Tomasson: "Non mi sorprende il rendimento di Kjaer, è un difensore di livello mondiale"
Intervistato da tuttomercatoweb.com, l'ex rossonero Jon Dahl Tomasson ha parlato così del suo connazionale Simon Kjaer: "Non mi sorprende il suo rendimento. Ho lavorato con lui da vicino per tre anni, in qualità di assistente del commissario tecnico della nazionale danese e Simon è il nostro capitano. Un top player e sapevo che sarebbe diventato un leader al Milan, come lo è per la Danimarca. Prima che lasciassi il mio lavoro abbiamo mantenuto per tre anni l'imbattibilità, più di 30 partite di fila in cui Simon era il capitano. Un traguardo incredibile per la Danimarca. Simon è un difensore di livello mondiale e ciò che vorrei sottolineare è il suo carattere: è nato leader, ama prendersi le responsabilità dentro e fuori dal campo".
Tomasson: "È stato fantastico giocare nel Milan. Non riguarderò mai la finale di Istanbul"
Nella lunga intervista rilasciata a tuttomercatoweb.com, Jon Dahl Tomasson, ex attaccante rossonero, ha commentato anche i suoi tre anni al Milan. Ecco le sue parole:
Ricordi dei suoi tre anni al Milan?
"Ce ne sono tanti, dentro e fuori dal campo. È stato fantastico giocare per il Milan e ho amato vivere in Italia. Milano è una città meravigliosa e ho provato l'incredibile esperienza del Teatro alla Scala. Ho amato il calore degli italiani e la passione che avevano in tutte le cose. Il Milan era la squadra più forte al mondo, con uno spirito unico. Nonostante ci fossero i più grandi giocatori al mondo eravamo un grande gruppo. Tutti remavano nella stessa direzione per vincere Scudetto, Champions League e Coppa Italia. Lo spirito di quel Milan me lo sono portato dentro anche per il mio lavoro di allenatore ed è una cosa che cerco di insegnare ai miei giocatori. Uno spirito che può muovere le montagne".
Il suo miglior momento al Milan?
"La sensazione che provi segnando a San Siro davanti ai tuoi tifosi: sento ancora la loro gioia, la loro passione. Appena posso guardo sempre il Milan".
Il peggior momento?
"Chiaramente la finale di Champions contro il Liverpool. Quando trasformai il mio calcio di rigore mi sentivo che la coppa potesse essere nelle nostre mani. Pochi minuti dopo è svanito tutto. Eravamo devastati da quella sconfitta. Non ho mai avuto il coraggio di rivedere quella partita, né mai lo farò".
Tommy mio, quanto ti ho adorato...il giocatore più sottovalutato ma letale della storia del Milan