Rubrica Mai giudicare un gioco dalla copertina...

  • Autore discussione Autore discussione Geddoe
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Porca vacca! Mi hai fatto tornare in mente che lo guardavo a 4-5 anni con mia madre (alternato a Candy Candy perché piaceva a lei ma alla fine anche a me)... bei tempi quando c'era il pensiero che i cartoni fossero tutti e solo per bambini :asd:
Oggi non so quante mamme lo farebbero vedere a un infante :lol2:

Chiudo OT.

Il gioco invece non me lo ricordo proprio, probabilmente per la copertina anonima.
Temo che gli infanti, a cui viene concesso di guardare il cellulare, vedano cose altrettanto discutibili.
 
Prego?

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Drev : il battitore nella copertina del gioco di Baseball sembra Clinton :rickds:

ICO: gioco bellissimo con cover bruttissima. :eee:
 
Sapete perché queste copertine sono così orrende?

Forse c'è una spiegazione dietro.
Ho trovato qualcosa di interessante, in un'intervista rara di Tom duBois, su una rivista francese, chi è Tom duBois?
Era una illustratore, principlamente lavorò con Konami e altre grosse softcompany nipponiche, e il mio interesse alla sua intervista, fu dovuto al fatto che per qualche gioco, illustrò anche Castlevania.
Nella fattispecie, realizzò la copertina di SCIV, considerata da molti fan, una delle migliori (anche se io amo quella NTSC-JAP)

Tom spiegò come funzionava all'epoca, la faccenda delle copertine.
La comunicazione con i giapponesi (anni 90 ma pure anni 80) avveniva quasi sempre tramite fax, i giapponesi usavano scrivere le loro richieste per una cover, in maniera piuttosto sbrigativa, non c'era infatti nessuna figura di intermediazione, tra loro e l'artista.
Questo avveniva perché ai giapponesi interessava relativamente poco nel processo produttivo del gioco in USA oppure Europa. Non si curavano di come il gioco sarebbe stato rappresentato per il mercato estero, e spesso tutto era lasciato alle divisioni locali, per esempio Nintendo America.
Konami USA non esisteva all'epoca, quindi Tom non comunicava ancora con Ultra Game in Nord America o altre compagnie federate con Konami, ma comunicava direttamente con la casa madre, ovvero Konami Tokyo.
Sul suo fax arrivava una specie di "sintesi" o "sunto" all'artista di cosa c'era nella cover japponese, in modo da non illustrare un pomodoro in un gioco pieno di carote, insomma.
DuBois ricorda che il fax che gli arrivò da Konami sostanzialmente diceva "guerriero con frusta, mostri, scheletri, logo Super Castlevania IV" e poco altro. Immaginate quindi la difficoltà di elaborare il tutto, senza alcun riferimento grafico, di posa, estetico, di stile, oppure meramente estetico, e poi mandare una copia del disegno, tramite fax, in b/n, ricevere una risposta in tempi celeri, magari con modifiche, era un metodo penoso, lungo e lacunoso. Ma la cosa peggiore è che questa copertina fu quasi fatta per telefono, racconta Tom, con giapponesi che non gli sembravano esattamente interessati, la fece in due settimane, e perse quasi il sonno, ci dice.
C'era un altro problema inoltre, la comunicazione.
Spesso a Tom capitava di parlare con giapponesi che parlavano un pessimo inglese (tutt'ora sentir parlare un giapponese in inglese, è un'esperienza quasi trascendentale) quindi la comunicazione era difficile, imprecisa, anche le telefonate erano confuse, racconta Tom, con rumori, interferenze, e costi proibitivi. Nelle poche telefonate ricevute, Dubois ricordava anche uno scoglio di timidezza e di tipico "lasser fair" nipponico: "se non ti piace qualcosa, non dire che non ti piace, non dire niente"
Ma un artista deve sapere se sta facendo bene, o no?

Per questi motivi, FORSE queste copertine, alle volte erano così orrende.
Se Konami, che già era un colosso all'epoca, era in questo stato pietoso, immaginatevi una softcompany piccola come Masaya, una Toplan oppure una Hudston, come potevano comunicare con un'azienda che localizzava il loro gioco, o un artista che doveva illustrare il gioco? Non lo facevano. Forse ricevevano solo un titolo "Bomberman" e uscita quella roba orrenda.

Ora le cose sono nettamente cambiate, ma all'epoca, è un miracolo che siano uscite alcune cover USA decenti.

*trovate l'intervista su Shumplation

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Sapete perché queste copertine sono così orrende?

Cut
Retroscena molto interessante.
Certo che in casi come questi senza Internet e App varie era un bordello la comunicazione in effetti.
 
Io penso che per alcuni titoli ci sia stato anche un tentativo di "occidentalizzare" la presentazione per renderli probabilmente più in linea con i gusti del pubblico americano ed europeo. Per molti giochi, infatti, si tendeva a proporre un disegno meno manga (meno giapponese) e dai tratti più realistici con risultati spesso altalenanti e decisamente discutibili.

Mi chiedo solo come sia stato possibile distribuire un capolavoro come Ico con una copertina del genere in un contesto tutto sommato recente (periodo PS2). Per fortuna in Europa è stato pubblicato con la splendida copertina ispirata alle opere di De Chirico.
 
Io penso che per alcuni titoli ci sia stato anche un tentativo di "occidentalizzare" la presentazione per renderli probabilmente più in linea con i gusti del pubblico americano ed europeo. Per molti giochi, infatti, si tendeva a proporre un disegno meno manga (meno giapponese) e dai tratti più realistici con risultati spesso altalenanti e decisamente discutibili.

Mi chiedo solo come sia stato possibile distribuire un capolavoro come Ico con una copertina del genere in un contesto tutto sommato recente (periodo PS2). Per fortuna in Europa è stato pubblicato con la splendida copertina ispirata alle opere di De Chirico.
Per Ico penso che quello sia semplice cattivo gusto, probabilmente Sony America non ha nemmeno riflettuto sull'idea artistica del titolo, infatti hanno schiaffato una brutta immagine in 3D e via, non so nemmeno se è originale (non credo, vista la bruttezza)
 
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