Finito poco fa.
Che dire, non mi è dispiaciuto come gioco. Inferiore a Until Dawn e The Quarry ma decisamente superiore a tutta la Dark Picture Anthology.
L’inizio è lento, ma solo perché la trama ha bisogno di svilupparsi. Parlando della trama, nonostante si lasci seguire senza troppe pretese, a tratti l’ho trovata un po’ confusionaria, soprattutto verso il finale.
I protagonisti sono ben caratterizzati, tecnicamente è davvero valido, è bello da guardare e il doppiaggio è ottimamente recitato, nonostante alcuni bug che interrompono inspiegabilmente alcuni dialoghi (questo accade in tutti i giochi Supermassive).
Il problema di questi titoli è che hanno bisogno di un’evoluzione. Si seguono soprattutto per la trama, perché sono praticamente dei film, ma per far in modo che ciò accada bisognerebbe creare una storia intrigante e coinvolgente. I titoli Supermassive soffrono di questo difetto. Solo con Until Dawn sono riusciti a tenere vivo l’interesse dall’inizio alla fine. Inoltre non so fino a che punto i QTE vadano ancora di moda. Secondo me si tratta di un gameplay ormai obsoleto. A meno che non si riesca a rivoluzionarlo, resta il fatto che i QTE classici, secondo me, sono un po’ demodè.
Ottimo il sistema delle scelte che cambiano gli eventi, su quello hanno fatto un ottimo lavoro.
In conclusione, non è affatto un brutto gioco, senza infamia e senza lode, si lascia giocare, nonostante alcune sessioni noiose.
VOTO: 7.0