Riflessione Se non sfida non godo.

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Tendenzialmente anch'io alzo la difficoltà media dei giochi già dalla prima run (anche perchè non è detto ve ne siano altre) ma non ne ho mai fatto un mantra e spesso la scelta è del tutto occasionale.

Sempre apprezzato la difficoltà fissa dei Souls, per quanto non applicabile ad ogni genere.
 
mi sono trovato abbastanza bene tipo The Last of Us 2,

A mio avviso TLOU2 dovrebbe essere il punto di riferimento su come si può personalizzare l'esperienza di un gioco moderno.
In primis una difficoltà selezionabile anche durante la campagna dovrebbe essere un must, poi, vista la grande personalizzazione, ho impostato tutte le voci della difficoltà su Realismo tranne Risorse su Sopravvissuto. Ho tolto l'Ascolto che a mio avviso manda a puttane lo stealth (uso le cuffie, con musica al minimo per ascoltare la direzione della voce e i passi dei nemici) ed ho persino levato gli indicatori a schermo della schivata e del presa alla spalle.
E' vero, ci vuole molto più tempo per avanzare ma vista la tipologia di gioco, c'è molta più soddisfazione nel ripulire un'area dovendo gestire al contempo anche le poche risorse. E' tosto ma mai scorretto. Sono a poco più della metà di gioco (sono con Abby) con 36 ore giocate quando a Normale si finisce tranquillamente entro le 30 ore.
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Addirittura io volevo esagerare e ho inziato TLOU2 con la morte permanente (per capitolo) poi ho capito che sarebbe stato un bagno di sangue. Ma forse lo si può fare giocando a Facile che viene compensato dalla morte permanente.
 
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Gioco quasi sempre a normale, anzi per alcuni generi dove non brillo particolarmente vado anche da facile per godermi l'esperienza senza smattare. Non sono mai stato particolarmente interessato a giocare a difficoltà alte, penso che se un gioco ha bisogno di farmi sudare per rendere interessanti le sue meccaniche di gameplay di fondo ci sia qualcosa che non funziona al 100% :asd:

EDIT: discorso che applico quando c'è un selettore di difficoltà, se non c'è scelta li bisogna valutare caso per caso se è stato fatto un buon lavoro di bilanciamento. Sempre poi bene ricordare che accontentare milioni di persone è impossibile :asd:
 
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giocare ai videogiochi senza sfida ha poco senso, se voglio solo guardare senza fare molto mi guardo un film e via
poi che oggi tutto il discorso intorno alla difficoltà sia impostato male è indubbio
Mi sembra un modo di vederla un filo troppo limitato onestamente :azz:

Il videogioco credo si sia abbastanza evoluto, ormai, per non essere più solo una sfida con se stessi e basta.
 
oddio, se dopo una giornata a lavoro devo accendere la play per smadonnare direi proprio di no :asd:

io ormai gioco per "staccare", infatti gioco ormai pochissimo (diciamo un'ora la sera durante la settimana, non sempre, e qualcosina in piu nel weekend), quindi preferisco stare nel chill, ma non troppo ovviamente, altrimenti non ha proprio senso, ma sicuramente non mi metto il turbante, altrimenti non avrebbe avuto senso abbandorare fut ormai da tre anni :asd:
 
Non gioco un titolo per la difficoltà, mai, l'ossitocina quando gioco deriva da altro, tra cui il gameplay stesso e sue meccaniche e da quanto mi piacciono o meno, o anche dall'esperienza proposta dal gioco stesso, tutto ciò aldilà della difficoltà che di per se è ininfluente per me, anche perché ci sono molti giochi ormai che fanno il perno della loro esperienza su tutt'altro, e che mi piacciono, e sarebbe riduttivo ridurre il gaming odierno a questa cosa, nonostante sia chiaro che in alcuni giochi o generi sia importante, se non fondamentale la difficoltà, ma appunto dipende da gioco a gioco. Anche se per assurdo gioco tutti i giochi a difficoltà massima, e dico proprio il 99% dei titoli, il che è abbastanza ironico a volerlo. :asd:

Anyway, comunque la difficoltà deve essere sempre equilibrata e mai fine a se stessa, altrimenti diventa frustrante o noiosa la cosa, che per molti può sembrare invitante, ma che è sbagliata tanto quanto una difficoltà bassa che sia. Proprio in queste ore e giochi i sto rigiocando il primo The Evil Within, e per fare un esempio i Capitolo 11 e 12 sono più difficile del resto del gioco, ma perché calibrati male e pensati peggio, veramente brutti, e che non fanno altro che con la loro difficoltà (chiariamoci nulla di realmente difficilissimo, ma con molta merda dentro) non fa altro che abbassare la qualità complessiva del gioco, per me.

Lasciamo poi da fuori cazzate come le permadeath mode, che è meglio, che ritengo siano solo cazzate assolute e basta.

Mi sembra un modo di vederla un filo troppo limitato onestamente :azz:

Il videogioco credo si sia abbastanza evoluto, ormai, per non essere più solo una sfida con se stessi e basta.
Si infatti. Ognuno gioca come vuole e considera il gaming come vuole, questo è sacrosanto, ma come ho detto sopra trovo anch'io riduttivo (dopo l'evoluzione grossa che il media ha avuto dopo più di 15 anni) parlare di film o simili in giochi senza difficoltà o bassa, se il loro perno è su altro, non rinunciando alla parte interattiva e ludica, aka quindi gioca come Edith Finch rimangono manuale di game design nonostante abbia a malapena un vero perno di gameplay. Come dico sempre, trovo che il media si sia evoluto più dei giocatori stessi, senza il nostro aiuto, o con l'aiuto di pochi almeno.
 
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Io più che difficoltà in molti casi elimino completamente ogni forma di HUD, e in questo caso il valore della sfida non solo aumenta ma cambia completamente il gioco.
Faccio un esempio. Ghost Recon Breakpoint. Se gioco con HUD sono invincibile a prescindere dalla difficoltà, pure con AI danno letale.
Senza HUD ogni passo che faccio, strategia, tattica ecc ecc...potrebbe significare game over all'istante se non c'è stato ragionamento di ogni singola aspetto.

Questa cosa dell'HUD vale per tanti giochi di tanti generi, e considero l'HUD la prima forma di aiuto.
Per me ha più valore questo che la difficoltà che nel 95% dei casi significa solo danno più forte dei nemici, non certo AI più evoluta o chissà quali meccaniche diverse.


A mio avviso TLOU2 dovrebbe essere il punto di riferimento su come si può personalizzare l'esperienza di un gioco moderno.
In primis una difficoltà selezionabile anche durante la campagna dovrebbe essere un must, poi, vista la grande personalizzazione, ho impostato tutte le voci della difficoltà su Realismo tranne Risorse su Sopravvissuto.

Hai fatto tutto un bel discorso (che condivido) ma poi cadi su risorse da sopravvissuto? eh no. :happybio:
Se vuoi immedesimarti anche in quella situazione è giusto sopravvissuto in un mondo dove le risorse scarseggiano.
A livello gameplay ti cambierà tutto, ogni attacco o situzione ci penserai non una ma venti volte prima di agire perché anche un solo proiettile a vuoto sarà un grande spreco.
Quando invece quel'unico proiettile in canna ti salverà la vita la soddisfazione sarà immensa.


Permanent mode invece quelle sono solo cagate perché solo un grande spreco di tempo e non c'è minima soddisfazione nel rifare tutto da capo.
Al massimo va bene per i giochi con poco gameplay da 4/5 ore.
 
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Mi sembra un modo di vederla un filo troppo limitato onestamente :azz:

Il videogioco credo si sia abbastanza evoluto, ormai, per non essere più solo una sfida con se stessi e basta.
Certo, ma finché certe esperienze restano una tantum all'interno dell'offerta generale va benissimo, io stesso ogni tanto ho finito dei walking simulator come Ethan Carter, gone home, ecc. o altri titoli comunque cinematografici a difficoltà inesistente
Come in tutte le cose credo incida parecchio il background singolo, io mi sono appassionato al media quando aveva determinate caratteristiche, e mi esaltano di più i titoli che le propongono ancora
Non è questione di essere limitati o no, ma questione di priorità
 
Certo, ma finché certe esperienze restano una tantum all'interno dell'offerta generale va benissimo, io stesso ogni tanto ho finito dei walking simulator come Ethan Carter, gone home, ecc. o altri titoli comunque cinematografici a difficoltà inesistente
Come in tutte le cose credo incida parecchio il background singolo, io mi sono appassionato al media quando aveva determinate caratteristiche, e mi esaltano di più i titoli che le propongono ancora
Non è questione di essere limitati o no, ma questione di priorità
vabbè, ma son giochi che nemmeno hanno un gameplay.
che esempi sono? :asd:
"ti piace vincere facile, ponzi ponzi para po".
 
Completare un gioco senza fare game over, o comunque senza avere rischiato qualche volta, mi lascia insoddisfatto, quindi mi regolo in base al gioco/genere. In quelli in cui mi sento forte aumento il livello di difficoltà, in quelli in cui non mi sento forte non è necessario e gioco alla difficoltà prestabilita.
 
Io più che difficoltà in molti casi elimino completamente ogni forma di HUD, e in questo caso il valore della sfida non solo aumenta ma cambia completamente il gioco.
Faccio un esempio. Ghost Recon Breakpoint. Se gioco con HUD sono letteralmente invincibile a prescindere dalla difficoltà, pure con AI danno letale.
Senza HUD ogni passo che faccio, strategia, tattica ecc ecc potrebbe significare game over all'istante se non c'è stato ragionamento di ogni singola cosa.

E questa cosa dell'HUD vale per tanti giochi di tanti generi, e considero l'HUD la prima forma di aiuto.
Per me ha più valore questo che la difficoltà che nel 95% dei casi significa solo danno più forte dei nemici, non certo AI più evoluta o chissà quali meccaniche diverse.




Hai fatto tutto un bel discorso (che condivido) ma poi cadi su risorse da sopravvissuto? eh no. :happybio:
Se vuoi immedesimarti anche in quella situazione è giusto sopravvissuto in un mondo dove le risorse scarseggiano.
A livello gameplay ti cambierà tutto, ogni attacco o situzione ci penserai non una ma venti volte prima di agire perché anche un solo proiettile a vuoto sarà un grande spreco.
Quando invece quel'unico proiettile in canna ti salverà la vita la soddisfazione sarà immensa.


Permanent mode invece quelle sono solo cagate perché solo un grande spreco di tempo e non c'è minima soddisfazione nel rifare tutto da capo.
Al massimo va bene per i giochi con poco gameplay da 4/5 ore.
Purtroppo non si possono cambiare in corsa tutte le voci su realismo. L'avevo iniziato a Sopravvissuto per poi passare a Realismo. Anche così è tosto.
 
un po' di sfida, a me piace ingegnarmi, studiare, capire, giocare andando avanti e via non trovo il senso di giocare, finire un gioco al suo minimo, quindi non sfruttando praticamente nulla del gioco, per poi passare ad altro, in una operazione che alla lunga diventa macchinosa e ti spinge a spegnere il cervello.

finisci un gioco a normale, passi a quello dopo, lo finsici, passi a quello dopo lo finisci, passi a quello dopo e via dicendo.

a me piace sfida e la ia, sfidare i limiti del gioco, se giochi a difficile trovo anche molto facile leggere i codici di programmazione perchè la ia spinta al massimo livello inevitabilmente giunge al suo capolinea e capisci quale sono i limiti di progettazione di un gioco....se gioco a facile il mio cervello è come se si intorpidisse, certe volte vado avanti nei giochi automatico e nemmeno mi accorgo come sono arivato li
 
Certo, ma finché certe esperienze restano una tantum all'interno dell'offerta generale va benissimo, io stesso ogni tanto ho finito dei walking simulator come Ethan Carter, gone home, ecc. o altri titoli comunque cinematografici a difficoltà inesistente
Come in tutte le cose credo incida parecchio il background singolo, io mi sono appassionato al media quando aveva determinate caratteristiche, e mi esaltano di più i titoli che le propongono ancora
Non è questione di essere limitati o no, ma questione di priorità
Anche io mi sono appassionato ai tempi di contra e thunder force ma oggi mi fanno cagare i giochi con meccaniche simili( infatti odio tutti i rogue like)
Rifarsi 1000 volte parti di livello non e' stimolante, e' solo una rottura di bollas. Un po' come nei vecchi souls quando morivi dal boss ti dovevi fare la maratona per tornarci, mi dava qualcosa in piu' a livello di gioco? si un forte giramento di palle, meno male che ultimamente hanno messo il falo davanti al boss
 
Solitamente seleziono sempre livelli di difficoltà alti, sopratutto nei survival e survival horror, purché non si tratti di sfide esagerate in cui c'è il rischio diventino frustranti e stressanti.

Per dire le difficoltà degli horror con i save contati (tipo Dead Space) no, voglio un buon livello di sfida, non dover fare delle maratone di sudore per un trofeo magari.

Poi ovviamente dipende anche dal tipo di gioco, ad esempio i Nioh ho voluto proseguire fino a difficoltà più alte per il piacere della sfida e del farming.
 
Io più che difficoltà in molti casi elimino completamente ogni forma di HUD, e in questo caso il valore della sfida non solo aumenta ma cambia completamente il gioco.
Faccio un esempio. Ghost Recon Breakpoint. Se gioco con HUD sono letteralmente invincibile a prescindere dalla difficoltà, pure con AI danno letale.
Senza HUD ogni passo che faccio, strategia, tattica ecc ecc potrebbe significare game over all'istante se non c'è stato ragionamento di ogni singola cosa.

E questa cosa dell'HUD vale per tanti giochi di tanti generi, e considero l'HUD la prima forma di aiuto.
Per me ha più valore questo che la difficoltà che nel 95% dei casi significa solo danno più forte dei nemici, non certo AI più evoluta o chissà quali meccaniche diverse.




Hai fatto tutto un bel discorso (che condivido) ma poi cadi su risorse da sopravvissuto? eh no. :happybio:
Se vuoi immedesimarti anche in quella situazione è giusto sopravvissuto in un mondo dove le risorse scarseggiano.
A livello gameplay ti cambierà tutto, ogni attacco o situzione ci penserai non una ma venti volte prima di agire perché anche un solo proiettile a vuoto sarà un grande spreco.
Quando invece quel'unico proiettile in canna ti salverà la vita la soddisfazione sarà immensa.


Permanent mode invece quelle sono solo cagate perché solo un grande spreco di tempo e non c'è minima soddisfazione nel rifare tutto da capo.
Al massimo va bene per i giochi con poco gameplay da 4/5 ore.
Non credo che selezionando alla voce risorse la difficoltà sopravvissuto ci sia un abisso con la difficoltà realismo e poi come ho scritto non si potevano cambiare durante il gioco tutte le voci della difficoltà su realismo. Tutto tutto su realismo lo puoi selezionare solo prima di iniziare la campagna e durante non puoi più scalare se ti trovassi poi in seria difficoltà.
 
Sempre difficoltà massima salvo eccezioni, esempio, odio quelle modalità con il permadeath, quello sì che è anti divertimento. Ricordo che provai quella di The Witcher 2, cambiata dopo 10 minuti :asd:

Non riesco a trovarci gusto in un titolo che non pone una sfida, può avere il gameplay più bello del mondo, ma se poi non è mai richiesto il saperlo sfruttare non riesco ad avere alcuna soddisfazione, mi sembra tanto buon lavoro sprecato. Ad esempio ho amato Xenoblade 3 a difficoltà massima, soprattutto nelle prime decine di ore, perché il combat system toccava sfruttarlo e sperimentare per andare avanti e fare le quest secondarie. Se lo avessi giocato a normale non avrei trovato alcuno stimolo nello sperimentare composizioni del party differenti, che senso ha se tanto sfondo tutto uguale in qualsiasi caso?

Comunque non voglio suonare elitario, mi rendo conto che il mio è un "limite" per certi versi
 
Certo, ma finché certe esperienze restano una tantum all'interno dell'offerta generale va benissimo, io stesso ogni tanto ho finito dei walking simulator come Ethan Carter, gone home, ecc. o altri titoli comunque cinematografici a difficoltà inesistente
Come in tutte le cose credo incida parecchio il background singolo, io mi sono appassionato al media quando aveva determinate caratteristiche, e mi esaltano di più i titoli che le propongono ancora
Non è questione di essere limitati o no, ma questione di priorità
Però aspetta, non mi riferisco soltanto alle esperienze cinematografiche ma in generale anche agli altri generi più classici.

A mio parere, un titolo può benissimo offrire anche altro che non sia solo mettere alla prova le mie abilità, che sia la storia o anche solo l'esperienza in sé come magari può essere Death Stranding ad esempio, che ho trovato molto stimolante anche solo da "vivere" piuttosto che come sfida da superare. Ma vabbè, penso siano semplicemente due modi diversi di vedere il videogioco :asd:
 
Però aspetta, non mi riferisco soltanto alle esperienze cinematografiche ma in generale anche agli altri generi più classici.

A mio parere, un titolo può benissimo offrire anche altro che non sia solo mettere alla prova le mie abilità, che sia la storia o anche solo l'esperienza in sé come magari può essere Death Stranding ad esempio, che ho trovato molto stimolante anche solo da "vivere" piuttosto che come sfida da superare. Ma vabbè, penso siano semplicemente due modi diversi di vedere il videogioco :asd:
Ma anche a me le trame e personaggi appassionano, altrimenti non avrei tanti titoli come forte componente narrativa come titoli preferiti all time :asd:
Dicevo solo che senza comunque una sfida di qualche tipo (che comunque death stranding ha, visto che parte della sfida è pianificazione dell'equip, del tragitto, la gestione della stamina, ecc.) io al 90% perdo interesse nel titolo, perchè se si rientra nella sfera della passività ci sono media migliori
Nel senso quando dico che serve una sfida non va intesa solo come giochi della tipologia di castlevania e co:asd:
 
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