PREMESSA :
Questo titolo trattato malissimo da tutta la stampa specializzata e non, in realtà merita e pure parecchio, specie se siete accaniti fan della saga originale, apparsa eoni videoludici addietro...
Credo che SPLATTERHOUSE "2010" entri a pieno diritto nella "Nicchia del Gamer", è un gioco con tante potenzialità, reso muto dalla critica a causa della sua natura fragorosa, da anni lo sponsorizzo, lo consiglio, e non smetterò mai di farlo, un gioco genuino, un omaggio raffinato e divertente, non privo di qualche acciacco certo, ma tanta roba e messa giù bene.
Se Rick e la bella Jennifer avessero optato per una serata sesso selvaggio, anzichè importunare a tarda notte il Dottor West nella sua dimora, per un articolo scientifico da pubblicare sul gazzettino universitario, si sarebbero risparmiati sicuramente parecchie seccature...
Certo, specialmente se con il termine "seccature" noi intendiamo una uccisione brutale, un rapimento ed un imminente sacrificio a divinità corrotte che vogliono polverizzare la terra e renderla un mattatoio per i loro figli degeneri. Il Dottor West è un grande necrobiologo, padrone dei segreti della vita, un artista del bisturi e della carne deforme, un pazzo scatenato insomma, amico del Grande Chtulhu, per giunta è immortale e molto suscettibile quando si parla di sua moglie Leonora, morta e sepolta...e come se tutto questo non bastasse la sua casa è piena di mostruosità, anzi la casa stessa è "viva" e gronda sangue. Rick viene massacrato, la sua ragazza rapita, la sua unica possibilità, mentre il sangue esce a fiotti dal suo corpo, è una antica maschera che rotola poco distante da lui e che sussurra direttamente nella sua mente.
Vuoi vendicarti Rick ?...Indossami...
Che il macello inizi.
SplatterHouse riprende e ripropone nel 2011 la trama e gli elementi splatter dei suoi precedenti episodi, che ne fecero fortuna in passato. Il sistema di combattimento è rimasto molto grezzo e primitivo, come lo è d'altronde, il mostruoso protagonista, tuttavia questo appeal rende il gioco molto divertente e accessibile, sebbene il sistema di controllo risulti un po' complesso da metabolizzare principalmente durante le prime fasi di gioco. Per fare a fette i nemici non sono richieste la precisione e la dedizione di un
Bayonetta o un ostico
Ninja Gaiden, ma uno stomaco forte per sopportare amputazioni, splatteramenti, sanguinosissime "esecuzioni", squarciamenti e fontane di sangue. Dai vecchi giochi vengono ripresi stile, ambientazioni (deliranti e visionarie) elementi artistici, come le fattezze "retro" dei nemici, la narrazione risulta ancora più matura dei precedenti capitoli, introducendo novità come Diari del Professor West, i grammofoni, le foto di Jennifer, e gli spassosi siparietti della maschera del terrore che parla a Rick, non sempre mostrando il lato simpatico e frivolo. Completano il grondante quadro di emoglobina, armi storiche della serie e alcune sessioni in 2D con classica visuale a scorrimento laterale, che omaggiano persino le musiche originali del cabinato.
Il gioco pur essendo vario per le situazioni, armi ed ambientazioni, dal punto di vista dei nemici risulta ripetitivo nella seconda parte del gioco; se infatti nella prima parte in ogni livello veniva introdotta una nuova tipologia di nemici, verso la fine si assiste ad un riciclo degli stessi che un pochino lascia l'amaro in bocca, padòn il sangue. Visto l'ottimo lavoro in fase di caratterizzazione e personalità, il prodotto finale poteva essere un po' più curato se si fosse dedicato maggior tempo per sistemare la telecamera, le incertezze del motore grafico, ridurre i tempi di caricamento specie dopo ogni morte, e infine riesumare qualche nemico storico, avremmo tra le mani una nuova icona "rivitalizzata".
E' un vero peccato, perchè si tratta davvero di piccolezze, note a margine, se si pensa che persino la colonna sonora è coerente col gioco e ben selezionata.
Consiglio di giocarlo a livello di difficoltà più elevato (all'inizio sono due) : a parte qualche difficoltà nei primi due livelli, il gioco risulta divertente. Nessun impennata di difficoltà, né durante i boss, né alla fine.
SplatterHouse è un gioco riuscito per una sola, singola motivazione, al di là degli inserti old fashion e dei piacevoli rimandi : e' un titolo che, fin dalla concezione/ideazione è stato capito a fondo e in pieno da ambo i team che ci si sono accapigliati sopra (i Rock Bottle e il team giapponese di Afro Samurai).
Durante quel processo di rielaborazione necessario, in particolare quando si vuole smontare e ricostruire un videogame, che si appresta ad essere "rigenerato" per le nuove generazioni di giocatori, il devteam ha perfettamente recepito lo spirito goliardico, fracassone e splatteroso della vecchia gloria di Namco, ed è riuscito perfettamente a integrarlo nell'anno domini 2o1o con tutto ciò che ne consegue.
Splatterhouse è un gioco immolato sull'altare dell'imediatezza, che pur dimostrandosi meno raffinato e stiloso rispetto ad altri action moderni, regala un genuino divertimento di pancia, capace di restituire nuovamente le stesse sensazioni che si provavano sui vetusti cabinati arcade.Credo che il segreto di questo splendido reboot sia tutto lì, l'obiettivo è stato centrato principalmente per questo, nel gioco trovate anche i tre titoli originali emulati molto bene.
Cosa diavolo state aspettando ?