Diego_
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mia recensione (tutta in spoiler) scusate il papiro ma non ce l'ho fatta a trattenermi.
Resident Evil 6.
Un'opera mastodontica di sicuro, che offre al giocatore una grande mole di contenuti di varia natura e qualità altalenante.
Capcom questa volta ha mirato alla quantità più che alla qualità, forse capendo che era l'unica carta da giocare per mantenere alto il focus sulla serie e per esplorare l'umore degli aficionados di RE e del genere. Non voglio giudicare questa scelta, mi limito a dare il mio parere sulle 37 ore di gioco che mi hanno tenuto incollato allo schermo praticamente per buona parte del mese di ottobre, con una media di un oretta e mezza al giorno.
Intanto inizio col dire che il gioco è un action/horror molto "pop" se mi si passa il termine, molto facilone, che cerca di toccare i punti giusti per solleticare la fantasia del giocatore. Scaglia chi ci gioca in un rollercoaster di eventi ed emozioni, bombardandolo di cut scenes (TROPPE), QTE, interruzioni del gioco, esplosioni, salti sballottamenti, colpi di scena da film tamarro. Mi ricordo tanti momenti in cui mi fermavo e pensavo "evvabeh", all'ennesimo crollo dell'ennesimo edificio, all'ascensore che si stacca, all'atterraggio di fortuna.
Ma l'essenza, il gameplay? Quello è altamente discutibile. Ci si impiega un bel po a prendere la mano coi controlli da TPS, a prendere confidenza col sistema di coperture a dir poco mal studiato, con la scivlata macchinosa che poco aggiunge al gioco, così come col fatto di sparare da terra. Trovate carine, ma implementate in maniera più che mai discutibile. Capcom sembra abbia voluto riscrivere i controlli del gioco, senza partire da una base solida e collaudata. RE6 dal questo punto di vista dà l'aria di essere fragile, mal calcolato, mal costruito. Non c'è una volta che sia una in cui scivolando hai l'impressione davvero di aver fatto la cosa GIUSTA (che è la base del concetto di "soddisfazione" di un gameplay action). Il corpo a corpo è discreto, curato bene e variegato dalla presenza della stamina che conferisce un briciolo di profondità all'approccio coi nemici.
Le campagne? Per me vince quella di Chris, che è un TPS puro con fasi di atmosfera ben calcolati. Chris è caratterizzato bene, sufficientemente profondo, segnato dalla guerra, disilluso. Piers è una spalla ottima per questo incedere. Il ricadere nella warzone bella e buona è solo un difetto marginale che si supera al secondo caricatore. Li fai fuori tutti, e non ci pensi più.
Quella di Leon è la più interessante a livello di atmsofere e reminescenze. La prima parte rievoca atmosfere cupe ed un incedere cadenzato, molto ben fatta; ma finisce troppo presto, per poi spedirci dritti all'inferno sulla terra, in una citazione diretta da RE2. Non dico che questo sia un bene o un male. E' denotabile con un sorrisetto sulle labbra, niente di più. Il resto poi prende a piene mani da Re4, con tanto di citazioni PALESI, però "unchartizzandolo" per bene. Corse, salti, discese, salite. Nathan Kennedy insieme ad helena-Elena viaggia che è un piacere. Fin troppo, verso la fine. Leon tra l'altro è più piatto di un piatto piano. Davvero. E lo dico da estimatore del buon kennedy.
Jake mi è piaciucchiato come personoaggio ma la sua campagna non mi è piaciuta. Troppi abbozzi, troppe ideucce buttate lì, come lo stealth, come il corpo a corpo, che poi però non danno i frutti che dovrebbero dare. Lo stesso ustanak a mio avviso poteva esssere usato meglio. Troppo telefonato ogni scontro, ogni volta che sarebbe comparso mi dicevo "adesso arriva quell'aborto" e tac, puntualmente.
Ada mi è piaciuta, ha un ritmo molto azzeccato nella prima metà in particolare e finalmente qualche briciolo di enigma, poi alla lunga tutto sto backtracking diventa un po stucchevole per quanto necessario per capire meglio la trama, che però non ha bisogno di grandi interpretazioni. Si poteva giocare meglio anche lì, perchè pecca di autoconclusività, forse un po troppo per tutta quella carne a fuoco che mette.
I nemici: promossi a pieni voti. Gli zombie son gli zombie, vanno bene come van bene in ogni gioco di zombie, Left4dead compreso. I J'avo sono un'ottima trovata, sono concepiti bene nelle loro mutazioni, vari e mai scontati. L'uso del virus C e delle crisalidi ha dato la possibilità di concenterarsi sul lato "insettoso" della mutazione, il che è stato un bene per una serie che fra urobori e plagas ormai non sapeva più da che parte andare a parare.
Menzione d'onore alle boss fights: in piena tradizione RE, belle, ben fatte, ispirate, stratificate, quasi mai banali, malate nel design. Giapponesi in tutto e per tutto.
Le atmosfere in generale mi hanno convinto, le ambientazioni sono dark il giusto e caratterizzate sapientemente in diversi casi (mi è piaciuta particolarmente il quartiere del mercato di lanshiang o come diavolo si chiama), la profondità dei panorami è encomiabile. Qui si vince su RE5 senza problemi.
La grafica, come tutti hanno detto, a tratti sembra ps2, a tratti ti fa sgranare gli occhi. Questa altalenanza in un prodotto della serie RE non me l'aspettavo. Troppi alti e bassi.
Insomma, RE6 colpisce dove dovrebbe, cioè non lascia indifferenti. E' grosso, è tamarro, è coinvolgente. E' longevo come pochi, è vario.
MA è anche dannatamente difettoso in diversi punti dove non dovrebbe esserlo. Scevri da qualsiasi pregiudizio su cosa dovrebbe essere Resident Evil (ragazzi, con buona pace di tutti i nostagici, sto discorso è più vecchio delle catacombe della famiglia Simmons), viene da chiedersi il perchè di alcune scelte anti climax come la totale - anzi TOTALISSIMA linearità - assenza di documenti ingame, la stupidità di Leon; viene da chiedersi se si fosse potuto creare un rtimo di gioco migliore che non il continuo vomitare addosso creature di ogni guisa per sfoderare il caricatore della propria mitragliatrice. Capcom sembra aver giocato a montare pezzi di giochi riusciti, tralasciando forse ciò che aveva reso RE4 grande: la classe, l'esecuzione, il gioco di per sè
Eppure non ti scolli da lì finchè non lo finisci, vai avanti e ti prende sto maledetto, ti prende e non annoia quasi mai.
Mi viene da pensare a cosa potrà essere il prossimo RE, ma meglio non pensarci troppo perchè neanche ad Osaka credo abbiano la più pallida idea di dove andranno a parare.
7,8 e non pensiamoci più
Un'opera mastodontica di sicuro, che offre al giocatore una grande mole di contenuti di varia natura e qualità altalenante.
Capcom questa volta ha mirato alla quantità più che alla qualità, forse capendo che era l'unica carta da giocare per mantenere alto il focus sulla serie e per esplorare l'umore degli aficionados di RE e del genere. Non voglio giudicare questa scelta, mi limito a dare il mio parere sulle 37 ore di gioco che mi hanno tenuto incollato allo schermo praticamente per buona parte del mese di ottobre, con una media di un oretta e mezza al giorno.
Intanto inizio col dire che il gioco è un action/horror molto "pop" se mi si passa il termine, molto facilone, che cerca di toccare i punti giusti per solleticare la fantasia del giocatore. Scaglia chi ci gioca in un rollercoaster di eventi ed emozioni, bombardandolo di cut scenes (TROPPE), QTE, interruzioni del gioco, esplosioni, salti sballottamenti, colpi di scena da film tamarro. Mi ricordo tanti momenti in cui mi fermavo e pensavo "evvabeh", all'ennesimo crollo dell'ennesimo edificio, all'ascensore che si stacca, all'atterraggio di fortuna.
Ma l'essenza, il gameplay? Quello è altamente discutibile. Ci si impiega un bel po a prendere la mano coi controlli da TPS, a prendere confidenza col sistema di coperture a dir poco mal studiato, con la scivlata macchinosa che poco aggiunge al gioco, così come col fatto di sparare da terra. Trovate carine, ma implementate in maniera più che mai discutibile. Capcom sembra abbia voluto riscrivere i controlli del gioco, senza partire da una base solida e collaudata. RE6 dal questo punto di vista dà l'aria di essere fragile, mal calcolato, mal costruito. Non c'è una volta che sia una in cui scivolando hai l'impressione davvero di aver fatto la cosa GIUSTA (che è la base del concetto di "soddisfazione" di un gameplay action). Il corpo a corpo è discreto, curato bene e variegato dalla presenza della stamina che conferisce un briciolo di profondità all'approccio coi nemici.
Le campagne? Per me vince quella di Chris, che è un TPS puro con fasi di atmosfera ben calcolati. Chris è caratterizzato bene, sufficientemente profondo, segnato dalla guerra, disilluso. Piers è una spalla ottima per questo incedere. Il ricadere nella warzone bella e buona è solo un difetto marginale che si supera al secondo caricatore. Li fai fuori tutti, e non ci pensi più.
Quella di Leon è la più interessante a livello di atmsofere e reminescenze. La prima parte rievoca atmosfere cupe ed un incedere cadenzato, molto ben fatta; ma finisce troppo presto, per poi spedirci dritti all'inferno sulla terra, in una citazione diretta da RE2. Non dico che questo sia un bene o un male. E' denotabile con un sorrisetto sulle labbra, niente di più. Il resto poi prende a piene mani da Re4, con tanto di citazioni PALESI, però "unchartizzandolo" per bene. Corse, salti, discese, salite. Nathan Kennedy insieme ad helena-Elena viaggia che è un piacere. Fin troppo, verso la fine. Leon tra l'altro è più piatto di un piatto piano. Davvero. E lo dico da estimatore del buon kennedy.
Jake mi è piaciucchiato come personoaggio ma la sua campagna non mi è piaciuta. Troppi abbozzi, troppe ideucce buttate lì, come lo stealth, come il corpo a corpo, che poi però non danno i frutti che dovrebbero dare. Lo stesso ustanak a mio avviso poteva esssere usato meglio. Troppo telefonato ogni scontro, ogni volta che sarebbe comparso mi dicevo "adesso arriva quell'aborto" e tac, puntualmente.
Ada mi è piaciuta, ha un ritmo molto azzeccato nella prima metà in particolare e finalmente qualche briciolo di enigma, poi alla lunga tutto sto backtracking diventa un po stucchevole per quanto necessario per capire meglio la trama, che però non ha bisogno di grandi interpretazioni. Si poteva giocare meglio anche lì, perchè pecca di autoconclusività, forse un po troppo per tutta quella carne a fuoco che mette.
I nemici: promossi a pieni voti. Gli zombie son gli zombie, vanno bene come van bene in ogni gioco di zombie, Left4dead compreso. I J'avo sono un'ottima trovata, sono concepiti bene nelle loro mutazioni, vari e mai scontati. L'uso del virus C e delle crisalidi ha dato la possibilità di concenterarsi sul lato "insettoso" della mutazione, il che è stato un bene per una serie che fra urobori e plagas ormai non sapeva più da che parte andare a parare.
Menzione d'onore alle boss fights: in piena tradizione RE, belle, ben fatte, ispirate, stratificate, quasi mai banali, malate nel design. Giapponesi in tutto e per tutto.
Le atmosfere in generale mi hanno convinto, le ambientazioni sono dark il giusto e caratterizzate sapientemente in diversi casi (mi è piaciuta particolarmente il quartiere del mercato di lanshiang o come diavolo si chiama), la profondità dei panorami è encomiabile. Qui si vince su RE5 senza problemi.
La grafica, come tutti hanno detto, a tratti sembra ps2, a tratti ti fa sgranare gli occhi. Questa altalenanza in un prodotto della serie RE non me l'aspettavo. Troppi alti e bassi.
Insomma, RE6 colpisce dove dovrebbe, cioè non lascia indifferenti. E' grosso, è tamarro, è coinvolgente. E' longevo come pochi, è vario.
MA è anche dannatamente difettoso in diversi punti dove non dovrebbe esserlo. Scevri da qualsiasi pregiudizio su cosa dovrebbe essere Resident Evil (ragazzi, con buona pace di tutti i nostagici, sto discorso è più vecchio delle catacombe della famiglia Simmons), viene da chiedersi il perchè di alcune scelte anti climax come la totale - anzi TOTALISSIMA linearità - assenza di documenti ingame, la stupidità di Leon; viene da chiedersi se si fosse potuto creare un rtimo di gioco migliore che non il continuo vomitare addosso creature di ogni guisa per sfoderare il caricatore della propria mitragliatrice. Capcom sembra aver giocato a montare pezzi di giochi riusciti, tralasciando forse ciò che aveva reso RE4 grande: la classe, l'esecuzione, il gioco di per sè
Eppure non ti scolli da lì finchè non lo finisci, vai avanti e ti prende sto maledetto, ti prende e non annoia quasi mai.
Mi viene da pensare a cosa potrà essere il prossimo RE, ma meglio non pensarci troppo perchè neanche ad Osaka credo abbiano la più pallida idea di dove andranno a parare.
7,8 e non pensiamoci più