto sono Il vecchio e il mare e Fiesta.

Personalmente ho amato Fiesta, (anche se dal punto di vista tecnico forse l'altro gli è superiore) una delle migliori testimonianze della "Generazione perduta":sisi:

 
L'ipotesi del male mi è piaciuto e svela qualcosa in più su Mila Vasquez quindi te lo consiglio sicuramente.
Mia sorella mi ha riferito che lo abbiamo già sul Kobo. Soldi risparmiati, bene così //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/laugh.png

Allora come thriller ti consiglierei di provare Tu sei il male di Roberto Costantini, primo capitolo della trilogia del male con protagonista il commissario Balistreri (lo trovi a 9.90 euro, un affare).
Di Deaver il migliore del ciclo di Rhyme è La sedia vuota. Ma Lo scheletro che balla è molto buono, ma meglio Costantini o Winslow (vedi sotto).

Se vuoi invece un thriller straniero ti consiglio Il potere del cane di don Winslow.

Di Murakami parti da Norwegian Wood, quello è il suo capolavoro.

Se vuoi qualcosa da aggiungere al tuo ordine di libri, non necessariamente thriller, ti posso dire che tra i libri che ho letto ultimamente, i migliori sono (e per migliori intendo capolavori): Un amore di Dino Buzzati, Schiavo d'amore di William Somerset Maugham e Il commesso di Robert Malamud.
Grazie mille. Tra questi per il momento ho preso Norwegian Wood che mi intriga molto, Lo Scheletro che Balla, La Sedia Vuota e Tu Sei il Male.

Ho da poco iniziato L'Ombra dello Scorpione di King e mi sta prendendo molto e a seguire ho pronto La Convocazione di John Grisham. Direi che per due mesetti starò benissimo così //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
Finalmente sono riuscito a terminare la lettura del Buon soldato Sc'vèik di Jaroslav Hašek //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif un grandioso personaggio per una grandiosa satira nei confronti del mondo militare della prima guerra mondiale. Tra mille peripezie per le campagne e le ferrovie dell'Impero Austro-Ungarico (Boemia e Polonia) il protagonista non disdegna gloriosi racconti in cui professa burle per qualunque ascoltatore. Non è una lettura facile, non tanto per lo stile dell'autore, quanto per i contenuti. Si tratta infatti di una raccolta incompiuta che sfocia in un labirinto di episodi assurdi e quasi ripetitivi. Però la caratterizzazione del protagonista è talmente tanto riuscita e simpatica che mi ha strappato grasse risate più di una volta. Peccato per il finale, ci sono rimasto davvero male (non vi dico niente, perché altrimenti non acquistereste il libro :mah:)...

 
letto dall'altra sponda di aleksandr herzen. serie di pensieri e argomentazioni nati da una profonda sfiducia politica, e a tratti umana, a seguita dei fallimenti delle rivoluzioni del '48. lo sguardo di herzen è ovviamente radicale e disincantato ma mai univoco, e tanto sono appassionati e quasi spietati i suoi saggi, tanto sono equilibrati i suoi dialoghi. ogni argomentazione viene passata al setaccio da entrambe le parti, e il risultato non è necessariamente sbilanciato come si potrebbe pensare.

una lettura tanto interessante quanto desolante, sarebbe facile estrapolare interi passaggi, privarli giusto di quei due o tre riferimenti storici e geografici e ottenere argomentazioni e critiche applicabili con paurosa aderenza alla situazione contemporanea.

ma anche evitando di scadere nella facile retorica (cosa che probabilmente lo avrebbe profondamente disgustato), ciò che resta è un libro denso, in grado di essere interessante, e con forza, ancora oggi, e scritto con lucidità e uno stile che ammetto non mi sarei aspettato leggendo una raccolta di saggi di stampo politico e filosofic, estremamente piacevole.

 
letto dall'altra sponda di aleksandr herzen. serie di pensieri e argomentazioni nati da una profonda sfiducia politica, e a tratti umana, a seguita dei fallimenti delle rivoluzioni del '48. lo sguardo di herzen è ovviamente radicale e disincantato ma mai univoco, e tanto sono appassionati e quasi spietati i suoi saggi, tanto sono equilibrati i suoi dialoghi. ogni argomentazione viene passata al setaccio da entrambe le parti, e il risultato non è necessariamente sbilanciato come si potrebbe pensare.una lettura tanto interessante quanto desolante, sarebbe facile estrapolare interi passaggi, privarli giusto di quei due o tre riferimenti storici e geografici e ottenere argomentazioni e critiche applicabili con paurosa aderenza alla situazione contemporanea.

ma anche evitando di scadere nella facile retorica (cosa che probabilmente lo avrebbe profondamente disgustato), ciò che resta è un libro denso, in grado di essere interessante, e con forza, ancora oggi, e scritto con lucidità e uno stile che ammetto non mi sarei aspettato leggendo una raccolta di saggi di stampo politico e filosofic, estremamente piacevole.
veramente molto molto interessante!

Iniziato ieri Guerra e Pace... passerà un bel pò prima che vi posti la recensione:rickds:
aggiornaci pian piano su come va che personalmente sono molto curioso e mi interesserebbe seguire gli sviluppi. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif primo Tolstoj?

 
La macchia umana, Philip Roth

mmh. l'autore è interessante e il libro è scritto molto bene, eppure non è mai riuscito a catturarmi granché. forse è più colpa della trama in sé, perché anche i personaggi sono interessanti.

 
La macchia umana, Philip Roth
mmh. l'autore è interessante e il libro è scritto molto bene, eppure non è mai riuscito a catturarmi granché. forse è più colpa della trama in sé, perché anche i personaggi sono interessanti.
Hai semplicemente scelto uno dei meno belli di Roth per me. Ce ne sono alcuni che non sono dei capolavori, di più.

 
Hai semplicemente scelto uno dei meno belli di Roth per me. Ce ne sono alcuni che non sono dei capolavori, di più.
quali mi consigli? pensavo di continuare con Pastorale americana, che dovrebbe essere anche uno dei primi. :unsisi: comunque leggendo un po' in giro La macchia umana è ritenuto il suo "capolavoro assoluto" da molti, e questo mi aveva scoraggiato un po'.

 
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quali mi consigli? pensavo di continuare con Pastorale americana, che dovrebbe essere anche uno dei primi. :unsisi: comunque leggendo un po' in giro La macchia umana è ritenuto il suo "capolavoro assoluto" da molti, e questo mi aveva scoraggiato un po'.
Ma che capolavoro assoluto //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

De gustibus eh...

Guarda per me forse il suo migliore è Il teatro di Sabbath che ha vinto il National Book Award

Poi a pari merito direi: La mia vita da uomo, Il professore di desiderio, Ho sposato un comunista, Patrimonio, Quando lei era buona, Nemesi e L'umiliazione.

Poi il resto.

Pastorale Americana è molto bello, però i sopracitati per me gli sono superiori.

Onestamente se dovessi consigliarti un romanzo per iniziare Roth direi La mia vita da uomo. Quindi o questo o Il teatro di Sabbath.

Mi raccomando non abbandonare Roth dopo questo tentativo perché stiamo parlando di uno dei più grandi scrittori viventi.

 
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