A sorpresa riesco a pubblicare anche oggi una nuova puntata della rubrica "Road to Samurai Shodown (2019)" con un titolo che viene, per comodità, chiamato in occidente Samurai Shodown Rpg, primo spin-off della serie
5-SHINSETSU SAMURAI SPIRITS BUSHIDO RETSUDEN (1997)
La saga di Samurai Shodown era, verso la fine degli anni ’90, all’apice della sua popolarità e l’SNK era intenzionata in buona fede ad espandere il brand con uno spin-off alquanto insolito. Infatti nel 1995 era stato annunciato Shinsetsu Samurai Spirits Bushido Retsuden, uno spin-off Rpg, un genere alquanto insolito e fuori dai generi prediletti dalla società di Osaka, che in principio gli sviluppatori si erano prefissato un obiettivo molto ambizioso. Il titolo doveva uscire in origine soltanto su Neo Geo CD, ma in un secondo momento i vertici della SNK chiesero allo staff di realizzare anche una versione SEGA Saturn ed una Playstation, ma non solo. Sempre nel piano iniziale la storia doveva focalizzarsi sugli eventi dei primi tre Samurai Shodown, ma per ogni piattaforma doveva contenere solo due episodi su tre (in pratica la versione Neo Geo CD avrebbe incluso i SS I e II, la versione SEGA Saturn II e III e la versione Playstation solo I e III) con l’obiettivo di invogliare i fan a comprare alla fine tutte e tre le versioni per avere una visione totale. Ovviamente i fan si sono dimostrati subito contrari a questa pratica commerciale alquanto insolita (ed anche masochista volendo essere onesti) obbliando l’SNK e lo staff a rivedere i piani finendo poi per rielaborare quasi da zero l’intero gioco. I tempi di sviluppo si stavano prolungando troppo ed alla fine sono stati scartati dal gioco gli eventi di Samurai Shodown III focalizzandosi solo sugli eventi dei primi due Samurai Shodown per poi essere pubblicato, su tutte e tre le piattaforme previste, nel 1997 (ben due anni dopo l’anno d’annuncio). Inoltre nel gioco vero e proprio si gli eventi sono all’incirca gli stessi dei primi due Samurai Shodown, ma narrati in modo alternativo con eventi del tutto nuovi ai capitoli originali con tanto di personaggi appositamente inventati per il titolo creando di fatto delle versioni “alternative” delle storie dei primi due Samurai Shodown. I personaggi appositamente creati per questo titolo sono:
-Bizuki: Una sacerdotessa shintoista che supporterà gli eroi nel corso della storia. Svolge principalmente un ruolo di supporto
-Haon: un cane-demone al servizio di Mizuki;
-Hion: Una guerriera determinata proveniente dal passato, è l’amico (o presunta serva) di Bizuki;
-Reon: Come ultimo membro del suo clan, il suo obiettivo è quello di neutralizzare la minaccia Mizuki una volta per tutte. Il sesso del personaggio non è definibile, ma nonostante questo ci sono degli indizi che possono far intuire che sia una donna (anche se l’SNK intende alimentare il mistero). In principio doveva essere un Boss, ma in un secondo momento l’SNK voleva tale personaggio come personaggio principale del secondo capitolo del gioco. Il suo nome prototipo era “Kaze no Tobimaru”
-Tokihime: Nonostante sia una ragazza pacifica, a causa di una magia è diventata una serva di Amakusa;
-Ushiwakahime: La fedele serva demoniaca di Amakusa e non mette mai in discussione i suoi ordini;
Come gameplay si ispira a vari Rpg come Final Fantasy e Dragon Quest, in pratica bisogna viaggiare all’interno di una mappa Openworld, con l’obiettivo di potenziare i personaggi, raccogliere oggetti e sconfiggere i boss per ottenere speciali ricompense e per progredire nella storia. Il giocatore all’inizio del gioco dovrà scegliere uno tra i sei personaggi e solo uno di loro sarà identificato come “eroe principale”, nonché il leader del gruppo (chiamati Party solitamente negli Rpg) e sono:
-Haohmaru
-Nakoruru
-Genjuro
-Galford
-Ukyo
-Cham Cham
In base alla scelta dell’eroe la storia non subirà grandi variazioni, ma ci saranno grandi variazioni riguardante i dialoghi ed ogni personaggio “eroe” detiene scene ed eventi esclusivi seppur di secondaria importanza ai fini della storia principale. Nel corso dell’avventura possono unirsi al Party sia gli altri cinque personaggi “eroe” sia altri personaggi esclusivamente secondari come Charlotte, Kyoshiro, Rimururu ed il personaggio originale di Reon. Il combat system si presenta come una classica struttura a turni tipica dei classici Final Fantasy, l’unica variazione sono le mosse tratte dalla serie effettuando i comandi originali tratti dagli ufficiali capitoli picchiaduro (per esempio Haohmaru può fare la tecnica del Ciclone come tecnica aggiuntiva facendo il classico “un quarto di giro + tasto d’attacco” con lo Stick) offrendo maggiore dinamicità durante gli scontri poiché richiede al giocatore di ricordarsi tutte i comandi delle mosse dei membri del Party. Per effettuare queste tecniche è necessario utilizzare i “Spirits Points” di cui è consigliabile farne una buona scorta, specialmente nel secondo capitolo del gioco. A livello di difficoltà mentre il primo capitolo (basato sugli eventi del primo Samurai Shodown con delle variazioni) è abbastanza costante ed onesta nel generale mentre il secondo capitolo (che si ispira agli eventi di Samurai Shodown II) la difficoltà cresce quasi a dismisura rendendo frustranti diverse battaglie. Equipaggiamenti ed armature varie possono essere assegnati a qualsiasi personaggio, ma ogni personaggio è strettamente legata alla sua arma e non può essere cambiata, ma è potenziabile grazie ai fabbri che possono fondere l’arma con uno degli elementi in modo da rendere determinati nemici più facili da sconfiggere (per esempio la katana di Genjuro infusa con l’elemento dell’acqua gli consente di sconfiggere i nemici di fuoco più facilmente). Il completamento di un Dungeon richiedevano pochi minuti di completamento in quanto nel titolo è molto alta la frequenza dei combattimenti, infatti diversi recensori avevano stimato in base a questo fattore la durata complessiva di circa 25 ore per completare entrambi i capitoli (escludendo i tempi di caricamento). Ovviamente le tre versioni, ossia Neo Geo CD, SEGA Saturn e Playstation, avevano delle caratteristiche esclusive, ma in linea di massima la versione Neo Geo CD aveva maggiori contenuti sia in termini di personaggi sia di ambientazioni visitabili mentre la versione Playstation aveva l’audio di qualità superiore e lo schema delle battaglie più chiaro rispetto alle altre versioni mentre la versione SEGA Saturn era la versione inferiore in termini di contenuti e caratteristiche (seppur condividendone alcune con la versione Playstation). La versione Neo Geo CD ha un capitolo extra dove il giocatore controlla Shizumaru (personaggio esclusivo Neo Geo CD) che incontra sotto forma di camei altri personaggi di altre saghe SNK. La versione Playstation aveva la funzione “Side-story” che consente al giocatore di visualizzare sequenze non interattive per conoscere al meglio vari personaggi della saga. La versione SEGA Saturn ha la modalità intervista che consente al giocatore di dialogare con i vari personaggi (spesso rompendo la quarta parete), ma tale caratteristica è presente anche nella versione Playstation ottenibile tramite un salvataggio compromesso. Ricapitolando i personaggi membri del Party sono Haohmaru, Nakoruru, Genjuro, Galford, Ukyo, Cham Cham, Rimururu, Charlotte, Kyoshiro e Reon mentre i personaggi strettamente secondari, ma che non diventano membri del Party oppure partecipano al Party solo momentaneamente sono Gaira Caffeina, Nicotine Caffeina, Hanzo Hattori, Basara, Sieger, Wan Fu, Earthquake, Tam Tam, Gen-An e Jubei mentre i personaggi esclusivi della versione Neo Geo CD, oltre al già citato Shizumaru, sono i fratelli Kazuki e Sogetsu Kazama (e Zankuro è un Boss opzionale esclusivo della versione Neo Geo CD mentre Amakusa e Mizuki sono i Boss rispettivamente dei capitoli 1 e 2 del titolo).
Nel complesso Shinsetsu Samurai Spirits Bushido Retsuden ha avuto recensioni contrastanti perché è stato elogiato per la cura grafica ed il combat system più dinamico e coinvolgente mentre è stato criticato sia per i tempi di caricamento lunghi (all’incirca in tutte e tre le piattaforme) sia per il fatto che nel secondo capitolo la difficoltà cresce a dismisura o quasi. All’epoca era stato chiarito che il titolo sarebbe uscito esclusivamente in Giappone, ma erano state fatte speculazioni, alla fine false, che la Working Designs si sarebbe occupata della localizzazione occidentale. Fortunatamente per i fan diversi fan si sono messi all’opera per realizzare una traduzione fanmade in inglese del titolo ribattezzandolo come Samurai Shodown Rpg (considerando che il titolo non esiste ufficialmente per l’occidente). In pratica questo spin-off Rpg può essere apprezzabile principalmente dagli amanti degli Rpg pronti ad affrontare l’alto tasso di difficoltà, specialmente del capitolo due, un titolo da non buttare via categoricamente. Qualitativamente non siamo ai livelli di un Final Fantasy o di un Dragon Quest, ma resta comunque uno spin-off apprezzabile com’è apprezzabile questo tentativo della SNK di espandere la saga di Samurai Shodown in questo modo abbastanza insolito per gli standard della compagnia.
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