1) per quanto anche a me la messa in scena del finale non convinca al 100% (ad esempio per il tempismo del flashback piazzato proprio all'ultimo momento, in modo così "cinematografico"), secondo me non viene assolutamente fatto pensare che Ellie sappia di Abby quello che conosciamo noi. Anzi, la cosa interessante e paradossale del gioco è proprio che le due vogliono ammazzarsi senza essersi praticamente mai parlate e senza che nessuna delle due conosca le più importanti motivazioni dell'avversaria. Questa "incomunicabilità" mi sembra anzi resa molto bene. Il motivo per cui Ellie risparmia Abby è che si rende conto dell'inutilità
per sé stessa della vendetta. E' una questione di consapevolezza personale sul proprio reale stato emotivo, non di rivalutazione di Abby (rivalutazione che tra l'altro avrebbe senso fino a un certo punto, visto che già così Ellie è la prima a ritenere molto grave quello che ha fatto Joel alla fine del primo capitolo). Su questo sono già state spese tante parola e si può discutere a lungo (e ripeto che non tutto mi convince appieno), ma la chiave è questa.
2) C'è una differenza tra l'uccidere velocemente qualcuno (perlopiù in combattimento, gente che in quel momento è armata a sta a sua volta cercando di uccidere te) e il torturare una persona ormai completamente indifesa per tempo indefinito finché non si decide a darti le informazioni che cercavi. Poi tu puoi pensare che moralmente le due cose siano sullo stesso livello o che sia più grave la prima (la moralità è soggettiva), che tu reagiresti diversamente o che il comportamento di Ellie sia irrazionale/ipocrita, ma emotivamente ci sta tutta questa differenza di reazioni, visto che si tratta di azioni diverse. Il fatto che tu non sia d'accordo con una cosa o non la consideri razionale non significa che da un punto di vista psicologico non possa accadere per un'altra persona. Anzi, spesso la mente delle persone è tutto tranne che razionale, specie in situazioni traumatiche.
3) Abby è un'assassina ma non è nemmeno caratterizzata come un mostro che non può avere affetti o "impulsi positivi". A parte Joel (che lei vede come l'uomo che le ha rovinato la vita, quindi non proprio una cosa da poco, per quanto noi spettatori possiamo disprezzare il suo gesto), per il resto la vediamo uccidere in guerra, combattendo contro gente a sua volta armata e accanita. Non mi sembra che questo escluda in senso assoluto la possibilità di un'evoluzione positiva del personaggio. Ciò che la spinge in primo luogo ad aiutare Lev e Yara comunque non è la "connessione con loro" (che viene solo dopo), ma la necessità di compiere una buona azione dopo anni passati a vivere in un sentimento puramente distruttivo che l'ha portata alla famigerata vendetta, proprio perché si rende conto che tale vendetta alla fine dei conti non le è servita a niente e non le ha dato la soddisfazione che sperava. Infatti solo in questo modo ritrova la pace interiore e riesce finalmente a dormire senza incubi. E' qualcosa che fa prima di tutto per sé stessa, per il proprio bisogno psicologico (lei stessa ribadisce più volte questo concetto).
4) Quello di Mel incinta è un mezzo malinteso che leggo spesso. In realtà Mel non viene mandata da incinta a combattere in prima linea, e nemmeno in pattuglia. Il suo scopo era solo spostarsi
in macchina da una base del WLF all'altra (nella base di destinazione c'è il tendone con i soldati feriti, quindi suppongo che avrebbe poi dovuto restare nella base di Isaac e occuparsi di quelli, non andare a fare Rambo). Solo che durante il tragitto vengono presi alla sprovvista da un'imboscata nemica, in un luogo di solito considerato relativamente sicuro (alla base di Isaac uno dei soldati WLF poi si stupisce che le iene si siano spinte ad attaccare in quel punto), ed è da lì che la situazione si fa ben più pericolosa. Poi è chiaro che in quel contesto ogni uscita è comunque un rischio, infatti Abby dice più volte che non dovrebbe uscire, ma non è nemmeno la stessa cosa che andare in prima linea a fare il supersoldato.
Mi sembrano molto più criticabili alcune "acrobazie" che fa col pancione (salire la corda, saltare da un punto piuttosto alto...), e infatti uno dei problemi generali in questo capitolo (ma un po' anche nel primo TLOU) è una resistenza fisica dei personaggi davvero eccessiva per essere credibile
5) Il taccuino, da quello che ho capito io, non è quello di Ellie, ma è il taccuino di Abby che Ellie trova sulla barca. Ellie arriva sulla barca (Tommy le riferisce l'informazione secondo cui lei e Lev vivono su una barca ormeggiata lungo la costa di Santa Barbara) e da lì, guardando i vari documenti di Abby, indaga ulteriormente. Correggetemi se sbaglio, ovviamente.
Comunque la decisione di Ellie è molto irrazionale, ma è il gioco stesso a farla passare come tale. Non viene certo presentata come una cosa intelligente e logica. E' assolutamente folle, ma è l'unico modo in cui Ellie in quel momento pensa di poter superare i propri traumi e di dare un senso di "chiusura" alla morte di Joel. D'altro canto anche Abby a inizio gioco attraversa mezza America in pieno inverno (per quanto lei fosse almeno accompagnata da amici) per la stessa motivazione.
Il concetto del gioco è proprio quello di sottolineare l'irrazionalità dell'ossessione per la vendetta. Si può dire che il gioco lo faccia in modo esagerato (ad esempio una delle critiche che ho fatto io è che ci sono troppi "spostamenti" in luoghi lontani senza grosse conseguenze durante in viaggio), ma a livello psicologico ha senso ed è coerente con il tema di fondo.