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non solo la scelta di nascere, che poi in realtà è la scelta di essere ma anche la scelta di non essere e di non partecipare al libero arbitrio stesso. Visto che la storia della nascita non ti piace te la metto in maniera diversa: sono nato, sto crescendo e morirò. Ebbene, nel mio percorso di vita scelgo di non partecipare "alla partita", non voglio nè rischiare l'inferno, nè guadagnarmi il paradiso. posso scegliere ciò?

non parlo di suicidio, lo sottolineo
Conoscendo *** si infurierebbe così tanto che per ripicca ti butta nel vuoto con l'autocoscienza a posto e ti ci fa vivere per l'eternità //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
posso scegliere ciò?non parlo di suicidio, lo sottolineo
E' la stessa cosa, vuoi non vivere? per il cristianesimo vita e oltrevita sono consequenziali eh.

Come non puoi scegliere di non vivere (Non puoi toglierti la vita cristianamente parlando pensando di passarla liscia, in paradiso se proprio sei un caso limite una sgridata non te la toglie comunque nessuno) non hai nemmeno diritto di non oltrevivere, non sei ***, non hai potere sulla vita e sulla morte. Nessuno ce l'ha. Non è una limitazione, è un fatto, se ce l'avessimo saremmo ***.

 
E' la stessa cosa, vuoi non vivere? per il cristianesimo vita e oltrevita sono consequenziali eh. Come non puoi scegliere di non vivere (Non puoi toglierti la vita cristianamente parlando pensando di passarla liscia, in paradiso se proprio sei un caso limite una sgridata non te la toglie comunque nessuno) non hai nemmeno diritto di non oltrevivere, non sei ***, non hai potere sulla vita e sulla morte. Nessuno ce l'ha. Non è una limitazione, è un fatto, se ce l'avessimo saremmo ***.
Ma qual è allora il significato di questa vita?? E' una specie di anticamera per l'eternità? a che serve?

 
Ma qual è allora il significato di questa vita?? E' una specie di anticamera per l'eternità? a che serve?
La prima domanda che fu posta del genere umano, subito successiva a "Dov'è il bagno?" E "E mo che facciamo?"

Ognuno se lo trova, il significato della vita. Oppure non lo trova e accetta che non ci sia.

Per me è il palcoscenico della libertà, il momento in cui scegli cosa vuoi per te stesso.

 
Ma qual è allora il significato di questa vita?? E' una specie di anticamera per l'eternità? a che serve?
Puoi considerarla come una scuola.

 


Per poter apprezzare i risultati di una laurea è necessario prima studiare. In questo caso studiare significa imparare ad apprezzare la Vita, conoscerne le delusioni, il male, il bene, fare esperienze continue in una condizione terrena sottomessa alla temporalità.


 


Un professore d'università che stimo molto l'altro giorno disse una cosa che mi fece riflettere molto. Disse che una cosa è vivere nel bene, un'altra è sapere che cos'è il bene e sapere di essere in esso.


 


La cosa non è per nulla scontata.


 


Ecco quindi la necessità di capire per
esperienza (perchè *** poteva anche crearci direttamente in Paradiso dandoci la Sua sapienza innatamente) cos'è il bene e conoscerlo in modo intrinseco... vivendolo!

 


Certo che se poi invece di studiare ci si guarda per aria, non si può neppure pretendere di ricevere la laurea.


 
A quanto pare pure pensare cose erotiche è un peccato mortale, ci mettono i sensi di colpa anche sui pensieri che facciamo...come fa crescere in modo sano una persona del genere?

 
Ma i gay vanno in paradiso? Non l'ho mai capito.

 
A quanto pare pure pensare cose erotiche è un peccato mortale, ci mettono i sensi di colpa anche sui pensieri che facciamo...come fa crescere in modo sano una persona del genere?
Tocchi un argomento interessante.

Ho sempre ritenuto che la castità imposta ai preti (l'esempio più estremo di quello che dici tu) possa portare a diversi squilibri mentali.

Ovvio che non accade per tutti, lungi da me dal dire una cosa del genere, esistono milioni di preti sani di mente, ma secondo me i diversi casi di pedofilia possono avere questo come causa.

 
Ma i gay vanno in paradiso? Non l'ho mai capito.
Se vivono la loro omosessualità come una croce, sì. Niente sesso, niente relazioni omosessuali di alcun genere. Bisogna avvicinarsi alla "perfezione cristiana". L'omosessualità è un'inclinazione "oggettivamente disordinata" e non può mai essere considerata una cosa giusta o naturale. Gli omosessuali, per esempio, non possono fare gli insegnanti, perché rappresentano un cattivo esempio di moralità. Però no, loro non discriminano gli omosessuali. Li amano.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
Tocchi un argomento interessante.Ho sempre ritenuto che la castità imposta ai preti (l'esempio più estremo di quello che dici tu) possa portare a diversi squilibri mentali.

Ovvio che non accade per tutti, lungi da me dal dire una cosa del genere, esistono milioni di preti sani di mente, ma secondo me i diversi casi di pedofilia possono avere questo come causa.
E' una cosa insensata pure per i giovani, crescono che devono controllare i pensieri, confessare un minimo di atto "impuro" e avere lo spauracchi dei sensi di colpa...sai quanti hanno problemi sessuali per questo motivo? Io per vari motivi mi interesso di psicologia e fidati che reprimersi sessualmente causa molti danni.

 
Se vivono la loro omosessualità come una croce, sì. Niente sesso, niente relazioni omosessuali di alcun genere. Bisogna avvicinarsi alla "perfezione cristiana". L'omosessualità è un'inclinazione "oggettivamente disordinata" e non può mai essere considerata una cosa giusta o naturale. Gli omosessuali, per esempio, non possono fare gli insegnanti, perché rappresentano un cattivo esempio di moralità. Però no, loro non discriminano gli omosessuali. Li amano.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
Quindi è una specie di prova a cui *** mi sottopone immagino :sasa:

Un'altra prova inconfutabile dell'iniquità di ***.

 
Tocchi un argomento interessante.Ho sempre ritenuto che la castità imposta ai preti (l'esempio più estremo di quello che dici tu) possa portare a diversi squilibri mentali.

Ovvio che non accade per tutti, lungi da me dal dire una cosa del genere, esistono milioni di preti sani di mente, ma secondo me i diversi casi di pedofilia possono avere questo come causa.
Beh, il celibato dei preti non centra nulla con questo, è semplicemente una norma canonica per evitare il nepotismo, ovvero più una scelta politica che altro (anche se nel Vangelo ci sono accenni a chi sceglie di farsi eunuco per dedicare l'intera vita al regno dei cieli, ma non penso che sia necessariamente il caso dei sacerdoti).

Ad ogni modo è più probabile che qualcuno si faccia sacerdote proprio per nascondere lo squilibrio mentale, può succedere che si scelga quella strada per fuggire ai propri problemi e cercare di contenerli così. I sacerdoti senza vocazione, si sa, spesso non fanno che danni...

PS: la castità invece è dovere del cristiano, non del sacerdote, ed esiste anche all'interno del matrimonio e del rapporto sessuale.

Riguardo il pensiero impuro no, non basta per il peccato mortale in quanto:

Perché il peccato che si commette possa essere considerato mortale devono essere soddisfatte tutte le seguenti condizioni:deve avere per oggetto una materia grave;

deve essere compiuto con piena consapevolezza;

deve essere compiuto con deliberato consenso[1].

La materia grave si ha quando sono in gioco valori gravi, importanti. È precisata, tra l'altro, dai dieci comandamenti, secondo la risposta di Gesù al giovane ricco: "Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre" (Mc 10,19)[2].

All'interno dei peccati gravi la gravità non è la stessa per tutti: un omicidio è più grave di un furto. Si deve poi tenere conto anche della qualità delle persone lese: ad esempio la violenza esercitata contro i genitori è di per sé più grave di quella fatta ad un estraneo.

La piena consapevolezza si riferisce alla conoscenza del carattere peccaminoso dell'atto, cioè della sua opposizione alla Legge di ***.

Il pieno consenso significa un consenso sufficientemente libero perché sia una scelta personale.

L'ignoranza simulata e la durezza del cuore non diminuiscono il carattere volontario del peccato ma, anzi, lo accrescono. Invece l'ignoranza involontaria può attenuare se non annullare l'imputabilità di una colpa grave. Si presume però che nessuno ignori i principi della legge morale che sono iscritti nella coscienza di ogni uomo.

La consapevolezza e il libero consenso possono essere poi attenuati dagli impulsi della sensibilità e dalle passioni, così come dalle pressioni esterne o dalle turbe patologiche.

Il peccato commesso con malizia, per una scelta deliberata del male, è il più grave.
Quindi nella maggior parte dei casi il semplice pensiero non rientra in questa "categoria", ma spesso nemmeno in quella semplice di peccato, dipende quanto si restringe il campo del "pensare".

Sarebbe peccato, in questo senso, volgere deliberatamente il pensiero all'erotismo, magari godendo di un piacere illusorio e perdendo, così, la possibilità di impiegare tempo ed energie per pratiche realmente costruttive, l'espressione senecana "vindica te tibi" ed il ragionamento che consegue è piuttosto calzante in relazione all'argomento.

In quanto all'omosessualità, essere omosessuali non è peccato, lo è la relazione sessuale, al pari di ogni rapporto al di fuori del matrimonio. Ma qui il catechismo è sicuramente più chiaro di me:

2358 Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova.

Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A

loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali

persone sono chiamate a realizzare la volontà di *** nella loro vita, e,

se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.

2359 Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le

2347 virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante

il sostegno, talvolta, di un’amicizia disinteressata, con la preghiera e la

grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente,

avvicinarsi alla perfezione cristiana.

 
Quindi Ishramit mi consiglieresti, da cristiano, di non fare mai più sesso in vita mia?

 
Vi racconto la mia esperienza, non so se sia il posto giusto ma ha fortemente influenzato la mia concezione della religione Cristiana:

Quasi due mesi fa è morta mia nonna... ed è stata una bella botta emotiva visto che ero a casa sua con mio padre perchè la nonna era agitata e la badante non si fidava di stare da sola con lei... ma questa è una altra triste storia.

Il giorno dopo sono andato a confessarmi con mia madre e mia zia in ospedale, nella quale c'era una parrocchia prima di andare a vedere mia nonna in obitorio.(mia mamma e la zia sono le figlie della nonna, papà non era venuto a confessarsi perchè ateo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif)

Ebbene sono entrato e c'era un frate che mi ha chiesto varie cose, tra queste se andavo in chiesa...Gli ho risposto che non andavo a messa poichè ero contrario ad alcune idee della chiesa (sono stato un idiota io a tirare fuori quest'argomento) e uno di questi argomenti era il matrimonio gay.

Personalmente non sono gay,ma i gay non mi danno fastidio e sono a favore del matrimonio gay poichè la reputo alla fine una sorta di disuguaglianza... ma non centra.

Il Frate mi ha detto che sono impuri e che molti santi sentivano la presenza degli impuri, che i capi di stato che legalizzano il matrimonio gay saranno puniti all'inferno.

Poi mi ha detto una cosa... devo prendere la verità della chiesa che è la verità assoluta e le mie idee e mettere via le mie idee perchè la verità sta solo nella verità della chiesa.

Io ho detto che non sono disposto a mettere via le mie idee.

Non mi ha dato l'assoluzione.

Seconda botta morale, dopo la morte di mia nonna, il non poter trovare consolazione nella chiesa.

Vi assicuro è stato un po brutto.

Dopo ciò ho avuto un periodo un po di *****. che sto recuperando abbastanza bene adesso, per fortuna nulla di importante,cose legate alla scuola comunque, quindi vari compiti andati di *****,perse spiegazioni e varie cose, ma sto recuperando bene //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
Quindi Ishramit mi consiglieresti, da cristiano, di non fare mai più sesso in vita mia?
Quale parte di "la castità esiste anche all'interno del matrimonio e del rapporto sessuale" ti sfugge? //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Castità non è astensione assoluta da qualsiasi tipo di pratica sessuale, è semplicemente:

2337 La castità esprime la raggiunta integrazione della sessualità nellapersona e conseguentemente l’unità interiore dell’uomo nel suo essere corporeo e spirituale. La sessualità, nella quale si manifesta l’appartenenza

dell’uomo al mondo materiale e biologico, diventa personale e veramente

umana allorché è integrata nella relazione da persona a persona, nel dono

reciproco, totale e illimitato nel tempo, dell’uomo e della donna.

La virtù della castità, quindi, comporta l’integrità della persona e

l’integralità del dono
Ok, di semplice c'è ben poco, ma è chiaro che il concetto non è quello che spesso si fa passare.

In parole forse più semplici il concetto è questo: perché, se il mio corpo è sacro, e quindi anche la sessualità, devo sminuirlo con pratiche che non costruiscono nulla ed i cui benefici sono limitati a piaceri acuti quanto temporanei e fallaci? Posso ottenerne un beneficio molto più grande: l'unione totale con un'altra persona, nel corpo e nello spirito, un'altra persona che non è strumento del mio piacere ma fine.

 


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Vi racconto la mia esperienza, non so se sia il posto giusto ma ha fortemente influenzato la mia concezione della religione Cristiana:

Quasi due mesi fa è morta mia nonna... ed è stata una bella botta emotiva visto che ero a casa sua con mio padre perchè la nonna era agitata e la badante non si fidava di stare da sola con lei... ma questa è una altra triste storia.

Il giorno dopo sono andato a confessarmi con mia madre e mia zia in ospedale, nella quale c'era una parrocchia prima di andare a vedere mia nonna in obitorio.(mia mamma e la zia sono le figlie della nonna, papà non era venuto a confessarsi perchè ateo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif)

Ebbene sono entrato e c'era un frate che mi ha chiesto varie cose, tra queste se andavo in chiesa...Gli ho risposto che non andavo a messa poichè ero contrario ad alcune idee della chiesa (sono stato un idiota io a tirare fuori quest'argomento) e uno di questi argomenti era il matrimonio gay.

Personalmente non sono gay,ma i gay non mi danno fastidio e sono a favore del matrimonio gay poichè la reputo alla fine una sorta di disuguaglianza... ma non centra.

Il Frate mi ha detto che sono impuri e che molti santi sentivano la presenza degli impuri, che i capi di stato che legalizzano il matrimonio gay saranno puniti all'inferno.

Poi mi ha detto una cosa... devo prendere la verità della chiesa che è la verità assoluta e le mie idee e mettere via le mie idee perchè la verità sta solo nella verità della chiesa.

Io ho detto che non sono disposto a mettere via le mie idee.

Non mi ha dato l'assoluzione.

Seconda botta morale, dopo la morte di mia nonna, il non poter trovare consolazione nella chiesa.

Vi assicuro è stato un po brutto.

Dopo ciò ho avuto un periodo un po di *****. che sto recuperando abbastanza bene adesso, per fortuna nulla di importante,cose legate alla scuola comunque, quindi vari compiti andati di *****,perse spiegazioni e varie cose, ma sto recuperando bene //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Probabilmente lo ha interpretato con "non partecipo alla messa e non ho alcuna intenzione di farlo", effettivamente è una prospettiva che chiude al confronto (oltre che al sacramento eucaristico, che per un cristiano dovrebbe essere fondamentale) ed il sacerdote non poteva far finta di nulla, dopotutto anche non approvando certe idee della chiesa non dovresti rifiutare l'euceristia, che con quelle posizioni non ha nulla a che fare, di fatto ti "scomunichi" da solo, da solo ti impedisci di entrare in comunione con Cristo e con la comunità.

E' anche vero però che era una situazione di fragilità per te, avrebbe dovuto tenerne conto, ma non so nemmeno se ne fosse al corrente.

Poi il discorso che ha fatto sulle idee, così come lo hai presentato, è piuttosto assurdo, i sacerdoti che conosco io ad esempio non direbbero mai di mettere la parte le proprie idee, in quanto si richiede di essere partecipanti attivi alla vita nella chiesa, non passivi, e questo è invece un invito ad una passività estrema, spero vivamente che si sia espresso male. Poi dicendo che tali uomini di stato "saranno puniti all'inferno" dimentica che nessuno ha la facoltà di sapere chi sarà punito con l'inferno e chi no? Anche lasciando perdere il fatto che spesso la responsabilità di una decisione del genere non può essere affibbiata al capo di stato, in quanto non è realmente lui a decidere, almeno negli stati democratici...

Poi sono dell'idea che del matrimonio di stato non dovrebbe nemmeno curarsi (se non per la conseguenza dell'adozione, quella davvero spiacevole, sotto molti aspetti): non è il matrimonio cattolico, che sicuramente non sarà mai aperto ad unioni omosessuali.

 
Scusa ma allora quando i preti fanno voto di castità hanno la delega a scopare con una donna se la amano?

 
Ok, di semplice c'è ben poco, ma è chiaro che il concetto non è quello che spesso si fa passare. In parole forse più semplici il concetto è questo: perché, se il mio corpo è sacro, e quindi anche la sessualità, devo sminuirlo con pratiche che non costruiscono nulla ed i cui benefici sono limitati a piaceri acuti quanto temporanei e fallaci? Posso ottenerne un beneficio molto più grande: l'unione totale con un'altra persona, nel corpo e nello spirito, un'altra persona che non è strumento del mio piacere ma fine.
Falso, per un omosessuale è comunque una cosa sbagliata. "Le persone omosessuali sono chiamate come gli altri cristiani a vivere la castità", astenendosi da "atti omosessuali" e da ogni "relazione omosessuale".

 
Riformulo la domanda. La castità nel matrimonio non è peccato, ma anche nel matrimonio la sodomia sì. Come si concilia questo con il sesso gay, tra persone che si amano castamente nella perfezione cristiana?

 
Scusa ma allora quando i preti fanno voto di castità hanno la delega a scopare con una donna se la amano?
I preti hanno l'obbligo al celibato, non il voto di castità, che è invece proprio di chi sceglie di appartenere ad un cosiddetto "istituto di vita consacrata", che può essere un monastero, una comunità francescana e simili, in tal caso si consacra la propria sessualità a *** e si fa voto di mantenerla nel medesimo stato da quel momento in poi.

Insomma, la differenza è che il prete non può sposarsi e la sua castità è come quella di qualsiasi cristiano non sposato, quindi il rapporto sessuale è peccato ma non comporta (penso) l'espulsione dell'istituto o dall'ordine religioso, sempre che queste siano le pene, non sono molto informato in tal senso.

Diciamo che quella del voto è più una "castità consacrata", per questo è diversa da quella comune, e deve essere ovviamente una scelta del tutto volontaria, quindi bisogna essere consapevoli di cosa comporta (di solito il voto si accompagna a quello di povertà e ubbidienza) prima di fare un passo del genere.

 


---------- Post added at 14:52:13 ---------- Previous post was at 14:48:00 ----------

 




Falso, per un omosessuale è comunque una cosa sbagliata. "Le persone omosessuali sono chiamate come gli altri cristiani a vivere la castità", astenendosi da "atti omosessuali" e da ogni "relazione omosessuale".
Non ho mai detto che sia contemplato il matrimonio tra omosessuali, ed essendo il matrimonio, nella concezione cristiana, assoluta complementarità che rende l'unione di uomo e donna un ente "unico", non può che essere altrimenti: per forza di cose nel matrimonio omosessuale non si avrà mai la complementarità assoluta, e non è che lo dica la Chiesa questo.

 
per forza di cose nel matrimonio omosessuale non si avrà mai la complementarità assoluta, e non è che lo dica la Chiesa questo.
E chi lo dice questo?

 
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