L'angolo del lettore acquisti recenti, commenti e consigli

Pubblicità
Qualcosa di distopico? Ho letto Hunger Games e Orwell non mi interessa, stavo pensando a Brave New World .
Inviato dal mio Nexus 5 utilizzando Tapatalk


Sinceramente non capisco come non ti possa interessare 1984 di Orwell se sei interessato alle dystopian novels comunque Brave New World é un buon libro (forse un po' sopravvalutato?) poi ci sarebbe Fahrenheit 451 di Bradbury, poi anche se solitamente non sono segnati come liri distopico, ma di fantascienza, ti consiglierei Un oscuro scrutare e Scorrete lacrime, disse il poliziotto entrambe di P. Dick //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

Poi sicuramente ci sará anche altro ( e probabilmente avrò anche letto qualcos'altro, ma non me ne ricordo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif)

 
Ultima modifica da un moderatore:
Sinceramente non capisco come non ti possa interessare 1984 di Orwell se sei interessato alle dystopian novels comunque Brave New World é un buon libro (forse un po' sopravvalutato?) poi ci sarebbe Fahrenheit 451 di Bradbury, poi anche se solitamente non sono segnati come liri distopico, ma di fantascienza, ti consiglierei Un oscuro scrutare e Scorrete lacrime, disse il poliziotto entrambe di P. Dick //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
Poi sicuramente ci sará anche altro ( e probabilmente avrò anche letto qualcos'altro, ma non me ne ricordo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif)
quando si parla di romanzi distopici quello di huxley è sicuramente l'ultimo che merita di essere definito come sopravvalutato //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif io poi ci infilerei dentro anche noi di zamjatin, che mi manca ma viene citato praticamente sempre quando si parla di distopia

 
quando si parla di romanzi distopici quello di huxley è sicuramente l'ultimo che merita di essere definito come sopravvalutato //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif io poi ci infilerei dentro anche noi di zamjatin, che mi manca ma viene citato praticamente sempre quando si parla di distopia

La prima parte (la visita della fabbrica) mi é piaciuta, il resto mi é sembrato una riproposizione del mito del buon selvaggio di Rousseau //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
La prima parte (la visita della fabbrica) mi é piaciuta, il resto mi é sembrato una riproposizione del mito del buon selvaggio di Rousseau //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
giusto che ti sia sembrato, perché è così //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif ma secondo me sta anche in questo parte dell'efficacia del finale del romanzo. l'idea del buon selvaggio ha dominato non poco le discussioni intellettuali sulla civiltà, e il suo annichilimento è lo scacco perfetto della società distopica creata da huxley.

io intanto ho letto gli indifferenti di moravia. il quadro delineato è desolante, tragicamente grottesco o grottescamente tragico. una classe media totalmente preda delle proprie insicurezze e ipocrisie. vediamo michele arrancare e venire sommerso da un'indifferenza che ormai si è presa totalmente controllo di lui, e carla aggrapparsi a ogni appiglio, non importa quanto degradante e sconveniente, pur di fuggire da una realtà che non le offre nulla.

forse dallo stile un po' zoppicante (in particolare nel volere sondare i pensieri dei personaggi) ma dall'innegabile impatto.

la vita agra di bianciardi, che . la disillusione di un intellettuale di provincia di fronte alla soverchiante macchina del progresso, il boom economico italiano e l'esaurirsi delle già allora ben poco sentite spinte rivoluzionarie. difficile non rivedersi in questo protagonista/autore, nei suoi pensieri, nelle sue convinzioni, e riconoscersi con amarezza nel cittadino finale che non riesce più ad estraniarsi da quel mondo che tanto lo disgusta.

bianciardi è stato in grado di fare un'ottima analisi sociale, acuta, consapevole e spesso ironica.

finisce immediatamente tra i libri della vita per me.

 
giusto che ti sia sembrato, perché è così //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif ma secondo me sta anche in questo parte dell'efficacia del finale del romanzo. l'idea del buon selvaggio ha dominato non poco le discussioni intellettuali sulla civiltà, e il suo annichilimento è lo scacco perfetto della società distopica creata da huxley.

io intanto ho letto gli indifferenti di moravia. il quadro delineato è desolante, tragicamente grottesco o grottescamente tragico. una classe media totalmente preda delle proprie insicurezze e ipocrisie. vediamo michele arrancare e venire sommerso da un'indifferenza che ormai si è presa totalmente controllo di lui, e carla aggrapparsi a ogni appiglio, non importa quanto degradante e sconveniente, pur di fuggire da una realtà che non le offre nulla.

forse dallo stile un po' zoppicante (in particolare nel volere sondare i pensieri dei personaggi) ma dall'innegabile impatto.

la vita agra di bianciardi, che . la disillusione di un intellettuale di provincia di fronte alla soverchiante macchina del progresso, il boom economico italiano e l'esaurirsi delle già allora ben poco sentite spinte rivoluzionarie. difficile non rivedersi in questo protagonista/autore, nei suoi pensieri, nelle sue convinzioni, e riconoscersi con amarezza nel cittadino finale che non riesce più ad estraniarsi da quel mondo che tanto lo disgusta.

bianciardi è stato in grado di fare un'ottima analisi sociale, acuta, consapevole e spesso ironica.

finisce immediatamente tra i libri della vita per me.
Ecco, a me l'idea non ha colpito poi molto, ne capisco la validità, ma mi sembra vecchia :morristend: Poi ho sempre visto 1984 come più attuale, più "profetico" se mi passi il termine //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Poi vabbé, sono anche un fan di Orwel e associo quel libro ad un periodo particolarmente felice della mia vita, probabilmente è anche per quello che ci sono rimasto così affezionato //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

Invece sono totalmente d'accordo su Bianciardi. La vita agra è un grandissimo libro, la sconfitta del protagonista nel vedersi ormai omologato nella società e quella che proviamo tutti //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
Appena finito di leggere (proprio ora davvero :rickds:) "L'oceano in fondo al sentiero" di Neil Gaiman e mi sento di consigliarlo a tutti davvero ben strutturato, molto scorrevole tanto che quasi non ci si accorge di essere arrivati alla fine.

In generale vi consiglio tutti i libri di Gaiman :cat:.

 
ieri sera ho finito La nausea di Sartre. tanto affascinante quanto complesso, la sensazione è che comprenderlo del tutto sia decisamente fuori dalle mie capacità ma probabilmente è un problema fino a un certo punto: esattamente là dove non arrivava la ragione arrivava la mera sensazione, costante, che fosse di assoluta nausea e grigiore, dispersa in vie e squallidi locali e impersonificata da squallide figure, o di turpitudine, data dall'ultima trentina di pagine e dagli assurdi climax sparsi qua e là.

la splendida prosa mi ha convinto ad approfondire l'autore, probabilmente leggerò la raccolta di racconti "Il muro".

 
Ultima modifica da un moderatore:
Rgazzi cosa mi sapete dire del libro Fuga da IA?
24682590.jpg
Vale la lettura?
Mai visto //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif comunque non sono tipo da giudicare un libro dalla semplice copertina, ma una cosa del genere non mi attirerebbe manco tra cent'anni //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif poi nulla vieta che si tratti di un'opera valida :unsisi:

 
Mai visto //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif comunque non sono tipo da giudicare un libro dalla semplice copertina, ma una cosa del genere non mi attirerebbe manco tra cent'anni //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif poi nulla vieta che si tratti di un'opera valida :unsisi:
Neanche io comprerei mai un libro di sapkowski vedendo la copertina //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
Ultima modifica da un moderatore:
Neanche io comprerei mai un libro di sapkowski vedendo la copertina //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Chissà per quale arcano motivo hai deciso di rivelare un tale misfatto proprio in questo thread :rickds:

 
Letto "Soffocare" di Palahniuk in 3 giorni.

Stupendo, c'è di tutto dentro, il narrare e la gestione in generale di capitoli ed eventi è invidiabile, davvero.

Una lettura leggera, divertente, che allo stesso tempo non priva di spunti interessanti per riflessioni ben più grandi. Penso che leggerò molto presto qualcos altro dell'autore. Voi cosa consigliate?

 
Letto "Soffocare" di Palahniuk in 3 giorni. Stupendo, c'è di tutto dentro, il narrare e la gestione in generale di capitoli ed eventi è invidiabile, davvero.

Una lettura leggera, divertente, che allo stesso tempo non priva di spunti interessanti per riflessioni ben più grandi. Penso che leggerò molto presto qualcos altro dell'autore. Voi cosa consigliate?
grande! non posso che rimandarti al topic ufficiale sull'autore, lì puoi trovare info ed essere sicuro di ricevere più risposte //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/laugh.png

dal canto mio non posso che consigliarti Fight club, caratterizzato sempre da quello stile che hai appena adorato ma più visionario, meno esplicito dal punto di vista sessuale ma più pungente per quanto riguarda la critica della società. personalmente l'ho apprezzato ancora di più ed è nella mia top-5 assoluta, non so se perché influenzato dalla pellicola (cha avevo già visto e che porto nel cuore) //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
Ultima modifica da un moderatore:
Qualcuno sa consigliarmi romanzi storici con ambientazione nel Giappone feudale (o anche di epoche precedenti) e l'antica Cina?

Senza alcuna componente fantasy

 
Operette Morali di Leopardi : semplicemente tra i libri più belli che abbia mai letto. Leopardi tramite brani e dialoghi esprime tutta la sua poetica e si possono riscontrare anche le basi del suo sistema filosofico. Ovviamente a farla da padrone è la sua visione pessimistica. L'infelicità in cui versa l'uomo per tutta la durata della sua vita. L'evoluzione della concenzione della Natura, da benigna a creatrice di tutti i disagi. Si potrebbero scrivere pagine su pagine. Posso solo consigliare a chi non lo ha letto di recuperare il prima possibile.

 
Finito Yoshe Kalb, primo romanzo di Israel J. Singer. Il libro tratta la storia di Yoshe Kalb (Nahum) che da solo porterà scompiglio nella comunità ebraica della galizia, dell'Austria, della Polonia e della Russia. Nella sua storia di uomo errante, emarginato non si può faticare a vedere tutto il popolo di Israele, senza una vera patria e oppresso ormai da una religione che si fa quasi superstizione, dove la corruzione, la lussuria dilaga anche nei luoghi più sacri e nelle corti dei rabbini, e il tutto si conclude in un finale in certo senso ironico, quasi grottesco.

Davvero un ottimo libro che sottolinea la bravura dell'autore nel creare queste opere corali, mettendo in luci tutte le ombre del popolo ebraico, con la loro fede, le usanze e contraddizioni. Consigliato //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

Ora inizio Le tre stimmate di Palmer Eldritch di Dick.

 
Ultima modifica da un moderatore:
conclusa la lettura di Guida galattica per gli autostoppisti di Adams, del breve racconto Il naso di Gogol' e de Il visconte dimezzato, di Calvino.

Guida galattica: ironico, fresco, a tratti seriamente geniale. diciamo che si perde un po' in quei frangenti durante i quali punta a una narrazione più "sobria"... che comunque durano poco, perché l'entrata in scena di robot o esseri stranissimi, di risposte alle domande più importanti dell'esistenza, di esilarante no-sense e di esilaranti allegorie è decisamente costante, e spassosissima.

Il naso: non mi ha convinto. vuole essere un racconto grottesco e un racconto ironico allo stesso momento, ma non mi ha colpito né come uno né come l'altro. l'idea di fondo però è geniale.

in questi giorni dovrei leggere Il cappotto, vedremo come va.

Il visconte dimezzato: 90 pagine di pura arte e di bellezza letteraria. un Calvino tanto semplice quanto bello.

 
roba se non ti piace nemmeno il cappotto va a finire male //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif
non riuscirai a influenzarmi così //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif

 
non riuscirai a influenzarmi così //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif
eeeeh sul naso posso anche passarci sopra (su un primo momento concordo sul fatto che non colpisce più di tanto, anche se secondo me va giusto tenuto presente come fosse più collegato ai racconti popolari e fantastici con cui gogol' aveva iniziato (e se ti capita di mettere le mani su le veglie alla fattoria presso dik'anka una lettura, giusta per curiosità, fossi in te la farei) e personalmente l'ho rivalutato retroattivamente vedendone l'influenza che ebbe su uno scrittore come cechov), ma il cappotto è proprio l'inizio di tutto //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif tanto che lo si cita sempre: "siamo tutti usciti dal cappotto di gogol'", dirà dostoevskij. sapendo quindi quanto c'è in ballo, buona lettura //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif

 
Pubblicità
Pubblicità
Indietro
Top