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Il fatto è che può anche starci questo discorso (anche se abbiamo una N che riesce a fare miliardi senza bisogno di giochi infarciti di MTX), ci sta voler avere dei cash flow costanti rispetto ai Grossi Titoli Single Player che fatturano nei primi 6 mesi e poi sei costretto a pensare al Sequel, e ci sta voler aprire la propria offerta a ventaglio su più generi (anche i tanto temuti PvP [di cui a me per esempio frega 0]). Il problema di fondo che spesso viene fatto passare (parlo in generale in questo caso non mi riferisco a questo forum) come "non volete i giochi online e basta". No, il problema non è non volere i giochi Online, il problema è investire il 60% (dichiaratamente) del proprio budget sui GaaS con una strategia che si può definire (interpretando le parole del "fu Jim Ryan") come l'archetipo del kamikaze.Continuo a leggere in rete il mantra “ coi soli single player ormai non campi, gli introiti di un gaas sono indispensabili”.
Il ragionamento alla matrice del discorso di Ryan nel 2021 (?) non è sbagliato per principio. E' vero che i GaaS dominano il mercato (lato $$$), ed è vero che provare ad espandersi anche in quel settore può essere funzionale, ed è vero che non è esattamente una cosa facile... Ma tra il facile e il "lanciamo la merda sul muro e vediamo se qualcosa si attacca" ce ne passa. L'ultimo (deriso) Showcase è stato l'emblema di sta roba, e ha dimostrato: 1) Una totale mancanza (forse figlia del cambio di gestione) di capacità di Sony di identificare un VALORE nei propri progetti (la Stessa Sony che seccava i giochi AAA in segreto quando non li riteneva convincenti manco da presentare al pubblico). 2) Dimostra una TOTALE (TOTALE) assenza di tatto e contatto con il proprio pubblico core (reiterando la cosa all'ultimo SoP), e guadagnandosi una fetta di odio gratuita.