Riflessione Politica nei Videogiochi

  • Autore discussione Autore discussione Mogwai
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Come già ha detto Rabum alal, gli argomenti politici non sono estranei ai vg solo che, ultimamente, la parola "politica" viene spesso confusa col termine "predicatorio". Il che di per sé non è necessariamente un male (dopotutto la saga di MGS puo essere vista come la visione che Kojima ha sulla guerra, sulla diffusione di informazioni ecc..), ma purtroppo una buona fetta di prodotti odierni, soprattutto quelli rivolti al grande pubblico, si limitano a riproporre le stesse tematiche viste e riviste e arrivano alle medesime conclusioni, spesso banalizzando argomenti complessi per non inimicarsi questa o quella fetta di pubblico.

Prodotti come Disco Elysium (che nel dibattito politico ci sguazza), paradossalmente, riescono a sfuggire a polemiche varie proprio perché, invece di essere delle piattaforme dove i devs provano a dirti come pensare, si limitano a creare un contesto dove sei tu giocatore a trarre le tue conclusioni e a supportare uno o l'altro schieramento :sisi:
 
Il Blockbuster recente più politico che mi viene in mente é Death Stranding, e fu accusato da qualcuno di essere, tra le tante cose, pure troppo anti-Trump :asd:
 
 
Premettendo che non è mia intenzione intervenire in un eventuale dibattito di merito sul tipo di influenze politiche nel mondo dei videogiochi, dico solo che mi pongo nella proverbiale via di mezzo per la quale da un lato non condivido il tentativo di destruttrare ogni principio di identità come se non necessitassimo di coordinate sociali ma dall'altra non condivido una riconduzione in chiave negativa alla definizione di politicaly correct di legittime rivendicazioni sociali, mi sembra più interessante farne un'analisi epistemica, di definizione del fenomeno.

Non ho grandi esperienze dirette perché tendo ad evitare giochi con trame troppo strutturate, le trovo generalmente noiose, ma mi sembra di percepire dai discorsi letti in passato che tendenzialmente l'influenza politica percepita nel mondo dei videogiochi sia da ricondursi alle correnti liberal statunitensi. Ripeto, senza entrare nel merito, azzardo unicamente una spiegazione che vada oltre il semplice complottismo da quattro soldi: i videogiochi sono un bene prodotto nel contesto di una industria altamente tecnologica, le cui partecipazioni in ogni sua filiera necessitano da parte dei propri aderenti, più propriamente stakeholder, un grado di scolarizzazione mediamente molto alto, così come è presumibile permetta mediamente rispetto ad altri settori mobilità sociale e geografica. Utilizzando una accetta, perché chiaramente servirebbero rilevazioni mirate, potremmo usare i sempre utili idealtipi weberiani e sostenere che in un campo sociale ed economico come quello innovativo dei videogiochi, è facile che abbiano maggiormente terreno fertile idee di matrice progressista. Per quanto banale, credo che la spiegazione sia in questa semplice tendenza e non serve scomodare multinazionali che vogliono frammentare gli Stati/Nazione o vogliono cavalcare il gender o chissà che altro. Ovviamente parlo di tendenze generali e ci possono essere sicuramente molti casi che sfuggono da questa lettura ad ampio margine, non è che un conservatore non possa lavorare nel campo insomma, anzi.
 
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Visto che tutto è partito da FC6:

 
Premettendo che non è mia intenzione intervenire in un eventuale dibattito di merito sul tipo di influenze politiche nel mondo dei videogiochi, dico solo che mi pongo nella proverbiale via di mezzo per la quale da un lato non condivido il tentativo di destruttrare ogni principio di identità come se non necessitassimo di coordinate sociali ma dall'altra non condivido una riconduzione in chiave negativa alla definizione di politicaly correct di legittime rivendicazioni sociali, mi sembra più interessante farne un'analisi epistemica, di definizione del fenomeno.

Non ho grandi esperienze dirette perché tendo ad evitare giochi con trame troppo strutturate, le trovo generalmente noiose, ma mi sembra di percepire dai discorsi letti in passato che tendenzialmente l'influenza politica percepita nel mondo dei videogiochi sia da ricondursi alle correnti liberal statunitensi. Ripeto, senza entrare nel merito, azzardo unicamente una spiegazione che vada oltre il semplice complottismo da quattro soldi: i videogiochi sono un bene prodotto nel contesto di una industria altamente tecnologica, le cui partecipazioni in ogni sua filiera necessitano da parte dei propri aderenti, più propriamente stakeholder, un grado di scolarizzazione mediamente molto alto, così come è presumibile permetta mediamente rispetto ad altri settori mobilità sociale e geografica. Utilizzando una accetta, perché chiaramente servirebbero rilevazioni mirate, potremmo usare i sempre utili idealtipi weberiani e sostenere che in un campo sociale ed economico come quello innovativo dei videogiochi, è facile che abbiano maggiormente terreno fertile idee di matrice progressista. Per quanto banale, credo che la spiegazione sia in questa semplice tendenza e non serve scomodare multinazionali che vogliono frammentare gli Stati/Nazione o vogliono cavalcare il gender o chissà che altro. Ovviamente parlo di tendenze generali e ci possono essere sicuramente molti casi che sfuggono da questa lettura ad ampio margine, non è che un conservatore non possa lavorare nel campo insomma, anzi.
Aggiungo che i conservatori in media sono quelli che negli ultimi trent'anni erano quelli che facevano passare GTA come il responsabile delle stragi nelle scuole. :asd:
 
Cosa intendente voi per politica nei videogiochi? Perché se ne parla e provoca accesi dibattiti solo in relazione a temi come la rappresentanza LGBTQ, escludendo di fatto tutte le altri milioni di tematiche? Ma soprattutto perché siamo arrivati ad un punto in cui dei developer devono nascondere palesemente la natura di politica di un gioco che, sulla carta, vuole parlare di rivoluzione e rovescio di governi dittatoriali?
Perchè la politica non è marketing mentre i temi LGBTQ+ ormai sono strumentalizzati da far schifo come fino a un anno fa era strumentalizzato il concetto di antifascismo

L'antifascismo con la caduta di Trump non tira più quindi dichiararsi contro il fascismo non fa più notizia

è una questione di glamour
 
la gif mi ha fatto tornare in mente questa tristezza



una delle peggiori porcherie di sempre, per fortuna per una volta i fan sono stati ascoltati e la serie è stata cancellata prima ancora di iniziare :asd:

al minutaggio 1.54 del video mi si è crashato il cervello, colpa degli idiototipi weberiani progressisti temo.

Grazie per avermi reso edotto di questa cosa.
 
Ecco perché nelle classifiche di vendita usa i primi 20 posti sono occupati tutti da manga e non da i loro comics. :asd:
 
Ecco perché nelle classifiche di vendita usa i primi 20 posti sono occupati tutti da manga e non da i loro comics. :asd:
No beh quella è un'altra questione, però diciamo che la politica arcobaleno di Alonso di qualche anno fa non ha sicuramente aiutato :asd:
 
No beh quella è un'altra questione, però diciamo che la politica arcobaleno di Alonso di qualche anno fa non ha sicuramente aiutato :asd:
Alonso e' stata la pietra tombale della marvel fumettistica. Letteralmente polverizzata con le sue mosse (non che il mercato dei comics andasse bene, pero' damn, vederla finire cosi m'ha spezzato il cuore).
 
Alonso e' stata la pietra tombale della marvel fumettistica. Letteralmente polverizzata con le sue mosse (non che il mercato dei comics andasse bene, pero' damn, vederla finire cosi m'ha spezzato il cuore).
Beh diciamo che la Disney in generale non ha fatto granchè bene alla Marvel, Alonso essendo il primo editor scelto dalla nuova proprietà ne rappresentava in pieno la politica nefasta :asd:
Cebulski però dopo un inizio un po' di raccordo ha portato solo cose positive (ridimensionamento di personaggi inutili [come miles morales, ms marvel], più libertà ai vari creativi con anche cicli lunghi,ecc.), poi siamo tutti d'accordo che servirebbe un nuovo Shooter a capo di tutto (anche se negli USA di oggi sarebbe fortemente osteggiato:asd:)
 
Beh diciamo che la Disney in generale non ha fatto granchè bene alla Marvel, Alonso essendo il primo editor scelto dalla nuova proprietà ne rappresentava in pieno la politica nefasta :asd:
Cebulski però dopo un inizio un po' di raccordo ha portato solo cose positive (ridimensionamento di personaggi inutili [come miles morales, ms marvel], più libertà ai vari creativi con anche cicli lunghi,ecc.), poi siamo tutti d'accordo che servirebbe un nuovo Shooter a capo di tutto (anche se negli USA di oggi sarebbe fortemente osteggiato:asd:)
guarda, a me la visione di Cebulski piace molto e sono d'accordissimo che qualche passo avanti (in certi casi enorme, visto lo stato pregresso delle testate) l'abbia fatto (hickman, ewing, cates etc), infatti adesso qualche serie di ottima qualità c'è ed è un piacere seguirle. Ma le cicatrici lasciate dalla precedente gestione (e di riflesso, come ben dici tu, dall'influenza disney) sono, IMHO, ormai insanabili. Anche perchè gli stessi autori ormai sono partiti per la tangente politica. Puoi fare tutti i rilanci "puri" che vuoi ma se poi le storyline sbracano nell'invettiva woke più becera stai punto e a capo, l'appassionato ti saluta di nuovo. E intanto le nuove leve non le catturi, quelle stanno su fortnite, roblox e youtube. IMho ormai sono imbrigliati in un loop mortifero (e la dc segue a ruota) dal quale non riusciranno ad uscire.

Ah premetto che io rispetto a certi temi sono assolutamente favorevole, faccio solo seria fatica a digerire il modo pedante ed asfissiante in cui vengono trattati troppo spesso nei fumetti americani.

Avercene di Shooter, sigh.
 
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Volevo da sempre aprire un thread del genere, ma diciamo che il trigger finale è stata questa dichiarazione recentissima in merito a Far Cry 6




E a sto punto mi chiedo, visto che nell'ultimo anno e mezzo si è sentito molto parlare di Politica nei videogiochi e io personalmente l'ho sempre trovato un cortocircuito abbastanza curioso.

Cosa intendente voi per politica nei videogiochi? Perché se ne parla e provoca accesi dibattiti solo in relazione a temi come la rappresentanza LGBTQ, escludendo di fatto tutte le altri milioni di tematiche? Ma soprattutto perché siamo arrivati ad un punto in cui dei developer devono nascondere palesemente la natura di politica di un gioco che, sulla carta, vuole parlare di rivoluzione e rovescio di governi dittatoriali?


Tutti i giochi sono un atto di politica.
Ovvero, i creatori offrono una rilettura di temi etici, sociali, politici, o altro.
Quando noi compriamo un gioco, è un atto di politica di sostegno
 
Politica non è solo ciò che attiene ai partiti, ma è tutto ciò che ha un argomento politico ovvero un tema che riguarda qualunque aspetto sociale o comunque civile , porre l'accento su questioni ambientali e sulla salvaguardia del pianeta e lo strapotere delle multinazionali come fa Final Fantasy 7 è un tema politico.
Rovesciare regimi tirannici è un tema politico , evidenziare le storture sociali del sistema scolastico o gli abusi degli insegnanti o la corruzione generale di un sistema politico come fa Persona 5 è un tema politico anche se non si rivolge contro qualcuno in particolare e non parteggia per alcuno di definibile

Poi ovvio che i VG non approfondiscono più di tanto oltretutto è un media soggetto a periodiche censure e tagli non ha la maturità della letteratura o del cinema la cui libera espressione è salvaguardata essendo un caposaldo delle democrazie , i videogiochi devono stare molto attenti a non farsi nemici a pena di restrizioni nella distribuzione e quindi gravi danni economici , non se lo possono ancora permettere
 
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