E' vero, ma questo discorso, appunto, è un po' inutile, perchè è come quel discorso che avevo fatto con la mia prof di religione. I soldi danno la felicità? Sì, perchè siamo in una società nella quale, se hai soldi, puoi vivere felicemente tu e la tua famiglia.
I soldi non danno la felicità.
I soldi danno il sostegno per vivere...se si parla di essere nulla tenenti ,che non riescono a mettere il pranzo con la cena è chiaro che i soldi diano la felicità,perché appunto viene a mancare il sostegno vitale...
Diventa una questione di sopravvivenza.
Ma superata questa soglia,assolutamente no,i soldi non danno la felcità se non si è in pace con se stessi,e non si riesce a trovare un amore corrisposto e una "pace" interiore.
Esempio banale,Berlusconi a te sembra felice?
Mi soffermo sulla prima parte. Avete mai pensato che ciò che molti ritengono il loro vero essere sia in realtà "l'apparenza". Ossia come loro appaiono a loro stessi? Come gli altri ci giudicano e ci immaginano secondo una proiezione distorta che hanno di noi, che deriva dalla loro mente, così anche noi stessi ci riduciamo a guardarci secondo dei canoni creati dalla nostra mente.
Credo che quello che in realtà siamo derivi dalle nostre azioni e dalle nostre scelte.
Sintetizzando: noi crediamo di essere ciò che appariamo a noi stessi mentre ciò che siamo realmente siamo impossibilitati a saperlo.
Troppo filosofico?
E' un discorso interessante il tuo,e io credo che paradossalmente e non è che lo dico per falsa invidia sia chiaro(che ci crediate o no poi //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif ) le persone riuscite,quelli che vedi meglio integrate all'interno della società,quelle famose,o comunque di successo,siano le persone che meno si conoscono realmente...
Credo che tutte queste persone,siano un prodotto della società,un volere della società,ed eseguano semplicemente e per filo e per segno quello che la società "vuole"(fa un pò Matrix immagino ma non so come siegarlo meglio //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif ) .
Mentre le persone più "vere" e che si conoscono meglio,sono secondo me quelle che sono meno a contatto e più distaccate da falsi miti che si hanno oggi,che il più delle volte non sono altro che mode passeggere,ma che nonostante ciò riescono a essere perfettamente in pace con loro stessi.
Vedila dal punto di vista della "massa ignorante", i pregiudizi ci sono sempre stati, anche tu ne avrai sicuramente sulle persone che vedi in giro, dici che li trovi inutili stereotipi, però quando vedi una persona che non hai mai visto prima e che non conosci la inserisci in un insieme di stereotipi giusto? è lo stesso discorso di giudicare dalle apparenze, poi conoscendola meglio può essere l'opposto di quello che appare, ma non venitemi a dire che ora nessuno si fà una certa idea di una persona solo dall'aspetto esteriore, perchè non ci credo.
Si ma la prima impressione è chiaro che ci sia,c'è sempre,ed è normale.
Ma poi bisogna andare oltre a questa prima impressione.
Io dicevo semplicemente che una persona è difficile che sia come appare,non che non ci sia una prima impressione....
In un dialogo di lavoro mi soffermerei di più sul dialogo appunto,sul capire le competenze che ha quest'individuo nella mansione che andrà a svolgere,non se porta la giacca abbinata alla cravatta o se mi si è presentato in Jeans al colloquio detto sinceramente.
Fossi io il supremo,invece di quel muso verde di Dende,imposterei una società in questo modo....
Ma mi rendo conto che sia un discorso utopistico il mio,e non lo metto nemmeno in dubbio questo,però ecco,ogni volta che penso a queste cose un pò mi deprimo io...perché non mi ritrovo in questo mondo.