Ma porccc...sono le 9,00 e ancora non hanno fatto incominciare il pre-load ecchecavolo,poi dicono che è riproducibile dalle 00,00 del 14 ma vaff..Rece mtp
Sniper Elite 4 ci rimette nei panni di Karl Fairburne, ma stavolta lo scenario bellico è quello italiano
Archiviata la campagna africana del terzo capitolo, Rebellion ha pensato bene di passare allo scenario italiano per Sniper Elite 4, mandando l'agente speciale Karl Fairburne a indagare presso alcune località del sud e del centro Italia per recuperare i piani di un devastante missile teleguidato che i nazisti hanno messo a punto e che rischia di cambiare le sorti della seconda guerra mondiale. I luoghi che visiteremo nel gioco hanno nomi fittizi ma si basano su paesi realmente esistenti, caratterizzati da panorami suggestivi che vengono enfatizzati soprattutto durante le sequenze di dialogo che precedono ognuna delle otto missioni che compongono la campagna in single player. Durante tali sequenze potremo interagire con determinati personaggi al fine di evidenziare sulla mappa obiettivi secondari in grado di rendere l'esperienza più complessa, sfaccettata e finanche duratura: procedendo dritto per dritto al livello di difficoltà normale è infatti possibile completare la storia nel giro di sei ore o anche meno, ma dedicandosi alle quest secondarie e aumentando il livello della sfida le cose andranno decisamente più per le lunghe.
Duro, determinato e infallibile, Karl Fairburne si trova in Sniper Elite 4 ad avere a che fare con una situazione molto difficile, che vede da una parte gli alleati e il loro rapporto non sempre idilliaco con i partigiani, dall'altra le truppe italiane e naziste che controllano il territorio. Le novità rispetto al precedente episodio vengono messe in bella mostra fin dalle prime battute, sebbene non si tratti in alcun modo di meccanismi rivoluzionari rispetto al gameplay tradizionale della serie.
Bella ciao
Nella fattispecie, è ora possibile arrampicarsi su determinate superfici ed effettuare eliminazioni silenziose da un appiglio con il coltello, mentre sono scomparsi i motori a scoppio che consentivano, una volta accesi, di poter sparare con il fucile di precisione mascherandone il rumore per evitare di allertare i nemici. Gli sviluppatori hanno piuttosto puntato in modo ancora più convinto sull'elemento della libertà d'azione, nel senso di poter scegliere l'approccio che preferiamo nell'ottica del completamento delle missioni, aspetto questo introdotto proprio con Sniper Elite III: sono quasi del tutto spariti i muri invisibili e gli errori di level design che affliggevano le esperienze passate, gli scenari sono stati resi ancora più grandi e dotati di diversi percorsi, ognuno con postazioni e insidie differenti ad attenderci. Volendo combattere rimanendo nascosti, colpendo dalla grande distanza, dovremo per forza di cose giocare d'attesa: all'interno di ogni zona c'è un qualche evento che crea un gran fracasso, che si tratti di aerei che volano ciclicamente a bassa quota o di un cannone che spara contro degli obiettivi, e facendolo coincidere con il rumore dello sparo potremo eliminare i bersagli senza far scattare l'allarme, a patto ovviamente che le vittime non si trovino troppo vicine l'una all'altra. Prima di imbracciare il fucile, tuttavia, sarà meglio usare il binocolo e taggare tutti i soldati, i veicoli e gli eventuali oggetti infiammabili presenti sulla scena, così da poterne controllare la posizione in qualsiasi momento e attuare rapidamente la strategia migliore per neutralizzarli o sfruttarli.
Sniper Elite 4 rappresenta un altro passo in avanti per la serie di Rebellion, ma ci aspettavamo di più
Se sulle prime l'approccio tattico e riflessivo appare interessante, ben presto opterete tuttavia per qualcosa di più movimentato, avvicinandovi alle guardie e sfruttando magari il loro percorso di ronda per isolarle, attirarle accanto a un cespuglio con un fischio o lanciando un sasso, per poi farle fuori tramite una spettacolare finisher corpo-a-corpo, anch'essa enfatizzata dalle ormai immancabili kill cam a raggi X. Tutti gli aspetti che riguardano il sistema di combattimento a media e breve distanza, in generale, sono stati sostanzialmente migliorati, ponendo così per gran parte rimedio alle mancanze di Sniper Elite III: ci si può appostare ed esporsi per aprire il fuoco, l'eliminazione fisica come detto funziona bene e in più di un'occasione tali risorse si rivelano fondamentali per poter proseguire nelle missioni senza bloccarsi.
Certo, lo sniping rimane anche stavolta, per forza di cose, la tecnica da preferire e i colpi messi a segno trattenendo il fiato (tecnica che consente di stabilizzare il mirino e avere una previsione certa del punto che andremo a impattare) verranno valorizzati in modo tanto spietato quanto spettacolare attraverso le già citate kill cam a raggi X, che mostrano la devastazione provocata dai nostri proiettili sulle ossa, i muscoli e gli organi interni dei malcapitati che decideranno di incrociare il nostro cammino. Rimane, quantomeno al livello di difficoltà normale, un certo sbilanciamento per quanto concerne l'abbondanza di proiettili e risorse da trovare in giro (nelle casse oppure frugando i cadaveri), nonché soprattutto l'irrilevanza delle granate e dei vari esplosivi che è possibile piazzare in giro, e che finiremo per usare davvero di rado. Un discorso del genere può inoltre essere fatto per la possibilità di caricarsi in spalla i corpi dei nemici uccisi al fine di nasconderli alla vista: la connotazione delle mappe raramente rende utile tale pratica, e più in generale il sistema di checkpoint frequenti (coadiuvato peraltro dalla presenza di salvataggi manuali) conferma la natura tutt'altro che frustrante o punitiva del titolo Rebellion, che da questo punto di vista strizza l'occhio anche al più spregiudicato degli approcci trial & error. Certo, bisogna sottolineare come l'intelligenza artificiale sia tarata per accordarsi alle dinamiche stealth del gioco: non aspettatevi mai di avere a che fare con delle cime, sebbene finire sotto il fuoco nemico sia quasi sempre fatale (basta subire due raffiche per incorrere nel game over e l'energia non si ripristina in automatico, bisogna ricorrere a bende o kit medici) e in diverse situazioni la capacità delle truppe ostili di organizzarsi, cambiare appostamento e avvicinarsi alla nostra ultima posizione sia sorprendente. Allo stesso modo, lo stato di allerta o allarme conclamato non implicano l'aver rovinato irrimediabilmente il corso di una missione: perché i nemici tornino alle loro faccende basterà allontanarsi, nascondersi e aspettare qualche minuto.