SpazioGiappone | Topic generale sul Giappone a 360 gradi

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LA PITTURA UKIYO-E

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Di che si tratta

L'ukiyo-e (浮世絵 "immagine del mondo fluttuante") è un genere di stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno, fiorita nel periodo Edo, tra il XVII e il XX secolo.

Ukiyo, che significa "mondo fluttuante", si riferisce alla cultura giovane e impetuosa che fiorì nelle città di Edo (oggi Tokyo), Ōsaka e Kyōto che rappresentavano una realtà a parte. La parola è anche un'allusione scherzosa al termine omofono "mondo della sofferenza" (憂き世), il ciclo continuo di morte e rinascita al quale i Buddhisti cercavano di sottrarsi. Questa tecnica artistica divenne molto popolare a Edo durante la seconda metà del XVII secolo a partire dalle opere monocromatiche di Hishikawa Moronobu (circa 1670). All'inizio, si utilizzava soltanto inchiostro cinese, in seguito alcune stampe vennero colorate a mano con dei pennelli, ma nel XVIII secolo Suzuki Harunobu sviluppò la tecnica della stampa policromatica per produrre nishiki-e.

Gli ukiyo-e non erano costosi perché erano prodotti in massa ed erano pensati principalmente per gli abitanti della città che non potevano permettersi dei veri dipinti. Alle origini, il soggetto principale degli ukiyo-e era la vita della città, in particolare le attività e le scene dei quartieri dei divertimenti: belle cortigiane, grossi lottatori di sumo e attori famosi erano ritratti mentre svolgevano il loro lavoro. In seguito divennero popolari anche i paesaggi, mentre non apparvero quasi mai soggetti politici e di altre classi sociali all'infuori di quelle più basse (composte appunto da cortigiane, lottatori di sumo e attori). Il sesso non era un vero e proprio tema a sé, anche se comparve spesso in queste stampe. Gli artisti e gli editori erano talvolta sottoposti a sanzioni per queste stampe sessualmente esplicite, dette shunga.

Artisti Ukiyo-e importanti

  • Yoshitoshi (1839-1892)
  • Hishikawa Moronobu (1618-1694)
  • Torii Kiyonobu I (1664-1729)
  • Suzuki Harunobu (1724-1770)
  • Torii Kiyonaga (1752-1817)
  • Utamaro (1753-1806)
  • Sharaku (attivo nel 1794-1795)
  • Hokusai (1760-1849)
  • Toyokuni (1769-1825)
  • Keisai Eisen (1790-1848)
  • Kunisada (1786-1865)
  • Hiroshige (1797-1858)
  • Kuniyoshi (1797-1861)
  • Kunichika (1835-1900)
  • Chikanobu (1838-1912)
  • Ogata Gekko (1859-1920)
  • Nishikawa Sukenobu (1671-1751)

Alcune opere rappresentative

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Shunga, la pittura erotica: (V.M. 18 :D )

Gli shunga (春画) sono delle stampe erotiche giapponesi, sullo stile ukiyo-e.

Shunga significa letteralmente "pittura della primavera", un eufemismo dell'atto sessuale. La parola shunga sarebbe derivata dal termine cinese chungonghua (traslitterato in giapponese in shunkyūga), che significa "immagini del palazzo di primavera", per rievocare la gioiosa vita del Kōtaishi, il principe ereditario.

L'età d'oro dell'arte shunga viene situata nel periodo Edo (江戸時代 Edo jidai), tra il 1600 ed il 1868.

Alcuni shunga contenevano anche scene di zooerastia come Il sogno della moglie del pescatore di Hokusai, in cui una donna copula con un polpo (dipinto che è a tutti gli effetti considerato uno dei precursori del tentacle rape, N.d.r. :rickds: ).

Fonti consultate e siti sul tema:



Manga/anime correlati all'ukiyo-e:


 
LA PITTURA UKIYO-E

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Di che si tratta

L'ukiyo-e (浮世絵 "immagine del mondo fluttuante") è un genere di stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno, fiorita nel periodo Edo, tra il XVII e il XX secolo.

Ukiyo, che significa "mondo fluttuante", si riferisce alla cultura giovane e impetuosa che fiorì nelle città di Edo (oggi Tokyo), Ōsaka e Kyōto che rappresentavano una realtà a parte. La parola è anche un'allusione scherzosa al termine omofono "mondo della sofferenza" (憂き世), il ciclo continuo di morte e rinascita al quale i Buddhisti cercavano di sottrarsi. Questa tecnica artistica divenne molto popolare a Edo durante la seconda metà del XVII secolo a partire dalle opere monocromatiche di Hishikawa Moronobu (circa 1670). All'inizio, si utilizzava soltanto inchiostro cinese, in seguito alcune stampe vennero colorate a mano con dei pennelli, ma nel XVIII secolo Suzuki Harunobu sviluppò la tecnica della stampa policromatica per produrre nishiki-e.

Gli ukiyo-e non erano costosi perché erano prodotti in massa ed erano pensati principalmente per gli abitanti della città che non potevano permettersi dei veri dipinti. Alle origini, il soggetto principale degli ukiyo-e era la vita della città, in particolare le attività e le scene dei quartieri dei divertimenti: belle cortigiane, grossi lottatori di sumo e attori famosi erano ritratti mentre svolgevano il loro lavoro. In seguito divennero popolari anche i paesaggi, mentre non apparvero quasi mai soggetti politici e di altre classi sociali all'infuori di quelle più basse (composte appunto da cortigiane, lottatori di sumo e attori). Il sesso non era un vero e proprio tema a sé, anche se comparve spesso in queste stampe. Gli artisti e gli editori erano talvolta sottoposti a sanzioni per queste stampe sessualmente esplicite, dette shunga.

Artisti Ukiyo-e importanti

  • Yoshitoshi (1839-1892)
  • Hishikawa Moronobu (1618-1694)
  • Torii Kiyonobu I (1664-1729)
  • Suzuki Harunobu (1724-1770)
  • Torii Kiyonaga (1752-1817)
  • Utamaro (1753-1806)
  • Sharaku (attivo nel 1794-1795)
  • Hokusai (1760-1849)
  • Toyokuni (1769-1825)
  • Keisai Eisen (1790-1848)
  • Kunisada (1786-1865)
  • Hiroshige (1797-1858)
  • Kuniyoshi (1797-1861)
  • Kunichika (1835-1900)
  • Chikanobu (1838-1912)
  • Ogata Gekko (1859-1920)
  • Nishikawa Sukenobu (1671-1751)

Alcune opere rappresentative

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Shunga, la pittura erotica: (V.M. 18 :D )

Gli shunga (春画) sono delle stampe erotiche giapponesi, sullo stile ukiyo-e.

Shunga significa letteralmente "pittura della primavera", un eufemismo dell'atto sessuale. La parola shunga sarebbe derivata dal termine cinese chungonghua (traslitterato in giapponese in shunkyūga), che significa "immagini del palazzo di primavera", per rievocare la gioiosa vita del Kōtaishi, il principe ereditario.

L'età d'oro dell'arte shunga viene situata nel periodo Edo (江戸時代 Edo jidai), tra il 1600 ed il 1868.

Alcuni shunga contenevano anche scene di zooerastia come Il sogno della moglie del pescatore di Hokusai, in cui una donna copula con un polpo (dipinto che è a tutti gli effetti considerato uno dei precursori del tentacle rape, N.d.r. :rickds: ).

Fonti consultate e siti sul tema:



Manga/anime correlati all'ukiyo-e:

interessante :sisi: (un po' meno i tentacoli :rickds:)

c'è sempre qualcosa di nuovo da conoscere :gab:

 
In arrivo a breve (si spera) qualche post di approfondimento sugli autori ukiyo-e più noti: Hokusai, Kuniyoshi, Hiroshige e Utamaro :ahsisi:

mai che ne facessero di più vicine, mi scoccio di guardare gli altri andarci :tragic:
Trasferisciti al Nord :stema:

 
Up anti-cut off

 
Un video che spiega, anche in modo divertente, un periodo importante del Giappone (tanto presente in manga/anime/videogames!)


 
Un video un più serio del solito, con una lunga intervista al fondatore di Hikikomori Italia . A volte dimentichiamo come questo fenomeno sociale nato in Giappone, ci sia anche da noi. Ma uscirne si può! Buon ascolto.




 
Io non ho visto grosse differenze tra un jojo vento aureo e uno steel ball run come narrazione sintomo che puoi passare tranquillamente da settimanale a mensile, i combattimenti si erano allungati all'inverosimile già dalla 4 serie in poi :sisi:
Infatti la narrazione è rimata uguale, il problema è che in Veto Aureo aveva senso visto che era un settimanale, ma in Steel Ball Run...

Inoltre one piece ne escono tre volumi all'anno in Italia, in giappone la media è di 4 volumi al'anno da sempre dato che siamo alla soglia del 101 esimo volume in 25 anni.
No, ormai di volumi di One Piece è gia tanto se ne escono tre all'anno.

L'anno scorso ne sono usciti due figurati.


E se avesse avuto una pubblicazione più costante al volume 100 ci sarebbe arrivato molto prima...

Io onestamente non vedo grossissime differenze tra un manga con uscite settimanali e mensili tranne avere meno cliffanger nei manga mensili, ma in serie di 20 o più volumi penso incida poco essere mensile o settimanale.
C'è proprio uno stile d scrittura diverso. Un mensile ha più pagine quindi in un capitolo fa succedere più roba. Un settimanle di nuovo.

Di nuovo, guarda Okubo con Fire Froce, lui stesso ha dichiarato le difficoltà del passaggio di pubblicazione.


Tite kubo dopo bleach non si è più buttato in una serializazione lunga e burn the witch uscirà a stagioni senza avere più la voglia probabilmente di fare serie settimanali a quei ritmi scellerati.
Inoue fa un volume di real ogni 2 anni ormai e Vagabond è fermo a data da destinarsi, non mi sembra proprio in salute.
Posso citarti anche togahashi(lui probabilmente è proprio scansafatiche in fondo)

Tutti autori reduci da anni di serilaizzazione, che ora si sono abbastanza ripresi, vedi Kubo.

Nel caso di Inoue e Togashi poi c'è pure il discorso età.


E ti ho citato 3 grandi mangaka, chissà quanti ne abbiamo di piccoli che non riescono più a mantenere tali ritmi di produzione.
Mashima come citato prima lavora ancora pieno regime, e lui è coetaneo di Kubo.

Boichi lavora a pieno regime e negli utlimi anni ha fatto una sola pausa improvvisa.

Per rialalcciamri al discorso un one piece mensile sarebbe lo stesso ma con 20-30 pagine al mese che significa lavorare una settimana e mezzo in meno rispetto ad una rivista settimanale, mica son bruscolini :sisi:
Di nuovo, pensi che Odaa potrebbe cambiare il suo stile dopo ventiquattro anni di settimanale ?


Senza contare che non non lo vuole Oda in primis, quindi la trovo una discussione inutile.

Molti ragionano sul come cambierebbero il manga se fosse mensile, ma in realtà non è il ritmo di pubblicazione che vogliono cambiare bensì lo stile dell’autore (giusto o sbagliato che sia).

Bisogna considerare come cambierebbe Oda e sarebbe in peggio rispetto ai difetti che gli si attribuiscono.
 
Infatti la narrazione è rimata uguale, il problema è che in Veto Aureo aveva senso visto che era un settimanale, ma in Steel Ball Run...


No, ormai di volumi di One Piece è gia tanto se ne escono tre all'anno.

L'anno scorso ne sono usciti due figurati.


E se avesse avuto una pubblicazione più costante al volume 100 ci sarebbe arrivato molto prima...


C'è proprio uno stile d scrittura diverso. Un mensile ha più pagine quindi in un capitolo fa succedere più roba. Un settimanle di nuovo.

Di nuovo, guarda Okubo con Fire Froce, lui stesso ha dichiarato le difficoltà del passaggio di pubblicazione.




Tutti autori reduci da anni di serilaizzazione, che ora si sono abbastanza ripresi, vedi Kubo.

Nel caso di Inoue e Togashi poi c'è pure il discorso età.



Mashima come citato prima lavora ancora pieno regime, e lui è coetaneo di Kubo.

Boichi lavora a pieno regime e negli utlimi anni ha fatto una sola pausa improvvisa.


Di nuovo, pensi che Odaa potrebbe cambiare il suo stile dopo ventiquattro anni di settimanale ?


Senza contare che non non lo vuole Oda in primis, quindi la trovo una discussione inutile.

Molti ragionano sul come cambierebbero il manga se fosse mensile, ma in realtà non è il ritmo di pubblicazione che vogliono cambiare bensì lo stile dell’autore (giusto o sbagliato che sia).

Bisogna considerare come cambierebbe Oda e sarebbe in peggio rispetto ai difetti che gli si attribuiscono.
Ma kubo non si è ripreso perchè ha fatto 4 capitoli di burn witch.
Io dico che il problema delle serializazioni è alla base e se le pause continue prendono anche i manghaka più famosi come oda un problema alla base lo abbiamo.
Fermo restando che il settimanale a me consumatore conviene di più ma onestamente mi son sempre chiesto come fanno certi autori a reggere quei ritmi di serializazione improponibili :sisi:
Poi abbiamo eccezioni come mashima e boichi che hanno anche un gran tratto, ma sono più le eccezioni negative che quelle positive in quel mercaqto così pressante.
 
Io dico che il problema delle serializazioni è alla base e se le pause continue prendono anche i manghaka più famosi come oda un problema alla base lo abbiamo.
Semplicemente non si puo pretendere che dopo più di vent'anni di serializzazione un autore lavori a ritmi paragonabili all'inizio.
 
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