iaCCHe
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Il problema è che Nintendo sta lanciando un nuovo prodotto in quel territorio e quando si vende in perdita una cosa è perchè si recupera con un'altra. Ora, Nintendo è sia in una posizione privilegiata rispetto a Sony sia più nella merda nei confronti dell'America: da un lato non sta attivamente vendendo al "suggested price" comunicato ancora, dall'altro deve uscire in un contesto di incertezza e a Sony basta fare +% e prendersi la merda, Nintendo non può dare un prezzo se non facendo una scommessa e rischiare che quel +% poi gli torni in culo fortissimo in tempi veramente brevi.No be' per il mondo chiaramente non è possibile un aumento in questo fiscale in corso sarebbe un ritorno di fiamma terrificante e un casino immenso a livello gestionale comunicare ai negozi che da dopo domani devono prendere i preorder a 499 invece di 469, ristampare i cartelloni, rifare le promozioni. E' impensabile.
Ciò che invece è pensabile, come dicevi, è un ritocco immediato sull'America, e non a caso lì i preorder non sono stati proprio aperti per evitare eventuali fastidi in caso di ritocco. Io onestamente spero che non ci sia, non per gli Americani (che se non fosse chiaro sono una nazione verso cui ho ben poca simpatia) ma per un maggior benessere nella distribuzione del prodotto (449 sono stati recepiti male, 499 sarebbero recepiti peggio).
La mia preoccupazione è sul medio termine: il fiscale successivo. L'aumento di SIE arriva ora non perché non sapessero benissimo dei dazi USA (lo sapevano da Luglio scorso quando Trump ha vinto le Elezioni dei dazi), ma aspettavano il nuovo fiscale per iniziare un processo di appoggio (di scroto in testa) dei nuovi prezzi ritoccati sui vari mercati su cui si sentono più forti. In USA credo dovranno comunque aumentare (è impossibile avere profitti con quei dazi), ma stanno aspettando che l'Arancione (che ricordiamolo è #IlSalvatoreDelGaming) prenda una decisione netta sui dazi sull'elettronica (alias si accordi coi lobbisti di MS, Apple, Sony, etc.).
Per questo dico che questa situazione, per loro, può risolversi unicamente con scorporare i costi che Nintendo sostiene per lo sdoganamento e riversarli sul consumatore abbassando il listino e aggiungendo un secondo asterisco con l'indicazione che nel prezzo finale verranno incluse le spese di dogana alla tariffa corrente e il VAT applicato dai singoli stati.
Oppure
Scenario B, forse più praticabile ma di forte impatto per loro, rinviare il lancio. Posto che sta alea non andrà mai via.
Scenario C, assorbono loro tutti i costi, si ripuliscono l'immagine per la speedrun di cazzate fatte e prossima assemblea degli azionisti è un inferno.
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