Pressione di che? Degli sfottò? Quelli ci sono da una vita, vincere o meno la terza coppa europea non ha reso positiva la stagione della Roma lo scorso anno (a fronte di un allenatore pagato fior di milioni e una campagna acquisti non economica) e non salverà quella della Lazio, visto che l'obiettivo dichiarato è quello di arrivare tra le prime quattro in serie A, avendo già visto sfumare quello di entrare in CL via Europa League, ma questo si sapeva visto che il tuo carissimo Maurizio o ha gli squadroni tra le mani o non vince un tubo e perde gli scudetti in albergo o li vince solo grazie a qualche pandemia che falsa i campionati
La coppa che bisognava vincere è stata vinta, se a te crea fastidio che qualcuno lo ricordi saranno anche problemi tuoi, il 26 maggio è una data storica pur emanando provincialismo da ogni poro. Il prossimo anno ricorrerà il decimo anniversario, ma tra 100 anni saremo ancora qui a ricordarla perché è stato un evento unico e resterà scolpito nella storia, che piaccia o meno.
L'unica cosa che la Lazio non può sbagliare è la qualificazione in CL, stop, come se a Lotito fregasse qualcosa di essere preso in giro perché è uscito dall'EL per via del Feyenoord o se il prossimo turno Sarri si scansa nuovamente, mentre su Tare accanitevi pure che per me doveva già essere spedito in Albania anni fa, questo dietrofront sulla Conference non fa altro che confermare che è un pagliaccio e che a Roma ha fatto il suo tempo. Perché se la squadra si ritrova fuori dall'EL la colpa è pura sua, visto che Cancellieri, Marcos Antonio, Basic e Provedel sono arrivati sotto la sua gestione e in Olanda sono stati tra i peggiori in campo, specie il portiere che in una settimana è passato dal nuovo Buffon al nuovo Carrizo, facendo tre papere clamorose.
Anzi, se dovesse essere necessario per aprire un nuovo ciclo dopo il probabile fallimento di quello di Sarri, beh, meglio arrivare ottavi, fare brutte figure in Conference e ripartire con un allenatore straniero, tipo Coincecao che perlomeno non tira fuori 100 scuse o snobba le coppe europee come Sarri, dando il via a un vero rinnovamento in cui SMS viene sacrificato per allestire due squadre competitive da un nuovo DS, che di Tare non se ne può più.