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Spazio Cineforum | Film della settimana: "Madre" (diretto da Bong Joon-ho)

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Visto un paio di sere fa.

Premetto che la metamorfosi fisica che ha dovuto subire Christian Bale durante la sua carriera cinematrografica sia ai limiti della salute umana. Di sicuro lui si è fatto tutti gli stadi di corporatura di un qualsiasi essere umano esistente: anoressico, normale, muscoloso e sovrappeso.

Detto ciò: questo film non me lo sono goduto ma per il semplice fatto che l'ho visto dopo Fight Club, The Joker e Memento quindi in termini di "originalità" nulla di nuovo. Ok stiamo parlando di concetti di malattie mentali differenti ma che hanno come comune denominatore il voler raccontare quello che vivono i protagonisti.

Gia dalle prime battute sapevo che piega avrebbe preso questo racconto.

Per l'appunto come anticipato, in questa pellicola viene proposto la storia di un uomo che non ha accettato e continua a non accettare le conseguenze di un suo gesto commesso in passato a tal punto da avere una visione completamente dissociata dalla realtà. Se ne lava (e aggiungerei in maniera abbastanza ossessivo compulsiva) le mani.

Ci ho visto anche un po' di pubblicità progresso:


  • non distrarti alla guida;
  • il fumo uccide;

Nel complesso un buon film, ma nulla di memorabile e originale.
 

Reservoir Dog

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Visto "The Machinist".

Non mi ha detto molto. Bella la fotografia (adoro il mix di paesaggio industriale + cielo grigio e piovoso), Bale iconico e sempre sul pezzo, ma tutto il resto era abbastanza meh. Come ha detto l'utente sopra, paga molto l'essere uscito dopo altri film ben più famosi come Fight Club, Memento o Jacob's Ladder quindi la rivelazione la si anticipa già all'inizio della storia, ma non solo perché, imho, in quei prodotti lì il twist serviva più che altro a rafforzare il tema dell'opera e non serviva solo a spiegare tutte le "stranezze" del film.
In Fight Club serviva anche per rafforzare l'idea della spersonalizzazione del protagonista
In Memento sottolineava l'importanza che i ricordi hanno nel definire chi siamo
Qui mi ha dato l'idea che servisse più per stabilire perché il protagonista non dorma e per tentare di soprendere lo spettatore (nel mio caso, fallendo).
 

TestaMatta89

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Ho rivisto The Machinist.
Il twist era effettivamente prevedibile, anche se è interessante la motivazione dietro a tutto ciò:
il fatto che l'insonnia, la seconda personalità e alcuni eventi che causa o immagina siano frutto del suo senso di colpa che vuole "risvegliarlo" è una bella trovata. In particolare ho trovato molto suggestive, anche esteticamente, le situazioni ricorrenti che si arricchiscono di significato ogni volta che vengono riproposte, come i bigliettini misteriosi, il bivio tra l'inferno e il paradiso (aeroporto e commissariato), e il rapporto immaginato con le sue vittime.
Ciò che risulta debole secondo me è la progressione della spirale paranoica, troppo banale e ripetitiva, tanto che ti fa pensare "ok ho capito dove vuoi arrivare, adesso arriva al dunque". Poi quando arriva il twist è secondo me molto soddisfacente, anche se telefonato, vale la pena, anche se ci si poteva arrivare con meno scene in cui lui si azzuffi con il personaggio secondario di turno.
Insomma a livello di sceneggiatura un po' banale per la sua struttura, anche se l'idea di fondo ed i temi li trovo davvero belli ed il finale mi è piaciuto molto.
Tecnicamente ineccepibile, musica azzeccata, fotografia molto bella... anche se forse faccio poco testo perché mi ha sempre affascinato la desaturazione dei colori e "l'effetto seppia", e questo film ne è il manifesto :asd:
Infine tipico cast indie dei primi anni 2000, cioè pieno zeppo di attoroni, che per forza di cose bucano lo schermo. In particolare Jennifer Jason Leigh, sempre con la sua personalità graffiante, e Christian Bale che... beh, è un mostro, stavolta non solo di bravura, ma anche fisicamente :phraengo:
In definitiva lo ritengo un film con innegabili difetti, ma comunque pieno di pregi. Mi è piaciuto, anche se me lo ricordavo meglio effettivamente :ahsisi:
 

Gianpi

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Un thriller senza infamia e senza lode, mi è piaciuto senza farmi impazzire. Lo consiglierei soprattutto per Christian Bale, non per altro.
 

BlackWizard

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Raga mi spiace da morire non riuscire a stare al passo ma da quando ho iniziato a lavorare torno ben oltre orario di cena in settimana e nel week end non riesco a stare mai a casa (per fortuna).
Vedo di riprendere sabato.
 

Floxy

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Visto un paio di sere fa.

Premetto che la metamorfosi fisica che ha dovuto subire Christian Bale durante la sua carriera cinematrografica sia ai limiti della salute umana. Di sicuro lui si è fatto tutti gli stadi di corporatura di un qualsiasi essere umano esistente: anoressico, normale, muscoloso e sovrappeso.

Detto ciò: questo film non me lo sono goduto ma per il semplice fatto che l'ho visto dopo Fight Club, The Joker e Memento quindi in termini di "originalità" nulla di nuovo. Ok stiamo parlando di concetti di malattie mentali differenti ma che hanno come comune denominatore il voler raccontare quello che vivono i protagonisti.

Gia dalle prime battute sapevo che piega avrebbe preso questo racconto.

Per l'appunto come anticipato, in questa pellicola viene proposto la storia di un uomo che non ha accettato e continua a non accettare le conseguenze di un suo gesto commesso in passato a tal punto da avere una visione completamente dissociata dalla realtà. Se ne lava (e aggiungerei in maniera abbastanza ossessivo compulsiva) le mani.

Ci ho visto anche un po' di pubblicità progresso:


  • non distrarti alla guida;
  • il fumo uccide;

Nel complesso un buon film, ma nulla di memorabile e originale.
Con un po' di ritardo ma sono riuscito a vederlo e quoto anch'io quanto detto, un film penalizzato appunto perché uscito dopo i titoli citati. In ogni caso rimane godibile comunque per quanto mi riguarda.
Inoltre ho rimediato e recuperato Fight Club proprio settimana scorsa e devo dire che mi è piaciuto un botto, non me l'aspettavo.
 

TestaMatta89

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Ho visto Il ladro di orchidee (The Adaptation, il titolo originale).
Stavolta Kaufman non tenta neanche di nascondersi dietro le sue sceneggiature, il personaggio protagonista è lui, con tanto di nome, seppur interpretato da Nicolas Cage.
Bellissima esplorazione metafilmica sul senso della vita, sul cercare ciò che ci appassiona o che ci riempie la vita, sul non fuggire da ciò che si desidera e non essere paralizzati dalla paura.
Interessante come si intersechino le varie storie: la storia del romanzo, la storia di Kaufman e la sceneggiatura di Kaufman. In particolare
verso la fine queste si confondono, avendo il protagonista la necessità di arricchire una storia senza eventi, nella stesura della sceneggiatura, ciò si riflette sulla stessa storia che egli sta vivendo (ovvero il film che noi spettatori stiamo guardando), rompendo qualunque barriera tra i vari piani della storia: verso la fine infatti l'autrice del romanzo ha una tresca con il ladro di orchidee, con tanto di droga e omicidio del gemello di Charlie.
Molto divertente il fatto che Charlie abbia creato per questo film un gemello (Donald) che rappresenta la sua parte più naive, più genuina, più amata dalle persone e più legata alla semplicità e all'intrattenimento, mentre descrive sé stesso come un recluso, asociale, codardo e pretenzioso, in una geniale operazione di autocritica, tanto che
alla fine è proprio seguendo l'esempio di Donald che riesce a rimettere in piedi la sua vita, avendo concluso la sceneggiatura (ormai indistinguibile dal film che stiamo guardando) con una movimentata e bizzarra caccia all'uomo, e con un bacio a sorpresa al suo interesse amoroso.
Ottima fotografia e montaggio, cast eccezionale, con una Streep perfetta ed un Nicolas Cage sensazionale (grandissimo attore, checché se ne dica) nell'interpretare due personaggi agli antipodi.
Film creativo e che intrattiene alla grande, come tutti quelli scritti da Kaufman. Davvero bellissimo, mi è piaciuto tanto. Consigliatissimo!
 
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Quattro

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Questo lo voglio rivedere da chissà quanto ma ogni volta sembra non capitare l'occasione giusta, magari questa può essere quella buona. Comunque lo ricordo come uno dei miglior Kaufman e quindi orgasmicamente convoluto e fottutamente brillante. Su Jonze non so che dire perché per me tutti i suoi film sono uno migliore dell'altro.
 

Gianpi

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Charlie kaufman ha questa capacità di farti catturare l'attenzione tramite la sceneggiatura anche se la trama del film è semplice, merito anche del montaggio che lega benissimo le varie trame.
Questo film non è altro che riflesso del suo talento assurdo nella sceneggiatura, il tutto arricchitto dall'ottima regia di Jonze e dalle eccellenti interpretazioni di tutti gli attori (sì, compreso anche il tanto amato-non amato Nicholas Cage).
Ho adorato come l'ha voluto rendere un metafilm sul processo creativo e sull'adattamento: adattamento non solo del libro ma soprattutto della sceneggiatura e del proprio stile di scrittura. Da metafilm adatta infatti il finale ai dettami di Hollywood che lui stesso vuole criticare, rendendolo un classico thriller americano che il caro Charlie odia e non seguendo alla lettera le indicazione del guru della sceneggiatura Robert Mckee. Tra l'altro il tema dell'adattamento creativo è messo in parallelo con la capacità delle orchidee di adattarsi agli habitat per far sopravvivere la natura.
Quindi posso dire che è davvero un eccellente film che mi ha catturato molto durante e dopo la visione.

Se non li avete visti vi consiglio di vedere altri film scritti di Charlie Kaufman: Essere John Malkovic, Eternal Sunshine Of The Spoteless Mind, Sto pensando di finirla qui.
Invece di Spike Jonze consiglio Her.
 

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Grazie per l'UP, l'ho visto ma ho dimenticato di commentare (oltre al fatto che sto passando un periodo così e così, quindi non ho molte energie)

Prima di questo ho anche voluto vedere "Essere John Malkovich" (visto che sono vagamente collegati), altro film che volevo vedere da molto e su cui avevo molte aspettative. Onestamente il film su Malkovich non mi ha convinto molto, trovo che a una certa rimanga troppo "incastrato" dal suo soggetto (davvero fuori di testa), oltre al fatto che non sono riuscito ad apprezzare praticamente nessuno dei protagonisti. Per questa ragione avevo un po' ridimensionato le mie aspettative per questo. Sono stato felicissimo di ricredermi.

Onestamente trovo anche difficile commentare il film, visto che ogni idea di sceneggiatura presenta più piani di lettura (l'accostamento della capacità d'adattamento delle orchidee con quello delle passioni umane), ma allo stesso tempo è tutto messo in scena in maniera così delicata e naturale da non risultare mai soffocante. E' anche uno dei film in cui Nick Cage fa vedere di cos'é davvero capace, mi rattrista che la sua figura ormai è ridotta a quella di un meme vivente. Vorrei poter dire di più, ma alla fine ripeterei le stesse cose che gli altri utenti sopra hanno già espresso. Per me un mezzo capolavoro e il film migliore che ho visto tra quelli selezionati durante questa iniziativa :sisi:
 

Reservoir Dog

Gunslinger
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Visto "Madre" di Bong Joon-ho.

E' ok. La cosa che più mi ricorderò del film è senz'altro la prova attoriale della madre e del figlio, due spanne sopra al resto del cast. Evito di spendere parole sulla regia perché, visto il regista, era prevedibile aspettarsi un certo livello qualitativo di quest'ultima. Invece passo direttamente all'elemento che proprio non mi è piaciuto: i personaggi. Come già detto, fortunatamente, i protagonisti si salvano, quello che proprio non mi ha convinto è stato il resto del cast. E' come se il regista, nel tentativo di voler criticare certe istituzioni della sua società, ha reso i personaggi che le rappresentano in modo ridicolo, quasi caricaturale.
E così abbiamo i poliziotti di provincia che sono praticamente degli incompetenti che vogliono subito chiudere il caso (e azzeccandoci per pura fortuna) perché si scocciano di lavorare, poi abbiamo degli avvocati che pure se ne fregano e, pur avendo qualifiche altisonanti, rimangono dei pagliacci che se ne fregano altamente dei loro clienti. Diciamo che nel momento in cui il film ha dato anche il minimo spazio a questi il mio interesse svaniva.
Per fortuna nella seconda parte si è ripreso un bel po'.
La risoluzione della vicenda non è incredibilmente originale, ma non per questo è meno d'impatto. Madre e figlio sono più simili di quanto appaiano a prima vista e certe azioni e insegnamenti, nonostante possano essere fatte con tutte le buone intenzioni di questo mondo, possono comunque ritorcerti contro. Molto bello il finale.

Di nuovo, è ok :sisi:
 

TestaMatta89

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Ho visto Madre, grandissimo film. Decisamente uno dei migliori di Bong Joon-ho, per me è dietro solo a "Parasite" e "Memorie di un assassino".
Strepitosa interpretazione da parte della madre: l'amore, la paura, la rabbia, la disperazione, sembrano sentimenti così genuini sul suo volto, quasi ci si dimentica che sia un film. Sulla carta è un thriller, ma in realtà è un film molto più intimo, sul rapporto e le personalità della madre e del figlio, e su come queste si condizionino a vicenda. Quanto le azioni di lei sono dettate dall'amore e quanto invece da un senso di colpa o di dovere? Quanto le azioni di lui siano dettate dall'educazione ricevuta e dagli eventi? Quanto invece da scelte personali?
I personaggi di contorno sono appunto di contorno, sono caricaturali sì, ma questo secondo me per enfatizzare ancora di più quanto il mondo sia indifferente nei confronti della sofferenza del prossimo, ciò che conta sono i due protagonisti nella loro solitudine, e questi sono sviluppati a fondo.
Fotografia ottima, con una colorazione neutra (blu-marrone) perfetta per un mondo apatico come questo. Colonna sonora bellissima per il suo stile agrodolce-nostalgico. Sceneggiatura magistrale, pur se non originale la storia in sé, i temi sono molto interessanti e trattati in modo geniale.
Un film eccezionale ed emozionante! Mi è piaciuto tanto :)
 

Gianpi

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Anche a me è piaciuto tanto.

In primis adoro il contesto degradante dei paesi coreani, in questo caso rappresentato perfettamente dallo stile di fotografia scelta.
La trama thriller è da sfondo al tema principale che è quello del rapporto morboso tra madre e figlio.
Un rapporto dicotomico da parte della madre che se da un lato prova un amore sconfinato per il figlio, a tal punto da uccidere il testimone dell'omicidio commesso da lui, dall'altro lato sente un odio per come lui è e per come il mondo gli si approccia in maniere insensibile. Non a caso l'omicidio è avvenuto perchè lei ha insegnato al figlio di essere violento quando qualcuno lo definisce "ritardato".
La scena finale rappresenta la "liberazione" dal figlio: l'ago sancisce una cura del brutto passato mentre la danza un nuovo inizio.
Interpretazioni magistrali degli attori, la sceneggiatura è perfetta e non presenta buchi e forzature.

Un film che consiglierei a tutti quanti, anche a chi non è abituato al cinema coreano.
 

TestaMatta89

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Anche a me è piaciuto tanto.

In primis adoro il contesto degradante dei paesi coreani, in questo caso rappresentato perfettamente dallo stile di fotografia scelta.
La trama thriller è da sfondo al tema principale che è quello del rapporto morboso tra madre e figlio.
Un rapporto dicotomico da parte della madre che se da un lato prova un amore sconfinato per il figlio, a tal punto da uccidere il testimone dell'omicidio commesso da lui, dall'altro lato sente un odio per come lui è e per come il mondo gli si approccia in maniere insensibile. Non a caso l'omicidio è avvenuto perchè lei ha insegnato al figlio di essere violento quando qualcuno lo definisce "ritardato".
La scena finale rappresenta la "liberazione" dal figlio: l'ago sancisce una cura del brutto passato mentre la danza un nuovo inizio.
Interpretazioni magistrali degli attori, la sceneggiatura è perfetta e non presenta buchi e forzature.

Un film che consiglierei a tutti quanti, anche a chi non è abituato al cinema coreano.
Secondo me il rapporto col figlio più che dettato dall'amore
è dettato dal senso di colpa. Lei è iperprotettiva perché vuole compensare e farsi perdonare l'imperdonabile: aver tentato di ucciderlo, e probabilmente avergli provocato un danno cerebrale col veleno. Inoltre gli ha trasmesso la natura violenta e l'egoismo, dimostrando il suo fallimento come madre e come persona (avendo anche lei ucciso).
Più che un nuovo inizio è un rito per dimenticare momentaneamente, una cura palliativa, come l'agopuntura, una distrazione che funziona solo sul momento. Non è un addio al figlio, tornerà da lui, dimenticando tutto ciò che è successo per ripetere un ciclo inarrestabile di fallimenti, errori ed orrori.
 
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