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TOPIC UFFICIALE PROCESSORI ~ GUIDA
(by FFlegend)
(by FFlegend)
La CPU (Central Processing Unit) è la parte hardware che segue le istruzioni dei programmi e le esegue, e la sua scelta va fatta con attenzione qualsiasi sia l'utilizzo che si dovrà fare del computer.
INTEL O AMD?
Dipende, ovviamente. Anche ogni CPU va paragonata singolarmente con la proposta della controparte, negli ultimi anni si è vista una Intel più avanti nello sviluppo di nuove architetture (e quindi più prestante a parità di core e velocità) al quale si è contrapposta una AMD con prezzi più bassi che punta ad una potenza di calcolo bruta (più GHz) e ad un prezzo ridotto dell'intero sistema.
Quindi è spesso una questione di budget, anche se in questo momento gli ultimi prodotti della Intel forniscono ottime prestazioni a prezzi tutto sommato contenuti.
PIU' CORE O PIU' VELOCITA'?
Qui va spesa qualche riga. Ovviamente la scelta ideale sarebbe un alto numero di core ad alta frequenza, ma non sempre ciò è possibile. Innanzitutto va specificato che, per calcolare le prestazioni di una CPU, è assolutamente errato moltiplicare la frequenza di ogni core per il numero di core. Tipico esempio:
"Ho un quad core da 3 GHz, quindi è come se avessi un processore da 12 GHz."
NO.
Il motivo sta nel codice del software: in questo momento, la maggioranza dei giochi e programmi non è ottimizzata per essere sfruttata da più di due core contemporaneamente: per questo motivo ad esempio, se un gioco sfrutta solo due core, gira meglio con un dual core da 3.3 GHz piuttosto che con un quad core da 2.6 GHz (partendo dal presupposto che l'unica differenza fra i due sia il clock).
Per rispondere alla domanda iniziale, bisogna pensare all'uso che si farà del proprio computer: chi utilizza software professionali ottimizzati per un alto numero di core otterrà vantaggi drastici con l'aumento dei core, anche con una diminuzione della frequenza. Chi invece ad esempio gioca dovrà prestare più attenzione alla velocità del processore. Va fatto un pensiero anche riguarda alla longevità: in futuro, sempre più software sfrutteranno più core.
Allo stadio attuale dell'evoluzione dei processori, i quad core stanno diventando lo standard.
CORE FISICI E CORE VIRTUALI (INTEL HYPER THREADING)
I core fisici sono i core fisicamente presenti all'interni del processore, mentre i core virtuali sono quelli che il sistema operativo vede. Normalmente questo numero si equivale, ma con tecnologie come l'Hyper Threading di Intel le cose cambiano: con questo sistema infatti, ogni core fisico fa il lavoro di due core più o meno contemporaneamente, mostrando al sistema operativo il doppio del numero di core realmente presenti nella CPU.
Le prestazioni tuttavia non raddoppiano, ma ciò può far comodo quando si utilizza software ottimizzato per il multi-threading.
MEMORIA CACHE
Un'altra caratteristica che viene spesso mostrata è la quantità di memoria cache: essa (semplificando molto la struttura di un processore) è l'area nella quale la CPU salva temporaneamente i dati sulla quale sta lavorando, per non doverli prendere ogni volta dalla memoria di sistema (la cosiddetta RAM) e risparmiare tempo.
6 MB di questa memoria, che è molto veloce, sono più che sufficienti per un utilizzo normale del computer.
SOCKET
Il socket è, in parole povere, l'"incastro" della scheda madre dove alloggia la CPU. Il socket della scheda madre e quello del processore quindi, devono essere compatibili (per esempio una CPU con socket Intel 1366 non potrà mai entrare in una scheda madre con Intel 1155 o peggio ancora AMD, nemmeno a martellate).
Elenchi CPU:
Microprocessori Intel
Microprocessori AMD
ARCHITETTURA
Ogni tot tempo Intel e AMD presentano le loro nuove architetture, ovvero migliorano l'organizzazione interna delle CPU: questo, a parità di frequenza, aumenta le prestazioni del processore. Va quindi tenuto conto di quanto un processore sia recente al momento dell'acquisto, invece che guardare solo al numero di core e alla loro frequenza come fanno in molti (e come i rivenditori, purtroppo, spingono a fare).
PROCESSO PRODUTTIVO
Quando si legge di 45nm (nanometri, miliardesimi di metro) o 32nm e così via, ci si riferisce al processo produttivo: esso è la dimensione di uno dei miliardi di transistor contenuti all'interno del processore. La riduzione di questa grandezze permette una riduzione dei consumi, del calore emanato ed una conseguente possibilità di aumentare le frequenze, senza dimenticare che grazie a questo sviluppo si possono integrare sempre più core nella stessa CPU.
OVERCLOCK
I processori sono i componenti che vengono più spesso sottoposti ad overclock. Questa tecnica varia molto a seconda della tipologia di processore sulla quale si opera, per tanto ci sono solo poche cose basilari che valgono per tutte le CPU:
- l'overclock rovina i componenti? Se fatto con criterio, assolutamente NO. E comunque, non è l'aumento della frequenza a rovinare un processore (mal che vada a frequenze troppo alte non parte o si blocca il computer, basta abbassarle), ma sono voltaggi e, alla lunga, temperature;
- raffreddamento: per fare un overclock spinto è necessario avere un buon dissipatore (non quello fornito assieme al processore), o ancor meglio tipi di raffreddamento migliori, per esempio a liquido. Le temperature vanno sempre tenute sott'occhio dopo ogni aumento di frequenza, tenendo sotto stress al 100% ogni core per almeno mezz'ora con programmi appositi. Va inoltre assicurato un buon ricircolo d'aria nel case;
- fino a che voltaggio posso spingermi? Dipende dal processore;
- quanto conta la scheda madre? Molto, una scheda madre di qualità è assolutamente necessaria per un buon overclock.
La/e frequenza/e dei componenti di un processore è data da una frequenza di base (su alcuni si chiami FSB, su altri bus, oppure BCLK, base clock ecc...) che ogni componente moltiplica col suo personale moltiplicatore per ottenere la frequenza finale: per esempio, un processore i5 recente da 3 GHz potrebbe avere un clock di base di 100 MHz e un moltiplicatore di 30x (100 x 30 = 3.000). Per tanto, l'overclock si può effettuare aumentando le frequenze o i moltiplicatori (non sempre sono possibili entrambe le cose, anzi, di solito si può fare solo una di queste due cose).
Più ci si spinge in questo ambito più i problemi e i fattori da considerare aumentano esponenzialmente. Alcuni lo fanno solo per divertimento, in quanto spingere un componente al suo limite fisico richiede un impegno ed uno studio del proprio sistema non indifferente, oltre a varie modifiche all'hardware e al raffreddamento.
La riproduzione parziale o totale della parte testuale di questa guida è assolutamente vietata.
CHE COS’È UN DISSIPATORE?
È sostanzialmente un dispositivo in grado di smaltire il calore prodotto da un componente elettronico (cpu, gpu, ram etc…). P uò essere di vari tipi: ad aria, a liquido o per i più esperti overclockers ad azoto.
DISSIPATORI AD ARIA
I dissipatori ad aria sono costituiti da un blocco in alluminio posto a diretto contatto con l’HIS (Integrated Heat Spreader) del processore e una ventola che ha il compito di raffreddare le lamelle che lo compongono.
Nella confezione del processore è molto spesso incluso un dissipatore stock, molto basilare ed utile per chi non vuole spendere molto. Non sempre però lo stock è incluso della confezione della cpu, infatti i processori intel di fascia alta (serie k) hanno bisogno di un dissipatore acquistato a parte. In questo caso o più semplicemente per chi vuole un sistema il più silenzioso possibile, necessita di un dissipatore aftermarket.
Gli aftermarket più famosi, prodotti da: noctua, bequiet, cooler master, arctic etc.. sono composti da una o più torri nelle quali sono inseriti dei “tubicini” chiamati heatpipes.
Nelle heatpipes scorre un liquido che con il calore prodotto nella base del dissipatore evapora, spostandosi verso l’altra estremità più fredda, in questo modo il calore viene ceduto al corpo dissipante. Il liquido raffreddandosi ritorna al punto precedente in un ciclo infinito.
DISSIPATORI A LIQUIDO
I dissipatori a liquido sono più performanti rispetto a quelli ad aria, ma più soggetti a rottura. Questo è dovuto a una proprietà fisica, l’acqua infatti ha una conducibilità termica molto maggiore dell’aria quindi è per questo che si riescono ad ottenere temperature migliori rispetto ai comuni dissipatori ad aria.
Sono costituiti da: un radiatore che va dai 120mm ai più imponenti 420mm, da un waterblock, una pompa e da dei tubi che collegano i vari componenti. Generalmente un impianto a liquido è costoso, difficile da realizzare e necessita di manutenzione, per questo da alcuni anni molti brand hanno introdotto sul mercato gli AIO (All In One), ovvero dissipatori a liquido già pronti all’uso. Sono sistemi chiusi, cioè non c’è il rischio di perdite di liquido, non necessitano di manutenzione e hanno un costo molto simile ai dissipatori ad aria, mantenendo però tutte le proprietà del liquido: basse temperature e ingombro ridotto.
VENTOLE
Indipendentemente dal sistema di dissipazione (aria o liquido), per il corretto raffreddamento viene usata una o più ventole.
Le ventole si differenziano per svariate caratteristiche: portata, pressione statica, rumorosità velocità di rotazione e dimensione.
- Portata (espressa in m³/h, CFM o relativi sottomultipli): la quantità d'aria che riesce a spostare la ventola nell'unità di tempo, ad esempio l'ora. Le unità di misura possono essere i m³/h (metri cubi all'ora) e relativi sottomultipli come cm³/h o cm³/s, oltre che in CFM, ovvero Cubic Feet per Minute, piedi cubi al minuto: ricordiamo che 1 m³/h = 0,59 CFM. Ovviamente maggiore è questo parametro più prestante è la ventola;
- pressione statica (espressa in mm/H20): si può considerare come la forza con la quale la ventola spinge o aspira l'aria, anche in questo caso un parametro più alto porta a prestazioni migliori;
- velocità di rotazione (riportata in rpm, revolutions per minute): semplicemente la velocità alla quale ruotano le pale della ventola, espressa in giri al minuto.. Comunque, a parità di caratteristiche, una ventola con minore velocità garantisce una rumorosità più contenuta;
- diametro (espresso in mm): i diametri più comuni sono 120 mm, ma le ventole partono da 50 mm fino a superare i 200 mm;
- rumorosità (riportata in dB): il rumore generato dalla ventola, un parametro purtroppo raramente rispettato;
PASTA TERMICA
La pasta termica è un composto applicato sull’HIS della cpu e ha lo scopo di trasferire al dissipatore il calore prodotto. L’uso della pasta termoconduttiva è fondamentale in quanto la base della cpu e del dissipatore non sono perfettamente lisci e regolari, ma ruvidi e pieni di increspature.
Senza la pasta termica questi “buchi” verrebbero riempiti di aria, ma l’aria essendo un cattivo conduttore di calore farebbe schizzare le temperature del processore, è per questo motivo che si stende un sottile strato di pasta sulla cpu.
La pasta termica può essere applicata mettendo solo una piccola quantità al centro (metodo del chicco di riso) e montando direttamente il dissipatore, lasciando a lui il compito di spalmare la pasta una volta schiacciato contro il processore.
Un altro metodo è quello di spalmare un velo di pasta molto sottile su tutta la superficie da dissipare, con un pennellino, qualcosa come una carta di credito o una scheda telefonica oppure col dito, magari ricoperto da una pellicola tipo quella da cucina per non sporcarsi.
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